Forwarded from Un ponte tra Italia e Russia (Tatiana)
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🎬 Moni Ovadia: "bisogna alzare la voce per denunciare ciò che sta subendo il popolo palestinese"
ESCLUSIVO
Presente alla manifestazione a Roma anche Moni Ovadia, che mi ha raccontato perché oggi è qui.
Ecco il suo appello.
Unisciti al canale: @Tatiana_Italia_Russia
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Forwarded from Patria Socialista
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Il Saluto del nostro Segretario Nazionale Igor Camilli, all'immensa piazza San Giovanni, gremita di italiani e palestinesi per gridare insieme, con forza, che la lotta del Popolo Palestinese deve trionfare perché la terra deve tornare al suo Popolo.
"La causa palestinese è primaria, deve trionfare, perché se dovesse cadere la Palestina cadrà il mondo intero"
@patriasocialista
"La causa palestinese è primaria, deve trionfare, perché se dovesse cadere la Palestina cadrà il mondo intero"
@patriasocialista
Forwarded from Giubbe Rosse
🇨🇿🇺🇳 REPUBBLICA CECA. MINISTRO DELLA DIFESA PROPONE DI USCIRE DALL'ONU
Jana Černochová, ministro della difesa della Repubblica ceca, ha postato un tweet ieri sera mostrando indignazione per l'esito del voto all'Assemblea generale dell'ONU (la Repubblica Ceca è stata tra i 14 paesi che hanno votato contro). Accusa l'ONU di essere una "organizzazione che sostiene i terroristi" e suggerisce che il suo paese dovrebbe uscirne:
"So che oggi è un giorno importante per la Repubblica ceca e vogliamo festeggiare il nostro 105° anniversario della Repubblica. Ma questo semplicemente non può essere prescritto, perdonatemi. Esattamente 3 settimane fa, Hamas ha ucciso più di 1400 israeliani, un numero di vittime per popolazione maggiore di quello ucciso dall'organizzazione militante islamica al-Qaeda l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. E solo 14 paesi, compreso il nostro, si sono opposti in modo chiaro e comprensibile all'attacco terroristico senza precedenti commesso dai terroristi di Hamas! Mi vergogno dell'ONU. Secondo me la Repubblica Ceca non ha nulla da aspettarsi da un'organizzazione che sostiene i terroristi e non rispetta il diritto fondamentale all'autodifesa. Usciamo".
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Jana Černochová, ministro della difesa della Repubblica ceca, ha postato un tweet ieri sera mostrando indignazione per l'esito del voto all'Assemblea generale dell'ONU (la Repubblica Ceca è stata tra i 14 paesi che hanno votato contro). Accusa l'ONU di essere una "organizzazione che sostiene i terroristi" e suggerisce che il suo paese dovrebbe uscirne:
"So che oggi è un giorno importante per la Repubblica ceca e vogliamo festeggiare il nostro 105° anniversario della Repubblica. Ma questo semplicemente non può essere prescritto, perdonatemi. Esattamente 3 settimane fa, Hamas ha ucciso più di 1400 israeliani, un numero di vittime per popolazione maggiore di quello ucciso dall'organizzazione militante islamica al-Qaeda l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. E solo 14 paesi, compreso il nostro, si sono opposti in modo chiaro e comprensibile all'attacco terroristico senza precedenti commesso dai terroristi di Hamas! Mi vergogno dell'ONU. Secondo me la Repubblica Ceca non ha nulla da aspettarsi da un'organizzazione che sostiene i terroristi e non rispetta il diritto fondamentale all'autodifesa. Usciamo".
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Dominique De Villepin, ex ministro degli esteri sotto la Presidenza Chirac
Hamas ci ha teso una trappola, e questa trappola è di massimo orrore, di massima crudeltà. E quindi c'è il rischio di un'escalation del militarismo, di ulteriori interventi militari, come se con gli eserciti si potesse risolvere un problema così grave come la questione palestinese.
C'è anche una seconda grande trappola, che è quella dell'occidentalismo. Ci troviamo intrappolati, insieme ad Israele, in questo blocco occidentale che oggi viene messo in discussione dalla maggior parte della comunità internazionale.
C'è una terza trappola, che è quella del moralismo. E qui abbiamo in un certo senso la prova, attraverso ciò che sta accadendo in Ucraina e ciò che sta accadendo in Medio Oriente, di questo doppio standard che viene denunciato ovunque nel mondo, anche nelle ultime settimane quando mi sono recato in Africa, in Medio Oriente o dell'America Latina.
Le critiche sono sempre le stesse: guarda come vengono trattate le popolazioni civili a Gaza, denunci quello che è successo in Ucraina, e sei molto timido di fronte alla tragedia in atto a Gaza.
Gli occidentali devono aprire gli occhi sulla portata del dramma storico che si svolge davanti a noi per trovare le risposte giuste.
