📊 #Quizzando
Qual è stato il primo orologio ad essere indossato sulla Luna?
Qual è stato il primo orologio ad essere indossato sulla Luna?
Anonymous Quiz
19%
Un Rolex
49%
Un Omega
16%
Un Bulova
16%
Un Hamilton
📊 #Quizzando
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il primo orologio ad esser stato indossato sulla superficie lunare fu l'Omega Speedmaster Professional, divenuto in seguito all'impresa il "Moonwatch" per eccellenza.
Realizzato dall'Omega a partire dal 1957, lo Speedmaster era stato concepito come cronografo sportivo destinato ai piloti automobilistici. Caratterizzato dai 3 celebri sottoquadranti e dalla scala tachimetrica riportata sulla lunetta, e non sul quadrante, lo stile unico di questo orologio divenne presto uno dei design più apprezzati fra gli appassionati.
Fu però nel 1962 che la sua storia cambiò radicalmente.
Nell'ottobre di quell'anno infatti l'astronauta Walter Schirra ne portò con sé uno al polso nello spazio durante una missione del programma Mercury. L'orologio si comportò egregiamente e, rientrato sulla Terra, la Nasa decise di equipaggiare i propri astronauti con un cronografo ufficiale.
Per far ciò vennero istituiti severissimi test d'accuratezza e di resistenza per garantirne il funzionamento alle rigide condizioni spaziali.
Ai test parteciparono marchi storici dell'orologeria mondiale quali Rolex, Bulova, Hamilton, Longines e, ovviamente, Omega stessa.
L'unico orologio a superare tali test fu proprio l'Omega Speedmaster.
Fu così che, il 20 luglio del 1969, dopo Neil Armstrong, che aveva lasciato il proprio a bordo della navicella, lo Speedmaster di Buzz Aldrin divenne il primo orologio ad essere indossato sulla luna, divenendo così di diritto il Moonwatch.
Da allora sono state prodotte diverse edizioni e referenze di quello che, a gran ragione, è diventato uno degli orologi più iconici della storia dell'orologeria.
In fotografia è riportata l'edizione limitata prodotta per il cinquantesimo anniversario dell'allunaggio
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il primo orologio ad esser stato indossato sulla superficie lunare fu l'Omega Speedmaster Professional, divenuto in seguito all'impresa il "Moonwatch" per eccellenza.
Realizzato dall'Omega a partire dal 1957, lo Speedmaster era stato concepito come cronografo sportivo destinato ai piloti automobilistici. Caratterizzato dai 3 celebri sottoquadranti e dalla scala tachimetrica riportata sulla lunetta, e non sul quadrante, lo stile unico di questo orologio divenne presto uno dei design più apprezzati fra gli appassionati.
Fu però nel 1962 che la sua storia cambiò radicalmente.
Nell'ottobre di quell'anno infatti l'astronauta Walter Schirra ne portò con sé uno al polso nello spazio durante una missione del programma Mercury. L'orologio si comportò egregiamente e, rientrato sulla Terra, la Nasa decise di equipaggiare i propri astronauti con un cronografo ufficiale.
Per far ciò vennero istituiti severissimi test d'accuratezza e di resistenza per garantirne il funzionamento alle rigide condizioni spaziali.
Ai test parteciparono marchi storici dell'orologeria mondiale quali Rolex, Bulova, Hamilton, Longines e, ovviamente, Omega stessa.
L'unico orologio a superare tali test fu proprio l'Omega Speedmaster.
Fu così che, il 20 luglio del 1969, dopo Neil Armstrong, che aveva lasciato il proprio a bordo della navicella, lo Speedmaster di Buzz Aldrin divenne il primo orologio ad essere indossato sulla luna, divenendo così di diritto il Moonwatch.
Da allora sono state prodotte diverse edizioni e referenze di quello che, a gran ragione, è diventato uno degli orologi più iconici della storia dell'orologeria.
In fotografia è riportata l'edizione limitata prodotta per il cinquantesimo anniversario dell'allunaggio
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria
📊 #Quizzando
Qual è il giornale più antico del mondo ancora in attività?
Qual è il giornale più antico del mondo ancora in attività?
