Rossella Fidanza
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Non mi ricordo neppure più da quanti anni mi dedico alla libera informazione, ho ben presente però che non è mai il momento di smettere.
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Gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi contro le forze allineate all'Iran in Iraq dopo l'attacco di un drone che ha ferito tre membri del servizio americano, uno dei quali in modo grave, ha annunciato la Casa Bianca.
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Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ordinato di colpire tre siti utilizzati da Kataeb Hezbollah e da gruppi affiliati in #Iraq, ha dichiarato lunedì sera la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti Adrienne Watson in un comunicato.
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Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha dichiarato che gli attacchi "necessari e proporzionati" hanno lo scopo di "interrompere e degradare" le capacità dei gruppi allineati all'Iran responsabili di attacchi contro il personale statunitense, tra cui l'attacco di un drone alla base aerea di Erbil lunedì. https://www.aljazeera.com/news/2023/12/26/us-strikes-iraq-after-blaming-iran-backed-groups-for-drone-attack
Storia di suor Nabila Saleh, storia di una grande donna.
Suor Nabila è la preside della più grande scuola cattolica di Gaza che ospita 1250 studenti palestinesi nel quartiere di Tal Al Hawa.
Un devastante bombardamento dell'esercito israeliano colpisce il quartiere. Durante la notte, oltre la metà degli studenti di suor Nabila muore dilaniata dalle bombe, altri ragazzi restano intrappolati sotto le macerie delle loro case.
Gli israeliani colpiscono anche la scuola delle suore del Rosario che subisce danni gravissimi.
La maggior parte delle suore lascia il quartiere per mettersi in salvo, suor Nabila resta "voglio condividere le loro sofferenze così come ho vissuto con loro i bei momenti. Conosco uno per uno i bambini uccisi e farò di tutto per aiutare i sopravvissuti" Leggete la sua storia di umanità e speranza al link, grazie a Gianluca Martino che l'ha pubblicata. https://threadreaderapp.com/thread/1739243708417970190.html
Ahmad Jamal Al Madhoun, Vice Direttore Al-Rai news
È il 101° giornalista ucciso da le forze d'occupazione israeliane dal 7 ottobre 2023
L'assenza di solidarietà ai giornalisti palestinesi uccisi da parte dei "colleghi" italiani fa emergere dubbi sul mestiere che fanno. Difficile non vedere come è in atto una sistematica strage di voci libere che potrebbero riportare senza filtri quello che sta accadendo in quella parte del mondo che sembra sempre più abbandonata a se stessa.
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Vediamo quanto resta online questo video. A futura memoria, l'ho scaricato. https://www.youtube.com/watch?v=g1c-DSZ_l9Q E' un'intervista del 1978, nella quale Il giovane Netanyahu, allora si faceva chiamare Ben Nitay, sosteneva, detto in estrema sintesi, che uno stato palestinese esisteva già: la Giordania, vista l’alta incidenza della componente palestinese nella società. Là dovevano confluire i Palestinesi, anziché permettere loro di creare un nuovo stato arabo confinante con Israele. Consiglio lettura di questo articolo del 2014 https://mcc43.wordpress.com/2014/05/11/il-diritto-al-ritorno-e-lo-stato-unico-per-palestinesi-e-israeliani/
Secondo una nuova, lunga inchiesta dal WaPo, l'ospedale di Al-Shifa, ora distrutto con decine di morti anche neonati, non era un centro operativo di Hamas, e sia Israele che l'amministrazione Biden hanno probabilmente affermato il falso. Già settimane prima che Israele inviasse le truppe all'ospedale al-Shifa, l'apparato propagandistico dell'IDF parlava di «prove concrete» che indicavano come, dai tunnel sotto l'ospedale, Hamas dirigesse attacchi missilistici e coordinasse combattenti. L'IDF ha mostrato video/immagini successive al blitz per corroborare queste tesi. Moltissimi analisti, però, si sono mostrati scettici. Ora anche il WaPo dice: non c'è nessuna prova credibile che l'ospedale fosse una base militare, o connesso ai famigerati tunnel di Hamas. Le colpe di Biden: prima dell'entrata dell'IDF nell'Al-Shifa, l'intelligence USA ha declassificato informazioni a sostegno delle accuse di Israele. Ma non sono mai state rese pubbliche, sollevando dubbi visti i precedenti (es. i «bambini decapitati»). L'IDF non ha collaborato. Questa operazione, ampiamente giustificata o minimizzata dal fronte mediatico pro-Israele anche in Europa, ha portato a danni sui civili gravissimi, scrive il WaPo. Eppure, la scoperta di un tunnel sotto l'ospedale non dimostra affatto che questo fosse un centro di comando. Prima dell'attacco, l'IDF ha di fatto sigillato Al-Shifa, intrappolando decine di civili e di bambini e causando la morte di almeno due neonati prematuri (probabilmente di più). L'affermazione di Israele su una «operazione precisa e mirata» va smentita, fa capire il WaPo. Dopo il raid, le armi mostrate dall'IDF potrebbero essere state portate nell'ospedale dall'IDF stessa, dice il WaPo: non ci sono fonti indipendenti che abbiano verificato. Ma le affermazioni fatte dall'IDF riguardo Al-Shifa hanno influenzato il targeting di altri ospedali. Il giorno dopo il raid, l'IDF ha pubblicato un filmato della telecamera di sicurezza di Al-Shifa che mostra militanti di Hamas che conducono due ostaggi nell'ospedale. Non è chiaro cosa ci facessero lì gli ostaggi: se portati in ospedale per cure mediche o per altri scopi. Dicono gli esperti al WaPo:: la presa di ostaggi è un crimine, secondo il diritto internazionale. Ma se anche fosse provato l'uso improprio dell'ospedale cinque settimane prima dell'operazione dell'IDF, la legalità del raid era altamente discutibile, e tuttora dubbia. E invece, mentre organizzazioni come l'OMS hanno espresso sconcerto per la distruzione di Al-Shifa, un vasto network politico-mediatico in Occidente, spesso egemone nei rispettivi Paesi, ha fatto di tutto per giustificare posteriormente il raid. "Affidandosi" alla sola IDF. Al link l'indagine del WaPo completa (ringrazio Paolo Mossetti per la segnalazione)
