⚖️ Il Giurista Impertinente
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Questo è il mio nuovo canale Telegram, dove troverai aggiornamenti giuridici, speculazioni filosofiche, e un po' di sana e audace impertinenza. Se è di tuo gradimento, condividilo, condividimi!
Buona lettura e buona visione.

Il Giurista Impertinente
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Il prezzo che questa umanità paga sull'altare di questa omologazione, e di questa ossessiva ricerca del consenso, entrambe orchestrate dai "Piani Alti", è enorme, perché enorme è la perdita che si produce quando viene soffocata ogni visione del mondo che una sana individualità trascina necessariamente con sè.

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Buonasera a tutti. Questa sera, ad un'ora piuttosto tarda, Vi propongo una canzone del 1967 composta da Carole King e suo marito Gerry Goffin, per Aretha Franklin.
La stessa King pubblicò successivamente questa canzone nel suo album capolavoro Tapestry, nel 1971.
Questa canzone è diventata un classico ed è stata interpretata da molte grandi artiste, tuttavia a mio parere Aretha Franklin rimane ineguagliata nell'interprerazione di (You Make Me Feel Like A) Natural Woman.
Buon ascolto.


https://m.youtube.com/watch?v=8jCFzreP1ng


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Sabato 22 Ottobre alle ore 15.00 sarò presente alla 1° tappa de "La Bellezza in Cammino", che si terrà a Terni il 22 e 23 Ottobre.

Chi avrà voglia, e possibilità, di venire, venga a salutarmi. Informazioni su locandina e sito https://ondaconsapevole.it/

L' Onda Consapevole prosegue.

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Buongiorno, oggi Vi propongo un brano del 1987 di John Mellencamp, cantautore statunitense che da poco ha compiuto 71 anni e che è tuttora in attività con produzioni di alta qualità.
Ha collaborato con molti grandi artisti del genere "Americana", tra cui, a mia memoria, T-Bone Burnett, Bruce Springsteen, Bob Dylan e John Fogerty. Nel 1987 ad aprire il suo album "The Lonesome Jubilee" era questo brano, "Paper In Fire".
Quanto il violino sia uno strumento straordinariamente duttile ed efficace lo si percepisce chiaramente in questo brano.
Il testo è altresì piuttosto ispirato e conferisce ulteriore significato alla canzone.
Personalmente trovo che il testo sia sempre e solo un complemento della musica. Può essere più o meno interessante, ispirato e significativo, ma un complemento rimane.
A mio avviso senza musica di qualità, un buon testo non valorizza da solo una canzone, la rende forse solo un po' meno tediosa.
Tutte le "canzoni" parlate di oggi sono senza musica e mi chiedo sempre per quale motivo questi novelli Rimbaud non utilizzino la carta per consegnare all'umanità i loro profondissimi pensieri.
Vabbè... divagazioni.
Qualora potesse interessare, qui di seguito il testo della canzone:

She had a dream
And boy it was a good one
So she chased after her dream With much desire
But when she get too close
To her expectations
Well the dream burned up
Like paper in fire

Paper in fire
Stinking up the ashtrays
Paper in fire
Smoking up the alleyways Who's to say the way
A man should spend his days Do you let them smolder
Like paper in fire

He wanted love
With no involvement
So he chased the wind
That's all his silly life required And the days of vanity
Went on forever
And he saw his days burn up Like paper in fire

Paper in fire
Stinking up the ashtrays
Paper in fire
Smoking up the alleyways Who's to say the way
A man should spend his days Do you let them smolder
Like paper in fire

There's a good life
Right across the green fields And each generation
Stares at it from afar
But we keep no check
On our appetites
So the green fields turn to brown
Like paper in fire

Paper in fire
Stinking up the ashtrays
Paper in fire
Smoking up the alleyways Who's to say the way
A man should spend his days Do you let them smolder
Like paper in fire

Buon ascolto 🥂

https://m.youtube.com/watch?v=myo9wXrNUP4

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Un uomo che ha paura di morire suscita in me lo stesso stupore di un uomo che ha paura di vivere. Posso spaccare il capello su questioni etico/filosofico fino alla calvizie ma su questo argomento non potrei essere più telegrafico, e basico, di così: Vivi finché gli Dèi ti concederanno di vivere, e muori quando quella concessione verrà revocata. E augurati, al "prossimo giro", di non reincarnarti in Brunetta.