Se l'America ha perso in Afghanistan, se l'America ha perso in Iraq, se abbiamo perso nel Sahel, è perché è una battaglia che non si può vincere semplicemente, non è che hai un martello che colpisce un chiodo e il problema è risolto. Dobbiamo quindi mobilitare la comunità internazionale e uscire dall’intrappolamento occidentale in cui ci troviamo.
Hamas ci ha teso una trappola, e questa trappola è di massimo orrore, di massima crudeltà. E quindi c'è il rischio di un'escalation del militarismo, di ulteriori interventi militari, come se con gli eserciti si potesse risolvere un problema così grave come la questione palestinese.
C'è anche una seconda grande trappola, che è quella dell'occidentalismo. Ci troviamo intrappolati, insieme ad Israele, in questo blocco occidentale che oggi viene messo in discussione dalla maggior parte della comunità internazionale.
C'è una terza trappola, che è quella del moralismo. E qui abbiamo in un certo senso la prova, attraverso ciò che sta accadendo in Ucraina e ciò che sta accadendo in Medio Oriente, di questo doppio standard che viene denunciato ovunque nel mondo, anche nelle ultime settimane quando mi sono recato in Africa, in Medio Oriente o dell'America Latina.
Le critiche sono sempre le stesse: guarda come vengono trattate le popolazioni civili a Gaza, denunci quello che è successo in Ucraina, e sei molto timido di fronte alla tragedia in atto a Gaza.
Gli occidentali devono aprire gli occhi sulla portata del dramma storico che si svolge davanti a noi per trovare le risposte giuste.
Se l'America ha perso in Afghanistan, se l'America ha perso in Iraq, se abbiamo perso nel Sahel, è perché è una battaglia che non si può vincere semplicemente, non è che hai un martello che colpisce un chiodo e il problema è risolto. Dobbiamo quindi mobilitare la comunità internazionale e uscire dall’intrappolamento occidentale in cui ci troviamo.
come sempre grazie agli iscritti, agli abbonati ed ai sostenitori del canale, se gradite i video, vi prego di condividerli e diffonderli. https://www.youtube.com/watch?v=efnAGMOWCTY&t=60s
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Situazione in Ucraina e Gaza 28-10-23 le dichiarazioni di Erdogan
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Potete donare anche con i supergrazie!
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Pace in terra di Palestina!
Forwarded from Repubblica Araba di Siria 🇸🇾
“Mai più per tutti”: “Centinaia di manifestanti che chiedevano il cessate il fuoco tra Israele e Hamas hanno occupato la Grand Central Station di New York, una delle più grandi proteste dall'inizio del conflitto. La manifestazione è stata organizzata dal movimento Jewish Voice for Peace. I manifestanti hanno riempito la stazione ferroviaria, cantando: “Cessate il fuoco immediatamente” e “Lasciate vivere Gaza”. La maggior parte di loro indossava magliette nere con la scritta “non a nostro nome”. La polizia ha arrestato più di 300 persone."
Forwarded from Repubblica Araba di Siria 🇸🇾
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Il rappresentante permanente della Russia Nebenzya sulla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: questa risoluzione è l'ultimo di ciò che possiamo e dobbiamo fare per loro. Purtroppo, a causa della posizione delle delegazioni occidentali, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non ha potuto prendere alcuna decisione, ma nell'Assemblea Generale dell'ONU ha prevalso la voce del mondo arabo unito e di tutti i membri sensibili della comunità internazionale. Ora entrambe le parti sono obbligate ad ascoltarlo. Si tratta innanzitutto di una tregua immediata, che dovrebbe portare alla fine della violenza. Ciò è particolarmente importante alla luce delle informazioni in arrivo sull’inizio delle operazioni militari di terra nella Striscia di Gaza. È triste notare che i nostri partner occidentali cercano ancora di vedere solo un lato del problema. Inoltre, questo approccio unilaterale viene ora imposto a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite.
Forwarded from Clara Statello - Canale Ufficiale
🇮🇹🛳️🪖 Navi italiane si aggiungono alle portaerei USA nel Mediterraneo orientale
Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha annunciato oggi che la nave pattuglia della Marina Militare italiana ITS Paolo Thaon di Revel (P 430) è pronta a partire per il Mediterraneo orientale.Tuttavia, puntualizza Itamilradar, lo schieramento italiano nel Mediterraneo orientale è già più consistente.
Secondo quanto riferito dai media italiani, una nave di classe San Giorgio sarebbe in rotta verso la zona. Questa nave potrà essere utilizzata per fornire assistenza umanitaria ai civili, ma potrebbe anche fungere da base avanzata per il rimpatrio dei 1.500 militari italiani attualmente in Libano nell'ambito della missione ONU.
