Media is too big
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Ieri La Nove ha riproposto una nostra presa in giro. Viva l’ironia. Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi…
Ragazzi, c’è il mio nuovo canale YouTube, quello in cui si possono vedere le intere puntate di ‘Un caffè da Vanni’. È sufficiente iscriversi. Grazie. http://www.youtube.com/@Marco_Rizzo_DSP
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Un Caffè da Vanni
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Questo tizio si chiama Michele Serra, invitato da un suo sodale Formigli, sta parlando in TV contro i miliardari, di fatto solo contro Trump e Musk (per attaccare la Meloni).
Eh già, sta scoprendo la lotta di classe, ma dove era fino a ieri quando i miliardari che decidevano le sorti del mondo si chiamavano Soros, Bill Gates e gente simile? Me lo ricordo quando c’era la Bolognina ed era tra i vittoriosi che diedero un colpo mortale al movimento operaio in Italia.
Lì, sì, schierato coi ricchi, con Repubblica eccetera.
Il disprezzo umano e politico è il minimo verso gente del genere.
Eh già, sta scoprendo la lotta di classe, ma dove era fino a ieri quando i miliardari che decidevano le sorti del mondo si chiamavano Soros, Bill Gates e gente simile? Me lo ricordo quando c’era la Bolognina ed era tra i vittoriosi che diedero un colpo mortale al movimento operaio in Italia.
Lì, sì, schierato coi ricchi, con Repubblica eccetera.
Il disprezzo umano e politico è il minimo verso gente del genere.
L'incontro del secolo. Marco Rizzo, Franco Battaglia e Umberto Pascali a Dietro il Sipario, Visione Tv conduce Francesco Toscano https://www.youtube.com/live/3d0RK0V-iFU?si=gp1F8RvkfS19uk8Q
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L'incontro del secolo - Dietro il Sipario - Talk Show
Trump e Putin si incontreranno a breve per ridefinire i nuovi equilibri politici mondiali dell'epoca multipolare. Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Marco Rizzo, Franco Battaglia e Umerto Pascali
COME SOSTENERE L'INFORMAZIONE LIBERA DI VISIONE…
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Repubblica mi attacca. Per me una vera medaglia, tra l’altro con uno scritto del trotzkista Cappelletti “giornalista”, così anche male informato sul simbolo e sulla sostanza di Democrazia Sovrana Popolare.
È nata una nuova stella sui social. E Marco Rizzo, ex parlamentare di Rifondazione comunista, già fondatore di un microscopico partito comunista di impronta stalinista, da qualche anno felicemente passato al sovranismo e al nazionalsocialismo. Rizzo è il capo di un cartello che si chiama Democrazia
sovrana e popolare, casa comune di una piccola comitiva di fascisti, no vax, putiniani e pazzerelli di Internet. Sui social Rizzo è incontenibile, il Cerno degli influencer neosovranisti, il Kojak del rossobrunismo italiano, il sub-
Limonov del Delle Vittorie, quartiere borghese di Roma le cui strade fanno da sfondo ai suoi comizi nazional-bolscevichi.
Rizzo ha appena lanciato un podcast, e chi no del resto, e lo ha chiamato Un caffè da Vanni. Vanni è lo storico bar alle spalle della sede Rai di viale Mazzini frequentato da dirigenti, conduttori, autori tv, starlette, aspiranti.
Nei suoi reel su Instagram gratificati da decine di migliaia di cuoricini e da centinaia di commenti, generalmente elettori di ultradestra che si congratulano per la sua onestà intellettuale, cioè gente felice di sentire da un sedicente avversario le stesse cose che dicono loro in bar meno blasonati di Vanni, Rizzo se la prende di solito con: la sinistra, l'Unione europea,l'ambientalismo, il gender, Schlein, il cambiamento climatico (per Rizzo non esiste), Ursula von der Leyen, qualsiasi frase che comprenda la parola green, Schlein, il liberalismo, la democrazia occidentale e Schlein, se vi fosse sfuggito.
Ultimamente ha difeso: Meloni su Almasri, Meloni sulla sicurezza, Meloni su Trump, non ancora Meloni sull'ultimo taglio di capelli. L'altro giorno si è fermato con la macchina a piazza Cavour, davanti alla sede della Cassazione, ha accesso il telefonino e ha perorato la causa di Meloni
sull'informazione di garanzia che è arrivata alla presidente del Consiglio:
"Meloni ha commesso un solo errore, non aver messo il segreto di Stato", dice
Rizzo nel video evocando per ovvie ragioni tricologiche una citazione per boomer: ho commesso un solo errore, non ho usato la Brillantina Linetti. Rizzo ha speso una parola anche a sostegno di Musk sul saluto romano: "Se proprio vogliamo criticare questo Musk, critichiamolo perché ha fornito un anno di argomenti finti a questa sinistra che ha tradito la sua storia".
