Rossella Fidanza
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Non mi ricordo neppure più da quanti anni mi dedico alla libera informazione, ho ben presente però che non è mai il momento di smettere.
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Vyacheslav Volodin: Washington è il principale beneficiario dei conflitti armati.

Le azioni delle maggiori aziende americane produttrici di armi sono salite di prezzo dopo la forte escalation del conflitto palestinese-israeliano. Lo dimostrano i dati delle contrattazioni in borsa.

Washington ha sempre utilizzato le tragedie di milioni di persone per soddisfare i propri interessi economici.

A seguito della Prima guerra mondiale, il PIL degli Stati Uniti è addirittura raddoppiato. Innanzitutto perché il complesso militare-industriale americano ricevette grandi commesse. A quell'epoca comparve persino il termine "milionario di guerra".
Gli Stati Uniti si trasformarono da debitori a creditori e il dollaro soppiantò la sterlina britannica, diventando la valuta mondiale.

Washington riuscì anche a sfruttare la Seconda Guerra Mondiale per costruire il proprio potere economico. Gli Stati Uniti fornirono aiuti militari agli Alleati a credito. I principali destinatari delle forniture in lend-lease furono la Gran Bretagna e l'URSS. Tra l'altro, il nostro Paese ha ripagato il debito sovietico per il lend-lease solo nel 2006.

Sono passati decenni, ma i metodi statunitensi non cambiano.
Lo abbiamo visto in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria. Lo vediamo oggi in Ucraina.

Come si dice, per alcuni è guerra e per altri è madre.

Washington alimenta i conflitti armati per il proprio arricchimento.
E ora le portaerei americane si dirigono verso le coste della Palestina e di Israele non per garantire la pace, ma per scatenare un'altra guerra favorevole agli Stati Uniti. https://t.me/vv_volodin/704
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Cosa esiste di più adatto di un attentato kamizake in una scuola francese al grido di Allah Akbar che uccide un'insegnante e ferisce più persone nel giorno che stanno chiamando "venerdì del terrore" per essere strumentalizzato contro i terroristi palestinesi, per di più dove stanno "disciplinando" manifestazioni a sostegno della loro causa?
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E cominciano i viaggi in Israele... Ieri Blinken, oggi Ursula e Austin il capo del Pentagono... Ovviamente Tajani è arrivato sul posto. Nessuna correlazione.
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❗️Washington evacuerà i cittadini statunitensi da Israele con voli charter a partire da venerdì, ha detto la Casa Bianca.
Secondo un'analisi di Human Rights Watch, il video girato mercoledì di un attacco israeliano al porto di Gaza City mostra l'uso di fosforo bianco . Le controverse munizioni, comunemente usate per creare fumo per marcare gli obiettivi, possono causare gravi danni se usate contro i civili. Il video, verificato dal Washington Post, mostra due proiettili di artiglieria sparati in rapida successione verso il bersaglio. Quando le munizioni sparate dall'artiglieria esplodono, il fosforo bianco si accende automaticamente nell'aria, creando linee bianche seguite da un fumo denso. Con calma eh, noi ne parliamo da giorni con video che ho immediatamente pubblicato. Non sono crimini di guerra questi? Eh beh, visto che Israele ha dichiarato di colpire i palazzi di Gaza perché Hamas usa i tetti per lanciare missili, chissà cos'altro si inventa... https://www.washingtonpost.com/world/2023/10/12/white-phosphorus-israel-gaza-strike-video/
L'Aeronautica militare israeliana (IAF) ha dichiarato giovedì di aver sganciato "circa 6.000 bombe contro obiettivi di Hamas" a Gaza dall'attacco di sabato, un numero quasi pari a quello delle bombe utilizzate dagli Stati Uniti in Afghanistan in un anno.

Il Washington Post, citando Marc Garlasco, consigliere militare dell'organizzazione olandese PAX for Peace, ha riferito che Israele sta "sganciando in meno di una settimana quello che gli Stati Uniti hanno sganciato in Afghanistan in un anno, in un'area molto più piccola e densamente popolata, dove gli errori saranno amplificati".

Garlasco, che è anche un ex investigatore delle Nazioni Unite sui crimini di guerra in Libia, ha dichiarato al quotidiano, citando i registri del Comando centrale dell'aeronautica statunitense, che il numero più alto di bombe sganciate in un anno per la guerra in Afghanistan è stato di poco superiore a 7.423. Secondo le Nazioni Unite, durante l'intera guerra in Libia, la NATO ha dichiarato di aver sganciato più di 7.600 bombe e missili dagli aerei, ha riportato il quotidiano.

Il numero di palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza assediata è salito a 1.537, ha annunciato giovedì il Ministero della Sanità di Gaza. La dichiarazione ha sottolineato che tra i morti ci sono 500 bambini e 276 donne, con 6.612 feriti.

All'inizio di giovedì, l'IAF ha dichiarato su X che "decine di jet da combattimento ed elicotteri hanno attaccato una serie di obiettivi terroristici dell'organizzazione terroristica di Hamas in tutta la Striscia di Gaza".

