In 5lb si parla spesso di 𝒃𝒊𝒏𝒂𝒓𝒊𝒐 come di una reazione automatica a un qualcosa che ci rievoca un evento o che la nostra percezione sensoriale riallaccia alla memoria di uno shock biologico vissuto nel passato.
Un colore, un sapore, un suono, un profumo sono solchi già tracciati, agganci sensoriali che esplodono in scenari già conosciuti, come un apparato scenico che per similitudine o per uguaglianza il corpo riproduce nella stessa identica reazione sensata di quel momento.
Siamo un via vai di viaggiatori alla stazione di treni in partenza verso destinazioni già conosciute.
Anche se ci sembra di guardare altrove.
Siamo continuamente sollecitati da input sensoriali che rievocano sospesi emozionali, costantemente abitati da binari importanti rimasti in sospeso nel nostro vissuto.
Questo stato psichico e organico legato ai binari non è solo fonte di tanti problemi a livello sintomatico che si ripropongono puntuali e sempre uguali, ma soprattutto non ci consente di restare in contatto con l’esperienza di ciò che c’è nel qui e ora. Se abbiamo molti binari in sospeso e li riattiviamo spesso, possiamo dire di vivere più nel passato che nel presente in uno stato psichico anacronistico alla realtà che ci circonda. Continuiamo a rievocare stati emozionali afflitti, passati, di un evento già trascorso, producendo continuamente reazioni del corpo, risposte biologiche atte a colmare questo nostro disagio, ma consumando energia e risorse per qualcosa che adesso non c’è più.
Un binario è l’esito cristallizzato di ciò che abbiamo vissuto, è il sentiero già conosciuto, la risposta che già ci siamo dati, l’esperienza che abbiamo già attraversato.
Ma c’è qualcosa di malinconico in questo viaggio sui binari delle nostre memorie: incamminati fuori dal presente crediamo di andare in direzione della vita, mentre invece incontriamo tutto quello che abbiamo sempre incontrato, compresa la versione più invariabile di noi stessi.
Le memorie sono come riflessi che guardiamo scorrere dai finestrini di un treno, mentre la vita è davanti a noi adesso, ma non la vediamo.
a cura di 𝐸𝑟𝑖𝑘𝑎 𝐶𝑜𝑙𝑎
Un colore, un sapore, un suono, un profumo sono solchi già tracciati, agganci sensoriali che esplodono in scenari già conosciuti, come un apparato scenico che per similitudine o per uguaglianza il corpo riproduce nella stessa identica reazione sensata di quel momento.
Siamo un via vai di viaggiatori alla stazione di treni in partenza verso destinazioni già conosciute.
Anche se ci sembra di guardare altrove.
Siamo continuamente sollecitati da input sensoriali che rievocano sospesi emozionali, costantemente abitati da binari importanti rimasti in sospeso nel nostro vissuto.
Questo stato psichico e organico legato ai binari non è solo fonte di tanti problemi a livello sintomatico che si ripropongono puntuali e sempre uguali, ma soprattutto non ci consente di restare in contatto con l’esperienza di ciò che c’è nel qui e ora. Se abbiamo molti binari in sospeso e li riattiviamo spesso, possiamo dire di vivere più nel passato che nel presente in uno stato psichico anacronistico alla realtà che ci circonda. Continuiamo a rievocare stati emozionali afflitti, passati, di un evento già trascorso, producendo continuamente reazioni del corpo, risposte biologiche atte a colmare questo nostro disagio, ma consumando energia e risorse per qualcosa che adesso non c’è più.
Un binario è l’esito cristallizzato di ciò che abbiamo vissuto, è il sentiero già conosciuto, la risposta che già ci siamo dati, l’esperienza che abbiamo già attraversato.
Ma c’è qualcosa di malinconico in questo viaggio sui binari delle nostre memorie: incamminati fuori dal presente crediamo di andare in direzione della vita, mentre invece incontriamo tutto quello che abbiamo sempre incontrato, compresa la versione più invariabile di noi stessi.
Le memorie sono come riflessi che guardiamo scorrere dai finestrini di un treno, mentre la vita è davanti a noi adesso, ma non la vediamo.
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IL MOMENTO GIUSTO
Durante le numerose conferenze introduttive che ho tenuto in giro per l'Italia, è capitato non di rado che qualcuno si avvicinasse a me dichiarando il suo fervido desiderio di imparare la materia, chiedendomi quali caratteristiche servono per poterla approcciare e consigli su quando iniziare il percorso di formazione. Dopodiché sovente capita che programmino l'inizio dell'apprendimento a... data da destinarsi.
