Forwarded from ComeDonChisciotte.org - UFFICIALE
Fauci a Siena - Grande manifestazione il 17 giugno - Come Don Chisciotte
https://comedonchisciotte.org/fauci-a-siena-grande-manifestazione-il-17-giugno/
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Come Don Chisciotte
Fauci a Siena - Grande manifestazione il 17 giugno - Come Don Chisciotte
In occasione della presenza di Mr. Fauci, tantissimi attivisti da tutta Italia confluiranno nella città toscana per protestare contro questa indegna onorificenza.
Forwarded from Martina Pastorelli
L’ecologia o è umana o non è: c’è un primato della natura della persona.
Oggi invece vige un panteismo dove l’uomo scompare.
Il concetto di “difesa dell’ambiente” non c’entra nulla col linguaggio cristiano.
C’è un buonismo indefinito ma dire “fratelli tutti” esprime la fratellanza in Cristo in quanto figli di Dio: senza paternità la fraternità è in-significante.
Su La Verità oggi racconto #laltrastoria
Oggi invece vige un panteismo dove l’uomo scompare.
Il concetto di “difesa dell’ambiente” non c’entra nulla col linguaggio cristiano.
C’è un buonismo indefinito ma dire “fratelli tutti” esprime la fratellanza in Cristo in quanto figli di Dio: senza paternità la fraternità è in-significante.
Su La Verità oggi racconto #laltrastoria
Avevano ragione i dipendenti “novax”
Autori della Cleveland Clinic hanno effettuato un'originale indagine confrontando il rischio di COVID-19 tra i dipendenti che hanno effettuato la cosiddetta vaccinazione anti-COVID-19 con il prodotto mRNA bivalente (che conteneva sia il ceppo originale che quella del ceppo Omicron BA.4/BA.5) e chi invece ha rifiutato di farselo iniettare (soggetti definiti “non aggiornati”).
https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.06.09.23290893v1
Alla Cleveland Clinic la prima vaccinazione (volontaria!) per COVID-19 è iniziata il 16 dicembre 2020, poi, come è noto, a causa delle continue mutazioni del virus, i prodotti a mRNA sono stati aggiornati e quelli “bivalenti” sono stati offerti ai dipendenti a partire dal 12 settembre 2022. Tuttavia, solo il 27% hanno voluto farsi fare il nuovo inoculo (tra i quali 87% Pfizer e 13% Moderna). Lo stato della vaccinazione era definito "aggiornato" o "non aggiornato" in base al fatto che una persona avesse ricevuto o meno almeno una dose di un vaccino bivalente COVID-19. Siccome i dipendenti sono oltre 48.000, l’indagine di confronto tra i due gruppi (“aggiornati” e “non aggiornati”) ha una buona validità statistica. L'inizio dello studio è stato il 29 gennaio 2023.
Il risultato principale è che l'incidenza cumulativa di COVID-19 era inferiore tra i "non aggiornati" rispetto ai dipendenti "aggiornati". All'analisi multivariata, NON ESSERE "AGGIORNATI" CON LA VACCINAZIONE COVID-19 ERA ASSOCIATO A UN MINOR RISCHIO DI COVID-19 (rapporto di rischio = 0,77; 95% C.I. = 0,69-0,86; P <0,001).
Ci sono almeno due possibili ragioni per cui “non essere aggiornati" sulla vaccinazione è stato associato a un minor rischio di COVID-19. Il primo è che il “vaccino” bivalente era stato progettato contro i ceppi Omicron del 2022, ma non era più efficace contro i successivi lignaggi XBB della variante Omicron, che ormai erano divenuti prevalenti (forse per pressione dello stesso “vaccino”?). Il secondo è che il prodotto bivalente COVID-19 ha fornito una certa protezione contro i ceppi BA.4/BA.5 e BQ, per cui i dipendenti "non aggiornati" avevano avuto più probabilità di un'infezione quando quei ceppi erano i dominanti. È ormai noto che l'infezione da SARS-CoV-2 fornisce una protezione più solida rispetto alla vaccinazione. Pertanto il “non essere aggiornati" ha comportato una IMMUNITÀ PIÙ DURATURA ED EFFICACE verso i ceppi successivi, quindi un rischio inferiore di COVID-19.
