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❌⛔️L'IMMUNITÁ DEL VATICANO⛔️❌
💥SESSO
💥BUGIE
💥E TRUST
✝️PER I LEGIONARI DI CRISTO✝️
‼️⚠️A Milano un processo per gli abusi da insabbiare con i soldi‼️
‼️ «Anche le Sacre Scritture dicono che tra cristiani dovremmo trovare un’intesa»‼️
Questo é il loro patto quando ritengono che gli Avvocati gli complicano le cose🤷🏼♂️
‼️Nel metre sie é venuti a conoscenza di unacassaforte offshore in Nuova Zelanda, chiamata Retirement and Medicable Charitable Trust. Che alimenta anche conti svizzeri. Ed è legata ad altri trust, creati nel 2011, durante il commissariamento.👀👀
🤔🤔Alcuni sono tuttora attivi. Gestiscono patrimoni per almeno 300 milioni. 💰💰💰🤑
Buona lettura.......
🗓 14 ottobre 2021
©️ Qresearch
🔗 qresearch.it
📥 reported by ChildResQue Team 💛
Da quasi cinque mesi, dallo scorso maggio è in corso a Milano un processo di cui non si parla. Eppure, è una storia impressionante. Che coinvolge i vertici dei Legionari di Cristo, la ricchissima congregazione religiosa fondata nel 1941 dal prete messicano Marciai Maciel Degollado, travolto da infiniti scandali sessuali con droga, amanti, figli segreti sparsi per il mondo.
E condannato dal Vaticano, nel 2006, soltanto a dedicarsi a «una vita di preghiera e penitenza», prima di morire nel 2008. Sotto accusa ci sono quattro dirigenti della Congregazione, fortissima in Italia, Messico e Spagna, dove rappresenta l’ala conservatrice e integralista del mondo cattolico.
Al centro del processo, due accuse: tentata estorsione e favoreggiamento. Pressioni e minacce per insabbiare una denuncia presentata nel 2013 in un commissariato milanese da due genitori disperati, Yolanda M. e Giuseppe L., per gli abusi sessuali subiti dal figlio nel seminario di Gozzano, vicino a Novara. ‘un sacerdote dei Legionari, padre Vladimir, avrebbe trasformato quel ragazzo in uno schiavo sessuale: un inferno, che lo ha spinto a meditare il suicidio, come lui stesso ha scritto in un tema conservato dai genitori, prima di abbandonare la vocazione.
Per evitare lo scandalo, l’ennesimo, i quattro dirigenti della Congregazione avrebbero proposto ai due poveri coniugi un accordo scritto, illegale: negare che ci fossero mai stati abusi, se interrogati da magistrati, in cambio di 15 mila euro, da restituire se invece avessero parlato. Al loro no, deciso, sarebbe seguita una seconda proposta scritta, non più riferita ai giudici: tacere con le autorità ecclesiastiche, in cambio dei soliti 15 mila euro. Da ridare, se avessero rotto l’omertà, raddoppiati: 30 mila.
Gli imputati del processo milanese, che respingono tutte le accuse, sono Luca Gallizia, italiano, ex rettore dell’università europea di Roma; Manuel Cordero Arjona, spagnolo, il legale della Congregazione; e due messicani, Victor De Luna De Santiago, responsabile economico, e Oscar Kuri Nader, direttore per il Nord Italia. I tre Legionari stranieri compaiono anche nei Pandora Papers, le carte riservate delle società offshore, analizzate da L’Espresso insieme a giornalisti americani, spagnoli e messicani.
Già nel 2013 De Luna e padre Nader, che vivono nel quartier generale della Legione di Cristo, il palazzo di via Aurelia 677 a Roma, entrano come amministratori in una offshore di Hong Kong, la New Gate Foundation HK. E a fine giugno ne siglano un bilancio assurdo, senza cifre.
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Da quasi cinque mesi, dallo scorso maggio è in corso a Milano un processo di cui non si parla. Eppure, è una storia impressionante. Che coinvolge i vertici dei Legionari di Cristo, la ricchissima congregazione religiosa fondata nel 1941 dal prete messicano Marciai Maciel Degollado, travolto da infiniti scandali sessuali con droga, amanti, figli segreti sparsi per il mondo.
E condannato dal Vaticano, nel 2006, soltanto a dedicarsi a «una vita di preghiera e penitenza», prima di morire nel 2008. Sotto accusa ci sono quattro dirigenti della Congregazione, fortissima in Italia, Messico e Spagna, dove rappresenta l’ala conservatrice e integralista del mondo cattolico.