Il giochino politico è sempre basato sul presupposto che è la sinistra ad aver sbagliato strada, non Rizzo, che anzi resterebbe più di sinistra della sinistra anche ora che gli stanno bene i saluti romani e si accompagna a fior di fascistoni dichiarati. Ogni ragionamento di Rizzo parte con una premessa che è l'equivalente dialettico di "ho molti amici gay", per poi passare a esporre una teoria quasi sempre coincidente con il mainstream, diremmo se parlassimo come lui, che è poi il potere neosovranista. Esempio: "Mi viene l'orticaria a sentir parlare di antifascismo, io Marco Rizzo che i fascisti veri li ho conosciuti". Quale sia la logica per la quale, avendo lui conosciuto i fascisti veri, gli altri dovrebbero astenersi dall'antifascismo è questione troppo complessa per essere risolta sul web. In tripudio i fan nei commenti al video: "Io di Casapound al prossimo giro voto Rizzo".
Fanno parte del successo social del personaggio i suoi look finto-casual: maglione color salmone tipo socio dell'Aniene, lupetti bianchi, sciarpetta bo-bo annodata alla Mancini, l'ex ct della Nazionale non l'ex spia. Ma il nostro preferito è il vestaglione da grand commis anni Sessanta. L'ultima volta l'ha usato per accusare von der Leyen di voler mettere le mani sui risparmi degli italiani per acquistare armi.
“Attenzione!", conclude Rizzo con il piglio con cui i grillini dei meet-up, parlandone da vivi, digitavano sulla tastiera "Sveglia!]!!!"). Per rimarcare la sua vocazione da neotrumpiano Rizzo ha appena lanciato il movimento Figa:
Facciamo l'Italia grande ancora.
È nata una nuova stella sui social. E Marco Rizzo, ex parlamentare di Rifondazione comunista, già fondatore di un microscopico partito comunista di impronta stalinista, da qualche anno felicemente passato al sovranismo e al nazionalsocialismo. Rizzo è il capo di un cartello che si chiama Democrazia
sovrana e popolare, casa comune di una piccola comitiva di fascisti, no vax, putiniani e pazzerelli di Internet. Sui social Rizzo è incontenibile, il Cerno degli influencer neosovranisti, il Kojak del rossobrunismo italiano, il sub-
Limonov del Delle Vittorie, quartiere borghese di Roma le cui strade fanno da sfondo ai suoi comizi nazional-bolscevichi.
Rizzo ha appena lanciato un podcast, e chi no del resto, e lo ha chiamato Un caffè da Vanni. Vanni è lo storico bar alle spalle della sede Rai di viale Mazzini frequentato da dirigenti, conduttori, autori tv, starlette, aspiranti.
Nei suoi reel su Instagram gratificati da decine di migliaia di cuoricini e da centinaia di commenti, generalmente elettori di ultradestra che si congratulano per la sua onestà intellettuale, cioè gente felice di sentire da un sedicente avversario le stesse cose che dicono loro in bar meno blasonati di Vanni, Rizzo se la prende di solito con: la sinistra, l'Unione europea,l'ambientalismo, il gender, Schlein, il cambiamento climatico (per Rizzo non esiste), Ursula von der Leyen, qualsiasi frase che comprenda la parola green, Schlein, il liberalismo, la democrazia occidentale e Schlein, se vi fosse sfuggito.
Ultimamente ha difeso: Meloni su Almasri, Meloni sulla sicurezza, Meloni su Trump, non ancora Meloni sull'ultimo taglio di capelli. L'altro giorno si è fermato con la macchina a piazza Cavour, davanti alla sede della Cassazione, ha accesso il telefonino e ha perorato la causa di Meloni
sull'informazione di garanzia che è arrivata alla presidente del Consiglio:
"Meloni ha commesso un solo errore, non aver messo il segreto di Stato", dice
Rizzo nel video evocando per ovvie ragioni tricologiche una citazione per boomer: ho commesso un solo errore, non ho usato la Brillantina Linetti. Rizzo ha speso una parola anche a sostegno di Musk sul saluto romano: "Se proprio vogliamo criticare questo Musk, critichiamolo perché ha fornito un anno di argomenti finti a questa sinistra che ha tradito la sua storia".
