🇮🇱
#BREAKING ⚠️
Dopo le 21:00 ora locale, Hamas e Jihad Islamica hanno iniziato a lanciare centinaia di razzi contro le città israeliane, l'Iron al momento sembra star intercettando il maggior numero di razzi ma è difficile dire per quanto possa resistere ancora.
Fonte: Red Alerts
#Israele #Palestina #Gaza
-The Dome
#BREAKING ⚠️
Dopo le 21:00 ora locale, Hamas e Jihad Islamica hanno iniziato a lanciare centinaia di razzi contro le città israeliane, l'Iron al momento sembra star intercettando il maggior numero di razzi ma è difficile dire per quanto possa resistere ancora.
Fonte: Red Alerts
#Israele #Palestina #Gaza
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The Dome 🇮🇹 | Italia / USA / UE / India
🇮🇱 #BREAKING ⚠️ Dopo le 21:00 ora locale, Hamas e Jihad Islamica hanno iniziato a lanciare centinaia di razzi contro le città israeliane, l'Iron al momento sembra star intercettando il maggior numero di razzi ma è difficile dire per quanto possa resistere…
Allarmi missilistici in Israele
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🇮🇱 Continuano gli attacchi missilistici palestinesi all'interno di Israele
Il pomeriggio del 7 agosto PIJ e gruppi minori a Gaza hanno intensificato gli attacchi missilistici contro le città israeliane, in pochi minuti più di cento razzi sono stati lanciati dalla striscia verso una moltitudine di località.
La forze d'artiglieria della Jihad Islamica continuano a colpire le posizioni militari israeliani intorno alla striscia di Gaza, decine di proiettili di mortaio sono stati lanciati contro gli insediamenti di Nahal Oz ed altri piccoli insediamenti.
Israele continua i bombardamenti prendendo di mira l'infrastruttura militare delle brigate Al-Quds e le case in cui abitano i comandati più importanti, a seguito dei bombardamenti è morto Khaled Mansour, comandante della brigata meridionale e membro del consiglio militare delle brigate.
La situazione non si sta calmando e la violenza aumenta di giorno in giorno, per quanto Israele potrebbe essere più incline ad un cessate il fuoco la Jihad Islamica Palestinese non accetterà a breve nessun accordo a causa dell'uccisione di Khaled Mansour.
Fonte: iswnews
#Gaza #Palestina #Israele
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Il pomeriggio del 7 agosto PIJ e gruppi minori a Gaza hanno intensificato gli attacchi missilistici contro le città israeliane, in pochi minuti più di cento razzi sono stati lanciati dalla striscia verso una moltitudine di località.
La forze d'artiglieria della Jihad Islamica continuano a colpire le posizioni militari israeliani intorno alla striscia di Gaza, decine di proiettili di mortaio sono stati lanciati contro gli insediamenti di Nahal Oz ed altri piccoli insediamenti.
Israele continua i bombardamenti prendendo di mira l'infrastruttura militare delle brigate Al-Quds e le case in cui abitano i comandati più importanti, a seguito dei bombardamenti è morto Khaled Mansour, comandante della brigata meridionale e membro del consiglio militare delle brigate.
La situazione non si sta calmando e la violenza aumenta di giorno in giorno, per quanto Israele potrebbe essere più incline ad un cessate il fuoco la Jihad Islamica Palestinese non accetterà a breve nessun accordo a causa dell'uccisione di Khaled Mansour.
Fonte: iswnews
#Gaza #Palestina #Israele
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🇮🇱 Raggiunto il cessate il fuoco tra PIJ e Israele
La sera del 7 agosto alle 23:30 è entrato in vigore il cessate il fuoco tra PIJ ed Israele, il cessate il fuoco è stato raggiunto tramite la mediazione egiziana.
Il cessate il fuoco prevede la riapertura dei valichi di frontiera, la ripresa delle forniture di carburante a Gaza ed una generale riduzione dell'assedio ai danni della striscia.
Tra i punti del cessate il fuoco sembrava esserci anche la liberazione del leader di PIJ in Cisgiordania che israele aveva catturato una settimana fa, non risulta che lo stato ebraico abbia intenzione di liberare il prigioniero.
