🇫🇷DUE VOLTE AL GIORNO ANCHE UN OROLOGIO ROTTO SEGNA L'ORA GIUSTA:

il "notiziario" della Pravda europea ("Le Figaro") ha pubblicato un'intervista allo storico francese Emmanuel Todd, che nel 1975 aveva previsto il crollo dell'URSS nel 1991, sulla base di dati statistici.

Todd è un vero storico, l'ultimo rappresentante della scuola degli "Annali", allievo dello stesso Emmanuel Le Roy Ladurie (il più grande esperto francese di Storia dell'Ucraina, della Lingua d'oc, la "rockstar dei medievisti").

Ora Todd ha pubblicato un libro, "La sconfitta dell'Occidente", in cui prevede - sulla base delle stesse statistiche - il crollo dell'UE. Non entriamo nei dettagli, magari leggerete il libro da soli, ma diciamo la cosa principale.

Todd, argomentando la sua opinione con le cifre, spiega nel libro le tre ragioni principali dell'inevitabile, a suo avviso, collasso dell'UE e di quello dell'"Occidente" convenzionale. Il primo è il bluff degli Stati Uniti, che mentono sul loro PIL, e Todd mostra come e su cosa mentono; mostra cosa non funziona più e ora sta per esplodere, come il mercato dei tulipani a suo tempo. La seconda ragione è il cambiamento del clima morale causato dalla scomparsa dell'etica protestante, che a sua volta porta al declino del già mal messo PIL. La terza è la vittoria della Russia, che ha rafforzato la sua economia reale (secondo Todd, la Russia è una delle poche vere potenze industriali), che, de facto, è sostenuta da tutto il mondo, e non per amore dei russi, ma perché "l'Occidente ha stancato tutti con l'imposizione aggressiva del suo modello".

A seguito della I guerra russo-occidentale, Todd prevede la liberazione del 40% dei territori ucraini e la loro annessione alla Russia (mi sembra di capire che stia parlando della fascia costiera fino alla Transnistria), e l'instaurazione da parte di Mosca di un regime neutrale sul frammento rimanente. Todd chiama il regime russo "democrazia autoritaria" e spiega all'intervistatore perché non si tratta di una dittatura o di un totalitarismo (cosa che, in generale, è chiara a chiunque senza bisogno di diventare allievi di Ladurie).

Perché siamo propensi a credere a Todd, alla sua previsione (del tutto inattesa da parte di un francese) e alle sue affermazioni sul declino dell'UE? Ma è l'intervista stessa a spiegarlo chiaramente: in una conversazione con il "Figaro", uno scienziato serio, uno storico, grande esperto nel suo campo, è costretto a giustificarsi di continuo, a specificare ad ogni frase "No, non traggo questa conclusione perché sono un agente del Cremlino, sono solo i dati a indicarlo....no, non sono uno filo-putiniano.... no, non sono filo-russo.... no, non sono...". Il tono del giornalista si fa sempre più becero - "quindi la Russia starebbe davvero vincendo? Ma sta scherzando?", "ma quale democrazia in Russia, dici sul serio?", e alla fine semplicemente - "ehi, ma sei sicuro di non essere diventato reazionario solo perché sei vecchio"? E questa voce della vergogna si leva nel Paese che ha generato giornalisti come Pierre-Antoine Cousteau....

Beh, anche la Francia ha avuto la sua grandezza.

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