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L'impasto Diretto
Stiamo per affrontare un interessante approfondimento dopo le due lezioni audio di Marco sul nuovo argomento Impasti

L'approfondimento proviene sempre dai testi presenti nel corso teorico online di Luca Bucciarelli

Si parla di IMPASTO DIRETTO

In un impasto diretto andremo a mettere in sequenza tutti gli ingre-
dienti nell'impastatrice (farina, lievito, acqua, sale, olio) senza altri procedimenti precedenti.

Nel DIRETTO si può optare per altre due soluzioni che richiedono una fase
aggiuntiva ma molto breve; questi metodi vengono utilizzati principalmente
nella realizzazione di pani (panificazione):

Diretto con Autolisi

L'AUTOLISI è una tecnica usata per accrescere la quantità di zuccheri da "offrire" ai lieviti: si ottiene miscelando esclusivamente acqua e farina e lasciando riposare per 30-60 minuti il composto.

Così oltre ad ottenere una lievitazione "esplosiva" il prodotto finale avrà
una mollica più cremosa.

Questa pratica, come detto prima è utilizzata molto nella panificazione ma
anche da qualche pizzaiolo più propenso agli esperimenti.

Diretto con Idrolisi

La stessa frequenza di utilizzo nelle pizzerie e nei forni si riscontra per l'IDROLISI: la lavorazione è simile all'autolisi ma richiede un terzo ingrediente per ottenere questo "starter", ossia il sale.

Idrolisi: acqua, farina e sale.

Vi sarete sicuramente accorti che in questi due preimpasti non viene utiliz-
zato lievito e quindi non deve essere attesa una prima lievitazione per passare alla fase successiva dell'impasto.

Per questo motivo anche utilizzando questo tipo di starter gli impasti sono
considerati diretti (una sola lievitazione complessiva).
INGREDIENTI E PROCEDIMENTO

🍴DIFFICOLTA' ALTA
🛒COSTO MEDIO

Presentazione
Oggi vi presenterò una ricetta della tradizione romana tra le più conosciute e amate: la Trippa.

Un secondo piatto sostanzioso e ricco di sapori di cui ogni regione ha dato una propria rivisitazione cucinandolo in bianco, con Parmigiano Reggiano e persino al limone.

Per oggi vi mostrerò come questa pietanza veniva cucinata in origine nel Lazio con cipolla, sedano, carote, menta e tanto sugo. Sarà il ripieno dei nostri Sorrisi di pizza fragranti, sfiziosi e facilissimi da preparare. Cosa sono i Sorrisi?

Vediamolo insieme:

Ingredienti
Passata di pomodoro
Sedano
Carota
Cipolla
Trippa
Amido di mais
Pecorino Romano
Menta fresca
Vino bianco
Acqua e Ghiaccio
Pepe
Olio Evo

Preparazione
Per prima cosa prepariamo gli ingredienti per il soffritto; tagliamo molto finemente cipolla, carota e sedano (quest’ultimo in poca quantità poiché lo utilizzeremo nuovamente a fine ricetta).

Una volta sminuzzato il tutto aggiungiamolo in padella con una generosa dose di olio extravergine di oliva e accendiamo il fornello a fuoco dolce.

Mentre il soffritto cuoce prendiamo la parte restante del sedano e realizziamo delle striscioline sottili che andremo a posare in una ciotola con acqua e ghiaccio.

Questo le farà arricciare e le renderà croccanti. E’ il momento di aggiungere la trippa al soffritto e la menta fresca (q.b.) che servirà a rendere più leggero il sapore della trippa.

Adesso dobbiamo aspettare che tutta l’acqua della trippa si asciughi e in seguito potremmo sfumare con del vino bianco. Una volta che anche il vino sarà evaporato uniamo agli altri componenti il pomodoro, fino a ricoprire la trippa.

Lasciamo quindi cucinare per circa un’ora. Una volta pronta, possiamo realizzare la crema al Pecorino.
Metteremo in una ciotola per prima cosa acqua fredda (per non far creare grumi) e amido di mais (q.b.) e versiamolo in padella.

Dopo qualche minuto otterremo una crema densa che faremo riposare in frigo. Quando si sarà freddata e addensata la frulleremo insieme al Pecorino controllando che le dosi siano eque. Anche la nostra crema è pronta, passiamo quindi alla stesura dei Sorrisi.

Una volta steso il panetto pieghiamolo su se stesso a formare una mezzaluna, e spennelliamo un filo di olio al di sopra.

