Forwarded from Gianni Alemanno
ULTIMI DANNI DELLA VON DER LEYEN
Con l’approvazione della direttiva sulle case green si aggiunge un nuovo e pericoloso tassello al fondamentalismo ecologista basato sull’idea che la salvaguardia dell’ambiente passa attraverso severe punizioni da infliggere agli esseri umani. Per effetto della nuova direttiva, il 55% della riduzione del consumo energetico medio dell’Italia (16% entro il 2030 e 20-22% entro il 2035 ), dovrà essere realizzato attraverso ristrutturazioni del patrimonio edilizio. In Italia, più di 5 milioni di immobili rientrano nelle classi energetiche peggiori, la F e la G, e, dovranno, pertanto essere ristrutturati. Gli interventi dovranno andare dalla coibentazione di interi edifici, alla sostituzione di caldaie e di infissi. Il costo medio per famiglia è stimato tra i 20.000 e i 55.000 euro. Gli euro-parlamentari di Fratelli d’italia, Forza Italia e Lega, hanno votato contro. Ma votare contro non basta.
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https://www.facebook.com/share/p/B2yn36wK7MFS4VdP/
Con l’approvazione della direttiva sulle case green si aggiunge un nuovo e pericoloso tassello al fondamentalismo ecologista basato sull’idea che la salvaguardia dell’ambiente passa attraverso severe punizioni da infliggere agli esseri umani. Per effetto della nuova direttiva, il 55% della riduzione del consumo energetico medio dell’Italia (16% entro il 2030 e 20-22% entro il 2035 ), dovrà essere realizzato attraverso ristrutturazioni del patrimonio edilizio. In Italia, più di 5 milioni di immobili rientrano nelle classi energetiche peggiori, la F e la G, e, dovranno, pertanto essere ristrutturati. Gli interventi dovranno andare dalla coibentazione di interi edifici, alla sostituzione di caldaie e di infissi. Il costo medio per famiglia è stimato tra i 20.000 e i 55.000 euro. Gli euro-parlamentari di Fratelli d’italia, Forza Italia e Lega, hanno votato contro. Ma votare contro non basta.
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Forwarded from Idee&Azione
GEOPOLITICA DELLA GRANDE AFRICA
Ecco il nuovo Corso di Alta Formazione in Geopolitica della Grande Africa!
Dopo il successo dei corsi di Geopolitica del Mondo Multipolare (unico al mondo, nuova edizione fra pochi mesi), Geopolitica del Lontano Oriente, Studi Mediorientali, Dottrina e Geopolitica dell'Eurasiatismo, ecco il corso dedicato alla comprensione del "Nuovo Heartland".
SE VUOI CAPIRE COSA STA SUCCEDENDO IN AFRICA, E' IL CORSO CHE FA PER TE!
Il corso intende fornire una preparazione in materia di geopolitica della macro-regione del continente africano, secondo l’approccio e lo sviluppo in chiave multipolare. Tramite l’integrazione multidisciplinare di più conoscenze, gli studenti verranno forniti di uno strumento per comprendere la geopolitica dell’area individuata e svolgere un ragionamento critico degli eventi, nonché proiezioni e analisi.
Chiunque può partecipare, non è necessario possedere già una laurea, viene rilasciato il titolo accademico di Alta Formazione al termine. Si svolgerà comodamente online, per un totale di 48 ore di lezioni, con ospiti internazionali.
Per info & iscrizioni
Francesca Ferrazza
Tel: 0437 851 355
Mail: universita@unidolomiti.it
#unidolomiti
Ecco il nuovo Corso di Alta Formazione in Geopolitica della Grande Africa!
Dopo il successo dei corsi di Geopolitica del Mondo Multipolare (unico al mondo, nuova edizione fra pochi mesi), Geopolitica del Lontano Oriente, Studi Mediorientali, Dottrina e Geopolitica dell'Eurasiatismo, ecco il corso dedicato alla comprensione del "Nuovo Heartland".
SE VUOI CAPIRE COSA STA SUCCEDENDO IN AFRICA, E' IL CORSO CHE FA PER TE!
Il corso intende fornire una preparazione in materia di geopolitica della macro-regione del continente africano, secondo l’approccio e lo sviluppo in chiave multipolare. Tramite l’integrazione multidisciplinare di più conoscenze, gli studenti verranno forniti di uno strumento per comprendere la geopolitica dell’area individuata e svolgere un ragionamento critico degli eventi, nonché proiezioni e analisi.