Anonymous Quiz
29%
La Gazzetta di Mantova
24%
Il New York Times
21%
Il Daily Mail
26%
Il Resto del Carlino
📊 #Quizzando
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il giornale più antico del mondo ancora in attività è la Gazzetta di Mantova.
Fondato nel 1664, il giornale della corte dei Gonzaga si limitava a riportare notizie cittadine, visitite istituzionali nella città e celebrazioni varie.
La prima apparizione della testata però avvenne solamente molti anni dopo quando, nel 1705, venne riportata l'intestazione "Supplimento della Gazzetta di Mantova".
La Gazzetta cessò momentaneamente le pubblicazione nel 1796 in seguito all'inizio della dominazione francese della città.
Le uscite ripresero qualche anno dopo ma sotto il nome di "Giornale del dipartimento del Mincio" per volere del governo napoleonico.
Con il ritorno del dominio asburgico il giornale tornò al nome originario ma dovette gestire le severe imposizioni della censura austriaca. Riuscì comunque a mantenere sommesse simpatie per il crescente sentimento italiano durante il difficile periodo segnato la tragica vicenda dei Martiri di Belfiore.
Il quotidiano venne infine interrotto durante il regime fascista e, con la fine del ventennio, riprese definitivamente le pubblicazioni nel luglio del 1946.
Da allora il quotidiano non è più stato interrotto mantenendo con orgoglio il titolo di giornale più antico al mondo ancora in edicola
🏛 LaNostraStoria
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il giornale più antico del mondo ancora in attività è la Gazzetta di Mantova.
Fondato nel 1664, il giornale della corte dei Gonzaga si limitava a riportare notizie cittadine, visitite istituzionali nella città e celebrazioni varie.
La prima apparizione della testata però avvenne solamente molti anni dopo quando, nel 1705, venne riportata l'intestazione "Supplimento della Gazzetta di Mantova".
La Gazzetta cessò momentaneamente le pubblicazione nel 1796 in seguito all'inizio della dominazione francese della città.
Le uscite ripresero qualche anno dopo ma sotto il nome di "Giornale del dipartimento del Mincio" per volere del governo napoleonico.
Con il ritorno del dominio asburgico il giornale tornò al nome originario ma dovette gestire le severe imposizioni della censura austriaca. Riuscì comunque a mantenere sommesse simpatie per il crescente sentimento italiano durante il difficile periodo segnato la tragica vicenda dei Martiri di Belfiore.
Il quotidiano venne infine interrotto durante il regime fascista e, con la fine del ventennio, riprese definitivamente le pubblicazioni nel luglio del 1946.
Da allora il quotidiano non è più stato interrotto mantenendo con orgoglio il titolo di giornale più antico al mondo ancora in edicola
🏛 LaNostraStoria
📊 #Quizzando
Da cosa trassero ispirazione i progettisti del centro culturale Pompidou di Parigi per la sua realizzazione?
Da cosa trassero ispirazione i progettisti del centro culturale Pompidou di Parigi per la sua realizzazione?
Anonymous Quiz
26%
Da un orologio
36%
Da un quadro astratto
16%
Da un edificio classico
22%
Da una missione spaziale
📊 #Quizzando
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il Centro Georges Pompidou è una delle istituzioni culturali e artistiche più famosa della Francia. Inaugurato nel 1977 e voluto dall'allora presidente francese Georges Pompidou, il centro culturale venne progettato da Renzo Piano e Richard Rogers e consiste in un vero e proprio polo multidisciplinare. Al suo interno infatti sono presenti una vasta biblioteca, un centro dedicato alla musica e agli studi sull'acustica e un museo di arte moderna, fotografia e design.
La peculiarità unica di questa struttura però è il suo design: gli elementi solitamente nascosti, quali tubature e condutture varie, vengono in questo edificio esposti e risaltati da colori accesi per differenziarne l'utilizzo.
Come scrisse il New York Times infatti: “[Il Centro Georges Pompidou] ha rovesciato l’architettura mondiale”.
In una intervista l'architetto e designer Richard Rogers disse di essersi ispirato al design di uno degli orologi simbolo della rivoluzione tecnologica degli anni '70: il Bulova Accutron Spaceview:
Precursore del quarzo, questo orologio completamente elettronico si basava sulle vibrazioni di un diapason ad una frequenza di 360 Hz, 100 volte superiore a quelle di un normale orologio meccanico dell'epoca.