Concludono gli autori: “I risultati di questo studio mettono in dubbio la saggezza di promuovere l'idea che ogni persona debba essere aggiornata sulla vaccinazione COVID-19, come attualmente definita, in questo momento. Si afferma spesso che lo scopo principale della vaccinazione è prevenire il COVID-19 grave e la morte. Siamo certamente d'accordo con questo, ma va sottolineato che non esiste un singolo studio che abbia dimostrato che il vaccino bivalente COVID-19 protegge da malattie gravi o morte causate dai lignaggi XBB della variante Omicron. Le persone possono ancora scegliere di ottenere il vaccino, ma non c'è una ragione sufficiente per spingere incondizionatamente un prodotto di dubbia efficacia a tutti gli adulti. Questo studio evidenzia le sfide di contare sulla protezione da un vaccino quando la sua efficacia diminuisce nel tempo man mano che emergono nuove varianti. Dimostra anche la follia della classificazione del rischio basata esclusivamente sulla ricezione di un vaccino di dubbia efficacia, ignorando la protezione fornita dall'infezione precedente.”
Qui hanno parlato di “FOLLIA”. Personalmente ho già avuto il modo di definire “CATASTROFE DELLA VACCINOLOGIA” la serie di errori compiuti nell’affrontare la pandemia confidando solo nel ‘sacro inoculo’ (https://comedonchisciotte.org/due-anni-di-dosi-ripetute-di-vaccini-anti-covid-19-ecco-i-rischi-maggiori/). Questo recente articolo non fa che gettare ancora un po’ di luce su tale mucchio di rovine, che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti. A meno che qualche novello struzzo preferisca continuare a mettere la testa sotto le macerie.
Autori della Cleveland Clinic hanno effettuato un'originale indagine confrontando il rischio di COVID-19 tra i dipendenti che hanno effettuato la cosiddetta vaccinazione anti-COVID-19 con il prodotto mRNA bivalente (che conteneva sia il ceppo originale che quella del ceppo Omicron BA.4/BA.5) e chi invece ha rifiutato di farselo iniettare (soggetti definiti “non aggiornati”).
https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.06.09.23290893v1
Alla Cleveland Clinic la prima vaccinazione (volontaria!) per COVID-19 è iniziata il 16 dicembre 2020, poi, come è noto, a causa delle continue mutazioni del virus, i prodotti a mRNA sono stati aggiornati e quelli “bivalenti” sono stati offerti ai dipendenti a partire dal 12 settembre 2022. Tuttavia, solo il 27% hanno voluto farsi fare il nuovo inoculo (tra i quali 87% Pfizer e 13% Moderna). Lo stato della vaccinazione era definito "aggiornato" o "non aggiornato" in base al fatto che una persona avesse ricevuto o meno almeno una dose di un vaccino bivalente COVID-19. Siccome i dipendenti sono oltre 48.000, l’indagine di confronto tra i due gruppi (“aggiornati” e “non aggiornati”) ha una buona validità statistica. L'inizio dello studio è stato il 29 gennaio 2023.
Il risultato principale è che l'incidenza cumulativa di COVID-19 era inferiore tra i "non aggiornati" rispetto ai dipendenti "aggiornati". All'analisi multivariata, NON ESSERE "AGGIORNATI" CON LA VACCINAZIONE COVID-19 ERA ASSOCIATO A UN MINOR RISCHIO DI COVID-19 (rapporto di rischio = 0,77; 95% C.I. = 0,69-0,86; P <0,001).
