O.d.E.G. Guerra NATO-RUSSIA
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Orizzonte degli Eventi Geopolitici. Notizie , articoli e analisi su eventi geopolitici, in questa drammatica fase il focus sarà sulla escalation Russo-ucraina #guerrarussooucraina #guerraucraina
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di Alessandro Valentini Il gioco delle parti.

Iran e Pakistan fanno esercitazioni militari comuni e si definiscono popoli fraterni ma si scambiano missili che colpiscono terroristi annidati lungo i confini tra i due paesi. Questo scambio a suon di missili non ha ucciso neppure un iraniano o un pakistano ma solo terroristi. La crisi diplomatica tra i due paesi con il rientro in patria degli ambasciatori è durata non più di due giorni. Da ieri i rapporti sono tornati fraterni e di reciproca comprensione nella lotta al terrorismo. A me pare, con buona pace dell'Occidente e degli Usa, che "l'incidente" sia stato un po' il gioco delle parti con un paese, il Pakistan, in una situazione di guerra civile strisciante e per ora a bassa intensità, con la sua élite politica e militare profondamente divisa tra chi vorrebbe posizionare il paese sull'Occidente e chi guarda a rafforzare ulteriormente le relazioni con la Cina ma anche con l'Iran entrato ufficialmente con l'anno nuovo nei Brics. Un gioco delle parti dunque che lascia la partita politica pakistana aperta ad entrambe le due soluzioni. I servizi occidentali e con molta probabilità anche quello pakistano non hanno più quei margini di manovra, utilizzando i gruppi terroristici, per destabilizzare l'intera regione. Non hanno più l'Afghanistan come retroterra strategico. Il governo talebano di Kabul guarda con sempre più interesse a stabilire relazioni politiche e commerciali con Cina, Russia e Iran, nel quadro di un processo di integrazione asiatico. Il potere politico e militare in Pakistan è profondamente diviso e non in grado oggi di svolgere un ruolo da protagonista principale nella regione, nonostante sia una potenza nucleare. Infine, l'Iran conferma di essere la vera potenza emergente nella regione, una potenza politica, economica e militare, e tra non molto anche nucleare. Fa paura a Israele e agli Usa da qui il disperato tentativo di tentare di destabilizzare la repubblica islamica prima che diventi appunto una potenza nucleare e annulli la supremazia di Israele in tutto il Medio Oriente. Allora, come sempre i servizi occidentali, la Cia, utilizzano i gruppi terroristici per colpire chi conduce coerentemente e con determinazione la lotta antimperialista. Ma questa volta il pachiderma partorisce un topolino in quanto sempre più ridotti sono i margini per coinvolgere paesi come il Pakistan in una guerra contro l'Iran. Quello che sarebbe dovuto essere l'apertura di un nuovo fronte con gli attentati terroristici all'Iran e la conseguente sua reazione e poi la dovuta risposta del Pakistan si è trasformato in un buffo gioco politico e diplomatico delle parti con gli Usa sempre più in difficoltà. Tutto ciò ci racconta l'intera vicenda Iran vs Pakistan, se non vi saranno nei prossimi giorni - ma ne dubito - fatti nuovi rilevanti.
Appuntamento imperdibile
Martedì a Genova
Forwarded from GeopoliticalCenter
Ron Desantis appoggia Donald Trump e sospende la campagna elettorale
Secondo la Bild, la Mercedes-Benz venderà tutti gli 80 concessionari tedeschi dell'azienda, compresa la sede centrale di Stoccarda. Il destino degli 8.000 dipendenti impiegati in queste concessionarie di automobili non è chiaro. O meglio, è chiaro, semplicemente non lo dicono ad alta voce.

Il gruppo ha annunciato il ritiro dalla Russia il 3 marzo 2022. Già alla fine della prima metà del 2022, l’utile netto di Mercedes-Benz è diminuito del 16% a 6,6 miliardi di euro. Nel secondo trimestre del 2022 è sceso di un altro 13,6% a 3,1 miliardi. Le perdite totali associate all'uscita dalla Federazione Russa ammontano a circa 2 miliardi di euro. Stiamo ovviamente parlando di perdite una tantum, perché sarà difficile e spaventoso per i tedeschi calcolare l'intero ammontare dei profitti persi per il 2022-2023.

Allo stesso tempo, l’azienda ha chiuso il 2022 in utile, grazie alle vendite in Asia, soprattutto in Cina. Inoltre, una parte significativa delle automobili veniva prodotta localmente. Quindi l'azienda era preoccupata per la debole domanda in Europa.

Ed ecco il bingo! Mercedes-Benz! lascia la Germania. La Germania, Karl! La Mercedes non è solo un lusso per i tedeschi: non è più accessibile!!

Anche la produzione della Mercedes-Benz lascia la Germania (e cosa farebbe lì senza il petrolio e il gas russi). Già nel 2024, una nuova produzione di motori a quattro cilindri inizierà ad operare in Cina, insieme a Geely. Parliamo di centinaia di migliaia di unità. Nel settembre 2022, Mercedes-Benz, insieme alla cinese Foton Motor, ha aperto la produzione di autocarri pesanti in Cina. E queste notizie arrivano a fiumi: gli stabilimenti dell'azienda chiudono in Germania e aprono in Cina e negli Stati Uniti.