Un meccanismo così rivoluzionario per l'epoca fu accompagnato da un design altrettanto unico. L'orologio infatti era un cosiddetto "scheletrato" ovvero, per risaltare l'importanza del cambiamento, mostrava interamente il funzionamento elettromeccanico che si celava dietro alla rotazione delle lancette.
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il Centro Georges Pompidou è una delle istituzioni culturali e artistiche più famosa della Francia. Inaugurato nel 1977 e voluto dall'allora presidente francese Georges Pompidou, il centro culturale venne progettato da Renzo Piano e Richard Rogers e consiste in un vero e proprio polo multidisciplinare. Al suo interno infatti sono presenti una vasta biblioteca, un centro dedicato alla musica e agli studi sull'acustica e un museo di arte moderna, fotografia e design.
La peculiarità unica di questa struttura però è il suo design: gli elementi solitamente nascosti, quali tubature e condutture varie, vengono in questo edificio esposti e risaltati da colori accesi per differenziarne l'utilizzo.
Come scrisse il New York Times infatti: “[Il Centro Georges Pompidou] ha rovesciato l’architettura mondiale”.
In una intervista l'architetto e designer Richard Rogers disse di essersi ispirato al design di uno degli orologi simbolo della rivoluzione tecnologica degli anni '70: il Bulova Accutron Spaceview:
Precursore del quarzo, questo orologio completamente elettronico si basava sulle vibrazioni di un diapason ad una frequenza di 360 Hz, 100 volte superiore a quelle di un normale orologio meccanico dell'epoca.
Un meccanismo così rivoluzionario per l'epoca fu accompagnato da un design altrettanto unico. L'orologio infatti era un cosiddetto "scheletrato" ovvero, per risaltare l'importanza del cambiamento, mostrava interamente il funzionamento elettromeccanico che si celava dietro alla rotazione delle lancette.
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria
📊 #Quizzando
Il 10 maggio 1940, il giorno dell'inizio della campagna di Francia (con l'invasione di Lussemburgo, Belgio e Olanda), alcuni bombardieri colpirono la città tedesca di Friburgo. Di che nazione erano quei bombardieri?
Il 10 maggio 1940, il giorno dell'inizio della campagna di Francia (con l'invasione di Lussemburgo, Belgio e Olanda), alcuni bombardieri colpirono la città tedesca di Friburgo. Di che nazione erano quei bombardieri?
Anonymous Quiz
32%
Francia
38%
Germania
13%
Lussemburgo
16%
Polonia
📊 #Quizzando
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il 10 maggio del 1940, 3 bombardieri della Luftwaffe partirono dalla base aerea di Landsberg-Lech con l'obiettivo di bombardare la città francese di Digione durante l'inizio della campagna di Francia. A causa però di un errore di navigazione e della conseguente perdita dell'orientamento, credendo infatti di aver già oltrepassato il fiume Reno, i bombardieri sganciarono il loro carico di 69 bombe sulla cittadina tedesca di Friburgo causando la morte di 57 civili.
L'alto comando tedesco cercò di insabbiare immediatamente l'accaduto.
Vennero infatti accusati pubblicamente gli alleati di aver perpetrato un "brutale e spietato raid aereo contro una cittadina indifesa tedesca" e di aver "infranto il diritto internazionale".
Per questo motivo i tedeschi annunciarono che, da quel momento in poi, ogni bombardamento sulla popolazione tedesca sarebbe corrisposto ad un attacco alle città inglesi o francesi 5 volte superiore.
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il 10 maggio del 1940, 3 bombardieri della Luftwaffe partirono dalla base aerea di Landsberg-Lech con l'obiettivo di bombardare la città francese di Digione durante l'inizio della campagna di Francia. A causa però di un errore di navigazione e della conseguente perdita dell'orientamento, credendo infatti di aver già oltrepassato il fiume Reno, i bombardieri sganciarono il loro carico di 69 bombe sulla cittadina tedesca di Friburgo causando la morte di 57 civili.
L'alto comando tedesco cercò di insabbiare immediatamente l'accaduto.
Vennero infatti accusati pubblicamente gli alleati di aver perpetrato un "brutale e spietato raid aereo contro una cittadina indifesa tedesca" e di aver "infranto il diritto internazionale".
