Storia economica
https://www.miglioverde.eu/lehman-brothers-non-ha-insegnato-nulla-prima-o-poi-tornera-ad-accadere/
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Miglioverde
Settembre 2008: falliva Lehman Brothers! Ma non ha insegnato nulla! - Miglioverde
di IGNACIO MONCADA Il 15 settembre 2008, dopo un fine settimana in cui cercarono di evitare l’inevitabile, la banca d’investimento Lehman Brothers ha dichiarato fallimento. E’ stato il punto di svolta della crisi finanziaria globale: dopo mesi di problemi…
Forwarded from ilFACCOquotidiano (Leonardo Evaso Facco)
Mia Intervista con Francesco Carbone su Javier Milei
https://iltruffone.com/it245-javier-milei-demolitore-culturale-del-collettivismo/
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Il Truffone | Podcast di Economia
IT245: Javier Milei, demolitore culturale del collettivismo
Con Leonardo Facco, amico e conoscitore di Milei, cerchiamo di analizzare questo personaggio indubbiamente anomalo nel panorama politico mondiale.
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Questi sono quelli che danno del fascista a Milei, amici dei democratici italiani e dei libbberali piglianculo.
BLOCCO DEGLI EURO 5 IN PIEMONTE – FACCIAMO CHIAREZZA
Nel Comune di Torino ed in 76 comuni circostanti dal 15 settembre al 15 aprile sarà vietata la circolazione dei veicoli in categoria Euro 5 e inferiori. Automobili perfettamente funzionanti, dotate di sistemi all’avanguardia quanto alla limitazione delle emissioni inquinanti, e spesso ancora da pagare non potranno più essere utilizzate.
Un esproprio proletario in salsa ambientalista. Oltre che una violazione del diritto alla libera circolazione nel territorio della repubblica previsto dall’art. 16 della costituzione.
Perché si è arrivati a tanto? Dalla Regione Piemonte fanno spallucce e rispondono con il più classico dei “ce lo chiede l’Europa”. Vediamo come e perché e verifichiamo se ci sono delle alternative.
La questione è stata, da ultimo, oggetto della procedura di infrazione n. 2015/2043 aperta dalla Commissione Europea per la violazione dei vincoli concernenti la salubrità dell’aria, con particolare riferimento al biossido di azoto, previsti da una serie di direttive UE, 96/62/CE, 1999/30/CE, e 2008/50. Dopo una fase precontenziosa la vicenda è finita alla Corte di Giustizia UE nel procedimento C-573/19, deciso con sentenza del 12 maggio 2022 che ha dato torto all’Italia ed ha accertato la violazione delle famigerate direttive. Una precedente procedura di infrazione con oggetto analogo era stata decisa con una sentenza del 10 novembre 2020 sempre con lo stesso esito. Le due procedure di infrazione riguardavano, tra le altre zone della penisola, i 76 comuni degli agglomerati IT0118 (Torino), IT0119 (Piemonte pianura) e IT0120 (Piemonte collina).
Il presidente della giunta regionale piemontese Cirio (smettiamola di chiamarli governatori) ha recitato il solito siparietto dell’inevitabilità delle misure adottate motivando la necessità del blocco con le imperiose richieste di Bruxelles, alle quali, così sembra, è impossibile resistere. Tuttavia, a guardare meglio, ci si accorge che alcune cose non tornano.
Anzitutto va detto che la nostra repubblica delle banane è in buona compagnia per quanto riguarda la violazione degli standard di inquinamento dell’aria stabiliti dall’ineffabile Unione Europea. La stessa, per intenderci, che ha ritenuto opportuno nel 1994 dedicare un regolamento della Commissione al tema bruciante che riguardava le dimensioni e la curvatura delle banane. Sono molti i paesi cui sono state fatte le stesse contestazioni.
Secondo, le sentenze della Corte nulla dicono in merito alle concrete misure da adottare e, in particolare, non prevedono l’allucinante sistema Mo-Ve-In delle quote chilometriche annuali. È una simpatica invenzione dei soloni piemontesi.