Alcune fonti riportano che le brigate Al-Quds si stiano preparando per un nuovo scontro con Israele che "non sarà lontano", quel che è certo è che se Israele non libera i prigionieri delle brigate potremo assistere ad una ripresa delle tensioni tra il gruppo ed Israele in futuro.
Fonte: iswnews
#Gaza #Palestina #Israele
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La sera del 7 agosto alle 23:30 è entrato in vigore il cessate il fuoco tra PIJ ed Israele, il cessate il fuoco è stato raggiunto tramite la mediazione egiziana.
Il cessate il fuoco prevede la riapertura dei valichi di frontiera, la ripresa delle forniture di carburante a Gaza ed una generale riduzione dell'assedio ai danni della striscia.
Tra i punti del cessate il fuoco sembrava esserci anche la liberazione del leader di PIJ in Cisgiordania che israele aveva catturato una settimana fa, non risulta che lo stato ebraico abbia intenzione di liberare il prigioniero.
Alcune fonti riportano che le brigate Al-Quds si stiano preparando per un nuovo scontro con Israele che "non sarà lontano", quel che è certo è che se Israele non libera i prigionieri delle brigate potremo assistere ad una ripresa delle tensioni tra il gruppo ed Israele in futuro.
Fonte: iswnews
#Gaza #Palestina #Israele
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🇪🇺Rivoluzione elettrica in Europa, a che punto stiamo?
L'8 Giugno il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta di divieto di vendita di nuove auto con motori a combustione nel 2035, cercando di intensificare la lotta ai cambiamenti climatici attraverso uno sviluppo più rapido dei veicoli elettrici. Che cosa comporterà e cosa significa nell'immediato?
➡️Clicca qui per leggere l'articolo completo
#Energia #Europa #Italia
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L'8 Giugno il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta di divieto di vendita di nuove auto con motori a combustione nel 2035, cercando di intensificare la lotta ai cambiamenti climatici attraverso uno sviluppo più rapido dei veicoli elettrici. Che cosa comporterà e cosa significa nell'immediato?
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#Energia #Europa #Italia
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Rivoluzione elettrica in Europa, a che punto stiamo? - The Dome
L’8 Giugno il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta di divieto di vendita di nuove auto con motori a combustione nel 2035, cercando di intensificare la lotta ai cambiamenti climatici attraverso uno sviluppo più rapido dei veicoli elettrici. Cosa significa…
🇹🇷🤝🇺🇦
La turca Baykar sbarca in Ucraina
La società turca Baykar, che produce i tanto amati droni d'attacco "Bayraktars", sta attualmente costruendo una fabbrica sul territorio ucraino, secondo l'ambasciatore dell'Ucraina in Turchia, Vasyl Bodnar. In un'intervista con RBC Ukraine pubblicata lunedì, Bodnar ha affermato che Baykar ha già creato una società in Ucraina e che una fabbrica, che si diceva fosse in costruzione prima dell'inizio dell'invasione russa a fine febbraio, è ancora in fase di sviluppo.
"La fabbrica verrà costruita. Solo una settimana fa il governo ha approvato l'accordo bilaterale e lo ha inviato al parlamento per la ratifica, l'accordo sulla costruzione dell'impianto stesso".
Secondo l'ambasciatore, l'azienda turca ha già acquistato un appezzamento di terreno in Ucraina e sviluppato il progetto per l'impianto. Ha aggiunto che Baykar intende costruire la fabbrica, poiché "era quasi un impegno personale dei proprietari dell'azienda realizzare questa produzione in Ucraina".
Fonte: msn, rbc/ua, ukraine now
#Ucraina #Turchia #Bayraktar #GuerraRussoUcraina
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La turca Baykar sbarca in Ucraina
La società turca Baykar, che produce i tanto amati droni d'attacco "Bayraktars", sta attualmente costruendo una fabbrica sul territorio ucraino, secondo l'ambasciatore dell'Ucraina in Turchia, Vasyl Bodnar. In un'intervista con RBC Ukraine pubblicata lunedì, Bodnar ha affermato che Baykar ha già creato una società in Ucraina e che una fabbrica, che si diceva fosse in costruzione prima dell'inizio dell'invasione russa a fine febbraio, è ancora in fase di sviluppo.
"La fabbrica verrà costruita. Solo una settimana fa il governo ha approvato l'accordo bilaterale e lo ha inviato al parlamento per la ratifica, l'accordo sulla costruzione dell'impianto stesso".