"Finora l'IAF ha sganciato circa 6.000 bombe contro obiettivi di Hamas", ha aggiunto.

https://www.aa.com.tr/en/middle-east/israel-drops-6-000-bombs-in-gaza-in-6-days-nearly-matching-us-total-in-afghanistan-in-1-year-report/3017833?fbclid=PAAabb-uvmMQLiZIt7DbqWBfWnAMm6pSarXi9_EGb34UUPD1UXfv2jBdSVeUQ%23
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InfluCESSER israeliani che sfottono i palestinesi che non hanno acqua ed elettricità... Complimentoni.
E anche questo già visto durante le prime visite a Kiev. Non abbiamo tutti l'anello al naso Ursula https://t.me/disclosetv/12175
Il Times in prima pagina mette il titolone: Israele mostra i bambini mutilati. Subito sotto una foto che nel lettore lascia intendere che sia la ripresa di bimbi israeliani, mentre solo nella minuscola didascalia si legge che sono bimbe palestinesi di Gaza. Quanti leggeranno la didascalia e quanti invece penseranno di vedere bimbi israeliani, e quindi giustificare il genocidio a Gaza?
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#riepilogodelgiorno #primalinea

❗️🇷🇺🇺🇦🎞 La cronaca dell’operazione militare speciale: principali eventi dal 11 al 12 ottobre 2023 da @rybar

Descrizione attività

➡️ @italiazforzaverita
Questa mappa è stata pubblicata dal National Geographic nel 1947, un anno prima della Nakba, non esisteva nulla chiamato “Israele”. Ieri è stato dato un ultimatum a 1,1 milioni di palestinesi di lasciare Gaza da nord verso sud... una nuova Nakba praticamente. Anzi no, peggio. Perchè immagini e testimonianze hanno dimostrato che dopo questo "ordine" molti palestinesi si sono mossi disperati sull'unica via disponibile, e sono stati bombardati. (segue 👇👇👇)
(segue 👆👆👆) Almeno 40 persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano che ha colpito un camion che stava evacuando persone dalle loro case nel nord di Gaza.

Secondo il Ministero della Sanità palestinese, 150 persone sono rimaste ferite nell'attacco sulla strada Salah al-Din, che collega il nord e il sud della Striscia di Gaza.

Il ministero ha dichiarato che 70 persone, per lo più donne e bambini, sono state uccise in totale dagli israeliani negli attacchi sulla strada dopo aver ordinato ai residenti del nord di Gaza di lasciare le loro case, mentre più di 200 sono state ferite.

Israele ha dato a un ospedale nel nord della Striscia di Gaza due ore di tempo per andarsene, poiché i medici stavano ancora curando i pazienti, ha dichiarato Medici Senza Frontiere (MSF). https://www.middleeasteye.net/news/israel-gaza-war-live
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Che ne penso? Ridatemi la bottega sotto casa!!!
Questo che vi linko è un ottimo canale che riprende molte notizie dalla striscia di Gaza. Si, potete intendere che sia dalla parte della POPOLAZIONE Palestinese, solo perché sono video di giornalisti sul posto. Per quanto invece accade in Israele, in tutta franchezza, c'è una copertura tale che basta accendere la tv. Mi spiace che ci sia ancora chi non capisca la mia posizione, per me contano i CIVILI, e dopo una settimana solo un imbecille non capisce che non parteggio per una parte o per l'altra, ma ci sono FATTI storici indiscutibili. Riguardo all'ordine di ieri di Israele rivolto a 1,1 milioni di persone già senza luce, acqua, farmaci, cibo, consiglierei di andare a cercare gli interventi di tutti gli osservatori internazionali ieri, ONU compresi, che sono stati fatti sul punto. Ma tanto, chi se ne frega dell'ONU, certo non Israele. https://t.me/eyeonpal
Sto provando a caricare un video, sia mandandolo direttamente che programmandolo. Non mi è possibile da circa un'ora. Non so per quale motivo, sembra che il mio account sia limitato.
Dieci punti per riflettere ad alta voce sulla Palestina
di Bassam Saleh


Seguo con attenzione, e perché no anche con interesse, diversi dibattiti televisivi e non, sugli ultimi avvenimenti, e mi fanno sentire triste e arrabbiato per quanta ignoranza o mancanza di conoscenza c’è sui conflitti in Medio Oriente.

Ho fatto una riflessione sui vari argomenti trattati in questi giorni e vorrei condividerla con chi mi segue e mi legge.

1. La maggior parte di esperti, politici, analisti e opinionisti chiamati a spiegare cosa successo il 7 ottobre, a parte la feroce condanna dell’azione di Hamas e il diritto di Israele a difendersi, hanno in comune anche il rifiuto di vedere e parlare dell’origine del conflitto. Si fermano alla convinzione che Israele ha subito un attacco e va sostenuto, senza se e senza ma, in qualsiasi rappresaglia metta in atto contro chiunque.

