Organizzazione Digitale | A lume di fare
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Ciao! Sono Debora Montoli e lavoro come Professional Organizer. Mi occupo di organizzazione digitale e passo il tempo a trasformare giungle informatiche in giardini lussureggianti.
Gruppo: https://t.me/organizzazionedigitale
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[IL CIMITERO DEGLI STRUMENTI NEI TEAM DI LAVORO]

Spesso si perde tanto tempo nella ricerca dello strumento perfetto per organizzare il lavoro o per collaborare con altre persone.

Purtroppo non viene speso altrettanto tempo nel cercare di avere e mantenere la stessa mentalità nei confronti degli strumenti introdotti.

Ecco che, di norma, l’inserimento di un nuovo strumento in un team di lavoro porta a questi due atteggiamenti:

1️⃣ Chi mostra entusiasmo e non vede l’ora di iniziare a usarlo
2️⃣ Chi è schifato e vede lo strumento solo come una scocciatura in più da imparare

Tutto questo di solito porta le persone entusiaste a partire subito inserendo dati e informazioni nei primissimi periodi. L’altra parte del team, invece, non sa da che parte iniziare e pensa che si tratti solo di una perdita di tempo.

Risultato: funziona come con le iscrizioni in palestra, ovvero dopo qualche mese non c’è più traccia di utilizzo dell’abbonamento e, in questo caso, dello strumento.

Dopo il periodo iniziale, le informazioni non vengono più aggiornate o, peggio ancora, ogni persona usa una propria logica di archiviazione e di inserimento portando così a conflitti, incongruenze, perdita di informazioni e di passaggi importanti.

Bacheche di Trello rese inattive, liste di cose da fare perse per sempre, Dropbox o Google Drive non più sfruttati perché diventati un casino unico, persone che non si ricordano nemmeno quali abbonamenti a pagamento hanno attivato tra app e programmi.

Quando viene inserito un nuovo strumento o un nuovo processo, è fondamentale condividere il perché lo si sta facendo e i vantaggi che porterà. È importante condividere le logiche di gestione delle informazioni piuttosto che concentrarsi sulle caratteristiche tecniche. Servono anche quelle, ma se non si capisce l’aiuto che deriva dall'uso di uno strumento non ha senso portarlo avanti.

Si parla sempre di tono di voce, di fare in modo che tutti si comportino all’incirca seguendo la stessa ottica aziendale e così via, ma si dovrebbe prestare la stessa attenzione alle logiche di archiviazione, alle modalità di registrazione e di inserimento delle informazioni. Queste cose permettono di usare appieno uno strumento, ma soprattutto permettono di lavorare meglio da soli e in gruppo.

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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🔴 Cosa porta alla sconfitta di uno strumento?

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[LE ULTIME NOVITÀ DI TRELLO]

Le chiacchierate con Andrea Ciraolo sono fantastiche.

Quando due persone che amano sperimentare si incontrano, ecco che nasce qualcosa che merita di essere condiviso. Nessuna pretesa di fare le cose perfette, ma solo l’intenzione di scoprire insieme nuove funzioni e opportunità che uno strumento mette a disposizione.

Io stessa provo per la prima volta alcune funzioni perché mi piace testare e scoprire, sbagliare e ritentare. Solo così si capisce se uno strumento è utile al nostro lavoro.

Ogni volta scopro sempre qualcosa di nuovo perché non si finisce mai di imparare e, in particolare con Trello, seguire tutte le novità può essere complicato.

In questo video, che segue la prima puntata, vediamo le nuove funzioni introdotte come la gestione dei modelli e l’uso del Butler che è il sistema di automazioni reso disponibile parzialmente anche per la versione gratuita di Trello.

