Marco Cosentino
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L'uomo perfetto è senza io
L'uomo ispirato è senza opera
L’uomo santo non lascia nome
(Chuang-tzu, IV secolo a.c.)
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SIGUNA 🌺🌺🌺
Siguna Muller è autrice del miglior volume scientifico oggi disponibile in tema di vaccini covid (https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-031-18903-6). Ricercatrice poliedrica e multidisciplinare, i suoi contributi sono sempre brillanti e di grande lungimiranza. Ora che ha aperto un blog personale su Substack, aspettiamoci contenuti di straordinario interesse.
Forwarded from Giubbe Rosse
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OTTO MILIONI DI BAIONETTE 🌺🌺🌺
E un milione e quattrocentomila vite salvate dai vaccini in Europa, secondo il più recente studio WHO in questi giorni rimbalzato un po' ovunque. Ora, lo studio è relativamente semplice: i ricercatori hanno preso le statistiche nazionali dei vaccinati e dei decessi covid e hanno quindi applicato una proporzione utilizzando stime di efficacia vaccinale ricavate dagli studi presenti in letteratura. In altri termini, hanno deciso l'efficacia vaccinale a priori e la hanno applicata al mondo reale. Un'efficacia peraltro alquanto alta dato che la hanno stimata contro i decessi covid sempre almeno al 70-80% se non oltre. Ovvio che poi i vaccini salvano vite. E tuttavia andrebbe detto che a oggi non esistono studi controllati che abbiano misurato l'efficacia vaccinale primariamente sui decessi covid. Gli unici dati si ricavano dagli studi autorizzativi nei quali i decessi in vaccinati e non vaccinati erano all'incirca uguali (Moderna) o superiori nei vaccinati (Pfizer). Si sarebbero potuti fare altri studi? A fine 2020 si disse che era impossibile, dal momento che a fronte di "un morbo letale e incurabile" e di vaccini "sicuri ed efficaci", questi ultimi non potevano essere negati a nessuno. E dunque si interruppero anche gli unici studi in corso. Ma c'erano tantissime persone che hanno rifiutato i vaccini o che volentieri non si sarebbero vaccinate se non fossero state costrette. Ovvia la possibilità di condurre studi controllati e dunque massimamente credibili e a minimo rischio esser distorti anche inconsapevolmente e che avrebbero fornito risposte solide, sia sul fronte dell'efficacia che della sicurezza. Ma le scelte sono state altre. Infine, il comunicato sul sito WHO è a dir poco trionfalistico, al punto da intitolare una sezione "the power of vaccines", ma forse per un'organizzazione come l'OMS un atteggiamento un minimo più obiettivo e scientifico sarebbe raccomandabile. E tra le curiosità scientifiche che andrebbero soddisfatte, ad esempio l'opportunità di co0ndurre studi del genere utilizzando non la mortalità covid bensì la mortalità totale in ragione dello stato vaccinale, tenendo presente quel controverso eccesso di mortalità che fastidiosamente si ostina a persistere dal 2021 in poi, con quella testardaggine del sughero, che comunque sia continua a ritornare a galla. Chiaro che poi la priorità di certi non può che essere la disinformazione...
E' STATA UNA SVISTA 🌺🌺🌺
Abbi un occhio di riguardo, ecc. ecc. In questo articolo pubblicato su Frontiers in Bioengineering and Biotechnology lo scorso anno, Siguna Muller esamina il caso della sequenza della proteina Spike di SARS-CoV-2 corrispondente al 100% con una sequenza brevettata anni prima da Moderna nell'ambito di un programma di ricerca sul cancro, e formula la plausibile ipotesi che la patogenicità di SARS-CoV-2 possa essere stata originata dall'accidentale integrazione in un coronavirus della predetta sequenza inavvertitamente rilasciata nell'ambiente, ad esempio come rifiuto o comunque accidentalmente. La lettura non è semplice e richiede conoscenze avanzate di biologia molecolare. L'articolo va comunque salvato e conservato sia in quanto contiene numerosi riferimenti a evidenze e testimonianze di vario genere, anche da fonti istituzionali ufficiali, che depongono a favore di un'origine comunque artificiale di SARS-CoV-2, sia in quanto l'autrice rischia concretamente di aver formulato un'ipotesi alquanto corretta. E il tema dello smaltimento dei vaccini a RNA e in generali a base di acidi nucleici è un corollario cruciale di questo filone di ricerca.
NOT A SERIOUS PAPER 🌺🌺🌺
Sul suo blog Norman Fenton commenta lo studio pubblicato da The Lancet sui 7.000 ricoveri covid che la campagna vaccinale inglese avrebbe potuto risparmiare se avesse raggiunto una maggiore copertura vaccinale. Così scrive Fenton:

Se ci fosse un gruppo di informatori all’interno di un’organizzazione finanziata dal governo che volesse dire sottilmente al mondo che non esiste più alcuna prova credibile a sostegno della narrativa “sicura ed efficace” sui vaccini covid, allora quello che potrebbero fare è quanto segue:

Utilizzare il loro accesso privilegiato a dati sanitari estesi per dimostrare che tutti i precedenti dati sulla vaccinazione ONS rilasciati pubblicamente erano sbagliati.

Elaborare uno studio ovviamente imperfetto che confonda i genuinamente non vaccinati con tutti coloro che sono vaccinati ma non “completamente aggiornati e potenziati” in una categoria chiamata “sottovaccinati” per confrontare in modo ridicolo i loro risultati con i “vaccinati”.

Scrivere le conclusioni in modo tale che i principali media possano erroneamente affermare che i vaccinati hanno meno probabilità di essere ricoverati in ospedale o di morire di covid.

Screditare i risultati chiarendo che tutti gli autori fanno parte di un’organizzazione finanziata dal governo con un interesse acquisito nei vaccini.

Screditare ulteriormente i risultati affermando (nella dichiarazione “Condivisione dei dati” del documento) che “I dati utilizzati in questo studio sono altamente sensibili e non sono disponibili pubblicamente”.

Sottoporre l’articolo alla rivista medica di più alto profilo che abbia una storia nota di pubblicazione di ricerche fasulle che promuovono i benefici dei vaccini.

Naturalmente, è anche possibile che un gruppo che fa parte di un’organizzazione finanziata dal governo e che vuole ancora disperatamente convincere il mondo che i vaccini sono davvero sicuri ed efficaci possa fare altrettanto (perché queste persone non sono troppo intelligenti ma sono molto altamente incentivato).

Ebbene, qualunque sia il motivo (buono o cattivo), questo è esattamente ciò che hanno fatto gli autori dell'articolo appena pubblicato su The Lancet.


E conclude che lo studio non è serio e non avrebbe meritato la pubblicazione.

Stamattina dicevamo del preprint OMS sul milione e quattro di morti in meno in Europa grazie ai vaccini, che - come lo studio di The Lancet - sta venendo citato ovunque sui maggiori mezzi di informazione a sostegno dell'idea che le campagne vaccinali siano state fondamentali per salvare il mondo dalla pandemia.