Chiunque può partecipare, non è necessario possedere già una laurea, viene rilasciato il titolo accademico di Alta Formazione al termine. Si svolgerà comodamente online, per un totale di 48 ore di lezioni, con ospiti internazionali.
Per info & iscrizioni
Francesca Ferrazza
Tel: 0437 851 355
Mail: universita@unidolomiti.it
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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE RUSSA?
Nei giorni dal 15 al 17 marzo 2024 si svolgeranno in Russia le elezioni presidenziali che vedono, per la prima volta, l'utilizzo del voto elettronico. Su una popolazione di 146 milioni di abitanti, sono 112,3 gli aventi diritto al voto. La Costituzione della Federazione Russa del 1993 e successive modificazioni prevede una forma di Governo di tipo semipresidenziale a prevalenza del Presidente, sebbene la revisione costituzionale del 2020 non solo abbia inciso sulla redistribuzione delle competenze tra Presidente e Camere (Duma di Stato e Consiglio federale della Russia), ma abbia anche attribuito alle stesse un ruolo piú attivo come, ad esempio, approvare la candidatura del Primo Ministro o proporre al Presidente la revoca dei giudici federali "disonorevoli". Il Capo dello Stato viene eletto a suffragio universale e diretto da parte del corpo elettorale per un periodo di tempo pari a sei anni e per non piú di due mandati consecutivi. É previsto, in particolare, un sistema maggioritario a doppio turno (come nell'ordinamento costituzionale francese) per cui, per essere eletti giá al primo turno, bisogna ottenere il 50%+1 dei voti validamente espressi, ossia la maggioranza assoluta. Qualora non venisse raggiunta, tre settimane dopo il primo turno si procede con una seconda votazione ove risulta eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti. L'art. 85, paragrafo 3, della Costituzione russa, a seguito dell'ultima modifica del marzo 2020, confermata dal referendum del giugno-luglio 2020, ha aumentato ad almeno venticinque anni la residenza nel territorio della Federazione ai fini della candidabilitá (in precedenza erano 10) e l'esclusione di una cittadinanza straniera o di un permesso di soggiorno in un Paese straniero. Si tratta di quel fenomeno che la dottrina ha definito come "nazionalizzazione delle élites", fortemente voluta dal Presidente Vladimir Putin, che incide profondamente sull'equilibrio di potere della classe dirigente al fine sia di preservare l'indipendenza del Paese da influenze esterne, sia di rafforzare quel modello di "Stato-civiltá" (ispirato al conservatorismo del filosofo cristiano Nicolaj Berdjaev (1874–1948), discepolo di Dostoevskij e conosciuto come il pensatore "della libertá" in netta opposizione al prometeismo rivoluzionario del marxismo fautore di una societá "collettivizzata e meccanizzata") che si contrappone al globalismo del mondo occidentale secolarizzato e materialista.
COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE RUSSA?
Nei giorni dal 15 al 17 marzo 2024 si svolgeranno in Russia le elezioni presidenziali che vedono, per la prima volta, l'utilizzo del voto elettronico. Su una popolazione di 146 milioni di abitanti, sono 112,3 gli aventi diritto al voto. La Costituzione della Federazione Russa del 1993 e successive modificazioni prevede una forma di Governo di tipo semipresidenziale a prevalenza del Presidente, sebbene la revisione costituzionale del 2020 non solo abbia inciso sulla redistribuzione delle competenze tra Presidente e Camere (Duma di Stato e Consiglio federale della Russia), ma abbia anche attribuito alle stesse un ruolo piú attivo come, ad esempio, approvare la candidatura del Primo Ministro o proporre al Presidente la revoca dei giudici federali "disonorevoli". Il Capo dello Stato viene eletto a suffragio universale e diretto da parte del corpo elettorale per un periodo di tempo pari a sei anni e per non piú di due mandati consecutivi. É previsto, in particolare, un sistema maggioritario a doppio turno (come nell'ordinamento costituzionale francese) per cui, per essere eletti giá al primo turno, bisogna ottenere il 50%+1 dei voti validamente espressi, ossia la maggioranza assoluta. Qualora non venisse raggiunta, tre settimane dopo il primo turno si procede con una seconda votazione ove risulta eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti. L'art. 85, paragrafo 3, della Costituzione russa, a seguito dell'ultima modifica del marzo 2020, confermata dal referendum del giugno-luglio 2020, ha aumentato ad almeno venticinque anni la residenza nel territorio della Federazione ai fini della candidabilitá (in precedenza erano 10) e l'esclusione di una cittadinanza straniera o di un permesso di soggiorno in un Paese straniero. Si tratta di quel fenomeno che la dottrina ha definito come "nazionalizzazione delle élites", fortemente voluta dal Presidente Vladimir Putin, che incide profondamente sull'equilibrio di potere della classe dirigente al fine sia di preservare l'indipendenza del Paese da influenze esterne, sia di rafforzare quel modello di "Stato-civiltá" (ispirato al conservatorismo del filosofo cristiano Nicolaj Berdjaev (1874–1948), discepolo di Dostoevskij e conosciuto come il pensatore "della libertá" in netta opposizione al prometeismo rivoluzionario del marxismo fautore di una societá "collettivizzata e meccanizzata") che si contrappone al globalismo del mondo occidentale secolarizzato e materialista.