Ci sono almeno due possibili ragioni per cui “non essere aggiornati" sulla vaccinazione è stato associato a un minor rischio di COVID-19. Il primo è che il “vaccino” bivalente era stato progettato contro i ceppi Omicron del 2022, ma non era più efficace contro i successivi lignaggi XBB della variante Omicron, che ormai erano divenuti prevalenti (forse per pressione dello stesso “vaccino”?). Il secondo è che il prodotto bivalente COVID-19 ha fornito una certa protezione contro i ceppi BA.4/BA.5 e BQ, per cui i dipendenti "non aggiornati" avevano avuto più probabilità di un'infezione quando quei ceppi erano i dominanti. È ormai noto che l'infezione da SARS-CoV-2 fornisce una protezione più solida rispetto alla vaccinazione. Pertanto il “non essere aggiornati" ha comportato una IMMUNITÀ PIÙ DURATURA ED EFFICACE verso i ceppi successivi, quindi un rischio inferiore di COVID-19.
Concludono gli autori: “I risultati di questo studio mettono in dubbio la saggezza di promuovere l'idea che ogni persona debba essere aggiornata sulla vaccinazione COVID-19, come attualmente definita, in questo momento. Si afferma spesso che lo scopo principale della vaccinazione è prevenire il COVID-19 grave e la morte. Siamo certamente d'accordo con questo, ma va sottolineato che non esiste un singolo studio che abbia dimostrato che il vaccino bivalente COVID-19 protegge da malattie gravi o morte causate dai lignaggi XBB della variante Omicron. Le persone possono ancora scegliere di ottenere il vaccino, ma non c'è una ragione sufficiente per spingere incondizionatamente un prodotto di dubbia efficacia a tutti gli adulti. Questo studio evidenzia le sfide di contare sulla protezione da un vaccino quando la sua efficacia diminuisce nel tempo man mano che emergono nuove varianti. Dimostra anche la follia della classificazione del rischio basata esclusivamente sulla ricezione di un vaccino di dubbia efficacia, ignorando la protezione fornita dall'infezione precedente.”
Qui hanno parlato di “FOLLIA”. Personalmente ho già avuto il modo di definire “CATASTROFE DELLA VACCINOLOGIA” la serie di errori compiuti nell’affrontare la pandemia confidando solo nel ‘sacro inoculo’ (https://comedonchisciotte.org/due-anni-di-dosi-ripetute-di-vaccini-anti-covid-19-ecco-i-rischi-maggiori/). Questo recente articolo non fa che gettare ancora un po’ di luce su tale mucchio di rovine, che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti. A meno che qualche novello struzzo preferisca continuare a mettere la testa sotto le macerie.
medRxiv
Risk of Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) among Those Up-to-Date and Not Up-to-Date on COVID-19 Vaccination
Background The CDC recently defined being “up-to-date” on COVID-19 vaccination as having received at least one dose of a COVID-19 bivalent vaccine. The purpose of this study was to compare the risk of COVID-19 among those “up-to-date” and “not up-to-date”…
Forwarded from Senatrice Bianca Laura Granato (Bianca Laura Granato)
Anthony Fauci è l’emblema della pericolosa commistione tra pubblico e privato in sanità e delle politiche sanitarie globaliste.
Fauci è il prodotto del progressivo percorso di privatizzazione dell’OMS, grazie al quale le lobby dei farmaci hanno finanziato studi volti ad abbassare la soglia di malattia e ad aumentare le voci nosografiche con lo scopo di creare milioni di "nuovi malati" bisognosi di cure in nome dei profitti.
Fauci rappresenta il fenomeno della "mercificazione della malattia".
Nelle parole pronunciate da Henry Gadsen, direttore Generale di Merck & Co., in un’intervista a Fortune del 1976 ritroviamo l’essenza di personaggi come Fauci «il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque».