E insomma, alla fine davvero non si può non concordare sulla necessità di una lotta decisa ed efficace alla disinformazione, anche se rimane qualche dubbio sul fatto che chi la sta invocando a gran voce dai più alti scranni europei intenda la questione così come la intendiamo noi...
ERRORI DI COMUNICAZIONE 🌺🌺🌺
Continuo a trovare sconcertante come il problema della gestione di una campagna vaccinale più o meno pandemica sia ovunque e da chiunque in apparenza sempre e sistematicamente ridotto a questioni di comunicazione. Qui la prestigiosa Johns Hopkins, qui le nostre istituzioni, qui l'OMS, e la lista degli esempi potrebbero lungamente proseguire. Sfugge insomma per quale motivo la comunicazione non possa prevedere semplicemente i dati di fatto, e non invece strategie da fare invidia ai più scafati influencer, manco si trattasse di pandori.
BEATI COLORO CHE CREDONO 🌺🌺🌺
Complesso studio di un gruppo di ricercatori sparsi tra la Florida, New York e Stanford, i cui risultati suggeriscono che verificare in rete le informazioni fuorvianti finisca paradossalmente per rafforzarne la credibilità. In pratica, da un lato coloro che cercano in rete sarebbero quelli cui con più probabilità i motori di ricerca suggeriscono fonti inaffidabili, e dall'altro pare che cercare in rete non serva a consolidare la fiducia nelle fonti mainstream. In sintesi, come diceva quel tale: "fidati!"
PRECOG 🌺🌺🌺
Leggo che è stato licenziato il testo definitivo del nuovo piano pandemico, nel quale "i vaccini" vengono definiti la misura più efficace. A priori. Senza alcuna idea di quale possa essere e che caratteristiche possa avere la prossima pandemia. Un po' come la malattia X dell'OMS, che ci sia ognun lo dice e quale sia nessun lo sa. Allora, o sono tutti scesi dal ramo da una mezz'ora al massimo oppure qualcosa non quadra. Perché se qualcosa dobbiamo imparare dagli anni recenti, è che idee sul prossimo virus possono venire solo da chi, disponendo di informazioni privilegiate sulle ricerche in corso nei biolaboratori intorno al mondo, sa con ragionevole certezza quali siano i più concreti rischi di fuga più o meno accidentale di microrganismi eventualmente per buona pesa manipolati così da aumentarne la virulenza, tipo quello descritto nel preprint di cui davamo conto pochi giorni fa. E riguardo ai vaccini, se da un lato l'efficacia di quelli appena sperimentati è ben lontano dall'essere definita, e la loro sicurezza rimane argomento a dir poco controverso, rimane incomprensibile come chi redige certi documenti possa sostenere che al prossimo giro non solo dei vaccini si troveranno ma saranno pure adeguati. E qui torniamo a "i vaccini" come categoria dello spirito. A meno che anche sotto questo aspetto le informazioni privilegiate di cui dicevamo non includano pure, accanto all'ipotesi del virus che già alligna in qualche provetta, l'ipotesi del vaccino corrispondente magari allestito in mezza giornata contando sugli RNA, la cui conoscenza sommaria e parziale consente ai loro stessi inventori di trascurare miriadi di questioni legate al loro impiego clinico, non si sa se per troppa ignoranza o troppa consapevolezza. E insomma, la mia generazione è cresciuta abituata troppo bene, quando ai tempi della guerra fredda temevamo al massimo la guerra nucleare globale illusi dalla certezza che in realtà un esito del genere non lo voleva nessuno, dal momento che "we share the same biology" e "the Russians love their children too". Oggi tocca invece preoccuparsi dei nostri governanti manco fossero dei nonni con l'Alzheimer che in ogni momento potrebbero lasciare aperti i rubinetti dell'acqua o peggio del gas.
NELLA VECCHIA PANDEMIA 🌺🌺🌺
(ia ia oh)
Nel post di oggi, Jessica Rose riflette sulla definizione di pandemia e conclude che esiste in effetti una lista di "pandemie" intese etimologicamente come cose che hanno afflitto tutti, che non dovrebbero mai più essere permesse, e precisamente:
1. Blocchi
2. Mascherine nelle persone che non necessitano tassativamente di DPI
3. Quarantena dei sani
4. Obbligatorio QUALSIASI COSA
5. Piattaforme mRNA-LNP modificate
6. Guadagno di funzione patogena e/o sviluppo
7. Globalizzazione dell’assistenza sanitaria o dell’economia
Il post vale la pena (nel link è in traduzione automatica in lingua italiana) anche per il link a un ulteriore post che torna sul tema dell'origine artificiale di SARS-CoV-2.
E COMUNQUE 🌺🌺🌺
Aspettarsi che medici e infermieri risolvano i mali della sanità è un po' come credere che scegliendo solo frutta e verdura a chilometri zero si cancellino i danni della globalizzazione.
PANOPTICON 🌺🌺🌺
Il BMJ ospita una approfondita riflessione sulle conseguenze della nuova normativa inglese che - peraltro in stretta analogia con quella europea e in linea con la deriva globale verso il controllo ossessivo - è intesa a monitorare strettamente le app di comunicazione come Whatsapp e Signal. Il timore, scrive il giornalista, è che in tal modo siano a rischio i dati sensibili dei pazienti di cui i medici discutono e che condividono. Sfugge forse all'autore che il tema vero è proprio il trasferimento di tutti i dati, non solo sanitari, prima di tutto ai governi e quindi a soggetti sovranazionali pubblici e privati. E a poco servono le garanzie di riservatezza e anonimizzazione: quando un dato esce da un dominio ristretto o peggio esce dalla giurisdizione nazionale, nessuno è più in grado di garantire nulla. L'articolo peraltro ha il merito di formulare alcuni esempi rispetto al danno concreto che il monitoraggio governativo potrebbe determinare per i pazienti e eventualmente anche per i medici, ma ovviamente il problema è molto più esteso e globale.
La NATO esorta i civili a prepararsi alla guerra con la Russia nei prossimi 20 anni.

I civili dovrebbero prepararsi a una guerra totale con la Russia nei prossimi 20 anni, ha dichiarato il capo del comitato militare della NATO, Rob Bauer, secondo quanto riportato dal Telegraph.

