IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

UN "PREMIERATO" INUTILE:

Parte da Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, l'iter del disegno di legge costituzionale di iniziativa governativa (A.S. n. 935) inerente al c.d. "premierato", la "madre di tutte le riforme" secondo quanto dichiarato in conferenza stampa dall'On. Giorgia Meloni. Com'è noto, la proposta di riforma non attribuisce nuovi poteri in capo al Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, prevedendone solo l'elezione a suffraggio universale e diretto da parte del corpo elettorale per un periodo di tempo pari a cinque anni. Ci troviamo di fronte ad un disegno di revisione costituzionale che, in realtà, non tocca in alcun modo la principale (sebbene non l'unica) criticità della forma di Governo parlamentare italiana, ossia la stabilità dell'Esecutivo e l'efficacia della sua azione. Del resto, la legge ordinaria dello Stato 03 novembre 2017, n. 165 (c.d. "Rosatellum bis"), che ha introdotto nel nostro ordinamento un sistema elettorale di tipo misto (37% dei seggi assegnati con metodo maggioritario a turno unico in collegi uninominali ed il restante 61% con metodo proporzionale cui si aggiunge il 2% dei seggi destinati al voto degli italiani residenti all'estero sempre con criterio proporzionale), ha assegnato, a seguito delle elezioni politiche del settembre 2022, una chiara maggioranza parlamentare al centro/destra per cui il potere del Presidente della Repubblica di incaricare la "leader" di Fratelli d'Italia per la formazione del nuovo Governo aveva ben pochi margini di discrezionalità. Ora, la proposta dell'Esecutivo (non nuova in quanto risalente già a Mario Segni) non solo non esiste in alcuna altra parte del mondo (Israele la aveva introdotta nel 1996 per poi abrogarla nel 2002 visti i risultati prodotti), ma non costuisce neppure una risposta concreta al problema di cui si è detto in precedenza. Siamo così sicuri che l'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e lo spauracchio dello scioglimento anticipato dei due rami del Parlamento italiano secondo le "tempistiche" del disegno di legge costituzionale siano idonei a garantire solidità al Governo e compattezza alla maggioranza che lo sostiene? La risposta è negativa. Infatti, il rischio, come ha evidenziato una parte della dottrina costituzionalistica (Bin), è che il "timore" del voto possa aumentare la competizione tra i "leaders" per coagulare attorno a sè nuovi "adepti" con l'orizzonte o di implementare il peso della propria forza politica o addirittura essere eletti Presidenti del Consiglio dei Ministri. Basta vedere la competizione "silente" tra la Lega "sovranista" e Fratelli d'Italia su temi delicati quali il regionalismo differenziato, l'immigrazione, i rapporti con l'Unione Europea, le grandi opere etc. con la prima che cerca di recuperare "a destra" le autostrade abbandonate dall'attuale partito di maggioranza relativa. A questo si aggiunga che "la madre di tutte le riforme" manca di una prospettiva "olistica" del sistema parlamentare. Come si fa, mentre si discute il disegno di legge "Calderoli" sull'attuazione del comma 3 dell'art. 116 della Costituzione repubblicana vigente concernente il c.d. "regionalismo differenziato o a geometria variabile", a non pensare minimamente al ruolo della seconda Camera e al complessivo sistema delle autonomie locali territoriali o al superamento delle "materie" per distribuire le competenze sul piano legislativo tra Stato e Regioni? Una cosa è certa: la "madre di tutte le riforme" ha partorito un topolino a conferma di una classe politica inadeguata per il Paese.
FUNERALI CATTOLICI PER UN MASSONE E ABORTISTA
***
Il 25 novembre, Gérard Collomb, ex sindaco di Lione (Francia) ed ex ministro degli Interni, è morto a causa di un cancro allo stomaco. È sorprendente che, ai molteplici omaggi ricevuti, si aggiunga un solenne funerale cattolico, nonostante il defunto abbia avuto una vita apertamente contraria agli insegnamenti della Chiesa.
I funerali si sono svolti ieri nella cattedrale di San Giovanni Battista e Santo Stefano a Lione, presieduti dall'arcivescovo diocesano, mons. Olivier De Germay, e dal cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo emerito della stessa diocesi (che ha dovuto dimettersi tre anni fa in seguito alla gestione di un caso di abusi).
Un grande ritratto del defunto è stato collocato nel presbiterio e il presidente Emmanuel Macron, alleato politico di Collomb, e altri famosi politici hanno colto l'occasione per parlare. La cerimonia è stata trasmessa da due reti televisive.
Colpisce che si sia svolto un funerale cattolico e anche con la massima solennità e pubblicità possibile, tenuto conto che si tratta di una cosa vietata dalle norme canoniche. Gérard Collomb era un noto membro della Massoneria. È entrato a far parte di una loggia parigina del Grande Oriente francese negli anni '80. Come riferisce ActuLyon, si circondava di numerosi massoni nel municipio e amava ripetere che "a Lione, quando la Massoneria e la Chiesa camminano insieme, la città avanza".
Il defunto è stato membro del Partito Socialista per più di cinquant'anni, anche se nelle elezioni del 2017 ha sostenuto il partito Repubblica in Movimento di Macron. Durante la sua carriera politica ha difeso pubblicamente la legalità dell'aborto e il suo finanziamento pubblico. "Il diritto all'aborto è un diritto fondamentale della donna, la libertà di disporre del proprio corpo", ha dichiarato, ad esempio, nel 2012.
A ciò bisogna aggiungere la sua vita personale, anch'essa non conforme all'insegnamento della Chiesa. Dopo aver sposato Geneviève Bateau, divorziò due volte e sposò successivamente Meriem Nouri e Caroline Rougé. In totale ha avuto cinque figli.
Il diritto canonico stabilisce che "si devono negare i funerali ecclesiastici, a meno che prima della morte non abbiano dato qualche segno di pentimento […] ad altri peccatori manifesti, ai quali non possono essere concessi funerali ecclesiastici senza pubblico scandalo dei fedeli" (canone 1184).
Appare evidente che la pubblica difesa dell'aborto e di una moltitudine di altre leggi immorali, l'appartenenza alla Massoneria (come ha recentemente sottolineato un documento vaticano) e l'adulterio in pubblico qualificano per entrare nella categoria dei "peccatori manifesti" e che un funerale come quello descritto causa un grande "scandalo pubblico dei fedeli".
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA: Fonte La Verità pagina 06.
PARMA: "LA "MATRIOSKA" NEGLI ARTICOLI 09 E 41 DELLA COSTITUZIONE A SEGUITO DELLA LEGGE COSTITUZIONALE N. 1/2022"

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A PARMA, OSPITE DEL SINDACATO D'AZIONE, CONVEGNO CON IL PROF. FRANCO PRODI

Ho tenuto una relazione sulla modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione a seguito dell'entrata in vigore della legge costituzionale n. 1/2022. Un pubblico davvero numeroso. Un sentito ringraziamento agli organizzatori per l'invito.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA: Fonte Il Fatto Quotidiano a pagina 04.