Forwarded from Russia News
COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE RUSSA? https://press.russianews.it/press/come-si-elegge-il-presidente-della-federazione-russa/ #DanieleTrabucco #elezionipresidenzialirussia2024
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
DIRITTO NATURALE E METAFISICA DELL'ESSERE:
La filosofia moderna, soprattutto a partire da Cartesio (1596-1650), si é allontanata dal pensiero classico ed é passata dal primato dell'essere al primato del soggetto che viene inteso come creativitá di valori (modulabili) e di storia, o meglio come coscienza che emerge in modo libero senza vincoli e condizionamenti (la c.d. "libertá negativa"). La conseguenza di questo approccio é "l'etica della situazione", per cui il bene puó e deve essere "scoperto" e "inventato" dal singolo all'interno della situazione concreta (qualora si ritenga, ad esempio, che la vita non é degna di essere vissuta, perché non ricorrere all'eutanasia?). Il pensiero moderno fonda, dunque, esso stesso l'essere: l'essere ed il bene procedono dalla nostra coscienza, perdendo qualunque dimensione oggettiva. In questa prospettiva la ragione costruisce norme morali in relazione alla storicitá del momento. Il loro contenuto é in continuo divenire ed é determinato dalla variabilitá dei condizionamenti culturali e sociali. Una vera filosofia della persona, invece, ritiene che diritto naturale e veritá siano una identica cosa. La legge morale naturale deriva, allora, dall'essenza metafisica dell'uomo, ció che lo rende quello che é. Questa permane in ogni mutamento storico e, quindi, é sempre uguale e conoscibile dall'uomo. La bontá e la malvagitá certamente provengono dalla persona umana, dal suo orizzonte di libertá il quale, peró, é sempre collocato all'interno di un ben preciso orizzonte ontologico che funge da criterio per valutare la conformitá dell' "agere" (dell'agire) al vero ed al giusto. Ogni ente ed ogni realtá possiedono, infatti, una tendenza o inclinazione naturale a divenire la loro essenzialitá, a realizzare il loro fine, ossia il loro bene. Se cosí non fosse, cioé in mancanza di un ancoraggio all'essere, ognuno seguirebbe la propria volontá non illuminata dalla ragione contemplativa e riterrebbe giusta e vera qualunque azione quale risultato del suo "velle", del suo autodeterminarsi. E quando quella volontá si fa "generale" e viene imposta ai consociati? L'uomo, se non vuole cadere nella follia della "non veritá", é chiamato a praticare l'essere nel suo ordine e, dunque, a compiere il suo dover essere. Con buona pace dei moderni...