Secondo l'ambasciatore, l'azienda turca ha già acquistato un appezzamento di terreno in Ucraina e sviluppato il progetto per l'impianto. Ha aggiunto che Baykar intende costruire la fabbrica, poiché "era quasi un impegno personale dei proprietari dell'azienda realizzare questa produzione in Ucraina".
Fonte: msn, rbc/ua, ukraine now
#Ucraina #Turchia #Bayraktar #GuerraRussoUcraina
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РБК-Украина
Как продвигается строительство завода "Байрактаров" в Украине: ответ посла в Турции
Правительство уже утвердило соглашение о строительстве завода в Украине. Соглашение было отправлено в парламент на ратификацию.
Steven Seagal in visita nel Donbass
L'attore e produttore cinematografico americano Steven Seagal ha in programma di girare un film sulla guerra nel Donbass, mentre ha visitato il centro di detenzione preventiva nella città di Lilinovka della Repubblica popolare di Donetsk e ha incontrato il suo presidente Denis Pushlin.
“Stephen Seagal sta girando un documentario sulla guerra nel Donbass. Oggi ha parlato con i prigionieri di guerra nella struttura di detenzione temporanea di Lilinovka. I militanti sono stati uccisi lì di recente a causa del lancio di razzi ucraini", “Stephen ha detto che il 98% di coloro che parlano della crisi nei media non sono mai venuti qui. Pertanto, il mondo non conosce la verità e vuole cambiare il suo atteggiamento nei confronti di questa guerra”. Ha detto Pushlin sul suo canale Telegram.
Fonte: RT, Denis Pushlin
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L'attore e produttore cinematografico americano Steven Seagal ha in programma di girare un film sulla guerra nel Donbass, mentre ha visitato il centro di detenzione preventiva nella città di Lilinovka della Repubblica popolare di Donetsk e ha incontrato il suo presidente Denis Pushlin.
“Stephen Seagal sta girando un documentario sulla guerra nel Donbass. Oggi ha parlato con i prigionieri di guerra nella struttura di detenzione temporanea di Lilinovka. I militanti sono stati uccisi lì di recente a causa del lancio di razzi ucraini", “Stephen ha detto che il 98% di coloro che parlano della crisi nei media non sono mai venuti qui. Pertanto, il mondo non conosce la verità e vuole cambiare il suo atteggiamento nei confronti di questa guerra”. Ha detto Pushlin sul suo canale Telegram.
Fonte: RT, Denis Pushlin
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🇷🇺La Russia inizia a smontare parti di aerei di linea a causa delle sanzioni
Le compagnie aeree russe, inclusa la compagnia statale Aeroflot, stanno smantellando gli aerei di linea per assicurarsi i pezzi di ricambio che non possono più acquistare all'estero a causa delle sanzioni occidentali, secondo quanto riferito da Reuters da quattro fonti del settore.
Almeno un Sukhoi Superjet 100 di fabbricazione russa e un Airbus A350, entrambi operati da Aeroflot, sono stati bloccati e smantellati, ha affermato una fonte che ha familiarità con la questione. L'Airbus A350 è quasi nuovo, secondo la fonte.
La causa principale è che la maggior parte della flotta aerea russa è composta da aerei di linea occidentali, come anche il Sukhoi Superjet assemblato in Russia fa molto affidamento su componenti stranieri. Fonti iniziali affermano che il motore è già stato rimosso da un superjet in modo che un altro possa continuare a volare.
Causa sanzioni, corporazioni come l'europea Airbus e l'americana Boeing, si sono ritirate dal mercato russo, fermando completamente il flusso di parti di ricambio necessarie a tenere in volo qualsiasi velivolo di loro produzione. Gli esperti dicono che la Russia potrebbe essere costretta a ripiegare sulla flotta militare o su tecnologie cinesi per poter sostituire le flotte e garantire il movimento aereo civile nel paese.
Fonte: reuters
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Le compagnie aeree russe, inclusa la compagnia statale Aeroflot, stanno smantellando gli aerei di linea per assicurarsi i pezzi di ricambio che non possono più acquistare all'estero a causa delle sanzioni occidentali, secondo quanto riferito da Reuters da quattro fonti del settore.