Il 19 giugno, in occasione della visita di Anthony Fauci a Roma, il Fronte per la Sovranità Popolare e Ancora Italia Sovrana e Popolare hanno organizzato una manifestazione per una sanità e una ricerca libere da condizionamenti nel rispetto della Costituzione.
Fauci è il prodotto del progressivo percorso di privatizzazione dell’OMS, grazie al quale le lobby dei farmaci hanno finanziato studi volti ad abbassare la soglia di malattia e ad aumentare le voci nosografiche con lo scopo di creare milioni di "nuovi malati" bisognosi di cure in nome dei profitti.
Fauci rappresenta il fenomeno della "mercificazione della malattia".
Nelle parole pronunciate da Henry Gadsen, direttore Generale di Merck & Co., in un’intervista a Fortune del 1976 ritroviamo l’essenza di personaggi come Fauci «il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque».
Il 19 giugno, in occasione della visita di Anthony Fauci a Roma, il Fronte per la Sovranità Popolare e Ancora Italia Sovrana e Popolare hanno organizzato una manifestazione per una sanità e una ricerca libere da condizionamenti nel rispetto della Costituzione.
La pace era possibile
Questa è la storia per chi vuol sapere. È l’Inghilterra che soffia sul fuoco, sostenuta dagli USA.
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Questa è la storia per chi vuol sapere. È l’Inghilterra che soffia sul fuoco, sostenuta dagli USA.
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Forwarded from Bellum Acta - Intel, Urgent News and Archives
The agreement puts regulations on Ukrainian Armed Forces and says that Ukraine must adopt a Permanent Diplomatic Neutrality
Putin told the African Delegation that Russia withdrew troops from Kyiv/Kiev and Chernihiv in accordance with the treaty.
However, after that happened Ukraine "on the orders of Washington, threw this treaty into the dustbin of history."
At that time it was openly reported that the person responsible for the fall of the agreements was the then Prime Minister of the United Kingdom Boris Johnson who convinced the Ukrainian President Zelensky not to accept the agreements and continue the fight.
Videos translated by Lord Bebo
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Forwarded from Cesare Sacchetti
La fede è ragione. È stato lo scientismo moderno a creare questa falsa dicotomia tra fede e ragione. È questo pensiero che ha portato l'Occidente verso un delirio mai visto prima d'ora. Una volta che l'uomo ha smesso di credere in Dio, ha iniziato a credere a tutte le più assurde menzogne diffuse dal pensiero liberale della massoneria.
Apprezzo e condivido l’impegno di una mia onorevole concittadina
https://www.instagram.com/p/CtdWZ8-IzWs/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==
https://www.instagram.com/p/CtdWZ8-IzWs/?igshid=MTc4MmM1YmI2Ng==
Questa lettera di Klaus Schwab a Rutte è stata appena resa pubblica, ed è la prima lettera che dimostra che Klaus Schwab controlla i governi...
La lettera delinea i piani per il Grande Reset e loda Mark Rutte per la sua obbedienza al World Economic Forum...
Dimostra anche che Klaus Schwab aveva il controllo del progetto di recupero almeno per l'intera Europa.
(Dal canale di Leonardo Guerra
https://t.me/unanuovacivilta)
La lettera delinea i piani per il Grande Reset e loda Mark Rutte per la sua obbedienza al World Economic Forum...
Dimostra anche che Klaus Schwab aveva il controllo del progetto di recupero almeno per l'intera Europa.
(Dal canale di Leonardo Guerra
https://t.me/unanuovacivilta)
Forwarded from Matteo Brandi - Canale Ufficiale (Matteo Brandi)
Vi ricordate la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra? Ecco l'ultima delle sue perle: il diritto UE ha la prevalenza sul nazionale.
Traditori della patria, questo sono e questo rimarranno. Sempre.
Traditori della patria, questo sono e questo rimarranno. Sempre.
Transgender
No all’ideologia diffusa dai media del “farsi da sè”, che fa parte del piano (“grande reset”).