Ecco la nuova chiacchierata su Trello: https://youtu.be/zm8tjuFK7Cc

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[UN MERCOLEDÌ DA IMPRENDITORI: con Damiano Quarantotto]

Oggi entriamo nel campo della consulenza, ma non solo. Damiano è, infatti, un consulente aziendale per piccole imprese, si occupa anche di formazione ed è l’amministratore del progetto GravitaZero, una società sportiva di Trieste nata per promuovere l’attività motoria in tutte le sue forme e favorire il benessere delle persone.

Gestisce un team di tre persone e, attraverso le sue risposte, si capisce quanto sia importante per lui essere appassionati di ciò che si fa. Inoltre, mette in evidenza un problema che riguarda un po’ tutti e lo scopri nella prima risposta:

🎙 Qual è la difficoltà principale che riscontri nell'organizzazione del tuo lavoro?
Le continue interruzioni mentre lavoro.

🎙 Qual è l'attività che ti porta via più tempo?
La gestione delle comunicazioni e delle relazioni con i soci e i collaboratori.

🎙 Segui un metodo di lavoro specifico? (Kanban, Agile, Scrum...)
No, nessuno.

🎙 Segui delle routine particolari?
Solo per i lavori routinari che imposto in fase iniziale e poi delego agli altri.

🎙 Cosa fai, oltre al lavoro, per gestire lo stress e i momenti difficili?
Nei momenti stressanti e difficili cerco di dormire il più possibile per svuotare la mente e vedere più chiaro al risveglio.

🎙 Perché fai quello che fai?
Perché mi appassiona, quando non mi appassionerà più farò altro.

🎙 Quale libro ti ha aiutato in modo particolare nel lavoro?
Non facile individuarne uno solo. Ecco alcuni titoli:
- I manuali di Lean Management di Stefano Tonchia
- L'ascolto costruttivo. Tecniche ed esercizi per formarsi all'osservazione e all’accoglienza di Raffaello Rossi
- A Way of Being di Carl R. Rogers
- Funky business forever - di Nordström e Ridderstrale

🎙 Quali sono le applicazioni che ti aiutano ogni giorno?
Trello, Google Calendar, Gmail

🎙 Qual è l'aspetto che più ti piace del mondo online e dei social?
La forza di propulsione delle idee.

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🔴 Per creare un collegamento con Damiano:
http://linkedin.com/in/damiano-quarantotto-310ba278

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Debora Montoli 🧚🏻‍♀️
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[GESTISCI ABBONAMENTI RICORRENTI CON TODOIST]

Vediamo come creare un progetto in Todoist che ci aiuti a gestire i rinnovi automatici tenendo sotto controllo gli acquisti e i pagamenti.

1. Crea un progetto
2. Aggiungi le scadenze ricorsive
3. Semplifica il lavoro con le abbreviazioni da tastiera

Termini da usare in Todoist per creare le scadenze automatiche:
https://get.todoist.help/hc/it/articles/360000636289-Impostare-una-scadenza-ricorrente

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[ALLA RICERCA DI SOLUZIONI PERMANENTI]

Di fronte a un problema, la maggior parte dei team si preoccupa solo di mettere delle toppe temporanee per superare il momento critico, senza studiare delle soluzioni permanenti.

La metodologia 8D, o otto discipline, è un processo di risoluzione dei problemi che mira a ottenere informazioni sulle cause per evitare che si ripresentino le stesse situazioni critiche.

Il punto di forza di questo metodo è l'attenzione al lavoro di squadra. Si incoraggia l'idea che i team, nel loro insieme, siano più potenti della somma delle qualità individuali. Non è una somma di qualità, ma si tratta di una moltiplicazione.

Si parte con la pianificazione completa che include prerequisiti (se è necessario applicare il metodo) e azioni di risposta alle emergenze.

1. Crea la squadra: un gruppo eterogeneo ti offrirà più prospettive da cui osservare il problema.

2. Descrivi il problema: raccolta di informazioni e dati.

3. Contieni il problema: se necessario, avvia una soluzione temporanea con il fine di prevenire il peggioramento del problema in attesa di una soluzione permanente.