Almeno un Sukhoi Superjet 100 di fabbricazione russa e un Airbus A350, entrambi operati da Aeroflot, sono stati bloccati e smantellati, ha affermato una fonte che ha familiarità con la questione. L'Airbus A350 è quasi nuovo, secondo la fonte.
La causa principale è che la maggior parte della flotta aerea russa è composta da aerei di linea occidentali, come anche il Sukhoi Superjet assemblato in Russia fa molto affidamento su componenti stranieri. Fonti iniziali affermano che il motore è già stato rimosso da un superjet in modo che un altro possa continuare a volare.
Causa sanzioni, corporazioni come l'europea Airbus e l'americana Boeing, si sono ritirate dal mercato russo, fermando completamente il flusso di parti di ricambio necessarie a tenere in volo qualsiasi velivolo di loro produzione. Gli esperti dicono che la Russia potrebbe essere costretta a ripiegare sulla flotta militare o su tecnologie cinesi per poter sostituire le flotte e garantire il movimento aereo civile nel paese.
Fonte: reuters
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🇾🇪 Scontri tra le fazioni della coalizione ad Ataq
Il 7 agosto sono iniziati scontri ad Ataq tra il partito Islah e le brigate dei giganti, gli scontri sono iniziati quando il capo della polizia locale è stato licenziato a causa di "posizioni anti emiratine".
Islah aveva ottenuto il controllo della maggior parte del governatorato di Ataq a causa della guerra, da mesi elementi secessionisti affiliati agli Emirati Arabi Uniti avevano iniziato a rimuovere il partito dal governatorato.
Il tentativo di prendere il totale controllo del governatorato arriva dopo le innumerevoli disfatte militari contro il movimento ribelle Ansar Allah, gli Emirati Arabi Uniti cercano di mettere in sicurezza gli ultimi territori rimasti e di assicurarsi le risorse nel loro sotto suolo.
Le brigate dei giganti hanno ottenuto il controllo sulla maggior parte della città di Ataq e l'aviazione emiratina gli fornisce supporto aereo costante, per Islah non ci sono molte speranze per tenere la città.
Questi scontri non fanno altro che dividere ulteriormente il fronte della coalizione e a fornire agli Houthi un altro vantaggio militare sul campo, senza Islah la coalizione dispone di meno risorse umane e materiali per combattere i ribelli.
Secondo alcune fonti decine di fazioni presenti nel sud dello Yemen hanno iniziato a negoziare con gli Houthi, nel sud dello Yemen sono presenti scontri sul modello di Ataq tra fazioni pro Emirati Arabi Uniti e fedeli al governo.
Recentemente vari funzionari Houthi hanno dichiarato che tra loro ed Islah non ci sono molto differenze e che è stata lo coalizione ed in particolare l'Arabia Saudita a dividerli, sembra quindi che il movimento stia sfruttando la situazione per ritagliarsi un altro alleato in Yemen.
Fonte: The Cradle/iswnews/Houthi
#Yemen #Houthi #EAU
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Il 7 agosto sono iniziati scontri ad Ataq tra il partito Islah e le brigate dei giganti, gli scontri sono iniziati quando il capo della polizia locale è stato licenziato a causa di "posizioni anti emiratine".
Islah aveva ottenuto il controllo della maggior parte del governatorato di Ataq a causa della guerra, da mesi elementi secessionisti affiliati agli Emirati Arabi Uniti avevano iniziato a rimuovere il partito dal governatorato.
Il tentativo di prendere il totale controllo del governatorato arriva dopo le innumerevoli disfatte militari contro il movimento ribelle Ansar Allah, gli Emirati Arabi Uniti cercano di mettere in sicurezza gli ultimi territori rimasti e di assicurarsi le risorse nel loro sotto suolo.
Le brigate dei giganti hanno ottenuto il controllo sulla maggior parte della città di Ataq e l'aviazione emiratina gli fornisce supporto aereo costante, per Islah non ci sono molte speranze per tenere la città.
Questi scontri non fanno altro che dividere ulteriormente il fronte della coalizione e a fornire agli Houthi un altro vantaggio militare sul campo, senza Islah la coalizione dispone di meno risorse umane e materiali per combattere i ribelli.
Secondo alcune fonti decine di fazioni presenti nel sud dello Yemen hanno iniziato a negoziare con gli Houthi, nel sud dello Yemen sono presenti scontri sul modello di Ataq tra fazioni pro Emirati Arabi Uniti e fedeli al governo.