DIRITTO NATURALE E METAFISICA DELL'ESSERE:
La filosofia moderna, soprattutto a partire da Cartesio (1596-1650), si é allontanata dal pensiero classico ed é passata dal primato dell'essere al primato del soggetto che viene inteso come creativitá di valori (modulabili) e di storia, o meglio come coscienza che emerge in modo libero senza vincoli e condizionamenti (la c.d. "libertá negativa"). La conseguenza di questo approccio é "l'etica della situazione", per cui il bene puó e deve essere "scoperto" e "inventato" dal singolo all'interno della situazione concreta (qualora si ritenga, ad esempio, che la vita non é degna di essere vissuta, perché non ricorrere all'eutanasia?). Il pensiero moderno fonda, dunque, esso stesso l'essere: l'essere ed il bene procedono dalla nostra coscienza, perdendo qualunque dimensione oggettiva. In questa prospettiva la ragione costruisce norme morali in relazione alla storicitá del momento. Il loro contenuto é in continuo divenire ed é determinato dalla variabilitá dei condizionamenti culturali e sociali. Una vera filosofia della persona, invece, ritiene che diritto naturale e veritá siano una identica cosa. La legge morale naturale deriva, allora, dall'essenza metafisica dell'uomo, ció che lo rende quello che é. Questa permane in ogni mutamento storico e, quindi, é sempre uguale e conoscibile dall'uomo. La bontá e la malvagitá certamente provengono dalla persona umana, dal suo orizzonte di libertá il quale, peró, é sempre collocato all'interno di un ben preciso orizzonte ontologico che funge da criterio per valutare la conformitá dell' "agere" (dell'agire) al vero ed al giusto. Ogni ente ed ogni realtá possiedono, infatti, una tendenza o inclinazione naturale a divenire la loro essenzialitá, a realizzare il loro fine, ossia il loro bene. Se cosí non fosse, cioé in mancanza di un ancoraggio all'essere, ognuno seguirebbe la propria volontá non illuminata dalla ragione contemplativa e riterrebbe giusta e vera qualunque azione quale risultato del suo "velle", del suo autodeterminarsi. E quando quella volontá si fa "generale" e viene imposta ai consociati? L'uomo, se non vuole cadere nella follia della "non veritá", é chiamato a praticare l'essere nel suo ordine e, dunque, a compiere il suo dover essere. Con buona pace dei moderni...
Forwarded from Idee&Azione
GEOPOLITICA DEL MONDO MULTIPOLARE
Con grande gioia annuncio che è in partenza la nuova edizione del corso Geopolitica del Mondo Multipolare, unico in tutto il mondo, già di grande successo. La nuova edizione si affianca ai già presenti corsi di Geopolitica del Lontano Oriente, Geopolitica della Grande Africa, Studi Mediorientali, Storia, Teoria e Geopolitica dell'Eurasiatismo, atti a fornire una conoscenza dettagliata e accessibile a tutti di cosa è la Geopolitica (ed in arrivo, preparatevi, anche altri corsi specifici).
Il corso intende fornire una preparazione in materia di geopolitica, secondo l’approccio e lo sviluppo della Teoria del Mondo Multipolare, teorizzata dal prof. Aleksandr Dugin. Tramite l’integrazione multidisciplinare di più conoscenze, gli studenti verranno forniti di uno strumento per comprendere la geopolitica e svolgere un ragionamento critico degli eventi storici, passati ed attuali.
Il corso è aperto a tutti, non richiede di possedere già una laurea e rilascia il titolo accademico di Alta Formazione. Si svolgerà comodamente online, per un totale di 40 ore di corso, suddivise in più lezioni.
📝Per info & iscrizioni
Francesca Ferrazza
Tel: 0437 851 355
Mail: universita@unidolomiti.it
#unidolomiti Unidolomiti
Con grande gioia annuncio che è in partenza la nuova edizione del corso Geopolitica del Mondo Multipolare, unico in tutto il mondo, già di grande successo. La nuova edizione si affianca ai già presenti corsi di Geopolitica del Lontano Oriente, Geopolitica della Grande Africa, Studi Mediorientali, Storia, Teoria e Geopolitica dell'Eurasiatismo, atti a fornire una conoscenza dettagliata e accessibile a tutti di cosa è la Geopolitica (ed in arrivo, preparatevi, anche altri corsi specifici).
Il corso intende fornire una preparazione in materia di geopolitica, secondo l’approccio e lo sviluppo della Teoria del Mondo Multipolare, teorizzata dal prof. Aleksandr Dugin. Tramite l’integrazione multidisciplinare di più conoscenze, gli studenti verranno forniti di uno strumento per comprendere la geopolitica e svolgere un ragionamento critico degli eventi storici, passati ed attuali.
Il corso è aperto a tutti, non richiede di possedere già una laurea e rilascia il titolo accademico di Alta Formazione. Si svolgerà comodamente online, per un totale di 40 ore di corso, suddivise in più lezioni.
📝Per info & iscrizioni
Francesca Ferrazza
Tel: 0437 851 355
Mail: universita@unidolomiti.it
#unidolomiti Unidolomiti
Forwarded from Unidolomiti
💥✨ 𝗩𝘂𝗼𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗺𝗼𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗶𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗕𝗲𝗹𝗹𝘂𝗻𝗼?