Cosa succede se uno stato non adempie le direttive dell’Unione Europea?
La risposta, in sintesi, è che non succede niente. Fino ad ora nessuno stato membro dell’UE è stato mai sanzionato per la violazione delle direttive sulla qualità dell’aria. Si è parlato per il Belgio di una sanzione giornaliera di ben 300 euro, nel caso della Francia vi fu la minaccia di applicare una sanzione di 32 milioni di euro l’anno. Il Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio chiarisce che la sanzione minima per l’Italia è di Euro 8.505,11 giornalieri. Di fatto ad oggi nessuno stato ha mai pagato un euro.
Ora, ipotizziamo il caso peggiore e cioè che in un futuro non lontano i cari amici dell’UE decidano di sanzionarci come la Francia. Ben 32 milioni l’anno. In Italia ci sono 40 milioni di veicoli. Se dividessimo la spesa annua per sanzioni tra tutti gli automezzi verrebbe un costo annuo di 80 centesimi. Ipotizziamo che i mezzi inquinanti siano solo un decimo del parco circolante. Il costo sarebbe di 8 euro l’anno: una spesa che chiunque affronterebbe a cuor leggero pur di non subire l’esproprio del suo autoveicolo.
O meglio: sarebbero dei soldi che si potrebbero prendere facilmente da quanto pagato annualmente dai malcapitati automobilisti per il bollo auto.
Alessandro Fusillo
.
Nel Comune di Torino ed in 76 comuni circostanti dal 15 settembre al 15 aprile sarà vietata la circolazione dei veicoli in categoria Euro 5 e inferiori. Automobili perfettamente funzionanti, dotate di sistemi all’avanguardia quanto alla limitazione delle emissioni inquinanti, e spesso ancora da pagare non potranno più essere utilizzate.
Un esproprio proletario in salsa ambientalista. Oltre che una violazione del diritto alla libera circolazione nel territorio della repubblica previsto dall’art. 16 della costituzione.
Perché si è arrivati a tanto? Dalla Regione Piemonte fanno spallucce e rispondono con il più classico dei “ce lo chiede l’Europa”. Vediamo come e perché e verifichiamo se ci sono delle alternative.
La questione è stata, da ultimo, oggetto della procedura di infrazione n. 2015/2043 aperta dalla Commissione Europea per la violazione dei vincoli concernenti la salubrità dell’aria, con particolare riferimento al biossido di azoto, previsti da una serie di direttive UE, 96/62/CE, 1999/30/CE, e 2008/50. Dopo una fase precontenziosa la vicenda è finita alla Corte di Giustizia UE nel procedimento C-573/19, deciso con sentenza del 12 maggio 2022 che ha dato torto all’Italia ed ha accertato la violazione delle famigerate direttive. Una precedente procedura di infrazione con oggetto analogo era stata decisa con una sentenza del 10 novembre 2020 sempre con lo stesso esito. Le due procedure di infrazione riguardavano, tra le altre zone della penisola, i 76 comuni degli agglomerati IT0118 (Torino), IT0119 (Piemonte pianura) e IT0120 (Piemonte collina).
Il presidente della giunta regionale piemontese Cirio (smettiamola di chiamarli governatori) ha recitato il solito siparietto dell’inevitabilità delle misure adottate motivando la necessità del blocco con le imperiose richieste di Bruxelles, alle quali, così sembra, è impossibile resistere. Tuttavia, a guardare meglio, ci si accorge che alcune cose non tornano.
Anzitutto va detto che la nostra repubblica delle banane è in buona compagnia per quanto riguarda la violazione degli standard di inquinamento dell’aria stabiliti dall’ineffabile Unione Europea. La stessa, per intenderci, che ha ritenuto opportuno nel 1994 dedicare un regolamento della Commissione al tema bruciante che riguardava le dimensioni e la curvatura delle banane. Sono molti i paesi cui sono state fatte le stesse contestazioni.
Secondo, le sentenze della Corte nulla dicono in merito alle concrete misure da adottare e, in particolare, non prevedono l’allucinante sistema Mo-Ve-In delle quote chilometriche annuali. È una simpatica invenzione dei soloni piemontesi.