Recentemente vari funzionari Houthi hanno dichiarato che tra loro ed Islah non ci sono molto differenze e che è stata lo coalizione ed in particolare l'Arabia Saudita a dividerli, sembra quindi che il movimento stia sfruttando la situazione per ritagliarsi un altro alleato in Yemen.
Fonte: The Cradle/iswnews/Houthi
#Yemen #Houthi #EAU
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🇺🇸💰🇺🇦
La realtà effettiva degli aiuti degli Stati Uniti all'Ucraina
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, gli USA hanno stanziato circa 54 miliardi di dollari in assistenza. Ma se andiamo ad analizzare nel dettaglio questi fondi, possiamo facilmente capire come l'obiettivo potrebbe non essere aiutare l'Ucraina a lanciare una controffensiva e invertire l'avanzata russa.
Qual è il reale scopo di questi aiuti militari?
Partendo dal principio, i documenti rivelano che ci sono ben 9 miliardi destinati agli USA per il rimpiazzo di armi, munizioni, e buffetteria inviata in Ucraina nel passato o nel futuro. 8.1 miliardi destinati ai vari dipartimenti di intelligence delle forze armate statunitensi per la fornitura di materiale d'intelligence. Altri 3.9 miliardi sarebbero destinati al mantenimento di un nuovo dispiegamento di 10.500 militari nei paesi europei vicini come deterrente contro la Russia. 8.8 miliardi sono per l'appoggio diretto dell'economia Ucraina, con altri 8 miliardi destinati agli aiuti umanitari incluso il cibo, considerando che l'economia ucraina si contrarrà del 45% quest'anno. Altri 4 miliardi aiuteranno l'Ucraina ad acquistare armi dalle industrie statunitensi.
Ma rispetto agli aiuti inviati, cosa dice l'Ucraina di aver realmente bisogno?
Secondo il vice ministro alla difesa Vladimir Karpenko, "l'assistenza internazionale copre solo il 15% del bisogno totale", citando il bisogno di mezzi pesanti per la fanteria come IFV e MBT, mezzi mancanti dalla lista dell'equipaggiamento mandato in Ucraina. Di contro gli USA stanno inviando 200 M113 (APC) risalenti al 1960, veicolo prettamente "difensivo" e limitato nelle sue capacità. Solo 12 HIMARS sono stati inviati con le relative munizioni a range limitato, nonostante il ministro della difesa ucraino abbiamo menzionato "un minimo di 200".
Nella realtà, cosa può farci capire il sostengo americano all'Ucraina?
Come nel caso degli APC, è facile capire come per gli USA sia più semplice darli via che mantenerli negli stock ad occupare spazio e risorse per la manutenzione. Tali aiuti lascerebbero pensare che il vero obiettivo di questi non sia un vero e proprio supporto ad una possibile controffensiva, piuttosto un piano ben preciso mirato a fermare si i Russi, ma non dare la possibilità offensiva agli ucraini di cui tanto hanno bisogno. Alcuni analisti sono convinti che gli Stati Uniti vogliano trasformare l'attuale situazione in una guerra logorante, con l'obbiettivo finale di indebolire il più possibile le capacità russe e di ribadire chi comanda e chi ha il potere di far cambiare l'attuale corso del conflitto a suo vantaggio.
Fonti: ukraintoday, task&purpose, MoD ucraino, Zsolt Lazar
#GuerraRussoUcraina #Ucraina #Russia #USA
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La realtà effettiva degli aiuti degli Stati Uniti all'Ucraina
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, gli USA hanno stanziato circa 54 miliardi di dollari in assistenza. Ma se andiamo ad analizzare nel dettaglio questi fondi, possiamo facilmente capire come l'obiettivo potrebbe non essere aiutare l'Ucraina a lanciare una controffensiva e invertire l'avanzata russa.
Qual è il reale scopo di questi aiuti militari?