"Dobbiamo renderci conto che la nostra esistenza pacifica non è scontata. Ed è per questo che dobbiamo prepararci a un conflitto con la Russia. Dobbiamo essere pronti a tutto. Dobbiamo creare un sistema che ci permetta di addestrare più persone in caso di guerra, che si verifichi o meno", ha detto Bauer.

L'ADDESTRAMENTO (Post del dicembre 2021)

[...] La situazione verrà sbloccata da una probabile escalation del conflitto in Ucraina. Devono andare avanti a colpi di reni fino a quando non potranno giovarsi di un nuovo capro espiatorio sul quale riversare le colpe della crisi, ovvero la Russia di Putin che ha aggredito la povera Ucraina. A quel punto la crisi indotta artificialmente per ristrutturare l'occidente allargato verrà tutta imputata ai "necessari" provvedimenti per farla pagare a Putin.
Non crederete mica che possano andare avanti inoculando la gente ogni sei mesi?

Stiamo entrando nell'era delle conseguenze.
Tra non molto gli eventi si succederanno in rapida sequenza e la situazione precipiterà.
Dobbiamo preparaci a vivere facendo a meno dell'Oriente. A fare a meno cioè della possibilità di approvvigionarci di energia, materie prime, semilavorati e prodotti che provenivano da quella parte del mondo.
Tutto quello a cui stiamo assistendo è una sorta di addestramento alla Nuova Normalità nell'era della Guerra Fredda 2.0.

Militarizzazione e culto della decrescita mascherata da rivoluzione verde, sono il bastone e la carota che ci condurranno verso il riassetto forzoso del cosiddetto occidente allargato, che si sta arroccando per non soccombere di fronte all'avanzata della Cina e della Russia.
L'Europa diventerà un mix tra caserma e colonia penale a cielo aperto, soft per chi si adeguerà hard per i dissidenti, per fare in modo che non sia più colta dalla tentazione di scivolare verso Est.
Tutto il resto è rumore di fondo e fumo negli occhi.