👍 𝗖𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝟭 𝗯𝗼𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 “Per l'emersione: ricerca azione, neet e ritiro sociale volontario”
⏰ Durata: 12 mesi
📅 Scadenza bando: 2 aprile 2024
👉 La borsa si propone di indagare come stanno i giovani bellunesi e come affrontano la solitudine e il ritiro sociale. Inoltre si propone di far emergere metodologie e modalità attuative utili all'Emersione e primo contatto con i ragazzi in un'ottica di Ricerca Azione sia in modalità OnLine che OnLife.
⬇️ Scarica il bando > https://www.dpss.unipd.it/bando-di-selezione-il-conferimento-di-n1-borsa-di-ricerca-dal-titolo-l%E2%80%99emersione-ricerca-azione-neet
ℹ️ Michele Verdolini
📬 michele.verdolini@centroconsorzi.it
📞 0437 851331
👍 𝗖𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝟭 𝗯𝗼𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 “Per l'emersione: ricerca azione, neet e ritiro sociale volontario”
⏰ Durata: 12 mesi
📅 Scadenza bando: 2 aprile 2024
👉 La borsa si propone di indagare come stanno i giovani bellunesi e come affrontano la solitudine e il ritiro sociale. Inoltre si propone di far emergere metodologie e modalità attuative utili all'Emersione e primo contatto con i ragazzi in un'ottica di Ricerca Azione sia in modalità OnLine che OnLife.
⬇️ Scarica il bando > https://www.dpss.unipd.it/bando-di-selezione-il-conferimento-di-n1-borsa-di-ricerca-dal-titolo-l%E2%80%99emersione-ricerca-azione-neet
ℹ️ Michele Verdolini
📬 michele.verdolini@centroconsorzi.it
📞 0437 851331
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
LA COSTITUZIONE "DUTTILE ED ELASTICA" OVVERO IL FALLIMENTO DEL COSTITUZIONALISMO
Il Presidente della Repubblica pro tempore, Sergio Mattarella, in occasione di un incontro di "creator" al Palazzo del Quirinale, dialogando sulla Costituzione italiana vigente l'ha definita "estremamente giovane" e caratterizzata da una "duttilitá ed elasticitá" che la rendono idonea ad adattarsi a situazioni nuove e non previste rispetto al momento storico della sua entrata in vigore. L'agenzia Ansa, nel comunicare la notizia, ha parlato addirittura di "lezione di Diritto Costituzionale". Che cosa nasconde, in realtá, questa prospettiva e qual é la reale conseguenza di questo approccio? Ritenere il Testo fondamentale del 1948 "duttile ed elastico" significa ammettere che "la Costituzione" sia "la societá nel suo radicamento" (cfr. M. BERTOLISSI, Un giorno dopo l'altro, Napoli, Jovene, 2010, p. 98). Ora, dovrebbe essere la Costituzione la regola per la societá, come ha sapientemente insegnato il prof. Danilo Castellano dell'Universitá degli Studi di Udine, e non la societá il "vestito" del Testo costituzionale, ossia lo strumento giuridico per la realizzazione di qualsivoglia progetto (lo sostiene il costruttivismo) o di qualunque compromesso politico-sociale (lo afferma la dottrina politologica dello Stato). Infatti, le societá che intendono porsi come criteri delle Costituzioni, piegandole, in nome della loro "duttilitá ed elasticitá" ai diversi mutamenti storici, economici, sociali e culturali, sono "senza Costituzione". Detto diversamente, pur partendo da un testo scritto, la Costituzione formale, il significato delle disposizioni deve essere continuamente costruito con la conseguenza che il Testo fondamentale assume una "normativitá variabile", dando vita, in virtú della sua continua adattabilitá, ad un ordinamento giuridico modulare e necessariamente sempre aperto. Questo significa che il vitalismo sociale permea il significato delle disposizioni, facendo della "liquiditá" la caratteristica della normativitá della Costituzione la quale consentirebbe la conservazione di qualunque contenuto presente nella societá con l'unico limite, imposto dalla dogmatica costituzionale, di mantenere sempre la coesistenza dei diversi contenuti (ad esempio, si riconosce il diritto alla tutela del concepito ai sensi degli artt. 2 e 31 Cost., ma al contempo si sostiene che il diritto in esame possa collidere con altri beni meritevoli di tutela costituzionale: cfr. sent. n. 27/1975 precedente la legge ordinaria dello Stato n. 194/1978 sull'interruzione volontaria della gravidanza). Si possono, allora, intravvedere gli orizzonti cui conducono le tanto decantate "elasticitá e duttilitá": favorire l'accentuazione del conflitto dove ognuno punta "l'arma dei propri diritti soggettivi contro gli altri", precludendo la costruzione di un autentico ordine politico che é tale nella misura in cui rispecchia la Costituzione naturale. In questo modo, per l'effetto irradiante della Costituzione evolutivamente realizzata (Miguel Ayuso), si pongono le condizioni che minano le fondamenta stessa della convivenza civile. Il rischio, pertanto, é quello di tornare ad un nuovo "stato di natura" da cui il costituzionalismo moderno ha creduto di aver liberato l'uomo. Forse, sarebbe stato meglio indirizzare la "lezione di Diritto Costituzionale" quirinalizia verso un altro approccio filosofico-giuridico.