Partendo dal principio, i documenti rivelano che ci sono ben 9 miliardi destinati agli USA per il rimpiazzo di armi, munizioni, e buffetteria inviata in Ucraina nel passato o nel futuro. 8.1 miliardi destinati ai vari dipartimenti di intelligence delle forze armate statunitensi per la fornitura di materiale d'intelligence. Altri 3.9 miliardi sarebbero destinati al mantenimento di un nuovo dispiegamento di 10.500 militari nei paesi europei vicini come deterrente contro la Russia. 8.8 miliardi sono per l'appoggio diretto dell'economia Ucraina, con altri 8 miliardi destinati agli aiuti umanitari incluso il cibo, considerando che l'economia ucraina si contrarrà del 45% quest'anno. Altri 4 miliardi aiuteranno l'Ucraina ad acquistare armi dalle industrie statunitensi.
Ma rispetto agli aiuti inviati, cosa dice l'Ucraina di aver realmente bisogno?
Secondo il vice ministro alla difesa Vladimir Karpenko, "l'assistenza internazionale copre solo il 15% del bisogno totale", citando il bisogno di mezzi pesanti per la fanteria come IFV e MBT, mezzi mancanti dalla lista dell'equipaggiamento mandato in Ucraina. Di contro gli USA stanno inviando 200 M113 (APC) risalenti al 1960, veicolo prettamente "difensivo" e limitato nelle sue capacità. Solo 12 HIMARS sono stati inviati con le relative munizioni a range limitato, nonostante il ministro della difesa ucraino abbiamo menzionato "un minimo di 200".
Nella realtà, cosa può farci capire il sostengo americano all'Ucraina?
Come nel caso degli APC, è facile capire come per gli USA sia più semplice darli via che mantenerli negli stock ad occupare spazio e risorse per la manutenzione. Tali aiuti lascerebbero pensare che il vero obiettivo di questi non sia un vero e proprio supporto ad una possibile controffensiva, piuttosto un piano ben preciso mirato a fermare si i Russi, ma non dare la possibilità offensiva agli ucraini di cui tanto hanno bisogno. Alcuni analisti sono convinti che gli Stati Uniti vogliano trasformare l'attuale situazione in una guerra logorante, con l'obbiettivo finale di indebolire il più possibile le capacità russe e di ribadire chi comanda e chi ha il potere di far cambiare l'attuale corso del conflitto a suo vantaggio.
Fonti: ukraintoday, task&purpose, MoD ucraino, Zsolt Lazar
#GuerraRussoUcraina #Ucraina #Russia #USA
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⚠️ ATTENZIONE ⚠️
Vi ricordiamo che esiste il sito ufficiale per The Dome News, potrete accedere alle varie analisi, notizie ed approfondimenti scritti da noi redattori di The Dome.
Per accedere utilizzate il link qui sotto:
www.thedome.altervista.org
-la Redazione
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🇪🇺🇫🇷
#AGGIORNAMENTO Crisi energetica
Nella giornata di ieri i prezzi dell'energia elettrica in Europa sono saliti a nuovi record a causa di un'ondata di caldo che limita le forniture di energia e gli incendi che infuriano in tutta la Francia.
Gli incrementi riflettono un mercato ristretto per il gas naturale - utilizzato per alimentare le centrali elettriche - poiché la Russia taglia le forniture proprio mentre l'Europa lavora per ricostituire le scorte per l'inverno.
Le ondate di caldo di quest'estate hanno intensificato la domanda, mentre continuano le interruzioni di forniture di acqua ai bacini idrici chiave, i quali vengono utilizzati per generare energia idroelettrica, raffreddare gli impianti nucleari e spedire le materie prime energetiche che si stanno esaurendo.
La Francia si trova in una situazione particolarmente grave, poiché più della metà delle sua centrali nucleari sono inattive per manutenzione.
Fonte: Bloomberg
#UE #Gas #Crisi
-The Dome
#AGGIORNAMENTO Crisi energetica
Nella giornata di ieri i prezzi dell'energia elettrica in Europa sono saliti a nuovi record a causa di un'ondata di caldo che limita le forniture di energia e gli incendi che infuriano in tutta la Francia.
Gli incrementi riflettono un mercato ristretto per il gas naturale - utilizzato per alimentare le centrali elettriche - poiché la Russia taglia le forniture proprio mentre l'Europa lavora per ricostituire le scorte per l'inverno.
Le ondate di caldo di quest'estate hanno intensificato la domanda, mentre continuano le interruzioni di forniture di acqua ai bacini idrici chiave, i quali vengono utilizzati per generare energia idroelettrica, raffreddare gli impianti nucleari e spedire le materie prime energetiche che si stanno esaurendo.