Al centro del processo, due accuse: tentata estorsione e favoreggiamento. Pressioni e minacce per insabbiare una denuncia presentata nel 2013 in un commissariato milanese da due genitori disperati, Yolanda M. e Giuseppe L., per gli abusi sessuali subiti dal figlio nel seminario di Gozzano, vicino a Novara. ‘un sacerdote dei Legionari, padre Vladimir, avrebbe trasformato quel ragazzo in uno schiavo sessuale: un inferno, che lo ha spinto a meditare il suicidio, come lui stesso ha scritto in un tema conservato dai genitori, prima di abbandonare la vocazione.
Per evitare lo scandalo, l’ennesimo, i quattro dirigenti della Congregazione avrebbero proposto ai due poveri coniugi un accordo scritto, illegale: negare che ci fossero mai stati abusi, se interrogati da magistrati, in cambio di 15 mila euro, da restituire se invece avessero parlato. Al loro no, deciso, sarebbe seguita una seconda proposta scritta, non più riferita ai giudici: tacere con le autorità ecclesiastiche, in cambio dei soliti 15 mila euro. Da ridare, se avessero rotto l’omertà, raddoppiati: 30 mila.
Gli imputati del processo milanese, che respingono tutte le accuse, sono Luca Gallizia, italiano, ex rettore dell’università europea di Roma; Manuel Cordero Arjona, spagnolo, il legale della Congregazione; e due messicani, Victor De Luna De Santiago, responsabile economico, e Oscar Kuri Nader, direttore per il Nord Italia. I tre Legionari stranieri compaiono anche nei Pandora Papers, le carte riservate delle società offshore, analizzate da L’Espresso insieme a giornalisti americani, spagnoli e messicani.
Già nel 2013 De Luna e padre Nader, che vivono nel quartier generale della Legione di Cristo, il palazzo di via Aurelia 677 a Roma, entrano come amministratori in una offshore di Hong Kong, la New Gate Foundation HK. E a fine giugno ne siglano un bilancio assurdo, senza cifre.
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❌⛔️L'IMMUNITÁ DEL VATICANO⛔️❌
‼️⚠️I preti in Francia hanno stuprato 72 bambini a testa !!! Perché Bergoglio non chiede alla CEI una commissione d’inchiesta sui preti pedofili?⚠️‼️
🎦 https://youtu.be/a6Neb2IG-nw
I preti pedofili in Francia avrebbero stuprato 72 bambini a testa. Non sappiamo per quante volte.
‼️Questo è il risultato che si ottiene semplicemente dividendo le 216.000 vittime sopravvissute, per i 3000 preti pedofili (dato che come lo stesso Presidente della CIASE Sauvé sottolinea, è al ribasso).‼️
Dal Vaticano questa volta non possono bastare le lacrime…
🗓 14 October 2021
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I preti pedofili in Francia avrebbero stuprato 72 bambini a testa. Non sappiamo per quante volte.
‼️Questo è il risultato che si ottiene semplicemente dividendo le 216.000 vittime sopravvissute, per i 3000 preti pedofili (dato che come lo stesso Presidente della CIASE Sauvé sottolinea, è al ribasso).‼️
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❌⛔️L'IMMUNITÁ DEL VATICANO⛔️❌
🤬LA PRATICANO, MA NON NE VOGLIONO SENTIRE PARLARE, O PER MEGLIO DIRE, ESSERE ACCUSATI DI PEDOFILIA🤬
💥Richiesta di risarcimento da parte di 24 cittadini francesi, belgi e olandesi, per degli abusi commessi da i loro parroci quando erano bambini💥
‼️24 vittime di abusi avevano citato la Santa Sede per “il modo carente” con cui aveva affrontato il tema.‼️
Richiesta respinta pochi giorni dopo lo scandalo francese
⚠️la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la richiesta di 24 persone che, in Belgio, avevano citato la Santa sede per atti di pedofilia commessi da alcuni preti cattolici⚠️
‼️Vietato chiamare il Vaticano in giudizio sulla pedofilia: ‼️
la Cedu riconosce l’immunità
🗓 14 ottobre 2021
©️ qresearch
🔗 qresearch.it
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Vietato chiamare in giudizio il Vaticano per i fatti di pedofilia. Vietato, in realtà, chiamarlo in causa sempre, perché è immune dai giudizi. Suona più o meno così la sentenza con la quale la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la richiesta di 24 persone che, in Belgio, avevano citato la Santa sede per atti di pedofilia commessi da alcuni preti cattolici. Nessun rappresentante del Vaticano, però, dovrà sedersi in tribunale. Vale per il Belgio, ma anche per il altri Paesi.