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L’effetto maggiore non era provocato dai discorsi e neppure da articoli, volantini, manifesti e bandiere, da nulla che potesse essere percepito da un pensiero o da un sentimento consapevoli.
Invece il nazismo si insinuava nella carne e nel sangue della folla attraverso le singole parole, le locuzioni, la forma delle frasi ripetute milioni di volte, imposte a forza alla massa e da questa accettate meccanicamente e inconsciamente.
Ma la lingua non si limita a creare e pensare per me, dirige anche il mio sentire, indirizza tutto il mio essere spirituale quanto più naturalmente, più inconsciamente mi abbandono a lei. E se la lingua colta è formata da elementi tossici o è stata resa portatrice di tali elementi?
Le parole possono essere come minime dosi di arsenico: ingerite senza saperlo sembrano non avere alcuna reazione, ma dopo qualche tempo ecco rivelarsi l’effetto tossico.

Victor Kemplerer, 1947

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Forwarded from The Articolist
La “contro-informazione” dà risalto a Marcello Foa

✑ Se prima abbiamo compatito le “gaffe” fatte da parte dei più grandi canali “contro-informativi”, oggi riteniamo che alcune linee rosse sono state oltrepassate. Lungi dall’attribuirci la nomea di coloro «che dividono», in questo post faremo nomi e cognomi soltanto perché stanno rendendo il fronte del dissenso non così differente da quello mainstream. Molti conosceranno Marcello Foa: un nome che, in fatto di delusioni, si potrebbe affiancare a quello di Beppe Grillo. Foa è stato Presidente della RAI per tre anni e, in questi tre anni (dal 2018 al 2021) avrebbe «combattuto» il cosiddetto “pensiero unico” all’interno dell’organo di stampa statale; notevole l’intervista rilasciata a Massimo Mazzucco. ⁽¹⁾ “Notevole” nel senso che gran parte degli utenti che hanno commentato sotto il video della suddetta evidenziano come quello di Foa fosse stato un vero e proprio arrampicarsi sugli specchi: punto di vista che sottoscriviamo. E fin qui nulla di strano: non ce ne sono pochi di individui di questo calibro. Ciò che ci ha lasciati interdetti è stata prima di tutto l’accomodante intervista condotta da Virginia Camerieri di ByoBlu, ⁽²⁾ per poi seguire quella de La Verità ⁽³⁾ - purtroppo su entrambe le piattaforme disponibili se si sottoscrive un piano a pagamento ma riportata una parte della seconda sul Sussidiario⁾ - Nicola Porro ⁽⁾ e altri ⁽⁾, ⁽⁾ allo stesso Foa. Con oggetto il nuovo saggio dell’ex Presidente della RAI, nessuna delle realtà che lo hanno intervistato si sono permesse di fare una qualsivoglia domanda scomoda a Foa, come quella di chiedergli conto circa il suo essersene stato per ben tre anni a prendere un mega-stipendio pagato con i nostri soldi in cambio di una fumosa presa per il culo. ⁽⁾ Sempre che qualcuno non creda che la RAI sia il tempio del pluralismo e che il sistema si possa cambiare da dentro, ovviamente. @thearticolist
Quella a cui stiamo assistendo è evidentemente una guerra tra il Bene ed il Male. Ciò che forse risulta meno evidente è che è, al contempo, anche una guerra tra il Bello e il sui opposto, il brutto, tra ciò che galvanizza i sensi e ciò che li annichilisce, degradandoli a mere funzioni biologiche.
I miei occhi, ad esempio, hanno notato un manifesto imbruttimento delle città: Strade sporche (o più sporche), cantieri a metà lavori da mesi, un abbandono graduale, e sembrerebbe irreversibile, di ciò che ci circonda e che ci connette, a doppio filo con l'Uno. Ed è qui che un sospetto si fa breccia tra le mie sinapsi: E se fosse anche questa una strategia per portarci tutti "spintaneanente" in quel non-luogo fatto di cavi e di visori che porta il nome di Metaverso? D'altronde, chi vorrebbe abitare in un mondo abbandonato a se stesso, imbruttito al punto da essere reso invivibile, quando gli verrebbe data la possibilità di vivere in un mondo fatato, per quanto illusorio, e accessibile con una buona connessione internet?

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Buongiorno a tutti. Nel 1995 Forest Whitaker, a mio parere un grande attore, si cimentò alla regia in un film il cui titolo in italiano era "Donne".
No, non vi sto anticipando la presentazione di una canzone di John Lennon (Woman) copiata a piene mani da Adelmo Fornaciari, detto Zucchero, con l'aggiunta di un agghiacciante "du du du".
In quel film recitavano tra gli altri Angela Bassett e la fragile (non nell'accezione che al termine ha dato la "Banda Bassetti") Whitney Houston.
Nella colonna sonora di questo film comparve una canzone interpretata dalla immensa Aretha Franklin, "It Hurts Like Hell".
Altre strepitose interpreti nella colonna sonora furono Whitney Houston, Patti LaBelle, Chaka Khan e Mary J. Blige.
Album che peraltro rimase al N°1 delle classifiche US per diverse settimane.
Questa canzone piace molto anche al nostro Giurista preferito che me l'ha suggerita.
È vero che due giorni fa Vi ho proposto un capolavoro interpretato da Aretha Franklin e vero è anche che potrei proporvi una sua canzone ogni giorno, per una questione di apprezzamento personale, cosa che non farò perché mi piace suscitare, curiosità, ricordi ed emozioni diverse ogni giorno.
Tuttavia questa è una perla e Ve la propongo come brano impertinente del giorno.