Ultimata la cottura apriamo i panetti per far uscire tutto il vapore interno e farciamoli: poniamo la trippa al sugo e il sedano croccante all’interno dei Sorrisi, mentre la crema al Pecorino andrà a decorare ed insaporire il tutto esternamente. Pepe, una goccia di olio extravergine e i nostri Sorrisi possono esse gustati.
L'impasto Indiretto: Biga e Polish
Buon pomeriggio e buon pranzo a tutti 🍝

Oggi affrontiamo l'approfondimento sugli impasti indiretti dopo l'audio di Marco di ieri.

Si parte:

L'impasto INDIRETTO prevede due fasi: nella prima si prepara un preimpasto (starter) che può essere un poolish o una biga, nella seconda si partirà
da questo preimpasto già lievitato e si aggiungeranno le restanti porzioni di ingredienti.
Quindi avremo due lievitazioni, la prima nel preimpasto e la seconda che sarà quella finale.

BIGA
La biga è utilizzata principalmente nella panificazione e nella creazione di
dolci e salati da forno e consiste in un preimpasto che può essere dal 20
al 50% della massa di impasto complessiva, quindi:

IMPASTO TOTALE 20 Kg
di cui BIGA 4 Kg

In questo caso abbiamo utilizzato un 20% di biga, un quinto dell'impasto
complessivo.
La biga è realizzata con l'utilizzo di tre ingredienti: farina, acqua e lievito.
Il composto poi dovrà lievitare dalle 6 alle 24 ore a seconda dei luoghi di
riposo dell'impasto:
6 ore a TA (temperatura ambiente)
24 ore in frigo (tecnica del freddo)

L'idratazione della biga è di norma al 50%, il lievito viene utilizzato interamente nella biga (prima fase).

Nella seconda fase andremo ad aggiungere solo le parti restanti di acqua e farina, il sale ed eventualmente l'olio.

L'idratazione è appunto al 65%, anzi 66,6% per essere precisi;

Nel peso complessivo non abbiamo incluso olio, sale e lievito, in quanto le
quantità sono poco rilevanti sul peso totale.
Dopo aver effettuato la seconda fase l'impasto dovrà lievitare una seconda
volta e solo successivamente potrà essere utilizzato.

POOLISH
Il poolish è una sorta di biga ma ha una particolarità che la differenzia: nella prima fase d'impasto sempre composta da farina, acqua e lievito,

l'idratazione oscilla tra il 90 e il 100%, il doppio o quasi in confronto al 50% della biga.

Testi raccolti dal Corso Pizzaiolo Online disponibile sul nostro sito 😉
Accortezze sull'impasto (⚠️Importante!⚠️)
Cos'è la Lievitazione?🤔
OGGI RICETTA PDF

Ampliamo il ricettario con una nuova preparazione 😉
Condividete la ricetta con i vostri amici che non ci seguono su Telegram 🍕
Buon pomeriggio ☀️

Dopo i due interessanti audio di Marco un bel approfondimento sulla Lievitazione:

La lievitazione, come avete visto nei precedenti capitoli, è una fase estre-
mamente importante per la riuscita di qualsiasi preparazione (pizza, pane,
dolci, biscotti ecc.).

Ci sarebbero tuttavia ancora un po' di cose da dire a riguardo: in questo ca-
pitolo faremo chiarezza sugli altri fattori che rendono importante la lievitazione.

Una corretta lievitazione oltre a permettere un buon ciclo di sviluppo del lievito nell'impasto, consente di ottenere un prodotto di livello. Gli errori che invece non permettono questo corretto sviluppo sono:

1. QUANTITA' DI LIEVITO TROPPO ALTE: la pizza sarà carica di odore
di lievito e la maturazione sarà brevissima rendendo così il prodotto
poco digeribile.

La consistenza della pizza sarà granulosa, quindi brutta
esteticamente e non buona a livello di gusto.

2. FARINA TROPPO DEBOLE: con questo tipo di farina (W troppo basso)
l'impasto realizzato sarà poco tenace e quasi privo di maglia glutinica, i tempi di lievitazione saranno ristretti e di conseguenza anche la
maturazione sarà troppo breve.

Con questo tipo di farina non si potranno ottenere impasti facilmente lavorabili o ad alta idratazione.

3. TROPPE ORE DI LIEVITAZIONE: oltre al problema delle poche ore di
lievitazione (vedi due punti precedenti) c'è quello delle troppe ore: un impasto troppo vecchio e di parecchi giorni troverà il lievito presente in esso sempre più scarico o addirittura nullo.

Tutto questo porta ad un prodotto
che in cottura non si gonfierà e rimarrà biscottato.