4. Identifica le cause alla radice del problema.

5. Identifica le azioni correttive: servono dati e un test pilota per verificare che il problema non si ripresenti. Senza un'analisi accurata delle cause, questo punto non può essere messo in atto.

6. Monitora gli effetti delle azioni a breve e lungo termine. Valuta azioni correttive e rivedi i risultati.

7. Adotta misure preventive per ridurre al minimo le possibilità di ricorrenza (se non possono essere eliminate del tutto).

8. Congratulati con la squadra: fornire feedback positivi ed esprimere apprezzamento aiuta a mantenere alta la motivazione e a migliorare il senso di appartenenza.

Qui trovi altri strumenti e metodi che si integrano bene con il metodo 8D: https://www.process.st/8d/

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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#LeRisorseDelGiorno
Per definire le cause di un problema aiutati con i 5 perché (5 Whys) per lavorare più in profondità.
1^ fase: definire il problema.
2^ fase: chiedersi per cinque volte il perché si è verificato (o fino a quando non viene rilevata la causa principale sulla quale intervenire).

Esempio:
Problema: il nuovo software per tracciare le spese non viene usato dal team.
1. Perché? Il software non piace ed è scomodo da usare.
2. Perché? Il software richiede informazioni che non si hanno.
3. Perché? Le ricevute non riportano sempre i singoli acquisti.

È un metodo valido perché va oltre la ricerca del colpevole focalizzandosi sui processi.

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#TraNonMolto
😍 Non perderti l’intervista di mercoledì! 😍

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[UN MERCOLEDÌ DA IMPRENDITORI: con Rudy Bandiera]

“Fissare i ricordi in maniera stabile…"

È uno dei tantissimi concetti preziosi che Rudy ha condiviso con noi nella sua nota vocale.

Ho avuto il piacere di vederlo a Torino durante un suo evento ed è proprio come appare online. Estremamente colto, amichevole, amante della vita e delle relazioni umane.

Mai avrei pensato di poter pubblicare un suo intervento e invece… nel giro di pochissimo ha accettato di partecipare e sono ancora emozionata per la sua risposta!

Rudy viaggia spesso per lavoro e una delle difficoltà principali riguarda l’organizzazione e la pianificazione degli spostamenti. È una persona molto precisa e nella sua nota vocale ci parla di come gestisce tutte le cose da fare.

Se ancora non lo segui, ecco il suo storico canale Telegram: https://t.me/rudybandiera

🔴 Alcune particolarità di Rudy:

🗒 Un libro non tecnico che ti ha aiutato molto nel tuo lavoro:
Il signore delle mosche di William Golding

🗒 La tua citazione preferita:
Condivide et impera (è mia 😃)

🗒 Attività/hobby/sport che pratichi per superare stress e momenti no:
I videogame!

🗒 L'aspetto che più ti piace del tuo lavoro:
La diversità costante e l'apprendimento che ne consegue

🗒 L'aspetto che più ti piace del mondo online:
La possibilità di confronto pressoché infinita

🔴 La nota vocale di Rudy è piena di spunti e metodi utili, buon ascolto!

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[LA MIA SCRIVANIA IDEALE È…]

Non sono io a rispondere, ma lascio la parola direttamente a:

Sandro Ghini - Serial learner
Luca La Mesa - Social Media Strategist
Elena Bizzotto - Igienista Dentale
Antonio Dini - Giornalista
Robin Good - Communication Designer
Barbara Reverberi - Giornalista
Andrea Ciraolo - Docente, web designer e podcaster
Nunzia Patruno - Virtual Assistant
Francesco Nardi - Musicista teatrale
Alessio Beltrami - Fondatore di Content Marketing Italia
Barbara Lamhita Motolese - Web marketing e digital strategy
Paolo Pugni - Consulente di profitto
Maria Giovanna Oggero - Mindfulness Life Coach
Francesco Smorgoni - Imprenditore
Marta Cocco - Web writer
Michele Casiero - Docente di filosofia e storia

Il 6 dicembre è la giornata nazionale dedicata all'organizzazione razionale della scrivania con il fine di favorire il benessere lavorativo. Il Desk Day è ideato e promosso da Organizzare Italia, una realtà dedicata alla formazione delle competenze organizzative.