La Cedu, infatti, ha riconosciuto alla Santa sede un’immunità che ritiene rinvenibile nel diritto internazionale. E che la scherma da eventuali giudizi che riguardano uomini della Chiesa. Senza nessuna eccezione. E nulla cambia se il reato commesso da un religioso – in questo caso ai danni di un minore – è stato accertato da un giudice.
È la prima volta che la corte di Strasburgo si pronuncia sul tema, e questa decisione potrebbe costituire un significativo precedente.
La vicenda che si è conclusa oggi era iniziata nel 2011. Una serie di persone di cittadinanza belga, francese e olandese aveva fatto un’azione collettiva, davanti ai tribunali del Belgio, per chiedere il risarcimento al Vaticano, ai vertici della Chiesa cattolica nazionale e ad alcune associazioni, dopo gli abusi subìt per mano di religiosi: “Hanno chiesto il risarcimento del danno causato dal modo strutturalmente carente in cui la Chiesa avrebbe affrontato il problema degli abusi sessuali al suo interno”, si legge in una nota della Cedu.
Già il tribunale nazionale aveva respinto la loro istanza, per quanto riguarda la chiamata in causa del Vaticano.
Le vittime avevano ottenuto solo il risarcimento da parte delle associazioni belghe. A quel punto si erano rivolte alla Cedu, per continuare la loro battaglia. Davanti alla corte dei diritti dell’Uomo avevano lamentato, in particolare, la mancanza di “diritto di accesso a un tribunale”.
Ma la loro richiesta è stata respinta: “La Corte ritiene che il rigetto (da parte dei tribunali, ndr) non abbia deviato dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti in materia di immunità dello Stato”. Il Vaticano, insomma, ha una sorta di protezione – non scritta, ma ben solida – che gli consente di non stare in giudizio. Neanche se degli uomini che a quello Stato fanno riferimento, in quanto religiosi, hanno commesso un reato.
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Richiesta respinta pochi giorni dopo lo scandalo francese
⚠️la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la richiesta di 24 persone che, in Belgio, avevano citato la Santa sede per atti di pedofilia commessi da alcuni preti cattolici⚠️
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la Cedu riconosce l’immunità
🗓 14 ottobre 2021
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Vietato chiamare in giudizio il Vaticano per i fatti di pedofilia. Vietato, in realtà, chiamarlo in causa sempre, perché è immune dai giudizi. Suona più o meno così la sentenza con la quale la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la richiesta di 24 persone che, in Belgio, avevano citato la Santa sede per atti di pedofilia commessi da alcuni preti cattolici. Nessun rappresentante del Vaticano, però, dovrà sedersi in tribunale. Vale per il Belgio, ma anche per il altri Paesi.
La Cedu, infatti, ha riconosciuto alla Santa sede un’immunità che ritiene rinvenibile nel diritto internazionale. E che la scherma da eventuali giudizi che riguardano uomini della Chiesa. Senza nessuna eccezione. E nulla cambia se il reato commesso da un religioso – in questo caso ai danni di un minore – è stato accertato da un giudice.
È la prima volta che la corte di Strasburgo si pronuncia sul tema, e questa decisione potrebbe costituire un significativo precedente.
La vicenda che si è conclusa oggi era iniziata nel 2011. Una serie di persone di cittadinanza belga, francese e olandese aveva fatto un’azione collettiva, davanti ai tribunali del Belgio, per chiedere il risarcimento al Vaticano, ai vertici della Chiesa cattolica nazionale e ad alcune associazioni, dopo gli abusi subìt per mano di religiosi: “Hanno chiesto il risarcimento del danno causato dal modo strutturalmente carente in cui la Chiesa avrebbe affrontato il problema degli abusi sessuali al suo interno”, si legge in una nota della Cedu.
Già il tribunale nazionale aveva respinto la loro istanza, per quanto riguarda la chiamata in causa del Vaticano.
Le vittime avevano ottenuto solo il risarcimento da parte delle associazioni belghe. A quel punto si erano rivolte alla Cedu, per continuare la loro battaglia. Davanti alla corte dei diritti dell’Uomo avevano lamentato, in particolare, la mancanza di “diritto di accesso a un tribunale”.
