IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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Sono disponibili, presso la segreteria del Polo universitario "Unidolomiti" di Belluno della SSML/Istituto di grado universitario "san Domenico" di Roma, le lezioni contenenti i corsi completi di Diritto Naturale, Filosofia della Politica (antica e medioevale) e Diritto Costituzionale. Per informazioni e/o acquisti dei singoli corsi o del pacchetto completo, si puó scrivere a universita@unidolomiti.it oppure telefonare al +39 379 1075715.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

PENSIERO MODERNO E DIRITTO NATURALE CLASSICO

Il pensiero filosofico moderno, che inizia con Cartesio (1596–1650) ma é anticipato dall'antropologia del periodo umanistico e rinascimentale, é passato dal primato dell'essere al primato del soggetto inteso come sorgente creativa di valori e storia, come coscienza la quale non riconosce altri fini al di fuori di sé. In questo modo, la modernitá ha aperto le porte al relativismo teoretico, presupposto del conseguente relativismo morale e giuridico. Se, infatti, si nega l'esistenza di una veritá assoluta, di conseguenza non esistono valori morali e giuridici assoluti. Pertanto, la proclamazione dei diritti umani nelle Costituzioni o nei Trattati internazionali, o meglio la loro positivizzazione, lungi dall'attribuire loro qualunque concretizzazione e universalitá, evidenzia solamente il loro fondamento contingente ed arbitrario. La modernitá, detto diversamente, ha accolto il principio di libertá in luogo del principio di veritá. Il ritorno, allora, al diritto naturale classico ed al realismo di matrice aristotelico e tomista consente di recuperare la veritá del bene e del giusto. É bene ció che corrisponde alla natura dell'ente uomo, alla piena realizzazione di ció che lo rende quello che é. Negare che vi siano inclinazioni naturali che sono funzionali a conseguire alcuni fini conntaturati nell'essere (ad esempio, la ricerca della Veritá, vivere in una comunitá organizzata, mettere a frutto i propri talenti nell'ambito dell'esercizio dell'attivitá lavorativa, l'apertura alla vita etc.) significa cadere nell'indifferentismo, per cui é indifferente per l'uomo perseguire alcuni fini piuttosto che altri. Eppure, questa impostazione mostra tutta la sua debolezza argomentativa: se per l'uomo fosse indifferente l'apertura alla vita, si metterebbe in discussione la continuazione della specie e, quindi, la sua stessa sopravvivenza, se per l'uomo fosse indifferente vivere in modo isolato dagli altri o in comunitá, perché il linguaggio, la parola, il pensiero che favoriscono il confronto dialettico e l'aiuto in caso di necessitá (essere curati in ipotesi di patologia) etc.? Tutto questo non significa affatto non riconoscere la dimensione storica in cui l'uomo si viene a trovare: essa costituisce un vantaggio per il diritto naturale il quale, nel divenire della storia, si lascia sempre piú studiare in quanto la storia stessa ne amplia le applicazioni. La legge naturale, dunque, non é avulsa dalla realtá, ma é in contatto con essa. Questo richiede un'antropologia realistica alimentata dall'apporto positivo di tutte le scienze umane. Un'antropolgia oggi sostituita dal funzionalismo della persona, dall'essere la stessa un progetto continuamente in fieri ...
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
Oggi, con i miei ragazzi all'Universitá, ho chiuso il corso annuale (06 CFU) di Diritto Costituzionale. Li ho invitati a usare sempre la ragione contemplativa che scruta l'essere.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