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SIGUNA'S SUBSTACK 🌺🌺🌺
Un’analisi razionale dei nuovi esperimenti sul virus cerebrale letale rivela incoerenze invisibili e sostanziali implicazioni segrete sul rischio biologico (PARTE I)
Benvenuti
nel mio sottostack! Questo sarà il mio primo post “vero” (scientifico). Ho approfondito le questioni relative al nuovo virus cerebrale. Per quanto ne so, questi non sono stati identificati altrove. Ciò che ho scoperto sarà condiviso in 3 parti. Un riepilogo generale è il seguente:
1) Quando furono riconosciuti per la prima volta i potenziali rischi di esperimenti di guadagno di funzione, esisteva una chiara definizione di esperimenti GoF. In sostanza, comprendevano tutto ciò che rendeva un (potenziale) agente patogeno più dannoso. Negli ultimi anni, il dottor Fauci ha negato con veemenza la concezione originale dei GoF, fingendo che siano definiti diversamente. (Ma tutto questo è un’altra storia….)
2) Questa nota valuta criticamente i presunti benefici che apparentemente giustificano il lavoro del GoF.
3) Ciò è esemplificato dallo sviluppo in laboratorio di un nuovo coronavirus pangolino correlato alla SARS-CoV-2 che può provocare una mortalità del 100% nei topi transgenici umani ACE2, potenzialmente causata da un’infezione cerebrale in stadio avanzato.
4) La ragione principale della letalità sostanzialmente aumentata del virus è probabilmente attribuibile agli esperimenti di laboratorio di base.
5) Poiché questo nuovo virus cerebrale non è stato progettato intenzionalmente dagli scienziati dell'Università di tecnologia chimica di Pechino, alcuni potrebbero sostenere che i loro esperimenti non sono GoF (anche se il virus ha acquisito la capacità di essere letale al 100%).
6) Indipendentemente da ciò che conta e cosa non conta come GoF, come evidenziato di seguito, anche nel quadro degli esperimenti pubblicati sui virus cerebrali, non ci sono aspetti di sorta che siano in linea con i benefici attesi dal lavoro GoF.
7) L'analisi generale di questi esperimenti fornita di seguito rivela incongruenze, sfide e intuizioni inerenti che forniscono una prova razionale del motivo per cui tali esperimenti di laboratorio, di fatto, contraddicono i benefici attesi dal lavoro di tipo GoF, creando invece sostanziali rischi per la biosicurezza/bioprotezione e vulnerabilità relative a tutti i benefici dichiarati.
(continua a leggere su Siguna's Substack in traduzione automatica in lingua italiana)
REPETITA NOCENT 🌺🌺🌺
Un nuovo studio in preprint confronta tre dosi del vaccino covid proteico Novavax con tre dosi dei vaccini covid a RNA Pfizer e Moderna e conclude che questi ultimi due, ma non il primo, determinano alti livelli di anticorpi della classe G4 (IgG4). Questa particolare categoria di anticorpi svolge un ruolo fisiologico nell'indurre tolleranza dopo ripetuta esposizione a determinati antigeni. Ad esempio, è responsabile della resistenza degli apicoltori al veleno delle api. Tuttavia se la tolleranza riguarda ad esempio microrganismi patogeni, il risultato può essere maggiore vulnerabilità alle malattie conseguenti e anche altre forme di malattie infiammatorie mediate dalle IgG4. L'idea è insomma che la maggiore frequenza di contagi covid in persone plurivaccinate con i vaccini a RNA possa essere dovuta proprio a questo loro effetto di "distorsione" della risposta immunitaria a favore di una tolleranza deleteria. Novavax non avrebbe questo effetto (anche se va detto che lo studio lo ha realizzato proprio Novavax, e dunque la questione va presa con beneficio di inventario). Propongo il commento allo studio che ha pubblicato Igor Chudov sul suo blog (qui nella traduzione automatica in lingua italiana) e che mi trova del tutto d'accordo, e concludo ricordando che la pericolosità dei vaccini covid non si esaurisce certo con le IgG4 e l'induzione di tolleranza, ma origina prima di tutto dalla scelta di utilizzare come antigene la tossina Spike non inattivata. E che anche Novavax dia problemi ad essa riconducibili lo indica chiaramente il rischio di infiammazioni cardiache che si associa a questo vaccino, che in alcuni paesi come la Svezia ha portato alla sua controindicazione almeno per alcune fasce di età. Certo, sempre meglio degli RNA dato che la dose di Spike è fissa e nota mentre per gli RNA è una scommessa fuori controllo. Un altro tassello insomma che rafforza l'idea che prevedere dosi ripetute di questi vaccini sia una sciocchezza pericolosa. E probabilmente lo sanno anche i decisori politici, se è vero come è vero che da mesi non si insiste più paranoicamente sulla vaccinazione come "atto d'amore". Mentre il covid sembra una malattia sempre più mite, essenzialmente a causa dell'adattamento progressivo delle diverse varianti che si sono succedute. In altri termini, per stare nella metafora bellica usata da alcuni, direi che non abbiamo vinto nessuna guerra ma abbiamo al contrario sottoscritto un armistizio, una sorta di 8 settembre reso inevitabile dalla precedente scelta di allearci con la fazione più discutibile di tutta la vicenda, ovvero coloro che indicavano nei vaccini l'unica opzione. Per il futuro, indubbiamente, se oppure quando arriverà la malattia X, che forse già cova in qualche provetta, sarà una buona cosa se ci saranno vaccini efficaci, auspicabilmente migliori di questi. Ma sarà un'ottima cosa se ci saranno cure e soprattutto un'organizzazione sanitaria che non scompaia dietro i lockdown e i distanziamenti e le mascherine come già all'inizio di questa disgraziata vicenda.