Ma la loro richiesta è stata respinta: “La Corte ritiene che il rigetto (da parte dei tribunali, ndr) non abbia deviato dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti in materia di immunità dello Stato”. Il Vaticano, insomma, ha una sorta di protezione – non scritta, ma ben solida – che gli consente di non stare in giudizio. Neanche se degli uomini che a quello Stato fanno riferimento, in quanto religiosi, hanno commesso un reato.
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🌍 FRANCIA 🇪🇺
❌✅Pedopornografia: 52 persone arrestate in Francia per possesso di immagini pedopornografiche✅❌
🤬E' TRISTEMENTE BELLO LEGGERE NOTIZIE COME QUESTE, SPERIAMO CHE IN FUTURO POSSIAMO LEGGERE NOTIZIE CHE POSSONO RIEMPIRE I NOSTRI CUORI 💖
▫️▫️▫️▫️▫️▫️▫️▫️▫️▫️
🗓 15 ottobre 2021
©️ 20 minutes
🔗 20minutes.fr
📥 reported by ChildResQue Team 💛
Questa settimana l'Ufficio centrale per la repressione della violenza contro la persona (OCRVP) ha effettuato un'importante incursione nella scena della pornografia infantile.
Cinquantadue persone sono state arrestate in tutto il paese, con profili molto diversi. Il più giovane ha 22 anni, e ci sono anche pensionati. "Alcuni sono socialmente ben integrati, altri più emarginati", ma sono "indipendenti gli uni dagli altri" secondo l'OCRVP.
Tutti sono accusati di detenere immagini pedopornografiche. Ma grazie alle audizioni, potenziali aggressioni sessuali e stupri su minori sono stati rivelati "ai margini".
Ulteriori indagini saranno condotte a questo proposito. Dal 2020, la consultazione e il download di immagini pedopornografiche è punibile con cinque anni di prigione, contro i due precedenti, e gli autori sono automaticamente registrati nel Fijais (schedario giudiziario automatizzato dei criminali sessuali).
Insegnante 36enne di Herault arrestato
Tra gli arrestati c'era un insegnante di 36 anni e consigliere comunale a Bédarieux (Hérault), ha detto il procuratore di Béziers Raphaël Balland. "Nel corso della sua custodia, dopo essersi difeso, ha finito per ammettere di avere un'attrazione sessuale per ragazzi tra i 16 e i 18 anni", ha aggiunto, oltre ad aver scaricato immagini pedopornografiche che sono state "immediatamente cancellate".
"Il primo sfruttamento di diversi elementi informatici e telefonici sequestrati a casa sua ha confermato la sua attrazione sessuale per giovani uomini e adolescenti", ha continuato il procuratore.
L'uomo è stato accusato di possesso, offerta, messa a disposizione e importazione di file pornografici con minori tra ottobre 2015 e ottobre 2021, e messo in detenzione preventiva.
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Cinquantadue persone sono state arrestate in tutto il paese, con profili molto diversi. Il più giovane ha 22 anni, e ci sono anche pensionati. "Alcuni sono socialmente ben integrati, altri più emarginati", ma sono "indipendenti gli uni dagli altri" secondo l'OCRVP.
Tutti sono accusati di detenere immagini pedopornografiche. Ma grazie alle audizioni, potenziali aggressioni sessuali e stupri su minori sono stati rivelati "ai margini".
Ulteriori indagini saranno condotte a questo proposito. Dal 2020, la consultazione e il download di immagini pedopornografiche è punibile con cinque anni di prigione, contro i due precedenti, e gli autori sono automaticamente registrati nel Fijais (schedario giudiziario automatizzato dei criminali sessuali).
Insegnante 36enne di Herault arrestato
Tra gli arrestati c'era un insegnante di 36 anni e consigliere comunale a Bédarieux (Hérault), ha detto il procuratore di Béziers Raphaël Balland. "Nel corso della sua custodia, dopo essersi difeso, ha finito per ammettere di avere un'attrazione sessuale per ragazzi tra i 16 e i 18 anni", ha aggiunto, oltre ad aver scaricato immagini pedopornografiche che sono state "immediatamente cancellate".
"Il primo sfruttamento di diversi elementi informatici e telefonici sequestrati a casa sua ha confermato la sua attrazione sessuale per giovani uomini e adolescenti", ha continuato il procuratore.
L'uomo è stato accusato di possesso, offerta, messa a disposizione e importazione di file pornografici con minori tra ottobre 2015 e ottobre 2021, e messo in detenzione preventiva.
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Interpellations en série pour détention d’images pédopornographiques
Une vaste enquête a mené à l’interpellation de cinquante-deux personnes sur tout le territoire