Non so quale sia più simbolico. Il fatto che tutte le concessionarie di automobili Mercedes stiano chiudendo in Germania, o che nel dicembre 2022 abbia chiuso lì lo stabilimento BIA Forst, che produceva gli stemmi cromati Mercedes-Benz.

https://t.me/SergeyKolyasnikov/55781
Forwarded from Giubbe Rosse
Macron: Non possiamo lasciare che la Russia pensi di poter vincere. Cosa ci aspetta il giorno dopo, europei? Ho detto fin dall’inizio che non siamo in guerra con la Russia, ma che il nostro dovere è rendere impossibile la sua vittoria. Una vittoria russa significherebbe la fine della sicurezza europea. Questa sarà la fine di una possibile architettura di sicurezza in Europa dal confine orientale dell’UE e della NATO al Caucaso e all’Asia centrale. Ecco perché continueremo a sostenere gli ucraini. Lo faremo in modo pragmatico e specifico, continuando ad addestrarli ed equipaggiarli in aree critiche come l’artiglieria, la difesa aerea e gli attacchi a lungo raggio. Innoveremo anche per affrontare le sfide poste dall’uso diffuso dei droni.

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Forwarded from Libertà e democrazia
⚠️ CATASTROFE STELLANTIS: L’ITALIA AFFONDA❗️
Francesco Centineo

◾️ Scrive Marco Grimaldi su ilfattoquotidiano.it : “Le scelte di produrre lontano da Torino e dal nostro Paese, nel silenzio dei governi che si sono succeduti in questi anni, stanno producendo uno scenario drammatico: da una parte, la paventata chiusura di aziende dell’indotto automotive (la Marelli di Crevalcore e la Lear di Grugliasco sono solo gli ultimi esempi); dall’altra, il concreto rischio che stabilimenti storici, da Pomigliano a Mirafiori, siano svuotati poco alla volta fino alla chiusura definitiva.”

◾️ La situazione di Torino e dell’industria automobilistica è catastrofica: “Cassa integrazione per migliaia di operai da Mirafiori a Modena - 220 lavoratori in cassa nella casa madre di Maserati a causa del calo degli ordini - lettere di licenziamento per gli addetti alle pulizie di Pomigliano e calo della quota di mercato nel 2023”. Scrive il giornalista Andrea Monticone su torinocrionacaqui.it.

◾️ Ma non solo l’Italia crolla e l’industria automobilistica rischia di morire; intanto arriva l’ennesima mazzata per i lavoratori: “La notizia arriva durante l’incontro tra azienda e sindacati. Stellantis annuncia il fermo produttivo di Mirafiori per tre settimane, a partire dal 12 febbraio, per i 2.260 addetti delle Carrozzerie. Già a ottobre la fabbrica nel cuore di Torino dove si producono le Fiat 500 elettriche e i modelli Maserati si era fermata per due settimane. L’azienda parla della necessità di adeguare i flussi produttivi delle vetture assemblate al transitorio andamento della domanda di mercato. Il mercato rallenta, dunque, e Mirafiori chiude proprio nell’anno in cui la Fiat 500 in versione elettrica è destinata ad andare oltreoceano e arrivare sul mercato americano.” ci informava martedì 16 gennaio ilsole24ore.com.

◾️ Velenoso l’articolo di stamane di Beppe Fossati che giustamente se la prende anche e sopratutto con gli imprenditori. Scrive Fossati: “In una città che misura il proprio futuro con il metro della cassa integrazione, forse toccava agli industriali lanciare l’allarme sulla perdita di commesse e di posti di lavoro, magari dopo essersi sentiti dire da Stellantis che sarebbe meglio andar a produrre in Asia, come se qui l’erba non crescesse più. Ma non è andata così e dunque è toccato al vescovo, chiamando a sé il sindaco e il presidente della Regione a interrogarsi su quale sarà “il bene di Torino”.  - siamo semplicemente oltre l’assurdo.

◾️ Fossati poi va giù pesante e senza peli senza lingua traccia un bilancio impietoso: “La politica, quella di sinistra che per decenni non ha individuato prospettive nella manifattura e di fatto ha lasciato evaporare il valore della fabbrica, e quella che oggi deve cercare soluzioni, soprattutto per dare fiducia ai giovani e sostenere gli ultracinquantenni che rischiano il posto. Peccato che nel frattempo gli Elkann abbiano svenduto il capitale industriale della Fiat, relegando il valore degli stabilimenti torinesi all’1,4 per cento dell’occupazione. Come dire una noce in un cesto di frutta. Le conseguenze le conosciamo: crollo della produzione, Maserati compresa, e poche speranze che qui arrivi un secondo modello del Gruppo da produrre, oltre la 500 elettrica, capace di far ripartire il lavoro.”

Articolo integrale

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📑 Il ministro della Difesa israeliano minaccia di usare l'esercito contro il primo ministro israeliano

Secondo quanto riportato da Walla news, la scorsa settimana il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha cercato di prendere d'assalto l'ufficio di Netanyahu e la situazione stava per sfociare in una scazzottata.