La Francia si trova in una situazione particolarmente grave, poiché più della metà delle sua centrali nucleari sono inattive per manutenzione.
Fonte: Bloomberg
#UE #Gas #Crisi
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🇪🇸🇫🇷
La Spagna dice che il gasdotto verso la Francia è possibile in 8-9 mesi
L'Unione europea sta correndo per separare se stessa dal gas naturale russo dopo l'invasione russa dell'Ucraina, mettendo a fuoco nuovi progetti di interconnessione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz giovedì ha spinto per la costruzione di un gasdotto dal Portogallo attraverso la Spagna e la Francia verso l'Europa centrale.
Il primo ministro portoghese Antonio Costa ha suggerito che un'alternativa a un collegamento attraverso la Francia sarebbe un gasdotto marittimo dalla Spagna all'Italia.
Spagna e Portogallo hanno a lungo spinto per un nuovo gasdotto, data la loro capacità di ricevere spedizioni di gas naturale liquefatto che potrebbero essere inviate al resto d'Europa.
Il progetto completo del gasdotto tra Francia e Spagna, abbandonato nel 2019 dopo che le autorità di regolamentazione lo hanno ritenuto finanziariamente insostenibile, potrebbe essere completato con un costo di 600-700 milioni di euro.
Fonte: Reuters
#UE #Gas #Crisi
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La Spagna dice che il gasdotto verso la Francia è possibile in 8-9 mesi
L'Unione europea sta correndo per separare se stessa dal gas naturale russo dopo l'invasione russa dell'Ucraina, mettendo a fuoco nuovi progetti di interconnessione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz giovedì ha spinto per la costruzione di un gasdotto dal Portogallo attraverso la Spagna e la Francia verso l'Europa centrale.
Il primo ministro portoghese Antonio Costa ha suggerito che un'alternativa a un collegamento attraverso la Francia sarebbe un gasdotto marittimo dalla Spagna all'Italia.
Spagna e Portogallo hanno a lungo spinto per un nuovo gasdotto, data la loro capacità di ricevere spedizioni di gas naturale liquefatto che potrebbero essere inviate al resto d'Europa.
Il progetto completo del gasdotto tra Francia e Spagna, abbandonato nel 2019 dopo che le autorità di regolamentazione lo hanno ritenuto finanziariamente insostenibile, potrebbe essere completato con un costo di 600-700 milioni di euro.
Fonte: Reuters
#UE #Gas #Crisi
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🇱🇹🇹🇼 ⚡️ 🇨🇳
#AGGIORNAMENTO Relazioni Lituania-Taiwan e Cina
Nella giornata odierna, la Lituania e la Repubblica di Cina, Taiwan, hanno annunciato la firma di un memorandum d'intesa nello sviluppo della tecnologia di raffreddamento dei liquidi delle batterie e la creazione di un impianto di assemblaggio delle batterie in Lituania.
Questo è importante perché elimina la possibilità che la Lituania ripristini le relazioni con la Repubblica popolare cinese come partner preferito rispetto a Taipei e può costituire un precedente in Europa per altri piccoli Stati.
Nel mentre, la Cina ha annunciato sanzioni contro Agnė Vaiciukevičiūtė, vice ministro lituano dei trasporti e delle comunicazioni, a causa della sua visita a Taiwan.
Verranno dunque sospesi tutti gli scambi e la cooperazione con la Lituania nel settore dei trasporti stradali internazionali.
La Lituania perseguirà in ogni caso il suo obiettivo di aprire un ufficio di rappresentanza commerciale a Taipei (Taiwan) annunciato il 23 luglio.
Fonte: Entre Guerras / Reuters
#Cina #Taiwan #Lituania
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#AGGIORNAMENTO Relazioni Lituania-Taiwan e Cina
Nella giornata odierna, la Lituania e la Repubblica di Cina, Taiwan, hanno annunciato la firma di un memorandum d'intesa nello sviluppo della tecnologia di raffreddamento dei liquidi delle batterie e la creazione di un impianto di assemblaggio delle batterie in Lituania.
Questo è importante perché elimina la possibilità che la Lituania ripristini le relazioni con la Repubblica popolare cinese come partner preferito rispetto a Taipei e può costituire un precedente in Europa per altri piccoli Stati.