La fregata ITS Virginio Fasan (F 591) e il sottomarino ITS Pietro Venuti (S 528) sono già nel Mediterraneo orientale.
Nell'area è presente anche un'altra fregata, la ITS Carlo Bergamini (F 590) , operante nell'ambito della NATO SMNG2.
Non è chiaro esattamente cosa facciano le navi militari italiane nell' area, il sospetto è che si stiano aggiungendo alle forze di deterrenza statunitensi e britanniche per dissuadere l'ingresso in guerra di attori tersi e consentire ad Israele di proseguire indisturbato il genocidio dei palestinesi.
https://www.itamilradar.com/2023/10/28/italian-ships-in-the-eastern-mediterranean-sea/
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Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha annunciato oggi che la nave pattuglia della Marina Militare italiana ITS Paolo Thaon di Revel (P 430) è pronta a partire per il Mediterraneo orientale.Tuttavia, puntualizza Itamilradar, lo schieramento italiano nel Mediterraneo orientale è già più consistente.
Secondo quanto riferito dai media italiani, una nave di classe San Giorgio sarebbe in rotta verso la zona. Questa nave potrà essere utilizzata per fornire assistenza umanitaria ai civili, ma potrebbe anche fungere da base avanzata per il rimpatrio dei 1.500 militari italiani attualmente in Libano nell'ambito della missione ONU.
La fregata ITS Virginio Fasan (F 591) e il sottomarino ITS Pietro Venuti (S 528) sono già nel Mediterraneo orientale.
Nell'area è presente anche un'altra fregata, la ITS Carlo Bergamini (F 590) , operante nell'ambito della NATO SMNG2.
Non è chiaro esattamente cosa facciano le navi militari italiane nell' area, il sospetto è che si stiano aggiungendo alle forze di deterrenza statunitensi e britanniche per dissuadere l'ingresso in guerra di attori tersi e consentire ad Israele di proseguire indisturbato il genocidio dei palestinesi.
https://www.itamilradar.com/2023/10/28/italian-ships-in-the-eastern-mediterranean-sea/
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Forwarded from Clara Statello - Canale Ufficiale
🇵🇸♥️✌️ Altre immagini della bellissima manifestazione quella di ieri a Roma. Dopo dodici anni, le persone sono finalmente scese in piazza, hanno preso i grandi viali della città eterna e li hanno riempiti dei colori rosso, bianco, nero e verde, i colori della bandiera palestinese.
C'erano persone di tutti i tipi, non solo militanti politici e sindacalisti, ma arabi e musulmani di ogni Paese.
Ho incontrato giovani marocchini, egiziani, libanesi, palestinesi di seconda generazione nati in Italia, altri provenienti dalla Cisgiordania. Ho parlato con un ex prigioniero politico del Fronte democratico di liberazione della Palestina, con il figlio a fianco avvolto nella bandiera del suo Stato, a cui il mondo occidentale nega l'esistenza.
Dico grazie a loro per aver acceso con la loro anima e il loro amore, la nostra voglia di sollevazione, per dire basta all' orrore che ancora una volta Israele compie in nome dell' Occidente in una terra che non è sua.
È proprio a causa della barbara ferocia di Israele contro il fiero popolo palestinese che ho iniziato io mio impegno internazionalista, prima come militante adesso come giornalista.
Adesso non so quante persone fossimo a San Giovanni ieri, se più di diecimila o ventimila, poco importa. Il messaggio è arrivato chiaro: non resteremo impassibile e impotenti davanti al genocidio in corso.
Con la Palestina nel cuore fino alla vittoria ✊
(Ringrazio Giorgio Cremaschi per queste bellissime foto)
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C'erano persone di tutti i tipi, non solo militanti politici e sindacalisti, ma arabi e musulmani di ogni Paese.
Ho incontrato giovani marocchini, egiziani, libanesi, palestinesi di seconda generazione nati in Italia, altri provenienti dalla Cisgiordania. Ho parlato con un ex prigioniero politico del Fronte democratico di liberazione della Palestina, con il figlio a fianco avvolto nella bandiera del suo Stato, a cui il mondo occidentale nega l'esistenza.
Dico grazie a loro per aver acceso con la loro anima e il loro amore, la nostra voglia di sollevazione, per dire basta all' orrore che ancora una volta Israele compie in nome dell' Occidente in una terra che non è sua.
È proprio a causa della barbara ferocia di Israele contro il fiero popolo palestinese che ho iniziato io mio impegno internazionalista, prima come militante adesso come giornalista.
Adesso non so quante persone fossimo a San Giovanni ieri, se più di diecimila o ventimila, poco importa. Il messaggio è arrivato chiaro: non resteremo impassibile e impotenti davanti al genocidio in corso.
Con la Palestina nel cuore fino alla vittoria ✊
(Ringrazio Giorgio Cremaschi per queste bellissime foto)
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