Quindi, qual è il momento giusto per iniziare?
Spesso capita di rivedere queste persone alla conferenza successiva e poi a quella successiva ancora, ma il percorso di studio delle 5 leggi biologiche non inizia mai e viene puntualmente rimandato. In alcuni casi si arriva a un giorno in cui la medesima persona riceve una diagnosi ritenuta grave dalla medicina convenzionale.
La conoscenza del rapporto di causa-effetto tra gli eventi psichici e le manifestazioni sintomatiche del corpo unitamente alla comprensione del senso biologico dei processi, sarebbero fondamentali in un contesto come questo.
Invece, mancando delle solide basi di emancipazione individuale dal concetto di malattia intesa come qualcosa di difettoso, caotico e di cui non si comprende la causa, questa presunta o reale gravità percepita dal soggetto interessato lo può far precipitare in uno stato psichico e organico debilitato e confuso in maniera perentoria.
Questa è quella che definiamo l'ipnosi della malattia: non perché il soggetto non abbia dei sintomi o dei reali disagi funzionali, ma perché non è in grado di collocarli in una visione organica dell'intelligenza dei processi biologici e di relazionarsi a un processo evolutivo personale che lo porterebbe a crescere.
Mi rammarico, in queste occasioni, di vedere un adulto presentarsi di fronte al medico in uno stato comportamentale e decisionale regredito a quello di un bambino o di un infante, una condizione in cui subisce passivamente le direzioni disegnate dagli altri, professionisti o familiari, per "il suo bene".
Vi confesso che, in questi casi, raramente si osserva un movimento che riporti a se stessi; molto più frequentemente osservo percorsi di sofferenza acuta o cronica, che portano come unico risultato a un morire inconsapevole, a un “decedere” rispetto alla vita.
Alla luce di questo ho maturato un'idea precisa sulla risposta alla domanda in questione: qual è momento giusto per iniziare?
𝐀𝐃𝐄𝐒𝐒𝐎.
𝑃𝑎𝑜𝑙𝑜 𝑆𝑎𝑛𝑛𝑎
Durante le numerose conferenze introduttive che ho tenuto in giro per l'Italia, è capitato non di rado che qualcuno si avvicinasse a me dichiarando il suo fervido desiderio di imparare la materia, chiedendomi quali caratteristiche servono per poterla approcciare e consigli su quando iniziare il percorso di formazione. Dopodiché sovente capita che programmino l'inizio dell'apprendimento a... data da destinarsi.
Quindi, qual è il momento giusto per iniziare?
Spesso capita di rivedere queste persone alla conferenza successiva e poi a quella successiva ancora, ma il percorso di studio delle 5 leggi biologiche non inizia mai e viene puntualmente rimandato. In alcuni casi si arriva a un giorno in cui la medesima persona riceve una diagnosi ritenuta grave dalla medicina convenzionale.
La conoscenza del rapporto di causa-effetto tra gli eventi psichici e le manifestazioni sintomatiche del corpo unitamente alla comprensione del senso biologico dei processi, sarebbero fondamentali in un contesto come questo.
Invece, mancando delle solide basi di emancipazione individuale dal concetto di malattia intesa come qualcosa di difettoso, caotico e di cui non si comprende la causa, questa presunta o reale gravità percepita dal soggetto interessato lo può far precipitare in uno stato psichico e organico debilitato e confuso in maniera perentoria.
Questa è quella che definiamo l'ipnosi della malattia: non perché il soggetto non abbia dei sintomi o dei reali disagi funzionali, ma perché non è in grado di collocarli in una visione organica dell'intelligenza dei processi biologici e di relazionarsi a un processo evolutivo personale che lo porterebbe a crescere.
Mi rammarico, in queste occasioni, di vedere un adulto presentarsi di fronte al medico in uno stato comportamentale e decisionale regredito a quello di un bambino o di un infante, una condizione in cui subisce passivamente le direzioni disegnate dagli altri, professionisti o familiari, per "il suo bene".
Vi confesso che, in questi casi, raramente si osserva un movimento che riporti a se stessi; molto più frequentemente osservo percorsi di sofferenza acuta o cronica, che portano come unico risultato a un morire inconsapevole, a un “decedere” rispetto alla vita.
Alla luce di questo ho maturato un'idea precisa sulla risposta alla domanda in questione: qual è momento giusto per iniziare?
