IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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SE NON PARLERETE VOI,
PARLERANNO LE PIETRE


La Chiesa muore, perché i pastori hanno paura di parlare con verità e chiarezza.

Abbiamo paura dei media, dell’opinione pubblica, dei nostri confratelli!
Ma il buon pastore dona la vita per le sue pecore (…)

Tra non molto sarò chiamato al cospetto del Giudice Eterno. Se non vi trasmetto la verità che ho ricevuto, che cosa Gli dirò?

Noi vescovi dovremmo tremare al pensiero dei nostri silenzi colpevoli, dei nostri silenzi conniventi, dei nostri silenzi condiscendenti con il mondo”.

(Cit. Cardinal Robert Sarah)

Condividete. Grazie
T.me/alleanza3
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

GIUSTIZIA O GIUSTIZIE?

La modernitá concepisce l'ordinamento giuridico quale condizione del diritto e della giustizia. Tuttavia, se questo é vero, ne consegue che ogni ordinamento, creando il suo "ordine", avrá anche una sua specifica "giustizia" che a quell'ordine é strettamente collegata. Ogni ordine, dunque, altro non é se non la rappresentazione che dell'ordine medesimo l'uomo si fa ed impone con la forza. Non c'é piú, allora, un "ordo rerum", un ordine delle cose, ma unicamente "l' ordine del sistema". In questo contesto, la giustizia si rivela quale volontá/potere dell'uomo, sia esso la volontá/potere di uno solo al comando (Stalin ad esempio nell'U.R.S.S.), sia esso la volontá/potere di una identitá collettiva che si realizza attraverso il "mito" della sovranitá popolare. Si parla, così, di "giustizia liberale", "giustizia socialista" etc. Ció che noi erroneamente identifichiamo con la giustizia (quante volte ci si augura che la magistratura "faccia giustizia"), é in realtá un concetto variabile, modulare, dipendente dall'ideologia posta a fondamento del sistema giuridico: l'eguaglianza illuministica diventa, ad esempio, la giustizia delle dottrine socialiste etc. La c.d. giustizia é o "un flatus vocis" o una concezione ideologica accolta dall'ordinamento di volta in volta preso in esame. Quando pensatori autorevoli come John Rawls (1921-2002), filosofo statunitense e teorico della socialdemocrazia, o Salvatore Veca (1941), che ha elaborato il concetto di giustizia come equitá, riprendendo in Italia proprio le riflessioni di Rawls, o altri si interessano al tema della giustizia, non definiscono mai il giusto in sé, come vorrebbe l'approccio proprio del realismo integrale (si veda il filosofo aristotelico di origine belga Marcel De Corte (1905-1994)), ma sempre secondo una determinata dottrina, ovvero in senso relativo. In questo modo, precisa molto bene il prof. Giovanni Turco, bene e giusto vengono "immanentizzati". Viceversa, in una prospettiva classica, il bene, ció cui un ente tende per natura, o meglio tende in ragione della sua essenza (la cui negazione porta all'indifferentismo), é la condizione del giusto e, dunque, della giustizia. Quando il giurista romano Ulpiano (170 d.C. – 228 d.C.) sostiene che "Justitia est constans et perpetua voluntas jus suum cuique tribuendi", si colloca sulla stessa linea di Marco Tullio Cicerone (106 a.C. – 43 a.C.) per cui la giustizia non é né l'adesione ad una legge, né la sua applicazione da parte della magistratura, ma ció che distingue il giusto e l'ingiusto secondo la natura (filosofica e non biologica) delle cose, o meglio secondo i beni e le inclinazioni (le virtú) cui gli enti tendono.
AUMENTA LA SPESA MILITARE E SI TAGLIANO FONDI ESSENZIALI: I "SOVRANISTI DEI MIEI STIVALI"

Giorgia Meloni, prima di partire per il vertice di Washington, ha confermato l’intenzione del suo governo di aumentare la spesa militare. Attualmente, è previsto che questa raggiunga l’1,44% del Pil nel 2025, ma la leader punta a modificare questa percentuale, in aumento, portandola all’1,6%. Questa decisione arriva in un contesto di politiche di bilancio controverse, caratterizzate da tagli significativi in altri settori. Recentemente sono stati tagliati fondi cruciali per il Sud e per i servizi sociali essenziali, come gli asili nido, nonostante le promesse di sostegno alla maternità fatte, soprattutto in campagna elettorale.

Fonte: www.quifinanza.it
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

COSTITUZIONE, COSTITUZIONALISMO E CAOS:

Il prof. Maurizio Fioravanti, autorevole docente emerito di Storia del diritto medioevale e moderno presso l'Università degli Studi di Firenze, nella sua opera «Costituzionalismo. Percorsi della storia e tendenze attuali» pubblicata nel 2009 mette molto bene in evidenza come il costituzionalismo appartenga integralmente all'età moderna e nasca insieme allo stesso Stato moderno. In altri termini, il costituzionalismo è non solo coevo, ma anche omologo alla modernità ed ai suoi principi, in particolare al principio di immanenza con conseguente «espulsione» di qualunque ordine naturale e di qualunque trascendenza. Questo significa, allora, che, mediante la Costituzione, le fondamenta dell'ordinamento giuridico-politico si immanentizzano, positivizzandosi, e si positivizzano, immanentizzandosi (così TURCO). In questo modo, la «determinazione costituzionale» trova unicamente in se medesima la propria connotazione valoriale-assiologica. Da questa premessa è facile intuire che la legge, partendo dallo stesso Testo fondamentale, risulta un «opus voluntatis» piuttosto che «ordinatio rationis». Il legiferare, dunque, è un «facere» e non un «legere» l'ordine dell'essere. La assunzione di questa prospettiva implica che l'indeterminato, il «caos», risulti anteriore al «patto costituzionale» e alla Costituzione. L'ordinamento si erge, in questo modo, sul nulla dell'originaria indeterminatezza di principi e norme. Tuttavia, posto il volere costituente ed il suo esito costituzionale, l'indeterminato diviene anche una permanente eventualità da fronteggiare, in quanto la Costituzione positivistica ha sempre bisogno di interpretazione, di funzionalizzazione «dinamizzante» etc. Mutatis mutandis, le tanto decantate «Costituzioni» si fondano su loro stesse, o meglio sull'atto che, ponendole, pone anche se stesso. Il finito del proprio porsi pretende di fondare così il finito del proprio darsi in quanto la statuizione positiva si deve necessariamente identificare, per quanto sopra detto, con la sua inevitabile e continua evoluzione/interpretazione. In questo modo, però, si cade in una evidente contraddizione, dal momento che il finito viene assolutizzato ed infinitizzato. Ora, come è possibile la finitizzazione dell'infinito? Nessuno che si ponga il problema della Verità quale questione fondativa imprescindibile della legge?
Forwarded from Byoblu
ATTACCO ALL’ OSPEDALE DI KIEV: IL DOPPIOPESISMO DEI MEDIA ITALIANI

L'attacco all’ospedale di Kiev ha mostrato tutta la parzialità e l'iniquità etica dei media italiani, pronti a denunciare alcuni massacri e a tacere su altri

➡️https://www.byoblu.com/2024/07/10/attacco-all-ospedale-di-kiev-il-doppiopesismo-dei-media-italiani/

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TRUMP FERITO DURANTE UN COMIZIO
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Diversi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump mentre parlava sul palco a un comizio a Butler (Pennsylvania).
Il candidato repubblicano è stato ferito a un orecchio ed è stato immediatamente scortato via dai servizi segreti.