2. Perché non si vuole parlare delle origini del conflitto? E perché ci si ferma all’ultimo atto di violenza? Forse perché non si vuole parlare di una occupazione israeliana che dura da 56 anni, o perché questo riporta la storia alla nascita di Israele 1948, che segna la Nakba (la Catastrofe) del popolo palestinese, che a conseguenza di questa nascita è stato costretto sotto la minaccia delle armi allo sfollamento di 850.000 palestinesi dalle loro case e 520 villaggi rasi al suolo.

Forse non si vuole far sapere che da 75 anni i palestinesi vivono nei campi profughi sparsi nei paesi limitrofi. Non si vuole evidenziare che Israele non vuole attuare la risoluzione 194 dell’ONU, che aveva condizionato la sua ammissione all’ONU proprio all’attuazione di questa risoluzione, insieme ad un’altra risoluzione, la 181, che obbliga Israele a marcare i suoi confini.

Cosa che Israele non ha mai voluto fare, ed è per questo che (forse unico paese al mondo) “la più grande democrazia del Medio Oriente” non ha una carta costituzionale…

3. Non si vuole parlare delle origini vere del conflitto perché non si vuole parlare dell’assenza complice della comunità internazionale e la sua incapacità di risolvere questo conflitto che perdura da 75 anni. Non si vuole parlare del fatto che il diritto internazionale viene regolarmente violato da Israele, e nessuno lo vuole ammettere.

4. Israele è una potenza occupante e, secondo il diritto internazionale, ha l’obbligo di proteggere la popolazione occupata e non può fare nessun cambiamento demografico, o ambientale nei territori occupati e nemmeno trasferire dei prigionieri fuori dei territori occupati. Non si vuole quindi parlare di coloni e di colonie, di annessione dei Territori Palestinesi a Israele. Non si vuole parlare dei 5.700 prigionieri palestinesi, né dei 1500 detenuti amministrativi, senza capi d’accusa, in detenzione preventiva.

5. Non si vuole parlare delle incursioni notturne che vengono effettuate ogni giorno, della tortura e dell’umiliazione di un intero popolo. Si calcola che dal 1967 ad oggi, un milione di palestinesi hanno passato una parte della loro vita nelle carceri israeliane, e tanti stanno scontando 5 o 6 ergastoli.

6. Non si vuole parlare perché verrebbe fuori che 30 anni di negoziato hanno portato a un maggior numero di colonie e di coloni israeliani nei territori palestinesi occupati, per colpa dei diversi governi israeliani, ma anche della comunità internazionale che si è sempre solo limitata a condannare verbalmente queste illegalità senza prendere provvedimenti concreti al proposito.

Non se ne vuole parlare perché Israele guarda alla questione palestinese solo come un problema di sicurezza e non come a una causa nazionale e di diritto internazionale. Non se ne vuole parlare perché in tutto questo sono evidenti il fallimento della politica estera statunitensi nel Medio Oriente e l’incapacità dell’Unione Europea di avere un ruolo significativo, se non altro vista la vicinanza geografica e il cospicuo aiuto economico all’Autorità Nazionale Palestinese. (1/2)
7. Non se ne vuole parlare perché bisognerebbe dire che la destra estrema israeliana ha ucciso Rabin perché ha firmato l’accordo di pace con Arafat, assassinato anche lui con la complicità di Sharon, e che quella stessa destra nella sua peggiore espressione sta al nell’attuale governo di Israele!

8. Si vuole parlare solo di oggi… dell’incursione delle forze palestinesi, e delle conseguenze, ignorando la straordinarietà dell’azione, l’emergere di capacità e potenzialità, contro uno degli eserciti più potente nella regione, che è stato umiliato da un piccolo gruppo armato. E non solo l’esercito è stato umiliato, ma tutti gli apparati di sicurezza israeliani hanno dimostrato una incapacità inaudita.

È la sconfitta dell’industria dell’esercito invincibile, caduto in modo miserabile. E con questa caduta cade anche l’idea che i palestinesi e gli arabi non siano capaci di pianificare con successo una operazione contro lo stato più potente e più protetto e coccolato dall’occidente.

Questo Occidente oggi piange per Israele dopo 75 anni spesi per conservare e mantenere ruolo e funzione alla sua creatura/base militare, utile per salvare i suoi interessi nella regione.

9. Si vuole parlare solo di rappresaglie e guerre che non faranno altro che altri massacri e altri morti. E invece si dovrebbe cercare una soluzione politica negoziale per fermare un genocidio in atto nei confronti di due milioni e quattrocento mila palestinesi che vivono a Gaza, già sotto assedio dal 2007.

10. Una via d’uscita politica è ancora possibile e auspicabile sulla base di: un cessate il fuoco immediato, uno scambio ostaggi/prigionieri palestinesi, la revoca dell’assedio illegale di Gaza, la calendarizzazione del ritiro completo dai Territori palestinesi occupati, e l’attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell’ONU che riguardano la Palestina. Perché, continuo la mia riflessione, non si parla di tutto ciò, perché? (2/2) https://contropiano.org/interventi/2023/10/13/dieci-punti-per-riflettere-ad-alta-voce-sulla-palestina-0165152