No alla medicina da baraccone, sì al realismo e alla razionalità, al rispetto della persona. Anche se LGBT, ovviamente. Con particolare attenzione a bambini e adolescenti.
Una bella intervista che annuncia un film sul problema del cambio di genere, non ideologica, non dogmatica. Possibile che qualcuno voglia oscurare anche queste esperienze?
https://www.sabinopaciolla.com/realisti-unitevi-un-nuovo-documentario-sulla-terapia-affermativa-di-genere-presenta-la-posizione-pro-realta-in-risposta-allideologia-trans/
No all’ideologia diffusa dai media del “farsi da sè”, che fa parte del piano (“grande reset”).
No alla medicina da baraccone, sì al realismo e alla razionalità, al rispetto della persona. Anche se LGBT, ovviamente. Con particolare attenzione a bambini e adolescenti.
Una bella intervista che annuncia un film sul problema del cambio di genere, non ideologica, non dogmatica. Possibile che qualcuno voglia oscurare anche queste esperienze?
https://www.sabinopaciolla.com/realisti-unitevi-un-nuovo-documentario-sulla-terapia-affermativa-di-genere-presenta-la-posizione-pro-realta-in-risposta-allideologia-trans/
Il blog di Sabino Paciolla
Realisti unitevi! Un nuovo documentario sulla terapia affermativa di genere presenta la posizione "pro-realtà" in risposta all'ideologia…
"Non esiste una metafisica "anima di genere" separata dal corpo. L'insegnamento della dissociazione corporea ai bambini ("nati nel corpo sbagliato") ha portato a un'ondata di odio verso sé stessi, dismorfia corporea, depressione, ansia e autolesionismo."…
Un fiore (Raponzolo, Phyteuma haemisphericum) e un saluto dal Vaio di Squaranto (Velo veronese)
Forwarded from Giorgio Bianchi Photojournalist
Ucraina, la controffensiva si è già impantanata
L’AVANZATA SI LIMITA A POCHI CHILOMETRI - Quanto potrà durare la retorica degli aiuti militari per far vincere Zelensky? Biden punta a ritrovare l’egemonia economica Usa
Di Fabio Mini.
In genere le prime dieci ore e i primi dieci giorni sono indicativi dello sviluppo delle operazioni. Le prime ore indicano le linee di approccio facendo capire quali sono le principali e le sussidiarie; i primi dieci giorni danno l’idea degli obiettivi, della consistenza dell’attacco e delle sue potenzialità. In Ucraina, le prime ore non hanno chiarito nulla e anzi hanno sollevato molte perplessità: un attacco, o tre o cinque, su 800 chilometri di fronte non consente di capire molto sulla ratio dell’intera operazione. E anche ammesso che ciò sia voluto per sorprendere l’avversario occorre valutare il rischio che nemmeno i propri comandanti sul terreno la capiscano e siano i primi ad essere sorpresi.
Dopo dieci giorni la situazione non è migliorata. Il New York Times cerca di rassicurare sui successi ucraini della “estenuante, ma promettente controffensiva ucraina anche se a caro prezzo”. Concordando con ciò che il Fatto sostiene da tempo, il Nyt riferisce che “dopo aver inizialmente riconquistato alcuni piccoli insediamenti e villaggi, i progressi dell’Ucraina nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia si misurano meglio in metri che in chilometri”. Inoltre, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, e il presidente degli Stati maggiori riuniti, generale Mark Milley, hanno riconosciuto che le forze ucraine stanno incontrando una forte resistenza e subendo perdite sia in termini di vittime umane sia di carri armati e altri veicoli corazzati occidentali recentemente forniti. Queste difficoltà erano attese, hanno detto”. Intanto, sul terreno “a ogni passo in avanti, i soldati ucraini sono sempre più esposti alla potenza di fuoco russa”. Quindi sembra di capire che dopo le riconquiste delle aree distanti dal fuoco russo, l’offensiva ucraina stia procedendo a “passi” e che vada incontro al peggio. Questo accade sul terreno, dove si combatte e si muore.