Il giochino politico è sempre basato sul presupposto che è la sinistra ad aver sbagliato strada, non Rizzo, che anzi resterebbe più di sinistra della sinistra anche ora che gli stanno bene i saluti romani e si accompagna a fior di fascistoni dichiarati. Ogni ragionamento di Rizzo parte con una premessa che è l'equivalente dialettico di "ho molti amici gay", per poi passare a esporre una teoria quasi sempre coincidente con il mainstream, diremmo se parlassimo come lui, che è poi il potere neosovranista. Esempio: "Mi viene l'orticaria a sentir parlare di antifascismo, io Marco Rizzo che i fascisti veri li ho conosciuti". Quale sia la logica per la quale, avendo lui conosciuto i fascisti veri, gli altri dovrebbero astenersi dall'antifascismo è questione troppo complessa per essere risolta sul web. In tripudio i fan nei commenti al video: "Io di Casapound al prossimo giro voto Rizzo".
Fanno parte del successo social del personaggio i suoi look finto-casual: maglione color salmone tipo socio dell'Aniene, lupetti bianchi, sciarpetta bo-bo annodata alla Mancini, l'ex ct della Nazionale non l'ex spia. Ma il nostro preferito è il vestaglione da grand commis anni Sessanta. L'ultima volta l'ha usato per accusare von der Leyen di voler mettere le mani sui risparmi degli italiani per acquistare armi.
“Attenzione!", conclude Rizzo con il piglio con cui i grillini dei meet-up, parlandone da vivi, digitavano sulla tastiera "Sveglia!]!!!"). Per rimarcare la sua vocazione da neotrumpiano Rizzo ha appena lanciato il movimento Figa:
Facciamo l'Italia grande ancora.
La mossa serve anche a valorizzare uno dei cavali di battaglia di Rizzo, la sua attività di seduttore ("Mi piace la gnocca, è reato?", ha detto nel corso di un programma radio convinto di sfidare un indicibile tabù), cosa che fa di lui un Jerry Calà della politica, per chi ha presente una celebre scena di Vacanza in America sulla "cara e vecchia...", ma un po' meno simpatico. È andato alla
Zanzara - e dove se no? - a vantarsi di aver posseduto quattro donne diverse in un solo giorno, divertendosi pure a seminare indizi sull'identità delle signore. Diceva il vecchio Julio Iglesias:
sono un pirata, non sono un signore.
Aspettiamo il video con la bandana nera. »
Non arrabbiatevi, larga parte di questi sarebbe disponibile a saltare il fosso. In fin dei conti sono solo “giornalisti”.
Zanzara - e dove se no? - a vantarsi di aver posseduto quattro donne diverse in un solo giorno, divertendosi pure a seminare indizi sull'identità delle signore. Diceva il vecchio Julio Iglesias:
sono un pirata, non sono un signore.
Aspettiamo il video con la bandana nera. »
Non arrabbiatevi, larga parte di questi sarebbe disponibile a saltare il fosso. In fin dei conti sono solo “giornalisti”.
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I fatti hanno la testa dura.
Nonostante la pioggia battente la piazza è piena di gente. Lo scioglimento dell’Unione Europea è il giusto obiettivo per ricostruire una nuova modalità di convivenza pacifica tra Europa, Russia e resto del mondo. Popoli sovrani che decidono il loro futuro.
Lo scioglimento dell’Unione Europea è un giusto obiettivo.
https://www.youtube.com/live/j9O8s_6nNCU?si=TmZ8e6K9HGMBHLbg
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E' tempo di sciogliere l'Unione Europea - Diretta da Roma
Dsp chiama in piazza gli italiani per chiedere lo scioglimento dell'Unione Europea, struttura oramai palesemente impazzita ed eversiva
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Costituzione violentata.
Da ieri nell’Unione Europea è possibile aggiungere insetti nei cibi.
Dal 10 febbraio, è entrato in vigore un regolamento che consente l'aggiunta di polvere di larve (Tenebrio Molitor): nel pane, nel formaggio, nella marmellata, nella pasta.
Nel frattempo c’è un forte stretta sul vino. SCIOGLIERE LA UE PRIMA CHE SIA TARDI.
Dal 10 febbraio, è entrato in vigore un regolamento che consente l'aggiunta di polvere di larve (Tenebrio Molitor): nel pane, nel formaggio, nella marmellata, nella pasta.
Nel frattempo c’è un forte stretta sul vino. SCIOGLIERE LA UE PRIMA CHE SIA TARDI.
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Marco Rizzo: "Mandiamo a c....e questi della politica woke. Pure sull'Inno rompono le scatole"
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Ecco la Roma (buia) di Gualtieri.