IL GIUSNATURALISTA
1.16K subscribers
1.64K photos
231 videos
155 files
2.1K links
Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
Download Telegram
Forwarded from Idee&Azione
Data la loro concomitanza, molto spontaneamente viene da chiedersi in questi giorni come possano ritenersi conciliabili due eventi quali la scadenza commemorativa ebraica del ‘Giorno della memoria’ (27 gennaio) e la genocida invasione armata, israeliana, della Striscia di Gaza.
(di Cosmo Intini)

#ideeazione
https://telegra.ph/Se-la-memoria-%C3%A8-senza-il-memoriale---parte-1-01-27
Forwarded from Idee&Azione
Per giungere alle verifiche che ci stiamo proponendo di determinare, è tuttavia necessario introdurre preventivamente alcuni ulteriori presupposti, atti a stabilire gli strumenti ermeneutici che siano i più appropriati allo scopo.
(di Cosmo Intini)

#ideeazione
https://telegra.ph/Se-la-memoria-%C3%A8-senza-il-memoriale---parte-2-01-27
Questa sera saró qui
Terzo appuntamento del mio canale You Tube "Il Giusnaturalista".
Forwarded from Byoblu
PIAZZA LIBERTÀ DI ARMANDO MANOCCHIA – PUNTATA 100

In Italia l’antifascismo si è trasformato in una sorta di persecuzione verso chi la pensa diversamente. Ma come si è arrivati a questa deriva? Armando Manocchia ne parla in questa nuova puntata di “Piazza Libertà” insieme ai suoi ospiti.

➡️ https://www.byoblu.com/2024/01/27/piazza-liberta-di-armando-manocchia-puntata-100/
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

PRESCIENZA DI DIO E LIBERTÁ DELL'UOMO:

Ogni cosa, e dunque l'uomo stesso, sono, per la dottrina cattolica, soggetti alla Provvidenza di Dio ed al suo governo del mondo. Questo, peró, non significa, ci insegna san Tommaso d'Aquino (1224–1275), che tutto accada secondo necessitá in modo tale da escludere alla radice la stessa libertá della persona umana. Il disegno divino, infatti, non solo stabilisce le cose che accadono, ma anche il modo con cui avvengono. Detto diversamente, Dio preordina le cause necessarie per le cose che devono verificarsi necessariamente e le cause contingenti per ció che deve realizzarsi contingentemente. É vero che, da un lato, essendo Dio dotato di prescienza, Egli prevede i futuri contingenti, ossia le azioni dovute alla libertá dell'uomo, poiché vede svolgersi in atto quell'agire umano imprevedibile per l'uomo stesso, tuttavia, dall'altro, questo agire, non essendo necessitato nelle sue cause, resta non prevedibile per l'essere umano e, pertanto, legato alla sua libera scelta. In conclusione, dunque, in Dio, che é l'eternitá stessa, l'Ipsum Esse Subsistens, sono presenti tutte le azioni future degli uomini, ma nel vederle non toglie in alcun modo ad esse la libertá.
Oggi mio contributo ripreso da La Veritá a pagina 12.
Forwarded from Associazione Amici del Papa san Pio X (Daniele Trabucco)
Forwarded from Associazione Amici del Papa san Pio X (Daniele Trabucco)
Per presentazioni o acquisti scrivere a universita@unidolomiti.it oppure telefonare al +39 379 1075715.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

SAN PIO X, BALUARDO CONTRO I PARADIGMI DELLA LIBERTÁ NEGATIVA:

Il canone della modernitá si compone di due elementi distinti: 1) una attenzione alla natura fisica ed all'uomo che relega Dio in secondo piano, se non addirittura lo sopprime; 2) un accentuato antropocentrismo con il primato della autodeterminazione della persona (c.d. libertá negativa) che si emancipa da ogni condizionamento trascendente, tradizionale e corporato. Entrambi questi due aspetti comportano precise conseguenze: l'enfasi sul progresso scientifico quale capacitá di dominio sul reale, la prioritá della libertá sulla Veritá, la fede cieca nello sviluppo delle tecniche e l'accento sulla sfera economica e sulle esigenze sempre piú insaziabili dei mercati. Si tratta di una modernitá quale atto della volontá umana sempre piú sganciata dal reale a vantaggio dell' "ego". San Pio X, pontefice alle "soglie del secolo breve" dal 1903 al 1914, combatte non la modernitá buona, che rafforza i canoni della visione umana e soprannaturale del mondo che il cristianesimo accoglie, bensí quella "volterriana", intrinsecamente autoreferenziale, antiumana ed antidivina. Questo tipo di modernitá, che non ha una sua propria essenza filosofica e che il compianto mons. Antonio Livi (1938–2020) invitava a leggere con le categorie della sociologia e non della filosofia, rifiuta ogni realismo e, priva di ancoraggi forti, spinge al tanto decantato dialogo (su quali premesse, con quali contenuti e per quali fini?) e di conseguenza al compromesso con il mondo. É questa concezione che Papa Sarto, nella Lettera Enciclica "Pascendi" dell' 08 settembre 1907, condanna attravero una sorta di "reductio ad unum" (Sanguinetti) del pullulare di soggetti, scritti e correnti di cui si compone la "sintesi di tutte le eresie". Dalla morale soggettiva, dall'etica della situazione, da una storia del mondo e della Chiesa appiattita sullo storicismo il pontificato piano prende in modo chiaro e netto le distanze. Alla "rerum novarum cupido" Pio X contrappone la restaurazione cristiana della societá quale ancora di salvezza per l'uomo moderno contro le derive relativistiche e nichilistiche di fronte alle quali si crede di tutelarsi esclusivamente con la scienza e la tecnica, i nuovi "dei mortali". Scrive il pontefice di Riese che, nonostante le critiche di antimodernità e di posizione antiscientifica attirate dall'Enciclica sulla Chiesa, il suo compito resta quello di "custodire il deposito della fede" (si legge all'inizio della "Pascendi") al fine di "restaurare omnia in Christo" (cosí san Pio X, "E supremi apostolatus" del 04 ottobre 1903).
Riceviamo dal Prof. Daniele Trabucco e pubblichiamo.
SAN PIO X, BALUARDO CONTRO I PARADIGMI DELLA LIBERTÁ NEGATIVA:
Il canone della modernitá si compone di due elementi distinti: 1) una attenzione alla natura fisica ed all'uomo che relega Dio in secondo piano, se non addirittura lo sopprime; 2) un accentuato antropocentrismo con il primato della autodeterminazione della persona (c.d. libertá negativa) che si emancipa da ogni condizionamento trascendente, tradizionale e corporato. Entrambi questi due aspetti comportano precise conseguenze: l'enfasi sul progresso scientifico quale capacitá di dominio sul reale, la prioritá della libertá sulla Veritá, la fede cieca nello sviluppo delle tecniche e l'accento sulla sfera economica e sulle esigenze sempre piú insaziabili dei mercati. Si tratta di una modernitá quale atto della volontá umana sempre piú sganciata dal reale a vantaggio dell' "ego". San Pio X, pontefice alle "soglie del secolo breve" dal 1903 al 1914, combatte non la modernitá buona, che rafforza i canoni della visione umana e soprannaturale del mondo che il cristianesimo accoglie, bensí quella "volterriana", intrinsecamente autoreferenziale, antiumana ed antidivina. Questo tipo di modernitá, che non ha una sua propria essenza filosofica e che il compianto mons. Antonio Livi (1938–2020) invitava a leggere con le categorie della sociologia e non della filosofia, rifiuta ogni realismo e, priva di ancoraggi forti, spinge al tanto decantato dialogo (su quali premesse, con quali contenuti e per quali fini?) e di conseguenza al compromesso con il mondo. É questa concezione che Papa Sarto, nella Lettera Enciclica "Pascendi" dell' 08 settembre 1907, condanna attravero una sorta di "reductio ad unum" (Sanguinetti) del pullulare di soggetti, scritti e correnti di cui si compone la "sintesi di tutte le eresie". Dalla morale soggettiva, dall'etica della situazione, da una storia del mondo e della Chiesa appiattita sullo storicismo il pontificato piano prende in modo chiaro e netto le distanze. Alla "rerum novarum cupido" Pio X contrappone la restaurazione cristiana della societá quale ancora di salvezza per l'uomo moderno contro le derive relativistiche e nichilistiche di fronte alle quali si crede di tutelarsi esclusivamente con la scienza e la tecnica, i nuovi "dei mortali". Scrive il pontefice di Riese che, nonostante le critiche di antimodernità e di posizione antiscientifica attirate dall'Enciclica sulla Chiesa, il suo compito resta quello di "custodire il deposito della fede" (si legge all'inizio della "Pascendi") al fine di "restaurare omnia in Christo" (cosí san Pio X, "E supremi apostolatus" del 04 ottobre 1903).
Daniele Trabucco