Cosa succede se uno stato non adempie le direttive dell’Unione Europea?
La risposta, in sintesi, è che non succede niente. Fino ad ora nessuno stato membro dell’UE è stato mai sanzionato per la violazione delle direttive sulla qualità dell’aria. Si è parlato per il Belgio di una sanzione giornaliera di ben 300 euro, nel caso della Francia vi fu la minaccia di applicare una sanzione di 32 milioni di euro l’anno. Il Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio chiarisce che la sanzione minima per l’Italia è di Euro 8.505,11 giornalieri. Di fatto ad oggi nessuno stato ha mai pagato un euro.
Ora, ipotizziamo il caso peggiore e cioè che in un futuro non lontano i cari amici dell’UE decidano di sanzionarci come la Francia. Ben 32 milioni l’anno. In Italia ci sono 40 milioni di veicoli. Se dividessimo la spesa annua per sanzioni tra tutti gli automezzi verrebbe un costo annuo di 80 centesimi. Ipotizziamo che i mezzi inquinanti siano solo un decimo del parco circolante. Il costo sarebbe di 8 euro l’anno: una spesa che chiunque affronterebbe a cuor leggero pur di non subire l’esproprio del suo autoveicolo.
O meglio: sarebbero dei soldi che si potrebbero prendere facilmente da quanto pagato annualmente dai malcapitati automobilisti per il bollo auto.
Alessandro Fusillo
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Targatocn.it
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https://www.miglioverde.eu/chi-e-javier-milei-intervista-al-nostro-direttore-de-il-vaso-di-pandora/
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Miglioverde
Chi è Javier Milei? Intervista al nostro direttore de "Il vaso di Pandora" - Miglioverde
di REDAZIONE
STUPEFACENTE! 🌺🌺🌺
Il nostro paese si appresta a definire tale il cannabidiolo, cannabinoide non psicoattivo dotato di molteplici effetti curativi e salutari. Anche il nostro istituto lavora da anni su questa sostanza e ha prodotto molteplici studi. Se il provvedimento ministeriale passerà, sarà inevitabile catalogarlo tra gli esempi di pseudoscienza istituzionale che in questi ultimi anni si sono fatti sempre più numerosi.
Il nostro paese si appresta a definire tale il cannabidiolo, cannabinoide non psicoattivo dotato di molteplici effetti curativi e salutari. Anche il nostro istituto lavora da anni su questa sostanza e ha prodotto molteplici studi. Se il provvedimento ministeriale passerà, sarà inevitabile catalogarlo tra gli esempi di pseudoscienza istituzionale che in questi ultimi anni si sono fatti sempre più numerosi.
Doctor33 il portale dei medici italiani
Cannabis light, la stretta del governo. Inserita tra gli stupefacenti - Doctor33
Entra in vigore oggi, per 19 grandi piattaforme online, il Digital Services Act della UE secondo il quale verrà oscurata qualsiasi notizia che non sarà considerata “vera”.
Naturalmente saranno loro a decidere quello che è o non è vero.
Praticamente il Ministero della Verità previsto da Orwell per il 1984 si realizza con quarant’anni di ritardo.
Ma voi continuate a pensare che la democrazia sia a rischio a causa dei busti del Duce in casa di La Russa. (A.M.)
Naturalmente saranno loro a decidere quello che è o non è vero.
Praticamente il Ministero della Verità previsto da Orwell per il 1984 si realizza con quarant’anni di ritardo.
Ma voi continuate a pensare che la democrazia sia a rischio a causa dei busti del Duce in casa di La Russa. (A.M.)
Saggio e video relativi a quanto accaduto alle Hawaii.
https://www.miglioverde.eu/maui-cosa-ha-causato-quegli-incendi-mortali-coincidenze-sospetti-ed-evidenze/
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Leggo di un sondaggio che dà JAVIER MILEI e LA LIBERTAD AVANZA al 42% e Juntos por El cambio e Union por la patria al 25%.
Non succederà, ma se succede...
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