https://www.google.com/url?q=https://m.youtube.com/watch%3Fv%3DVuMQAD7_RiU&sa=U&ved=2ahUKEwiJ2daS1-v6AhXF0aQKHbliANgQtwJ6BAgHEAE&usg=AOvVaw3ZwVmNqFS-nYVBvf33b_rz


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Quella a cui stiamo assistendo è evidentemente una guerra tra il Bene ed il Male. Ciò che forse risulta meno evidente è che è, al contempo, anche una guerra tra il Bello e il suo opposto, il brutto, tra ciò che galvanizza i sensi e ciò che li annichilisce, degradandoli a mere funzioni biologiche.
I miei occhi, ad esempio, hanno notato un manifesto imbruttimento delle città: Strade sporche (o più sporche), cantieri a metà lavori da mesi, un abbandono graduale, e sembrerebbe irreversibile, di ciò che ci circonda e che ci connette, a doppio filo con l'Uno. Ed è qui che un sospetto si fa breccia tra le mie sinapsi: E se fosse anche questa una strategia per portarci tutti "spintaneanente" in quel non-luogo fatto di cavi e di visori che porta il nome di Metaverso? D'altronde, chi vorrebbe abitare in un mondo abbandonato a se stesso, imbruttito al punto da essere reso invivibile, quando gli verrebbe data la possibilità di vivere in un mondo fatato, per quanto illusorio, e accessibile con una buona connessione internet?

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Forwarded from Stefano
È anche una guerra tra la luce e il buio. Tutto ciò che è bello e che suscita meraviglia, ammirazione e stupore contro ciò che è esclusivamente funzionale ad uno scopo. Se vogliamo si tratta di arte contro industria, creatività contro conformismo, passione contro apatia, immaginazione contro vuota accettazione, spirito contro materia, essere contro avere.
Nel Taoismo Yin e Yang definiscono perfettamente la dualità del nostro mondo e del nostro essere. Ogni elemento contiene il suo opposto e ciò che dev'essere ricercato e mantenuto è l'equilibrio tra i fattori.
Non si potrà mai debellare uno dei due fattori, è impossibile e sarebbe ora che ci arrivassimo.
Tuttavia oggi siamo pesantemente sbilanciati o per meglio dire squilibrati a favore dello Yin.
Il concetto buddista di impermanenza mi consente di vivere comunque una vita felice.
In sostanza sono consapevole che questa condizione squilibrata sta già cambiando e si sta trasformando, com'è normale che sia.
Nel mio piccolo cerco di essere un fattore di riequilibrio.
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🇺🇸 "Pfizer ha avuto la più grande multa penale della storia. Allora come fa a essere antiscientifico non fidarsi di loro? Se è vero che corrompono i medici e alterano i risultati dei test, la multa è di 2,3 miliardi di dollari. Allora come fa a essere anti-scientifico metterli semplicemente in discussione?".

Invece di rispondere un povero pazzo tenta di fermarlo fisicamente non rendendosi conto che il personaggio in questione è il doppio di lui.

Così un ragazzo americano interviene ad un simposio sui vaccini massacrando i relatori.

Dal canale Tg Non siamo invisibili

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https://youtu.be/Iy8Zz8pGDRk

EccoVi la registrazione della puntata "Quattro chiacchiere con Il Giurista Impertinente" del 10 Ottobre su Radio Gamma. Ospite della puntata la ex Senatrice Granato.

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La politica è l''Arte della Mediazione", e la mediazione è l'"arte" del compromesso. E nulla compromette, e snatura, un Uomo quanto il ricorso
al compromesso, soprattutto se reiterato nel tempo. Questo rispondo a chi mi chiede il perché del mio disinteresse per la politica (per come la intendono loro).

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Certo che questi bastardi sanno essere diabolici, pur con la complicità di un popolo che, a definirlo tale, c'è da abbassare lo sguardo per la vergogna: S'inventano un virus che ha la stessa mortalità di uno starnuto, te lo spacciano per la spagnola, ti persuadono ad inocularti una merda liquida, poi ci rimani secco, e la colpa è del virus/starnuto, non della merda iniettata. Che ci vuoi fare? Inizio a capire il perché anche l'asteroide rifugge ogni contatto con questa umanità, perché anch'io farei lo stesso se me ne fosse data la possibilità.

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