LA COSTITUZIONE "DUTTILE ED ELASTICA" OVVERO IL FALLIMENTO DEL COSTITUZIONALISMO
Il Presidente della Repubblica pro tempore, Sergio Mattarella, in occasione di un incontro di "creator" al Palazzo del Quirinale, dialogando sulla Costituzione italiana vigente l'ha definita "estremamente giovane" e caratterizzata da una "duttilitá ed elasticitá" che la rendono idonea ad adattarsi a situazioni nuove e non previste rispetto al momento storico della sua entrata in vigore. L'agenzia Ansa, nel comunicare la notizia, ha parlato addirittura di "lezione di Diritto Costituzionale". Che cosa nasconde, in realtá, questa prospettiva e qual é la reale conseguenza di questo approccio? Ritenere il Testo fondamentale del 1948 "duttile ed elastico" significa ammettere che "la Costituzione" sia "la societá nel suo radicamento" (cfr. M. BERTOLISSI, Un giorno dopo l'altro, Napoli, Jovene, 2010, p. 98). Ora, dovrebbe essere la Costituzione la regola per la societá, come ha sapientemente insegnato il prof. Danilo Castellano dell'Universitá degli Studi di Udine, e non la societá il "vestito" del Testo costituzionale, ossia lo strumento giuridico per la realizzazione di qualsivoglia progetto (lo sostiene il costruttivismo) o di qualunque compromesso politico-sociale (lo afferma la dottrina politologica dello Stato). Infatti, le societá che intendono porsi come criteri delle Costituzioni, piegandole, in nome della loro "duttilitá ed elasticitá" ai diversi mutamenti storici, economici, sociali e culturali, sono "senza Costituzione". Detto diversamente, pur partendo da un testo scritto, la Costituzione formale, il significato delle disposizioni deve essere continuamente costruito con la conseguenza che il Testo fondamentale assume una "normativitá variabile", dando vita, in virtú della sua continua adattabilitá, ad un ordinamento giuridico modulare e necessariamente sempre aperto. Questo significa che il vitalismo sociale permea il significato delle disposizioni, facendo della "liquiditá" la caratteristica della normativitá della Costituzione la quale consentirebbe la conservazione di qualunque contenuto presente nella societá con l'unico limite, imposto dalla dogmatica costituzionale, di mantenere sempre la coesistenza dei diversi contenuti (ad esempio, si riconosce il diritto alla tutela del concepito ai sensi degli artt. 2 e 31 Cost., ma al contempo si sostiene che il diritto in esame possa collidere con altri beni meritevoli di tutela costituzionale: cfr. sent. n. 27/1975 precedente la legge ordinaria dello Stato n. 194/1978 sull'interruzione volontaria della gravidanza). Si possono, allora, intravvedere gli orizzonti cui conducono le tanto decantate "elasticitá e duttilitá": favorire l'accentuazione del conflitto dove ognuno punta "l'arma dei propri diritti soggettivi contro gli altri", precludendo la costruzione di un autentico ordine politico che é tale nella misura in cui rispecchia la Costituzione naturale. In questo modo, per l'effetto irradiante della Costituzione evolutivamente realizzata (Miguel Ayuso), si pongono le condizioni che minano le fondamenta stessa della convivenza civile. Il rischio, pertanto, é quello di tornare ad un nuovo "stato di natura" da cui il costituzionalismo moderno ha creduto di aver liberato l'uomo. Forse, sarebbe stato meglio indirizzare la "lezione di Diritto Costituzionale" quirinalizia verso un altro approccio filosofico-giuridico.