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𝑃𝑎𝑜𝑙𝑜 𝑆𝑎𝑛𝑛𝑎
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ACQUA
A volte ci sentiamo sommersi da un oceano di emozioni, quasi come che quell’onda del nostro sentire primordiale volesse trasportarci via, dalla riva verso il mare, ricondurci come una corrente di risacca in quel flusso d’acqua dove da sempre, da miliardi di anni, si è generata la vita. L’acqua è archetipicamente la matrice costitutiva dell’essere e lo è anche biologicamente. È per questo che nell’acqua ritroviamo la nostra sensazione di casa, di appartenenza, di sopravvivenza, ogni volta che ci sentiamo improvvisamente smarriti, spaesati, abbandonati a noi stessi, come pesci che si dimenano sopra le basse maree a lottare per l’esistenza.
Ecco che l’acqua diventa il nostro richiamo, l’accudimento a cui aneliamo, il moto ondoso che accorre in attesa che ritroviamo i nostri punti di riferimento.
Per far fronte a questa perdita di contesto, a questa sensazione di sradicamento, di necessità viscerale di trattenere acqua all’unica finalità della sopravvivenza, in biologia, nel sistema originario e arcaico del cervello antico, si è originato un programma di supporto: la ritenzione idrica.
La fisiologia speciale dei tuboli collettori renali è un programma biologico sensato che trova così il suo significato più profondo e, insieme alle sfumature che accompagnano il sentito emozionale che lo attiva, è la migliore risposta a quel tipo di conflitto che l’evoluzione ha registrato e che Hamer ha ribattezzato “Conflitto del Profugo”.
Qualunque sia la situazione che viviamo, il personale deserto che stiamo attraversando o ciò che rappresenta per noi casa e che non sappiamo più come ritrovare, proviamo a spostare l’attenzione verso qualcosa che potrebbe calmare davvero quella sete di autoconservazione: che sia verso noi stessi o rivolto a qualcun altro è l’accudimento, è l’aver cura, è la forza di una presenza, la potenza di un tocco, di un piccolo gesto di attenzione che ci fa ritrovare il nostro punto di ancoraggio. L’accudimento è simbolicamente l’onda che ci riconsegna al nostro mare.
a cura di 𝐸𝑟𝑖𝑘𝑎 𝐶𝑜𝑙𝑎
A volte ci sentiamo sommersi da un oceano di emozioni, quasi come che quell’onda del nostro sentire primordiale volesse trasportarci via, dalla riva verso il mare, ricondurci come una corrente di risacca in quel flusso d’acqua dove da sempre, da miliardi di anni, si è generata la vita. L’acqua è archetipicamente la matrice costitutiva dell’essere e lo è anche biologicamente. È per questo che nell’acqua ritroviamo la nostra sensazione di casa, di appartenenza, di sopravvivenza, ogni volta che ci sentiamo improvvisamente smarriti, spaesati, abbandonati a noi stessi, come pesci che si dimenano sopra le basse maree a lottare per l’esistenza.
Ecco che l’acqua diventa il nostro richiamo, l’accudimento a cui aneliamo, il moto ondoso che accorre in attesa che ritroviamo i nostri punti di riferimento.
Per far fronte a questa perdita di contesto, a questa sensazione di sradicamento, di necessità viscerale di trattenere acqua all’unica finalità della sopravvivenza, in biologia, nel sistema originario e arcaico del cervello antico, si è originato un programma di supporto: la ritenzione idrica.
La fisiologia speciale dei tuboli collettori renali è un programma biologico sensato che trova così il suo significato più profondo e, insieme alle sfumature che accompagnano il sentito emozionale che lo attiva, è la migliore risposta a quel tipo di conflitto che l’evoluzione ha registrato e che Hamer ha ribattezzato “Conflitto del Profugo”.
Qualunque sia la situazione che viviamo, il personale deserto che stiamo attraversando o ciò che rappresenta per noi casa e che non sappiamo più come ritrovare, proviamo a spostare l’attenzione verso qualcosa che potrebbe calmare davvero quella sete di autoconservazione: che sia verso noi stessi o rivolto a qualcun altro è l’accudimento, è l’aver cura, è la forza di una presenza, la potenza di un tocco, di un piccolo gesto di attenzione che ci fa ritrovare il nostro punto di ancoraggio. L’accudimento è simbolicamente l’onda che ci riconsegna al nostro mare.
a cura di 𝐸𝑟𝑖𝑘𝑎 𝐶𝑜𝑙𝑎
📣 SAN BENEDETTO DEL TRONTO
CONFERENZA GRATUITA con Paolo Sanna
"OGNI SINTOMO HA UNA CAUSA"
ALLA LUCE DELLE 5 LEGGI BIOLOGICHE
➡️ Nuova Sala Riunioni Piazza dell'Unità - Centobuchi (AP)
🗓 18 Gennaio 2024
⏰ Ore 20:15
Il modello scientifico delle 5 leggi biologiche permette di restituire al termine psicosomatica un significato integro e la possibilità di utilizzare queste scoperte la conoscenza del funzionamento del corpo umano.
