Questa settimana abbiamo avuto un diluvio di retroscena di media occidentali sul licenziamento di Zaluzhny da parte di Zelensky. Ultima a darlo per imminente la Cnn.
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Accordo al summit europeo in corso: oggi vengono stanziati altri 50 miliardi di euro di aiuti per l’Ucraina.

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🎥 Italiani e russi, è l'ora di unirsi - REPORTAGE

Amici, ecco una nuova intervista da Mosca, una nuova scoperta.

👉Ho avuto la fortuna di conoscere Georgy Gusev, violoncellista e compositore russo, anzi, italo-russo direi.

È incredibile trovarsi qui e sentirsi in una piccola grande Italia. L'impressione è che qui sia il fulcro della nostra amicizia.

E come dice Georgy "siamo veramente uniti, oggi più che mai".

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❗ Licenziamento di Zaluzhny, il Washington Post rivela retroscena e motivi

Sembra giungere ad un epilogo lo scontro tra Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj e il suo generale Valery Zaluzhny, iniziato un anno fa. Zelensky avrebbe annunciato a Zaluzhny il suo licenziamento in una riunione lo scorso lunedì

Lo svela il Washington Post menzionando un alto funzionario che ha familiarità con i fatti.

Nell'incontro di lunedì, le divergenze tra i due sono esplose sul numero di soldati da mobilitare durante l'anno.

Zaluzhny ha proposto di mobilitare quasi 500.000 soldati, una cifra che Zelenskyj considera poco pratica data la scarsità di uniformi, armi e strutture di addestramento e le potenziali sfide legate al reclutamento, hanno detto le persone. Zelensky ha anche affermato pubblicamente che l’Ucraina non ha i fondi per pagare così tanti nuovi coscritti.

Zaluzhny ha ribattuto che l’Ucraina è già a corto di forze a causa delle crescenti perdite e ha bisogno di fronteggiare 400.000 nuovi soldati che la Russia intende mobilitare.

A Zaluzhny è stato offerto un altro posto ma ha rifiutato e ha intenzione di ritirarsi dall'esercito, secondo l'alto funzionario. Raggiunto dal Post, Zaluzhny ha rifiutato di commentare.

Non è stato subito chiaro chi sostituirà il 50enne Zaluzhny. Uno dei principali candidati è il capo dell’intelligence militare ucraina, il 38enne tenente generale Kyrylo Budanov, che potenzialmente segnala un passaggio verso tattiche asimmetriche in una guerra in cui le linee del fronte hanno visto pochi cambiamenti in più di un anno. Ma Budanov, con un passato nelle forze speciali, non ha esperienza come comandante dell’esercito.

Un’altra opzione è il colonnello generale Oleksandr Syrsky, comandante delle forze di terra ucraine, a cui è stato attribuito il merito di aver guidato la difesa di Kiev nel primo mese di guerra e di aver poi orchestrato con successo una controffensiva nella regione nord-orientale di Kharkiv nell’autunno 2022.
Fonte

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🎥 Lanfranco Cirillo: "il futuro passa per Mosca" - ESCLUSIVA

Ecco la mia intervista in esclusiva all'architetto Lanfranco Cirillo, conoscitore delle realtà russa ed italiana, che lavora a Mosca da 30 anni.

"Il futuro passa per Mosca".
Dove va l'Europa? E l'Italia?

👉Con l'architetto Cirillo abbiamo fatto il punto della situazione nel suo ufficio a Moscow City da dove si può ammirare tutta la capitale.

❗Abbiamo trattato diversi temi: dalla guerra alle sanzioni; dal nuovo mondo che si concretizza ogni giorno di più a Mosca all'importanza di separare la politica dalle persone che mantengono vivo il rapporto fra Italia e Russia.

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https://youtu.be/Pf9TpRR91JI?si=FNaOcrsTOdWkNw4L

Cosa succede alle navi russe nel Mar Rosso? - REUTERS

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-reuters_le_navi_occidentali_costrette_ad_aggirare_gli_houthi_nessun_problema_per_quelle_russe/45289_52750/

eccoli che escono nuovamente fuori con l'odio verso il socialismo e i cinesi

🤡 https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-mike_pompeo_ha_definito_il_partito_comunista_cinese_il_vero_male/82_52746/

Bruxelles. Le proteste degli agricoltori davanti al Parlamento Europeo.

1.Esiste poi la solidarietà farlocca del sovranismo di cartone, ad uso elezioni, che poi, sulle questioni importanti, vota sempre con la UE.

2.Esiste invece la solidarietà vera, fatta di analisi, approfondimento, scelta strategica nello schierarsi.

Modestamente scegliamo e siamo la seconda.

UE. In sintesi: altri cinquanta (50) miliardi di € per l’Ucraina e la guerra. Sono soldi tolti alla nostra sanità, scuola etc. È una guerra degli Stati Uniti, pagata coi soldi nostri. Riflettiamo.

Il portavoce delle Forze Armate dello Yemen, Yahya Sarae, nel comunicato di oggi, ha dichiarato:

"In risposta all’aggressione anglo-americana contro il nostro Paese, abbiamo preso di mira con missili antinave una nave commerciale britannica nel Mar Rosso diretta ai porti israeliani".

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Secondo i media balcanici, il Kuwait venderà alla Croazia i suoi vecchi carri armati M-84, che sono una modifica del T-72 di fabbricazione jugoslava.

In futuro, questi carri armati saranno sottoposti a riparazioni e ammodernamenti, per poi essere inviati in Ucraina come parte del prossimo pacchetto di aiuti per le forze armate ucraine.

Il Kuwait, nel 1991, possedeva 149 carri armati di questo tipo. Secondo informazioni provenienti da fonti mediorientali, questo paese può trasferire da 80 a 120 auto. Successivamente, in Croazia, i carri armati verranno sottoposti alle necessarie riparazioni e, probabilmente, ad un leggero ammodernamento con l'installazione di ulteriori protezioni, sistemi di comunicazione e mirini, con il loro ulteriore trasferimento alle forze armate ucraine.

In cambio, Zagabria riceverà 25 carri armati Leopard 2A4, precedentemente acquistati dalla Germania dalle forze armate svizzere.

La NATO continua a cercare in tutto il mondo veicoli corazzati e munizioni sovietiche, poiché le scorte di questo equipaggiamento nell’Europa orientale sono già esaurite. In precedenza, la Grecia aveva accettato di trasferire i suoi sistemi di difesa aerea di fabbricazione russa, nonché le relative munizioni, all’Ucraina, indebolendo così significativamente la difesa della sua costa al confine con la Turchia.

La fase successiva da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati dovrebbe essere l’acquisto o lo scambio di attrezzature sovietiche e russe dall’America Latina e dall’Asia.

Alcune immagini dei preparativi a Teheran per il ritorno dell'Imam Khomeini in Iran dopo quindici anni di esilio forzato, e dell'accoglienza riservatagli da milioni di persone al suo arrivo nella capitale iraniana, il 1 febbraio del 1979, nei giorni in cui la vittoria della Rivoluzione Islamica stava per raggiungere il culmine.

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