Nei luoghi dove invece si chiacchiera e si fanno affari la situazione è migliore e l’Ucraina è già vittoriosa su tutta la linea. La Nato e l’Unione europea si preparano ad accoglierla anche senza i requisiti richiesti e a prescindere dalle previste autorizzazioni dei Paesi “sovrani”. L’impegno a sostenere il “Paese aggredito senza motivo” è anche l’impegno a entrare in guerra contro la Russia e soprattutto la conferma che l’Europa è il primo obiettivo e principale teatro della guerra americana contro la Russia. Le manovre della Nato nell’Europa del Nord per quanto di routine hanno assunto valenza di mobilitazione militare per la guerra e, come si sa, la mobilitazione è già guerra. Anche la chiamata al riarmo con la mobilitazione delle produzioni industriali belliche non ha nessun carattere di deterrenza o difesa, ma tutti quelli della sfida e della provocazione. Il riarmo è la parte militare della preparazione alla guerra che tuttavia innesca e discende dalla preparazione finanziaria ed economica per un conflitto lungo e oneroso affrontabile e sostenibile soltanto con la concentrazione delle risorse materiali e umane sulla guerra.
Guerra non fine a se stessa, ovviamente, ma preludio del grande scontro Stati Uniti-Cina. Questo vogliono gli Usa e gli europei e questo è l’impegno che l’Ucraina ha assunto nei loro confronti: fornire armi in cambio di sangue per consentire all’Occidente di non soccombere in una guerra economica, commerciale e tecnologica che minaccia il sistema occidentale soltanto perché basato sull’egemonia statunitense. L’Occidente sta infatti cercando di spostare la guerra da un campo in cui ogni giorno perde iniziativa e potenziale a un campo, quello militare, in cui i numeri relativi all’hardware sono ancora favorevoli. Ma a fronte delle chiacchiere e della propaganda, l’Occidente trova già ora molte difficoltà nel perseguire la prospettiva di una guerra lunga e potenzialmente dolorosa.
Segue...
L’AVANZATA SI LIMITA A POCHI CHILOMETRI - Quanto potrà durare la retorica degli aiuti militari per far vincere Zelensky? Biden punta a ritrovare l’egemonia economica Usa
Di Fabio Mini.
In genere le prime dieci ore e i primi dieci giorni sono indicativi dello sviluppo delle operazioni. Le prime ore indicano le linee di approccio facendo capire quali sono le principali e le sussidiarie; i primi dieci giorni danno l’idea degli obiettivi, della consistenza dell’attacco e delle sue potenzialità. In Ucraina, le prime ore non hanno chiarito nulla e anzi hanno sollevato molte perplessità: un attacco, o tre o cinque, su 800 chilometri di fronte non consente di capire molto sulla ratio dell’intera operazione. E anche ammesso che ciò sia voluto per sorprendere l’avversario occorre valutare il rischio che nemmeno i propri comandanti sul terreno la capiscano e siano i primi ad essere sorpresi.
Dopo dieci giorni la situazione non è migliorata. Il New York Times cerca di rassicurare sui successi ucraini della “estenuante, ma promettente controffensiva ucraina anche se a caro prezzo”. Concordando con ciò che il Fatto sostiene da tempo, il Nyt riferisce che “dopo aver inizialmente riconquistato alcuni piccoli insediamenti e villaggi, i progressi dell’Ucraina nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia si misurano meglio in metri che in chilometri”. Inoltre, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, e il presidente degli Stati maggiori riuniti, generale Mark Milley, hanno riconosciuto che le forze ucraine stanno incontrando una forte resistenza e subendo perdite sia in termini di vittime umane sia di carri armati e altri veicoli corazzati occidentali recentemente forniti. Queste difficoltà erano attese, hanno detto”. Intanto, sul terreno “a ogni passo in avanti, i soldati ucraini sono sempre più esposti alla potenza di fuoco russa”. Quindi sembra di capire che dopo le riconquiste delle aree distanti dal fuoco russo, l’offensiva ucraina stia procedendo a “passi” e che vada incontro al peggio. Questo accade sul terreno, dove si combatte e si muore.