Ho pensato alla mia scrivania, a cosa avrei potuto condividere e ne è nato un audio a più voci che ha per me un valore enorme, non ci sono solo cose schematiche che riguardano una scrivania ma c’è vita vera, ci sono sogni ed emozioni. C’è voglia di luce, di spazio, di libertà. C’è voglia di star bene e di lavorare bene. Non è solo un tavolo, è una poesia.

🔴 Ascolta l'audio con calma per sentire tutti i contributi, uno più bello dell’altro.
Fammi sapere se ti ci ritrovi e dimmi come deve essere la tua scrivania ideale.

Ringrazio infinitamente tutti i partecipanti! 🙏

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[PERCHÉ NON RIESCI A COMPLETARE LA LISTA DELLE COSE DA FARE?]

La maggior parte dei professionisti ammette di non essere in grado di svolgere tutte le attività presenti nella lista di cose da fare della giornata.

Ma perché succede?

1️⃣ Si usano troppi strumenti diversi. Agenda, post-it, calendari, tool digitali, note del telefono, email… Le cose da fare si trovano in troppi posti diversi.

Consiglio: definisci un metodo di registrazione e inserimento che ti permetta di usare un unico strumento nella maggior parte delle situazioni.

2️⃣ Non si riescono a definire le priorità giornaliere sulle quali focalizzarsi.

Consiglio:
prima di impostare la lista della giornata, aiutati con il metodo 1-3-5. In un dato giorno, stabilisci di poter realizzare solo un'attività “grande”, tre “medie”, cinque “piccole”. Ovviamente è difficile restringere così tanto il campo di azione, ma da qualche parte dovrai iniziare.

3️⃣ Si continua a posticipare le attività scomode o che non piacciono.

Consiglio: affronta ogni mattina il tuo compito principale, il più difficile. Come abbiamo visto qui: https://t.me/alumedifare/335

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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🔴 Quale potrebbe essere la causa principale che porta le persone a non avere il tempo di completare tutte le cose da fare della giornata?

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[UN MERCOLEDÌ DA IMPRENDITORI: con Fabrizio Cotza]

Cosa significa essere un imprenditore sovversivo?

Ce lo spiega Fabrizio Cotza, una delle persone che ha ispirato la mia visione del lavoro nei primi mesi di vita della mia partita Iva. Era la fine del 2016, mi trovavo a Bologna per un evento e uno degli interventi che ricordo ancora con piacere è stato quello di Fabrizio. Non ho più dimenticato la sua citazione che trovi qui sotto.

Con il suo lavoro, aiuta a eliminare gli sprechi aziendali aumentando l'efficienza personale. È anche formatore e autore del libro “Imprenditori sovversivi: Come rendere l'azienda uno strumento di realizzazione personale”, un libro che smonta totalmente tutti gli stereotipi legati al mondo imprenditoriale.

🔴 Alcune particolarità di Fabrizio:

🗒 Un libro non tecnico che ti ha aiutato molto nel tuo lavoro:
In generale le opere di Ivan Illich, nello specifico “Descolarizzare la società”

🗒 La tua citazione preferita:
Non amo chi fa uso (e abuso) di citazioni altrui. Preferisco crearne di mie. La preferita è “Non ci adeguiamo ad un mondo di merda per diventare mosche di successo”

🗒 Attività/hobby/sport che pratichi per superare stress e momenti no:
D’estate l’orto, in generale i viaggi

🗒 L'aspetto che più ti piace del tuo lavoro:
Che mi permette di crescere prima di tutto come essere umano e di entrare in contatto con chi possiede i miei stessi valori

🗒 L'aspetto che più ti piace del mondo online:
Che posso lavorare da qualsiasi parte, visto che spesso viaggio per il mondo

🔴 Qui di seguito trovi la nota vocale di Fabrizio, interessante non solo per il suo modo di organizzarsi, ma soprattutto per la sua visione del lavoro che traspare in questi pochi minuti.