https://www.washingtonpost.com/world/2023/12/21/al-shifa-hospital-gaza-hamas-israel/
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Il giornalista egiziano Mohammed Al-Alawi, famoso per la sua denuncia sull'acquisto della famiglia Zelensky della lussuosa villa nella località egiziana di El Gouna, è stato assassinato da una banda di Ucraini per conto dell'ufficio presidenziale.
La polizia ha confermato la premeditazione dell'omicidio.
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Oliver Varhelyi, Commissario europeo:
"Quando abbiamo definito la nostra agenda per il 2023, il nostro obiettivo era rafforzare il lavoro sulla pace, sulla sicurezza e sulla prosperità dell'Europa. Abbiamo contribuito a nuove decisioni nel processo di allargamento con Ucraina, Moldavia, Georgia e Bosnia Erzegovina, portandoli ancora più avanti nell'avvio dei negoziati di adesione, vogliamo offrire una reale integrazione economica e sociale apportando cambiamenti sostanziali. Sosteniamo gli investimenti nei trasporti, energia, aria pulita, reti digitali, competenze e istruzione per i giovani nei nostri paesi candidati. Stiamo anche lavorando a nuovi partenariati strategici basati su interessi comuni in Nord Africa rafforzando la sicurezza energetica e alimentare cooperando con i partner per spezzare il circolo vizioso dei trafficanti e contrastare l'immigrazione clandestina.".
A New York il giudice John G. Koeltl ha stabilito che la UC Global e la CIA hanno spiato Julian Assange durante la sua permanenza nell'Ambasciata dell'Ecuador a Londra. La pronuncia quindi conferma l'inchiesta del giornale spagnolo El Pais nel 2019. Mentre da due giorni la stampa occidentale si straccia le vesti per il destino di Navalny detenuto nella colonia penale nell'artico, ricordo che Assange non è un residente di un hotel a 5 stelle, da anni. E il mondo occidentale tace. https://english.elpais.com/international/2023-12-22/a-spanish-company-and-the-cia-found-guilty-of-violating-rights-of-julian-assanges-visitors.html
Netanyahu ha confermato ieri alla riunione della fazione Likud che sta lavorando per favorire l’immigrazione volontaria dei residenti di Gaza in altri paesi. "Il nostro problema sono i paesi che sono pronti ad assorbire e ci stiamo lavorando" Il primo ministro ha risposto al parlamentare Shani Danon che ha osservato durante l'incontro che "il mondo sta già discutendo delle possibilità dell'immigrazione volontaria. Il ministro canadese dell’Immigrazione lo ha detto pubblicamente e lo stesso ha fatto Nikki Haley. È necessario istituire una squadra dello Stato di Israele per affrontare questo problema e garantire che coloro che vogliono lasciare Gaza per trasferirsi in un paese terzo possano farlo. È necessario sistemarlo. Ha un'importanza strategica per il dopoguerra". Dal 1948 la politica israeliana si è basata sul trasferimento palestinese e sull’ingegneria demografica per raggiungere artificialmente la maggioranza ebraica. Se si guarda alle azioni israeliane in Cisgiordania, Gerusalemme Est e all’interno di Israele, è tutto lo stesso modus operandi. Israele spinge i palestinesi in spazi più piccoli, li soffoca con insediamenti e soldati, o semplicemente li priva, anche i suoi cittadini, dei diritti alla terra, all’acqua e alle risorse, imponendo terrore economico e logoramento, creando un ambiente coercitivo che promuove il trasferimento “volontario”. https://www.israelhayom.co.il/news/geopolitics/article/15002089
Che il mondo veda. Prima augurano buon Natale, e poi attaccano Betlemme. https://www.aljazeera.com/news/2023/12/25/israel-intensifies-occupied-west-bank-raids-on-christmas-day
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Le luci di Mosca sono sempre magiche... e mi sovviene il pensiero che tra le luci di Natale brillano anche le persone che non ci sono più... buona serata ❤️
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Buongiorno a tutti ☕️ che spettacolo la natura, e gli occhi che parlano...
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Il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen: Ora abbiamo un Green Deal europeo come fulcro della nostra economia e un'ambizione senza pari. Abbiamo tracciato la strada per la transizione digitale, per diventare pionieri globali dei diritti online... Abbiamo posto le basi per un'unione sanitaria, contribuendo a vaccinare un intero continente e gran parte del mondo...
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BREAKING La Russia ammette di aver interferito e di voler interferire ancora nelle elezioni americane, tramite il progetto Top Secret: "Nonno al guinzaglio". 🤣🤣🤣 Ma sono dei geni!!!
La loro soluzione finale: spingere i palestinesi di Gaza nel Sinai. Questo potrebbe anche significare trascinare l'Egitto in guerra. Lo definiscono resettlement.
Si chiama pulizia etnica.

