IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

LA FRANCIA E L'ABOMINIO DELL'ABORTO

Il Parlamento francese, com'é noto, ha introdotto nella Costituzione vigente del 1958, aggiungendo un nuovo comma all'art. 34, il "diritto" all'aborto, o meglio il "diritto", da parte della donna, di interrompere volontariamente la gravidanza. Ora, va precisato che, nell'ordinamento costituzionale francese, l'aborto é legale giá a partire dal 1975 a seguito dell'entrata in vigore della c.d. "legge Simon Weil" in base alla quale si puó interrompere la gravidanza fino alla fine della quattordicesima settimana o, per ragioni mediche, durante tutta la gestazione. La revisione costituzionale, pertanto, intende "blindare" questo diritto/pretesa, precludendo alle fonti primarie di grado inferiore rispetto al Testo fondamentale di abrogare o modificare la legge istitutiva, pena la loro illegittimitá costituzionale. Tuttavia, l'intervento del legislatore, costituzionalizzando il "diritto" in oggetto, concretizza al massimo livello delle fonti un vero e proprio abominio. L'embrione umano, infatti, é persona e possiede un suo preciso statuto ontologico. Il fatto che la scienza metta tra parentesi le qualitá non misurabili della realtá (l'essenza di un ente, i suoi fini etc.) non significa affatto che queste non esistano. Una prospettiva materialistica e meccanicistica offre solo un aspetto del reale, ma non consente di coglierlo nella sua totalitá e nella sua pienezza. L'embrione, dunque, fin dallo stadio zigotico unicellulare, é giá un organismo umano, ossia un essere vivente con un sistema unico, integrato ed organizzato (e non piú scomponibile), che contiene in sé tutte le informazioni genetiche orientate ad uno sviluppo continuo, graduale e coordinato. In altri termini, possiede un suo ordine ben preciso. Le teorie "funzionaliste", che posticipano l'inizio della persona al momento della rilevazione della capacitá o delle condizioni per l'esercizio della capacitá sensitiva e razionale, cadono in una vistosa contraddizione: la presenza di una funzione presuppone sempre l'esistenza di un soggetto, di qualcosa che é, che esiste. Alla luce di queste considerazioni la ragione ci porta a concludere che l'embrione é persona in virtú della sua natura razionale (cosí Palazzani) e non diventa persona. Pertanto, ad essere in potenza, ossia in fase di sviluppo, non é la natura umana, ma l'attuazione completa delle capacitá che per esplicitarsi necessitano della maturazione biologia, psichica e sociale. Legittimare l'aborto e, a maggior ragione, inserire il preteso "diritto" all'interno della Costituzione francese equivale a ritenere la revisione costituzionale (e prima ancora la legge del 1975) palesemente ingiusta, "contra ius", contro le ragioni del diritto e della giustizia che ne costituisce il presupposto. Come insegna san Tommaso d'Aquino (1225-1274) nella "Summa Theologiae": "lex iniusta non est lex, sed corruptio legis" (traduzione: "La legge ingiusta non é legge, ma corruzione della legge"). Sarebbero questi gli esempi di avanguardia e di progresso di cui si riempie la bocca il Primo Ministro Gabriel Attal?
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

SULLO STATUTO ONTOLOGICO DELL'EMBRIONE:

Prima di spiegare le ragioni per le quali l'embrione umano é una persona, é necessario preliminarmente chiarire il significato di questo termine. Esso compare tra il III ed il V secolo d.C. e trova nel filosofo Severino Boezio il suo piú illustre teorico: "rationalis natura individua substantia" (la persona é una "sostanza individuale di natura razionale"). Nonostante, infatti, le potenzialitá di sviluppo, l'embrione non muta la sua essenza, la sua natura razionale. Questo significa che é in atto e non diviene uomo in quanto giá persona umana. In potenza, semmai, sono le condizioni legate al suo processo di crescita. Anche ammesso che l'embrione sia in potenza, ossia che possa diventare uomo, la potenzialitá é sempre un concetto determinato: esso potrá diventare uomo in atto oppure morire, ma in alcun modo potrá diventare altro da sé e, dunque, un non uomo.
Oggi su La Veritá a pagina 12.
Forwarded from Unidolomiti
🔎 Seminario di studi > Alle origini del conflitto israelo-palestinese
📅 Venerdì 22 marzo 2024 dalle 19.00 alle 21.00
📍 Centro Consorzi > Z. I. Gresal, 5/E Sedico (BL)
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🔎 Il seminario di studi intende affrontare le ragioni geopolitiche e giuridiche sottese al drammatico conflitto israelo/palestinese, cercando, anche attraverso la prospettiva storica, di cogliere le vicende attuali.

