Marco Cosentino
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L'uomo perfetto è senza io
L'uomo ispirato è senza opera
L’uomo santo non lascia nome
(Chuang-tzu, IV secolo a.c.)
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BEST INTEREST 🌺🌺🌺
A tutti quelli che arzigogolano di accanimento terapeutico e best interest.
Ma , cosa credete che succederà quando sarete vecchi, lucidi, coscienti, ma vecchi.
E malati.
Magari non potrete camminare.
Per alcuni sarà incompatibile con la vita tale situazione, ma per altri no.
Altri se ne faranno una ragione e vorranno vivere per vedere crescere i loro nipotini.
Ma qualcuno deciderà che per TUTTI, ma proprio tutti, il best interest è finirla lì.
Ah, vi blocco subito la frasetta sul lo decido io etc,, se sono lucido etc,
No carissimi.
In UK, mesi fa, una ragazza di 19 anni, lucida e cosciente è stata condannata.
E la sentenza eseguita.
Motivazione, la morte era il suo best interest, ma lei non lo capiva 🙂
Good Luck.
(Rosalba Diana)
DEMENZIALE 🌺🌺🌺
Fa indubbiamente comodo utilizzare unicamente dati epidemiologici meglio se come in questo caso di natura amministrativa, costruendo a posteriori ipotesi "bioplausibili". Il titolo si riferisce a questo studio, basato sull'impiego di indicatori amministrativi di disturbi cognitivi, a loro volta statisticamente associati al vero e proprio stato di demenza, a loro volta statisticamente associato all'Alzheimer. Che al mercato mio padre comprò...
LA TERZA DOSE 🌺🌺🌺
E' sicura per chi ha la sclerosi multipla. Così concludono gli autori di uno studio italiano. I risultati tuttavia indicano un 10-15% di ricadute in più nei due mesi dopo le dosi rispetto ai due mesi prima, differenza non statisticamente significativa. E gli unici due pazienti con sclerosi multipla progressiva che hanno avuto riacutizzazioni dopo il vaccino venivano da almeno un anno di condizioni stabili.
Forwarded from Giubbe Rosse
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🇵🇸 GAZA. OSPEDALE AL-SHIFA. CHIRURGO DENUNCIA CHE UN CECCHINO HA COLPITO QUATTRO PAZIENTI
Il dottor Mohammed Obeid, chirurgo dell'ospedale Al-Shifa di Gaza, afferma che gli attacchi israeliani si sono intensificati, con un cecchino che ha colpito quattro pazienti.
In una registrazione vocale pubblicata da Medici Senza Frontiere, afferma che "uno di loro ha un colpo di pistola direttamente al collo e l'altro all'addome".
Obeid spiega anche che Internet e le comunicazioni sono state interrotte, mentre sono stati bombardati anche coloro che cercavano di andare anche loro al sud.
“Hanno bombardato al-Shifa fin dal mattino, non c’è elettricità, non c’è acqua, non c’è cibo, la nostra squadra è esausta”,
dice.
Fonte: Middle East Eye. Video: MSF International

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TAAAC! 🌺🌺🌺
(oggi su La verità)
IN TERRA SANTA 🌺🌺🌺
Secondo questo studio, realizzato da ricercatori di Tel Aviv e di Haifa e pubblicato sulla prestigiosa rivista Neurology, il rischio di sindrome di Guillain-Barré, una grave neuropatia periferica che può anche portare a morte, non solo non è aumentato dai vaccini covid ma è addirittura ridotto.
IN TERRA SANTA RELOADED 🌺🌺🌺
La prestigiosa rivista European Heart Journal pubblica uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori di Tel Aviv, secondo il quale il rischio di ricovero per miocardite dopo un richiamo con un vaccino covid sarebbe bassissimo. Addirittura, dopo il terzo richiamo, che sarebbe la quinta dose, il rischio è dell'8% in meno. In meno. Consideravamo ieri come i vaccini covid riducano il rischio di sindrome di Guillain-Barré, e oggi scopriamo come - insistendo - finiscano per proteggere anche dalle miocarditi. Davvero, una "Mano di Dio"!
LE FINTE PERICARDITI 🌺🌺🌺
Il verbo "negare" d'altra parte significa "non dire" e ha la medesima etimologia di "annegare" dove troviamo la "ab" che indica allontanamento, come in "abnegazione" ovvero l'allontanarsi da se stessi per acquisire meriti presso la divinità.
A VARESE 🌺🌺🌺
Il prossimo sabato 25 novembre.

La presentazione.
TRANQUILLIZZANTE 🌺🌺🌺
Secondo Repubblica, "l'insorgenza di miocardite acuta in seguito alla somministrazione di vaccini ... rimane relativamente rara e accompagnata da un tasso di mortalità molto basso".
PEER REVIEW 🌺🌺🌺
Ad oggi sono stato revisore per oltre 130 riviste internazionali e per un totale di quasi 200 manoscritti, molti accettati e molti altri rifiutati. L'ultima rivista in ordine di tempo, un giornale indicizzato di buon livello, pubblicato negli USA e specializzato in neuroscienze, mi ha proposto nel settembre scorso un manoscritto che ho giudicato alquanto raffazzonato. Si trattava di una revisione della letteratura sul ruolo di alcuni mediatori dell'infiammazione in una malattia neurodegenerativa. Nella mia prima valutazione ho messo in evidenza come fin dalle premesse mancasse una chiara visione dell'argomento della ricerca, dal momento che venivano ignorati gli studi dei maggiori ricercatori che hanno di fatto definito l'ambito scientifico specifico. Ho poi osservato come non si capisse sulla base di quali criteri erano stati selezionati i mediatori di cui si trattava, dal momento che molti altri altrettanto importanti ce ne sarebbero stati che non venivano menzionati. E infine ho suggerito di inserire almeno qualche tabella e figura dal momento che il testo così com'era era davvero intricato e poco chiaro. Alla luce di questi punti, la mia proposta all'editor è stata di rifiutare il manoscritto. Nei giorni scorsi, l'editor mi ha rispedito una versione aggiornata del manoscritto da rivalutare. Le modifiche consistevano in qualche parola qua e là ma nulla di sostanziale. Nella mia valutazione ho scritto che nulla di quanto riportato in precedenza era stato nemmeno lontanamente preso in considerazione e ho riconfermato il mio suggerimento di rifiutare la pubblicazione. Avendo a questo giro avuto modo di leggere le valutazione del referee numero 2, ho notato che costui o costei era invece particolarmente entusiasta del lavoro e ne raccomandava la pubblicazione "senza se e senza ma". Oggi mi giunge un'email che mi comunica che la decisione finale è stata di accettare il manoscritto per la pubblicazione. Morale: la peer review funziona così, a volte e pure spesso come una sorta di roulette o di tombola, e comunque la responsabilità finale sta sempre e solo in capo all'editor che gestisce la rivista. Racconto questo, e potrei raccontare tanto altro, solo per rimarcare quanto già da molto tempo ci diciamo: la revisione tra pari conta il giusto, e in ogni caso non è in alcun modo un giudizio divino. Conta invece il giudizio del lettore interessato, indipendentemente dal livello della rivista e tanto più se si tratta di un preprint senza ancora nessuna valutazione tra pari. Certo, non tutti sono in grado di valutare nel merito, ma in tal caso basta rivolgersi a chi è in grado di farlo, facendosi eventualmente spiegare i punti più ostici. Questo è.