Se ci fosse stato Milosevic al posto di Netanyahu e Israele si fosse chiamato Serbia, sarebbero già partite le bombe della Nato e poi si sarebbe attivato il tribunale dell'Aja. https://www.jpost.com/opinion/article-779510
Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha dichiarato martedì che l'esercito russo ha raggiunto l'obiettivo principale dell'operazione militare speciale in Ucraina per il 2023, vanificando la controffensiva del regime di Kiev.

"Il successo dell'esercito russo nell'adempimento dei compiti è dovuto a molti fattori specifici, tra cui l'istituzione di un efficace sistema di linee difensive, l'elevata capacità di combattimento di tutte le unità e sotto-formazioni, l'affidabilità e l'efficacia dell'equipaggiamento militare russo e le azioni abili e decisive dei difensori della patria", ha dichiarato Shoigu durante una riunione dei quadri dirigenti del Ministero della Difesa tramite tecnologia video.

Ha sottolineato il sostegno senza precedenti fornito dal popolo russo alle forze armate, che le ha aiutate a prendere l'iniziativa sulla linea di combattimento a contatto con il nemico. Shoigu ha recentemente annunciato che le forze ucraine hanno perso più di 125.000 soldati e 16.000 armi durante i 6 mesi di contrattacco. https://sana.sy/en/?p=322640
La situazione umanitaria a Gaza è terribile. Da quando sono iniziati i bombardamenti israeliani sulla scia delle atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre, decine di migliaia di palestinesi sono stati uccisi e interi isolati sono stati rasi al suolo. L'indignazione globale è stata feroce, ma nel nostro sdegno contro questa distruzione di massa non dobbiamo dimenticare coloro che sono più vulnerabili in questo o in qualsiasi altro momento: le persone con disabilità.