Puoi seguire anche il canale Telegram degli Imprenditori Sovversivi: https://t.me/cotzafabrizio

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[LE FUNZIONI RISPARMIA TEMPO DI EVERNOTE]

Alcune funzioni utili per sfruttare al meglio la versione desktop di Evernote:

1️⃣ Collega più note grazie ai link diretti

2️⃣ Crea velocemente un sommario

3️⃣ Unisci più note per crearne una sola

4️⃣ Perfeziona la ricerca con gli operatori: intitle, created, todo

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[THE GOLDILOCKS RULE E LE ABITUDINI A LUNGO TERMINE]

James Clear, nel suo libro Atomic Habits, prende come esempio la storia di Steve Martin per capire come riuscire a mantenere le abitudini a lungo.

Steve Martin è un comico, uno sceneggiatore, un attore, un regista e da ragazzino ha lavorato presso il "Magic Shop" di Disneyland iniziando a esibirsi, anche se timido e introverso.

È riuscito ad affrontare la paura di esibirsi ogni settimana per diciotto anni senza mai mollare, migliorando routine e abitudini. Dalle sue parole: "10 anni trascorsi a studiare, 4 anni a perfezionare e 4 anni per un successo strepitoso”.

Perché alcune persone, come Martin, riescono a mantenere abitudini e motivazione a lungo mentre altre fanno fatica?

C'è ancora molto da studiare, ma una delle scoperte più importanti dimostra che per continuare a fare determinate cose è necessario lavorare su compiti che abbiano "una difficoltà gestibile".

La nostra mente non ama le cose troppo facili, ma nemmeno quelle estremamente complesse.

La regola Goldilocks (o dei riccioli d'oro) definisce proprio questo aspetto. Afferma che gli esseri umani provano il massimo della motivazione quando lavorano su compiti che sono appena sopra il limite delle loro attuali abilità. Non troppo difficili. Non troppo facili. Semplicemente il giusto. (James Clear)

La carriera di Martin come comico è un ottimo esempio di questa regola. Ogni anno ha ampliato di poco la sua routine, solo di un minuto o due. Ha aggiunto sempre qualcosa di nuovo, ma conservando alcune battute. Ha ottenuto abbastanza vittorie per restare motivato e ha fatto abbastanza errori per continuare a lavorare duramente.

Ciò che funziona è il raggiungimento di quella miscela perfetta fatta da lavoro e felicità.

Ma questa miscela da sola non basta, servono anche dei riscontri immediati per misurare i progressi fatti.

Avere dei feedback immediati è incredibilmente motivante. Martin, dopo aver raccontato una barzelletta, capiva subito se funzionava. Il sapere di poter ricevere subito dei riscontri, lo ha aiutato a scavalcare le sue paure.

Il cervello umano ha bisogno di un modo per visualizzare i progressi per mantenere alta la motivazione. Dobbiamo essere in grado di vedere le nostre vittorie.

Per rimanere motivato a lungo termine:
1. lavora su compiti con un livello adeguato di difficoltà
2. misura i progressi
3. Ripeti il processo

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[UN MERCOLEDÌ DA IMPRENDITORI: con Alberto Favara]

Oggi incontriamo un giovane artista della fotografia. Alberto si occupa, in particolare, di still life e food e la sua visione principale si fonda sul creare, attraverso le immagini, la strada che porta verso il professionista o imprenditore. Farsi conoscere attraverso l’impatto visivo è il miglior biglietto da visita da mostrare.

Guarda il suo profilo Instagram per vedere una selezione dei suoi scatti:
https://www.instagram.com/albertofavara_ph/

🎙 Qual è la difficoltà principale che riscontri nell'organizzazione del tuo lavoro?
Gestire i vuoti o le sovrapposizioni di più lavori.