Il lievito permette il rigonfiamento della pasta in cottura: più sarà alto lo shock nel cambio di temperatura da TA a quella del forno più sarà consistente il rigonfiamento
della pasta.

Con un lievito scarico o addirittura nullo sarà impossibile che la
pizza si gonfi e diventi morbida e fragrante.

4. TROPPO FREDDO: se l'impasto prende troppo freddo (spesso durante la tecnica del freddo) il lievito non si attiverà, le palline non si rigonfieranno e anzi si afflosceranno.

Il prodotto non sarà lavorabile e necessiterà di un cambio di temperatura e un aumento dell'attesa prima di poter portare le palline a "giusto regime" per essere spianate.
N.B. Nella tecnica del freddo, a impasto terminato avrete bisogno di un po' di tempo (40-60 minuti in base alla stagione) per far partire e attivare il lievito a TA, dopodichè l'impasto potrà essere riposto in frigo.

Abbiamo appena visto le pratiche errate più comuni nella lievitazione ma ci sono anche delle dritte che possono essere sfruttate per ottimizzare il nostro impasto.

Possiamo partire da questi due concetti:

- Quando si impasta, le molecole del glutine formano delle lunghe catene: più si impasta, più queste catene diventano tenaci allineandosi una
all'altra; al termine di un lungo impastamento si otterrà un fitto reticolo che donerà elasticità alla pasta.

- La massa di impasto può essere rigenerata (riattivazione del lievito) così come le palline che vanno poi fatte riposare e lavorate.
Il riposo aiuta il glutine a rilassarsi diminuendo l'elasticità e migliorando di conseguenza la facilità di stesura.

Queste due nozioni sono utili per integrare una pratica molto valida ma poco utilizzata dai pizzaioli.
🍴DIFFICOLTA' MEDIA
🛒COSTO ALTO

👇 Scopri come farla👇

Presentazione

Questa ricetta è ottima da gustare durante i periodi più caldi, sapori leggeri, freschi e un’esplosione di colori.

Per proporvi una ricetta innovativa a base di pesce ho voluto aggiungere il mio tocco su ingredienti semplici come gamberetti, stracciatella e zafferano per renderli deliziosi e di grande effetto decorativo.

Infine ho aggiunto dei fili di peperoncino dolciastri e delicatamente piccanti, che danno vita alla composizione e mettono in risalto i sapori.

Ingredienti

Gamberetti
Zucchine
Stracciatella
Zafferano
Menta fresca
Olio EVO
Sale
Fili di Peperoncino

Preparazione

Per prima cosa prendiamo le zucchine e un volta sciacquate le tagliamo a jullienne (in alternativa possiamo aiutarci con una grattuggia). Una volta fatte le zucchine, prepariamo la nostra stracciatella allo zafferano: uniamo i due ingredienti, aggiungiamo qualche goccia d’acqua e mescoliamo bene il tutto.

A questo punto cuociamo i gamberetti per circa 1 minuto in padella con un filo di olio EVO e della menta per aromatizzarli.

Proseguiamo con la stesura della Pinsa sulla quale andremo ad adagiare le zucchine tagliate a jullienne (non troppe così la base sarà molto più croccante).

Inforniamo quindi la base. Una volta sfornata la tagliamo in tranci per non rovinare la composizione finale.

Bene, la nostra ricetta è quasi finita!

Andiamo a posizionare la stracciatella allo zafferano che darà un piacevole contrasto con la croccantezza della base, i gamberetti aromatizzati alla menta e i fili di peperoncino che risalteranno l’effetto cromatico e daranno un pizzico di carattere a questa ricetta.

Un pizzico di sale e la nostra Pinsa🍕 è pronta ;)

A domani!
By Marco 🤪
Buon pomeriggio a tutti!
Oggi faremo un piccolo sondaggio:

È passato ormai più di un mese dall'apertura di questo Canale Telegram che vede già quasi 900 iscritti. I contenuti pubblicati sono stati tanti e di vario genere.

Quindi la domanda che io e Marco vorremo fare a tutti voi è:
Quale tipo di contenuti preferisci o vorresti che siano pubblicati più spesso?
Final Results
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14%
Ricette pdf
30%
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Testi di approfondimento
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Avete sentito l'audio di ieri? Si parlava della maturazione e di come rendere i vostri impasti più digeribili! Oggi eccovi la seconda parte 😁
Maturazione e digeribilità terza parte! 😉🌾
2 Giovedì a settimana pubblichiamo una ricetta in formato pdf.
Oggi tocca proprio a lei!
Vedremo una gustosa Pinsa farcita con Fiori di Zucca, Pesto alla Genovese e Pinoli 😋