ARMONIA DI INTERESSI 🌺🌺🌺
Nel suo recente post substack, Maryanne Demasi si occupa delle "porte girevoli" tra l'ente regolatore australiano e l'associazione australiana dei produttori di medicinali, e specificamente del caso dell'ex direttore del primo ora cooptato nell'organo di gestione della seconda dove il suo intendimento è di "contribuire ad accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti a RNA". "Porte girevoli" ("revolving doors") è un'espressione gergale ormai consolidata per indicare il passaggio delle persone che coprono ruoli apicali dal pubblico al privato e viceversa, onde influenzare scelte politiche ed economiche di vario genere. Nel settore medico-farmaceutico la prassi è ampiamente consolidata, e anzi spesso la si loda dal momento che costoro vengono additati quali massimi esperti del loro ambito, i quali andrebbero anzi sempre ringraziati per questo loro prodigarsi senza risparmio in nome del bene comune. Facile documentarsi sulle "revolving doors" in EMA, in FDA e in tutte le principali sedi regolatorie che decidendo del futuro dei medicinali decidono in pratica delle sorti di segmenti di mercato globale del valore mi decine. talora centinaia di miliardi. Il post di Demasi ricorda di sfuggita pure il caso dei due funzionari FDA che come tali concorrono all'approvazione del vaccino covid Moderna e diventano successivamente alti dirigenti di Moderna. Così è la vita, chioserebbero Aldo, Giovanni e Giacomo. Nel frattempo, questi meccanismi - tra gli altri - contribuiscono a reggere un gioco nel quale i medesimi soggetti che si sono da tempo impadroniti della guida del sistema si legittimano e si sostengono vicendevolmente in una recita che vede il resto del mondo quale spettatore di regola inconsapevole e troppo speso pagante. Talora in denaro e talaltra in salute. Tutto in nome peraltro di un'armonica concordanza di interessi in cui tutti sono felici e sorridenti, e i pochi che mugugnano finiscono per passare per guastafeste divisivi, terrapiattisti, patriarchi tossici, sovranisti psichici, notav, novax, negazionisti della qualunque. E amici di Putin, che ci sta sempre bene.
BEATO CHI CREDE 🌺🌺🌺
Senza vedere. Così il Vangelo di Giovanni e evidentemente così anche le maggiori agenzie regolatorie che decidono sull'uso dei prodotti medicinali. La tabella qui allegata è tratta da un articolo di Maryanne Demasi pubblicato nel 2022 sulla prestigiosa rivista BMJ. Come si può notare (settima riga dall'alto) solo USA e Giappone richiedono di esaminare i dati delle sperimentazioni cliniche a livello di singolo partecipante. Tutte le altre si accontentano di tabelle e figure riassuntive, e dunque di calcoli e analisi fatti dal produttore, senza alcuna possibilità di verifica. Non che poi chi li richiede verifichi chissà che, come le vicende dei vaccini covid insegnano. C'è insomma chi crede senza vedere, e chi vede ma crede comunque.
PIUTTOSTO CHE 🌺🌺🌺
Meglio piuttosto. Un'interessante analisi dei casi di frode perpetrata per aggirare gli obblighi vaccinali covid in USA, nella quale vengono sostenuti in maniera documentata tre punti principali:
(i) l'orientamento verso la libertà di scegliere di non vaccinarsi non ha avuto alcuno specifico orientamento politico, malgrado il tentativo di attribuirlo alla destra conservatrice;
(ii) il governo federale e i governi locali hanno investito risorse sproporzionate per scoprire e perseguire queste frodi, ingiustificate sia per il danno erariale (poche decine o centinaia di migliaia di dollari a fronte di altre attività sanitarie illecite che determinano perdite per miliardi) sia per la la salute pubblica (gran parte dei casi è stato perseguito in tempi nei quali era già ampiamente noto che i vaccini covid non bloccano il contagio e la sua trasmissione);
(iii) la volontà di evitare questi vaccini in moltissimi casi è stata tanto ferma e determinata da portare ad accettare di violare le leggi ed essere bollati come criminali pur di non essere vaccinati o di non veder vaccinati i propri figli e i propri famigliari.
Così le conclusioni: "La prevalenza di persone con carte false mette in discussione l'efficacia dei mandati. E suggerisce anche una mancanza di saggezza da parte degli operatori sanitari nel comprendere le conseguenze degli interventi. Richiedere a individui di farsi iniettare nel corpo un prodotto medico che essi così strenuamente non volevano da essere disposti a commettere una frode al fine di dare l'illusione di obbedienza era destinato a causare molta più indignazione e sfiducia di quanto i funzionari avessero previsto."
Come non concordare?

(qui tutto l'articolo tradotto automaticamente in lingua italiana)
SIGUNA'S SUBSTACK 🌺🌺🌺

PARTE III - Gli esperimenti sui virus cerebrali sono altamente controproducenti

Questa è la parte III della serie "virus cerebrale" sul lavoro di Song e colleghi. In questa sede Siguna Muller esamina attentamente la tesi secondo cui questo tipo di lavoro comporta benefici importati e dimostrera che nel quadro di questo lavoro, sulla base di ciò che è pubblicamente disponibile, alcune insidie ​​​​e preoccupazioni sostanziali contraddicono in modo dimostrativo ciascuno dei benefici attesi dal lavoro di tipo GoF (gain of function).

(continua a leggere nella traduzione automatica in lingua italiana)