Gallant è stato sentito dire che la prossima volta che verrà e gli verrà negato l'ingresso, chiederà alla Brigata Golani di aprirgli la strada.

Questo incidente si inserisce nella crescente divisione tra Netanyahu e il suo ministro della Difesa Gallant, nel governo che governa la nazione ebraica divisa.
Alla faccia delle politiche green, sono scelte scellerate queste!!!
Forwarded from In Telegram Veritas
Bologna città 30: lo studio CNR smentisce in modo plateale le ragioni Green: Tra 0 e 30 km/ora le emissioni aumentano molto significativamente. Per i benzina del 50% e per i diesel fino al 500%

Interessantissimo post tratto dal canale TERRA (Tanker Enemy Channel)

- Il minimo delle emissioni inquinanti per le vetture a benzina (grafico a sinistra) si ha intorno ai 50 km/ora, mentre per i Diesel intorno ai 70 km/ora.

- Tra 0 e 30 km/ora le emissioni aumentano molto significativamente: per i benzina del 50% e per i diesel fino al 500%.

- Per i veicoli a benzina che marciano sotto i 30 km/ora risulta che le vetture Euro 4 inquinano meno delle euro 6 o 5.

Anche per bloccare la mobilità, come per l'immaginario virus, la scienza con la acca finale ha costruito motivazioni illusorie, scrivendole con le dita sull'acqua.

Il limite dei 30 Km/h a Bologna, è da rimuovere con effetto immediato, partendo da ieri.

https://t.me/TEnemy/3041

🔗 In_Telegram_Veritas
📊Aiuti militari all'Ucraina, mai il consenso è stato così basso tra gli italiani. Lo rivela un sondaggio dell'Università di Urbino pubblicato oggi da Repubblica.

▪️il 57% degli italiani si dice contrario all'invio di armi, è favorevole il 42%, l'1% non sa o non risponde;

▪️Solo l'elettorato del PD è per maggioranza favorevole all'assistenza militare. Il 56% esprime una valutazione da 6 a 10 nell'indagine. Meno del 50% degli elettori di centrodestra sono d'accordo con l'invio di armi. I due terzi dei sostenitori del M5S sono contrari.

▪️il sostegno all'invio di armi è maggiormente diffuso tra i giovani con meno di 30 anni e gli adulti con più di 65 anni. Tra 30 e 64 anni prevalgono i contrari.

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Forwarded from Donbass italia
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❗️ È stato pubblicato un elenco parziale dei mercenari francesi che si trovavano a Kharkov durante l' attacco delle forze armate russe alla loro posizione.

Il documento è stato consegnato a @rian_ru dai volontari francesi dell'organizzazione SOS Donbass. Contiene uomini di età compresa tra 24 e 49 anni:

- Albert Aymeric, data di nascita - 22/12/1999;
— Alexis Drion (Alexis Drion, 13/06/1986);
- Berenger Guillaume Alain Minaud, 30/12/1978;
— Charles Bertin Roussel (01/09/1996);
— Emmanuel Tanguy Kenneth Delange Grandal (26/09/1998);
- Gilles Bernard Sylvain (27/10/1980);
- Jacques-Pierre Gabriel Evrard Philippe (29/09/1987);
— Jean-Pierre Bonnot Chris Heraid, 17/07/1999;
— Marcellin Demone (23/05/2002);
— Maris André Dubois Clément (28/09/1995);
— Sabastienne Claude Remy Benard, 04/04/1974;
— Thomas Jeremy Nathan Gourier, 24/02/1996;
— Valentin Dupoy Mel, 01/02/1994.

"Questa è una lista incompleta dei mercenari francesi... Le informazioni più importanti - vivi o morti, grado militare e così via - saranno distribuite più tardi, così come altri nomi", ha dichiarato all'agenzia Anna Novikova, capo di SOS Donbass. .

Fonte 🟩 RT in russo
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🎙Non guardare quel film - ennesima censura contro "Il Testimone" (diretta streaming)

In un Paese in cui è legittimo il saluto fascista, viene vietato un film russo. Dopo l'annullamento della proiezione a Bologna e le polemiche a Torino, Genova e Catanzaro, la sala viene revocata anche a Viterbo. Ne parliamo oggi - lunedì 22 gennaio - in diretta streaming con Federico Roberti, in rappresentanza del Coordinamento Paradiso di Bologna, Costa Volpara, Vincenzo Lorusso di Donbass Italia, Stefano Orsi e Clara Statello.

🕙 Ci vediamo stasera alle 22.00 sui nostri canali YouTube.
https://www.youtube.com/watch?v=LfE4aruJ95Y&ab_channel=polivox

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Forwarded from La Mia Russia (Marco Bordoni)
Si allungano i tempi per la creazione di un registro unificato dei documenti militari in Russia.
Accertato che le banche date esistenti non sono adatte, si è deciso di crearne una ex novo. Potrebbero volerci 3 anni, un anno e mezzo nel migliore dei casi.
https://www.kommersant.ru/doc/6464854?tg