Per questo motivo i tedeschi annunciarono che, da quel momento in poi, ogni bombardamento sulla popolazione tedesca sarebbe corrisposto ad un attacco alle città inglesi o francesi 5 volte superiore.
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria
📊 #Quizzando
Che cosa si intende quando si parla della celebre "Lista del molibdeno" alla vigilia della seconda guerra mondiale?
Che cosa si intende quando si parla della celebre "Lista del molibdeno" alla vigilia della seconda guerra mondiale?
Anonymous Quiz
47%
Una scusa italiana per non entrare in guerra
14%
Un esperimento scientifico
5%
Una nuova arma tedesca
35%
Un embargo alle potenze alleate
📊 #Quizzando
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il 25 agosto 1939, a pochi giorni dall’inizio dell’attacco alla Polonia, Hitler inviò una lettera a Mussolini chiedendo di quali materiali l’Italia avesse bisogno per poter entrare in guerra a fianco della Germania. Il giorno seguente, in seguito ad una riunione d'urgenza a Palazzo Venezia fra i principali generali delle forze armate, si constatò come l'Italia fosse assolutamente impreparata a sostenere lo sforzo bellico.
Per non negare direttamente il proprio appoggio però, si decise di inviare a Hitler una lista di materiali necessari all'Italia per entrare in guerra a fianco della Germania.
Tale lista però, aumentata volontariamente del 220% per essere sicuri della risposta negativa tedesca, rasentava letteralmente l'incredibile.
Fra le tante richieste infatti che vennero presentate (6'000'000 t di carbone, 2'000'000 t di acciaio, 7'000'000 t di petrolio...) una passò letteralmente alla storia: 600 tonnellate di molibdeno che, per rendere l'idea, superava l'intera produzione annuale mondiale.
Una volta presentata la lista, i funzionari tedeschi chiesero le tempistiche entro le quali far reperire tali materie prime all'Italia.
L'ambasciatore italiano Attolico, al quale non erano state date istruzioni, rispose che le forniture dovevano essere consegnate prima dell'inizio delle ostilità, ovvero in un paio di giorni.
Ricevuta tale lista e compresa la situazione, la Germania decise di non contare sull'appoggio militare italiano nella campagna di Polonia.
Successivamente lo storico Bocca scrisse che, per soddisfare le richieste di mussolini, sarebbero serviti 17'000 treni da 50 vagoni ciascuno.
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria
📌 La Risposta allo scorso Quiz
Il 25 agosto 1939, a pochi giorni dall’inizio dell’attacco alla Polonia, Hitler inviò una lettera a Mussolini chiedendo di quali materiali l’Italia avesse bisogno per poter entrare in guerra a fianco della Germania. Il giorno seguente, in seguito ad una riunione d'urgenza a Palazzo Venezia fra i principali generali delle forze armate, si constatò come l'Italia fosse assolutamente impreparata a sostenere lo sforzo bellico.
Per non negare direttamente il proprio appoggio però, si decise di inviare a Hitler una lista di materiali necessari all'Italia per entrare in guerra a fianco della Germania.
Tale lista però, aumentata volontariamente del 220% per essere sicuri della risposta negativa tedesca, rasentava letteralmente l'incredibile.
Fra le tante richieste infatti che vennero presentate (6'000'000 t di carbone, 2'000'000 t di acciaio, 7'000'000 t di petrolio...) una passò letteralmente alla storia: 600 tonnellate di molibdeno che, per rendere l'idea, superava l'intera produzione annuale mondiale.
Una volta presentata la lista, i funzionari tedeschi chiesero le tempistiche entro le quali far reperire tali materie prime all'Italia.
L'ambasciatore italiano Attolico, al quale non erano state date istruzioni, rispose che le forniture dovevano essere consegnate prima dell'inizio delle ostilità, ovvero in un paio di giorni.
Ricevuta tale lista e compresa la situazione, la Germania decise di non contare sull'appoggio militare italiano nella campagna di Polonia.
Successivamente lo storico Bocca scrisse che, per soddisfare le richieste di mussolini, sarebbero serviti 17'000 treni da 50 vagoni ciascuno.
💡 Fonte
🏛 LaNostraStoria