Nel mentre, la Cina ha annunciato sanzioni contro Agnė Vaiciukevičiūtė, vice ministro lituano dei trasporti e delle comunicazioni, a causa della sua visita a Taiwan.
Verranno dunque sospesi tutti gli scambi e la cooperazione con la Lituania nel settore dei trasporti stradali internazionali.
La Lituania perseguirà in ogni caso il suo obiettivo di aprire un ufficio di rappresentanza commerciale a Taipei (Taiwan) annunciato il 23 luglio.
Fonte: Entre Guerras / Reuters
#Cina #Taiwan #Lituania
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🇸🇾 Possibile riconciliazione Damasco-Ankara
Giovedì 11 Agosto il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu ha annunciato di aver avuto una breve conversazione con la sua controparte siriana, la conversazione sarebbe avvenuto ai margini del movimento dei paesi non allineati lo scorso ottobre a Belgrado.
Mevlut Cavusoglu ha successivamente aggiunto durante una conferenza che "Dobbiamo riunire l'opposizione e il regime per la riconciliazione in qualche modo, altrimenti non ci sarà una pace permanente", secondo le sue parole la Turchia sosterrebbe l'integrità territoriale siriana.
I leader dell'opposizione nel nord della Siria hanno reagito negativamente chiamando Erdogan "ipocrita" e facendo protestare i loro uomini per tutti e territorio sotto controllo ribelle/turco.
Mevlut Cavusoglu ha sottolineato che nessuno vuole aiutare a ricostruire la Siria senza un cessate il fuoco e senza una pace e che il suo paese sta lavorando in questo senso.
Le dichiarazioni e le osservazioni del ministro degli esteri turco sono in netto contrasto con un tono bellicoso adottato a maggio dal presidente Erdogan, ai tempi si era annunciata una operazione militare per creare una "zona sicura" profonda 30km nel nord della Siria.
Il cambio di politica arriva quando Assad e Putin avrebbero garantito ad Ankara che sarebbe stato messo freno ai militanti curdi, questo permetterebbe alla Turchia di diminuire la presenza dei gruppi curdi ai suoi confini senza impegnarsi in scontri diretti.
Il cambio di politica di Erdogan ha anche motivazione economiche, il presidente turco vorrebbe che il gas russo diretto in Europa passi attraverso la Turchia e non l'Ucraina così da poter rendere il suo paese un hub energetico oltre a voler evitare i costi di una operazione militare su larga scala.
Fonte: The Arab Weekly
#Siria #Turchia #Russia
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Giovedì 11 Agosto il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu ha annunciato di aver avuto una breve conversazione con la sua controparte siriana, la conversazione sarebbe avvenuto ai margini del movimento dei paesi non allineati lo scorso ottobre a Belgrado.
Mevlut Cavusoglu ha successivamente aggiunto durante una conferenza che "Dobbiamo riunire l'opposizione e il regime per la riconciliazione in qualche modo, altrimenti non ci sarà una pace permanente", secondo le sue parole la Turchia sosterrebbe l'integrità territoriale siriana.
I leader dell'opposizione nel nord della Siria hanno reagito negativamente chiamando Erdogan "ipocrita" e facendo protestare i loro uomini per tutti e territorio sotto controllo ribelle/turco.
Mevlut Cavusoglu ha sottolineato che nessuno vuole aiutare a ricostruire la Siria senza un cessate il fuoco e senza una pace e che il suo paese sta lavorando in questo senso.
Le dichiarazioni e le osservazioni del ministro degli esteri turco sono in netto contrasto con un tono bellicoso adottato a maggio dal presidente Erdogan, ai tempi si era annunciata una operazione militare per creare una "zona sicura" profonda 30km nel nord della Siria.
Il cambio di politica arriva quando Assad e Putin avrebbero garantito ad Ankara che sarebbe stato messo freno ai militanti curdi, questo permetterebbe alla Turchia di diminuire la presenza dei gruppi curdi ai suoi confini senza impegnarsi in scontri diretti.
Il cambio di politica di Erdogan ha anche motivazione economiche, il presidente turco vorrebbe che il gas russo diretto in Europa passi attraverso la Turchia e non l'Ucraina così da poter rendere il suo paese un hub energetico oltre a voler evitare i costi di una operazione militare su larga scala.
Fonte: The Arab Weekly
#Siria #Turchia #Russia
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