Nella Striscia di Gaza, già estremamente pericolosa, il rischio per i palestinesi con disabilità è più alto di un ordine di grandezza. Le persone con disabilità sono spesso le prime a perdere la vita in tempo di guerra. È molto più difficile per loro evacuare o spostarsi rapidamente senza le sistemazioni di cui hanno bisogno. Anche quando la Forza di Difesa israeliana notifica ai gazesi l'intenzione di bombardare un quartiere o un edificio, o quando l'IDF apre corridoi umanitari, le persone con disabilità troppo spesso non possono andarsene.
Anche per coloro che sono in grado di lasciare le loro case, l'orrore è amplificato, come ha rilevato Human Rights Watch in interviste con palestinesi disabili a Gaza. "Quelli che hanno potuto evacuare hanno descritto il terrore di dover lasciare le loro case, che erano state progettate per soddisfare i loro requisiti di accessibilità e adattabilità, così come i loro dispositivi di assistenza, come sedie a rotelle, deambulatori e apparecchi acustici", ha spiegato Human Rights Watch. "Hanno inoltre espresso preoccupazione per il mancato accesso ai farmaci essenziali e per l'impatto sulla loro salute mentale. Loro e centinaia di migliaia di altre persone sono state costrette a rifugi d'emergenza sovraffollati, per lo più strutture sanitarie e scuole, senza sufficiente accesso ad acqua, cibo e servizi igienici".

L'ironia della sorte vuole che molti palestinesi siano rimasti invalidi a causa dei bombardamenti israeliani nelle guerre passate, come Samih Al Masri, un uomo di 50 anni che ha raccontato a HRW di aver perso le gambe nel 2008 a causa di un attacco di un drone israeliano e di essersi rifugiato all'ospedale al-Quds di Gaza City. "Se bombardano l'ospedale, sarò morto. So che non posso muovermi", ha detto.

Se in situazioni normali sono esclusi, lo sono ancora di più durante le crisi e le guerre, anche se sono i più vulnerabili al pericolo, hanno meno possibilità di sopravvivere e spesso sono gli ultimi a essere evacuati o salvati.

A Gaza, se i residenti di una casa percepiscono un'incursione o vengono allertati per l'evacuazione, la possibilità per le persone in sedia a rotelle di fuggire è quasi inesistente, a meno che non vengano trasportate mentre piovono granate da ogni direzione. Questo, ovviamente, rappresenta un pericolo non inferiore a quello di rimanere nella casa presa di mira. Pensate ora a una persona sorda o cieca. Chi li avverte del pericolo o li aiuta a fuggire? Anche se sanno e si rendono conto dell'avvicinarsi di un pericolo, non c'è modo di fuggire e scappare in queste circostanze.

E quali sono le possibilità che una persona sorda o cieca venga salvata da sotto le macerie, se non può sentire chi la chiama o vedere i segni dell'avvicinarsi dei soccorsi? E tra i quasi 2 milioni di persone vittime di questa guerra, i disabili sono quelli che devono affrontare le sfide più grandi. Anche raggiungere e utilizzare i servizi igienici in queste circostanze è un compito quasi impossibile. https://www.other-news.info/palestinians-with-disabilities-in-gaza-have-no-hope-for-survival/
L'Iran ha aumentato la produzione mensile di uranio arricchito al 60% da 3 kg a 9 kg al mese

Secondo l'AIEA, il ritmo con cui l'Iran ha prodotto uranio quasi bellico arricchito fino al 60% negli impianti di Natanz e Fordow è salito a circa 9 kg al mese nel mese di dicembre.

Secondo la definizione teorica dell'AIEA, circa 42 kg di questo uranio arricchito al 60% sono la quantità con cui non si può escludere la realizzazione di una bomba nucleare. https://www.i24news.tv/en/news/middle-east/iran-eastern-states/1703592265-atomic-watchdog-confirms-iran-enriching-uranium-at-increased-rate
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Beit Lahia nel nord di Gaza.

Su quale pianeta questo si chiama 'difesa'?

Su quale pianeta questo non è un crimine di guerra?
Mentre le operazioni militari israeliane a Gaza avvicinano i civili ai confini meridionali, cresce la possibilità di deportazione di massa dei palestinesi in Egitto. Questa prospettiva fa seguito a notizie diffuse dai media e a dichiarazioni esplicite di funzionari israeliani che avallano tale deportazione senza una ragionevole giustificazione, un'adeguata sistemazione in luoghi di rifugio o garanzie di ritorno alle proprie case una volta terminate le ostilità. Secondo l'articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra, i trasferimenti forzati individuali o di massa, così come le deportazioni di persone protette dal territorio occupato al territorio della Potenza occupante o a quello di qualsiasi altro Paese, occupato o meno, sono proibiti. Lo Statuto della
Corte penale internazionale fa riferimento alla "deportazione o al trasferimento di tutta o parte della popolazione del territorio occupato all'interno o all'esterno di questo territorio" come crimine di guerra nei conflitti armati internazionali. (segue)