Programma completo e iscrizioni: https://unidolomiti.it/portfolio-articoli/alle-origini-del-conflitto-israelo-palestinese/

Vi aspettiamo numerosi!
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📬 universita@unidolomiti.it
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Domani inizio del corso del prof. Massimo Viglione:

Un grande successo di partecipanti. Grazie di cuore a tutti.

Per chi volesse ancora iscriversi, puó inviare una mail ad universita@unidolomiti.it
Forwarded from Byoblu
IL GENERALE URSULA

Ursula Von der Leyen viene ricandidata dal PPE alla guida della Commissione Europea. Nel frattempo viene proposta una campagna per finanziare l'industria ed un mercato delle armi europeo. L'obiettivo? Essere pronti a difendere l'Unione e diventare una forza militare indipendente. In questa puntata di "Che idea ti sei fatto?" Byoblu discute del tema con il giornalista Alberto Negri e con lo storico Emanuele Mastrangelo.

➡️ https://www.byoblu.com/2024/03/08/il-generale-ursula/
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

LEGGE NATURALE E IMPEGNO UMANO

Lo sforzo, da parte dell'uomo, di conformarsi alla legge naturale ci dimostra che questa non é "una ricetta" sempre pronta per risolvere i problemi di ordine morale, politico, giuridico, amministrativo etc. Infatti, la "lex naturalis" si articola su due livelli: al primo si collocano quei principi generali che la ragione contemplativa deduce dall'essenza della persona umana quali la procreazione, la socialitá, la dignitá, la ricerca della Veritá etc., mentre ad un secondo livello troviamo le conseguenze pratiche di quei principi fondamentali che spettano alla libera scelta dell'uomo la quale puó (e la contemporaneitá ce lo dimostra in modo inequivocabile) essere inclinata verso forme di prepotenza, egoismo ed autonomia assoluta. Questo spiega come mai la conoscenza della legge naturale, nel corso della storia, non é mai stata esente da errori, pregiudizi, regressi ed involuzioni. In ragione della debolezza del nostro intelletto (Tommaso d'Aquino (1225-1274) a riguardo parla di "imbecillitas intellectus humani") non sempre si riescono a trarre le giuste conseguenze in termini di attuazione della legge naturale, o meglio dei suoi principi primi, nell'ambito della complessitá del reale in cui la persona umana si trova ad operare e vivere. Debolezza, peró, che non deve allontanare dalla ricerca e dallo sforzo poiché, come insegna sant'Agostino di Ippona (354 d.C.-430 d.C.) nelle "Confessioni", nessuna iniquitá o ingiustizia potranno mai distruggere questa legge naturale, riflesso in noi della legge eterna di Dio ("Lex tua, Domine, scripta est cordibus hominum, quam nec ulla quidem delet iniquitas"). Pertanto, l'attuazione della legge naturale si puó offuscare o perché i suoi precetti secondari e remoti non sono conosciuti per ignoranza invincibile o perché, a causa di una scelta colpevole, essi vengono volontariamente disprezzati (si pensi solo alle scelte dei legislatori in materia di aborto, eutanasia, gender etc.), ma tutto questo non ne fa venir meno l'esistenza. Ci ricorda Francesco Carnelutti (1879-1965) in "La crisi del diritto" che, al fondo dell'oscuritá, "albeggia la luce del diritto naturale".
Forwarded from Associazione Amici del Papa san Pio X (Daniele Trabucco)