Esiste un solo terreno fertile per il Frutto della Verità ed è il Campo del Dubbio. Amen

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In merito alla mia riflessione di qualche giorno fa, dove adombravo l'ipotesi che l'"affaire Covid" sia stato un fenomeno di autosuggestione di massa, pur ritenendo ancora che il suddetto fenomeno abbia avuto un ruolo determinante, credo anche che sia più che plausibile che abbiano disperso nell'aria sostanze nocive in grado di rendere difficoltosa la respirazione, e ciò spiegherebbe il perché alcune zone, quali Bergamo e Brescia, fossero quelle con una elevatissima concentrazione di "casi", apparentemente inspiegabile. Basterebbe alzare gli occhi al cielo e vedere tutte quelle scie per dare a questa congettura una possibilità.

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Buongiorno a tutti con Angel Olsen, accompagnata da Sturgill Simpson con il brano dell'anno scorso che da il titolo al suo ultimo album, "Big Time".
Menzione d'onore per la Jagjaguwar, una casa discografica indipendente che produce tanti fantastici artisti.
Buon ascolto.

Stefano

https://youtu.be/C7cAafpRlbw


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Io non ho nulla contro i Supereroi, solo che ognuno dovrebbe essere il Supereroe di se stesso. E non è poi così difficile. Quando la situazione lo richiede basta pensare alla versione migliore di se stessi - più coraggiosa, più determinata, più acuta e più caritatevole - e mandare avanti lei. Funziona, anche senza divisa. Amen

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#inclusivita

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Perché era indispensabile creare un'emergenza sanitaria? La risposta è semplice, e in questo momento mi è più chiara che mai. Era l'unico modo per immettere sul mercato un "farmaco" che, proprio perché c'era un'"emergenza", avrebbe goduto di una legislazione in deroga a quella ordinaria, saltando tutti i controlli sulla sicurezza, controlli che, certamente non avrebbe mai superato. E questo in modo da poter dire, a tempo debito, e di fronte alle evidenze degli effetti avversi, che c'era un'emergenza e bisognava intervenire a qualunque costo. Sono sempre più persuaso che la dannosità di quel liquido non sia un "effetto secondario" ma primario.

Avv. P.L. Fettolini

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Buongiorno a tutti con una canzone d'amore direttamente dal Paraguay.
Una canzone che ascolto sin da quando ero un giovincello e che ogni tanto mi torna in mente.
La storica band, nata alla fine degli anni '50 e con ovvi cambi di formazione tuttora in attività, si chiama Los Paraguayos e il titolo del brano è "Malaguena Salerosa".
L'arpa paraguaiana, strumento nazionale, è particolare e mi incanta ogni volta, soprattutto quando a suonarla è Luis Bordón ma anche Los Paraguayos ne fanno sapiente uso.
Una canzone popolare, così simile ad un valzer e così diversa dagli standard cui siamo abituati.
Un testo cavalleresco figlio di un'epoca in cui la donna ingentiliva il mondo e ispirava l'uomo verso valori più alti.
Buon ascolto.

Stefano

https://youtu.be/rEms3c_fzds


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Intanto, a Hollywood...
"Signori, dopo Biancaneve ho un'altra idea di sceneggiatura: la Bibbia senza Dio e la Terra promessa. Pensateci, gli Ebrei se la caveranno da soli, Mosè minaccerà il faraone coi cambiamenti climatici e gli esuli dall'Egitto troveranno casa in una smart city 'all in 15 minutes' sul Mar Rosso. Naturalmente, Mosé sarà afro... Ehm... scusate... Sì, pronto? Oh, buongiorno sua Eminenza ashkenazita, baciamo le mani... Come? Oh, no, no davvero, nessun Mosè afro in questo caso. Va bene... Senz'altro, lo facciamo biondo e con gli occhi azzurri... sì maestà, i miei rispetti..."

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Buongiorno e buon appetito, considerata l'ora. Qualcuno di Voi ha letto, o sta leggendo, qualche libro interessante? Chi se la sente di scrivere due righe di presentazione (senza "spoilerare") con la copertina del libro, che poi lo postiamo? Se non riuscite a caricare la foto ghé pensi mi! IGI

Di Flavio Piero Cuniberto
(La Verità)
L’INDICIBILE ATTUALE 
Giorgio Palù nominato Presidente dell’AIFA per «convincerlo» a non pubblicare il libro già in cantiere sull’origine artificiale del Sars-CoV-19 (con Palù all’apice della carriera era impossibile giocare la carta del «vecchio rimbambito»: ci volevano altri metodi, più diretti); un medico americano che illustra al Parlamento europeo la lunga genesi dei coronavirus ingegnerizzati (fin dagli anni ’60, brevettati come «armi biologiche»); le ammissioni di Anthony Fauci; il boicottaggio mafioso di terapie efficaci allo scopo di incrementare le vittime e l’attesa messianico-spasmodica dell’elisir; il silenzio surreale e omertoso sugli effetti avversi; le clamorose fanfaluche televisive in dosi da cavallo. Eccetera, eccetera, eccetera. 
Un crimine globale senza precedenti. Un «genocidio trasversale e selettivo», una shoah disseminata, non rivolta a un’etnia specifica su basi razziali ma alla popolazione anziana e più esposta e alle popolazioni tout court, limitatamente alle classi medio-basse (tra i personaggi pubblici e le classi dirigenti si registrano ben poche vittime del morbo; l’ISTAT al riguardo tace). Con l’obiettivo di imprimere una accelerazione vertiginosa alle famose «transizioni» e di recuperare un vantaggio strategico sul grande antagonista, la Cina. 
  E’ tutto drammaticamente chiaro, e però non si profila alcuna indagine che porti i criminali alla sbarra: perché i responsabili non sono per ora gli sconfitti di una guerra mondiale, ma hanno, intatto, il potere. Sono anzi così poco sconfitti che si inventano una nuova guerra, anche questa lungamente preparata: allo scopo di compattare le province europee dentro la gabbia della NATO e stoppare brutalmente ogni spinta centrifuga verso l’est e la Cina. 
Controllano l’informazione, la ricerca, le categorie professionali, avendo procurato di insediare governi-fantoccio, vetriloqui da baraccone, nelle aree più a rischio di fuga a est: la Germania, l’Italia. Meloni, Crosetto, Scholz, Baerbock. Servizievoli vassalli. 
Potremmo definirla una strategia criminale di sopravvivenza («penseranno l’impensabile, faranno l’infattibile», con le parole di Lucio Caracciolo). Il sacrificio dell’Europa come cordone sanitario è già messo nel conto. Ci si augura che il gigante ferito crolli prima, sotto il suo stesso peso (il peso immane del Debito, l’incubo che i capitali possano trasferirsi altrove).

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Si parla spesso di meditazione, illuminazione, via diretta. Ramana Maharshi è uno dei più grandi Maestri, illuminati e santi (che significa perfetti) di sempre. La sua via è davvero diretta. In questo libro viene mostrato come le tecniche di meditazione generalmente siano insufficienti perché mancano di quel passaggio definitivo, finale, che è una svolta di 180°, a guardare la Fonte, l'Origine, il Cuore di tutto.
Anche se non sono riportati molti dialoghi con Ramana Maharshi è un'ottima sintesi della sua via, descritta da chi evidentemente ha praticato, non solo capito.