🎙 Qual è l'attività che ti porta via più tempo?
Seguire i rapporti con i clienti.

🎙 Segui delle routine particolari?
No, nessuna.

🎙 Cosa fai, oltre al lavoro, per gestire lo stress e i momenti difficili?
Cucino e suono musica.

🎙 Perché fai quello che fai?
Perché sento che mi riesce molto bene.

🎙 Quale libro ti ha aiutato in modo particolare nel lavoro?
Il Negativo di Ansel Adams.

🎙 Quali sono le applicazioni che ti aiutano ogni giorno?
Photoshop e Capture One.

🎙 Qual è l'aspetto che più ti piace del mondo online e dei social?
Riuscire ad avere spunti ed ispirazioni da tutto il mondo.

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🔴 Per creare un collegamento con Alberto:
https://www.linkedin.com/in/alberto-favara-60339991/

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Debora Montoli 🧚🏻‍♀️
@DeboraAV

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[GABBIANI E DINTORNI]

Dimmi se ti è mai successo: hai lavorato per settimane a un grande progetto impegnandoti tantissimo. È quasi in fase di chiusura e, durante una delle ultimi riunioni, qualcuno solleva dei dubbi concludendo con: “Dobbiamo rivedere l'intera direzione di questo progetto perché non mi convince”.

Quindi torni alla tua scrivania distrutto perché ti rendi conto di dover rifare quasi tutto. Una sensazione terribile.

Questo fenomeno si chiama "The Seagull Effect” e deriva dal libro del 1985 di Ken Blanchard e Spencer Johnson, "The One Minute Manager”.

🔴 The Seagull Effect: quando qualcuno arriva all’ultimo minuto nel momento sbagliato, fa molto rumore, scarica su tutti lasciando un gran disordine alle spalle e poi vola via.

Per evitare che il gabbiamo torni, puoi usare il modello 30/60/90 (che non è un metodo di pagamento 😊).

Questo modello è progettato per ottenere diversi tipi di feedback in diverse fasi del progetto.

Feedback del 30%: quando sei nella fase iniziale del progetto e prima di andare oltre, chiedi al team idee, opinioni o suggerimenti sul concetto generale. È questo il momento per rivedere eventualmente la direzione, ma è il momento sbagliato per concentrarsi sulle rifiniture.

Feedback del 60%: quando hai una bozza del lavoro fatto, coinvolgi più persone possibili per avere un riscontro. Questa è forse la fase più critica e più lunga, la parte che prevede l’aggiunta o la modifica di sezioni, la verifica delle impostazioni o della struttura, ecc.

Feedback del 90%: hai già superato due fasi, adesso è il momento di parlare dei ritocchi e delle modifiche finali. È la fase del “cosa potrei essermi perso per strada” e quali ritocchi potresti dare alla formattazione e all'editing. Questo NON è il momento per parlare della direzione generale del progetto.

Questo approccio si collega al motto che usano in Trello per evitare queste situazioni: non sai quello che non sai.

Sembra un gioco di parole, ma in realtà spetta al team aiutarti a vedere gli aspetti di un progetto in un modo che non avresti mai potuto vedere. Il prodotto finale è sempre migliore quando arriva dall’unione di pensieri diversi.

Per fare progressi, serve essere disposti a cambiare ciò che non funziona e a provare qualcosa di nuovo, senza temere l'arrivo di un gabbiano.

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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Come diceva Steve Jobs: "Il mio modello di business sono i Beatles. Erano quattro ragazzi che tenevano reciprocamente sotto controllo le proprie tendenze negative. Si bilanciavano tra loro. E il risultato era più grandioso della somma delle parti. Ecco questo per me è il business: le grandi cose nel business non vengono mai da una sola persona, ma da un team di persone”

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🔴 Ti è mai successo di ricevere feedback a sproposito o nel momento sbagliato?