Nei luoghi dove invece si chiacchiera e si fanno affari la situazione è migliore e l’Ucraina è già vittoriosa su tutta la linea. La Nato e l’Unione europea si preparano ad accoglierla anche senza i requisiti richiesti e a prescindere dalle previste autorizzazioni dei Paesi “sovrani”. L’impegno a sostenere il “Paese aggredito senza motivo” è anche l’impegno a entrare in guerra contro la Russia e soprattutto la conferma che l’Europa è il primo obiettivo e principale teatro della guerra americana contro la Russia. Le manovre della Nato nell’Europa del Nord per quanto di routine hanno assunto valenza di mobilitazione militare per la guerra e, come si sa, la mobilitazione è già guerra. Anche la chiamata al riarmo con la mobilitazione delle produzioni industriali belliche non ha nessun carattere di deterrenza o difesa, ma tutti quelli della sfida e della provocazione. Il riarmo è la parte militare della preparazione alla guerra che tuttavia innesca e discende dalla preparazione finanziaria ed economica per un conflitto lungo e oneroso affrontabile e sostenibile soltanto con la concentrazione delle risorse materiali e umane sulla guerra.
Guerra non fine a se stessa, ovviamente, ma preludio del grande scontro Stati Uniti-Cina. Questo vogliono gli Usa e gli europei e questo è l’impegno che l’Ucraina ha assunto nei loro confronti: fornire armi in cambio di sangue per consentire all’Occidente di non soccombere in una guerra economica, commerciale e tecnologica che minaccia il sistema occidentale soltanto perché basato sull’egemonia statunitense. L’Occidente sta infatti cercando di spostare la guerra da un campo in cui ogni giorno perde iniziativa e potenziale a un campo, quello militare, in cui i numeri relativi all’hardware sono ancora favorevoli. Ma a fronte delle chiacchiere e della propaganda, l’Occidente trova già ora molte difficoltà nel perseguire la prospettiva di una guerra lunga e potenzialmente dolorosa.
Segue...
Forwarded from Giorgio Bianchi Photojournalist
E gli ucraini forse cominciano a capire che della vittoria delle chiacchiere e dei soldi beneficeranno solo pochi e comunque non saranno coloro che combattono.
Si avvicina sempre di più il momento della verità spesso sollecitato dallo stesso presidente Zelensky: quanto sangue dei nostri figli siamo disposti a versare se e quando l’Ucraina non ce la facesse più? Quanto potrà durare la retorica degli aiuti all’Ucraina perché “essa” possa vincere? Quanto durerà ancora l’ubriacatura della guerra europea che ci costerà più di quanto non si sia disposti a spendere? Ogni giorno che passa, sul fronte orientale e nelle cancellerie occidentali appare evidente che l’Ucraina “deve” vincere per non costringerci a scegliere fra il sacrificio del nostro sangue e la vergogna dell’abbandono.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
Si avvicina sempre di più il momento della verità spesso sollecitato dallo stesso presidente Zelensky: quanto sangue dei nostri figli siamo disposti a versare se e quando l’Ucraina non ce la facesse più? Quanto potrà durare la retorica degli aiuti all’Ucraina perché “essa” possa vincere? Quanto durerà ancora l’ubriacatura della guerra europea che ci costerà più di quanto non si sia disposti a spendere? Ogni giorno che passa, sul fronte orientale e nelle cancellerie occidentali appare evidente che l’Ucraina “deve” vincere per non costringerci a scegliere fra il sacrificio del nostro sangue e la vergogna dell’abbandono.
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Giorgio Bianchi Photojournalist
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