Sintomi e comportamenti sono l’esito di meccanismi meno evidenti ad un'osservazione superficiale, ma riscontrabili se indagati con attenzione.
La percezione di noi stessi e di ciò che ci circonda è il motore causale di cui parleremo durante l'incontro.
• “Domandologia” applicata.
• Causa e sviluppo delle “malattie” secondo le 5 leggi biologiche.
• Sensazioni, percezioni, emozioni.
• Shock emozionali e attivazione dei programmi biologici speciali.
• Come verificare e utilizzare queste conoscenze per sostenere la nostra salute.
• Alcuni esempi concreti descritti con le 5 leggi biologiche.
• Domande dei partecipanti.
18 GENNAIO 2024 - ORE 20:15
Nuova Sala Riunioni Piazza dell'Unità - Centobuchi (AP)
POSIZIONE MAPS* https://g.co/kgs/fSxrsy
⏳ POSTI LIMITATI – PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
✏️ Per partecipare è sufficiente iscriversi a questo link:
https://5leggibiologiche.net/conferenza-gratuita-scienza.../
È gradito il passaparola!! ☀️
✏️ Per ulteriori informazioni:
📧 corsi5lb@gmail.com
☎️ 392.494.30.83 (Whatsapp - Telegram - Signal)
CONFERENZA GRATUITA con Paolo Sanna
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La percezione di noi stessi e di ciò che ci circonda è il motore causale di cui parleremo durante l'incontro.
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• Sensazioni, percezioni, emozioni.
• Shock emozionali e attivazione dei programmi biologici speciali.
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📣📢 POSTI ESAURITI PER LA CONFERENZA DEL 18 GENNAIO 2024
🟢NUOVA DATA: MARTEDÌ 30 GENNAIO 2024
POSTI LIMITATI
✏️ Per maggiori info e prenotazioni:
📧 corsi5lb@gmail.com
☎️ 392.494.30.83 (Whatsapp - Telegram – Signal)
https://5leggibiologiche.net/conferenza-gratuita-scienza-psicosomatica-centobuchi-ap
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POSTI LIMITATI
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Buongiorno, condividiamo la registrazione della conferenza tenuta a Centobuchi il 18 gennaio
"Ogni sintomo ha una causa"
Buona visione
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Psiche 5lb
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"Ogni sintomo ha una causa"
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Forwarded from PSICHE 5LB
📣NUOVO PRIMO ANNO📣
Sono aperte le iscrizioni al percorso ONLINE di Formazione Professionale sulle 5 Leggi Biologiche organizzato dalla Scuola PSICHE 5LB con la possibilità di frequentare le lezioni ONLINE o dal vivo.
📚Le lezioni inizieranno il 14 giugno 2024
🗯️Per tutti coloro che si iscriveranno entro il 28/02 la quota di partecipazione sarà ridotta
🟡Il primo anno online è un percorso strutturato in 6 moduli di circa 20 ore l'uno, più alcuni brevi incontri tematici, per un totale di circa 140 ore, che permetterà di acquisire una conoscenza esaustiva e concreta dell'argomento
🟣Potrai frequentare in diretta le videolezioni installando un applicativo gratuito di semplice utilizzo sui tuoi dispositivi (pc, tablet, smartphone) e in tempo reale accedere alle slide e al materiale didattico che verrà messo a disposizione durante la spiegazione.
🟢Potrai seguire le lezioni videoregistrate quante volte vuoi durante l’anno, attraverso la piattaforma e-learning con accesso riservato.
🟠Nella piattaforma e-learning potrai verificare le competenze acquisite grazie ad un esaustivo e divertente percorso di quiz di autovalutazione che ti permetterà di migliorare e consolidare le conoscenze.
🔴Avrai accesso a una chat di gruppo nella quale potrai dialogare con i colleghi di corso.
💡Scopri di più sul sito www.psiche5lb.it
📝Per info e iscrizioni:
📨corsi5lb@gmail.com
📱392 4943083
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