DEMOCRAZIA "MESSIANICA" E DIRITTO NATURALE

Quante volte ci riempiamo la bocca della parola "democrazia"? Come ha ben scritto Jacob Talmon (1916–1980. Di origine polacca) nella sua celebre opera in lingua inglese "The Origins of Totalitarian Democracy" del 1952 la democrazia é divenuta fondamentalmente liberticida. Anzi, a partire dall'illuminismo questo aspetto si é sempre di piú rafforzato, in quanto essa (la democrazia) ha assunto, ed oggi questo aspetto é evidentissimo, una forma sempre piú totalitaria, o meglio "messianica", volta cioé, attraverso l'ideologia trans-umana, a realizzare una societá perfetta, omologata, senza differenze, felice. Detto diversamente, essa é l'espressione di una concezione del mondo, ritenuta superiore alle altre e, dunque, esportabile (con i risultati che abbiamo visto), che attribuisce alla volontá dell'uomo, intesa quale "volontá generale", il carattere di unica fonte dell'ordine sociale e di origine dei valori e delle norme etiche la cui messa in discussione, ad opera di alcuni Stati (ad esempio, l'abrogazione delle leggi abortiste), porta all'accusa di "torsione totalitaria" proprio in nome della "dittatura dei diritti". Caratteristica di questa "democrazia ideologica", per aggiornare il termine di Talmon, é quella di intendere se stessa come un assoluto con il contestuale rifiuto di ogni norma che trascenda l'uomo. L'unico criterio valido, allora, é unicamente quello della volontá maggioritaria (una regola procedurale divenuta sostanziale) espresso mediante la forma della rappresentanza politica. Non é, peró, questo un sistema "dispotico" che, avendo la pretesa di tenere unito il pluralismo evitando processi centrifughi, crede di essere lui stesso l'"ἀρχή" da cui ogni cosa dipende? Ogni ordinamento giuridico, invece, per evitare questa deriva totalitaria propria dello sviluppo della moderna concezione di democrazia, per essere veramente tale deve fondarsi sull'ordine metafisico, che é un ordine naturale e non convenzionale, o meglio sull'ordine dell'essere di cui la legge é chiamata a svolgere una funzione ordinatrice. Nonostante si voglia continuare a separare l'ordinamento da quella che Hans Kelsen (1881–1973) definiva "l'ideologia del diritto naturale", non ci si rende conto che il prezzo da pagare é un diritto "inumano", ovvero disgiunto dalla realtá e consegnato all'ideologia ed ai mostri che produce.
Forwarded from Idee&Azione
Pochi documenti riassumono la menzogna al potere quanto l’Agenda 2030 dell’ONU. La prima bugia sta nel nome e nella struttura reale dell’ONU. Le nazioni non sono affatto unite, l’ONU non ha mai evitato o risolto un conflitto. Inoltre gli Stati aderenti non sono in piede di parità. Non solo per il diritto di veto attribuito alle potenze vincitrici- ottant’anni fa ! della seconda guerra mondiale, oltreché alla Cina. L’ ONU è controllata dagli USA, il maggior finanziatore; le sue filiazioni, Unesco ( cultura) FAO ( fame nel mondo) e OMS ( sanità) sono largamente finanziate da Organizzazioni Non Governative, fondazioni e gruppi di potere privato. Inoltre, la pressione dei governi occidentali costringe molti Stati ad accettare la volontà di una minoranza in cambio di finanziamenti (prestiti vincolati a politiche specifiche e a cessione di risorse e sovranità) concessi da strutture transnazionali globaliste quali Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale. L’ONU è nei fatti un braccio del potere transazionale oligarchico privatizzato, garantito dall’influenza e dalle armi di alcuni paesi. Un’oligarchia miliardaria– veri e propri azionisti (stakeholders) dell’ONU e delle altre agenzie transnazionali- grazie all’Agenda 2030 impone la sua volontà alle nazioni “sovrane”.
(di Roberto Pecchioli)

#ideeazione
https://telegra.ph/LAgenda-2030-linganno-oligarchico-05-21
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

SULL'ORDINE POLITICO CRISTIANO: L'INSEGNAMENTO ATTUALE DEL PAPA SAN PIO X

Il grande Papa san Pio X, pontefice della Chiesa universale dal 1903 al 1914, nella nota Lettera apostolica «Notre charge apostolique» del 25 agosto 1910 nella quale veniva condannato il movimento francese «Le Sillon» il quale propugnava idee socialiste e un cristianesimo laicizzato, riflette riguardo il concetto di ordine politico cristiano. Egli afferma, a riguardo, come non si debba inventare la civiltà, né costruire sulle nuvole la nuova città, bensì prendere atto che essa «è esistita, esiste; è la civiltà cristiana». Il compito di una vera politica, pertanto, è quello di restaurarla. Questo non esclude, e Papa Sarto non insiste su questo punto, che la civiltà cristiana possa trovare diverse realizzazioni nel divenire della storia, tuttavia quello che rileva è il concetto stesso di città cattolica, o meglio la sua essenza. Pio X non immagina uno Stato ideale (la dottrina della Chiesa, peraltro, non ha mai elaborato una dottrina politica in merito) come modello da riprodurre storicamente, riferendosi, invece, sempre a dei principi di ordine generale che costituiscono il cuore di un autentico ordine politico cristiano: sussidiarietà, bene comune, diritto naturale classico di impostazione tomista che orienta la legislazione positiva, una concezione delle libertà e dei diritti non razionalistica ed illuministica ove questi concetti, precisa con amarezza Papa Pio X nella Lettera apostolica, sono affermati e rispettati solo se l'uomo obbedisce a se stesso. Viceversa, sulla scia dell'insegnamento di Papa Leone XIII (pontefice dal 1878 al 1903) desunto in particolare dalla Lettera Enciclica «Libertas» del 1888, Giuseppe Sarto, in opposizione al liberalismo che dell'illuminismo è «figlio», ritiene che la libertà ed i diritti siano tali nella misura in cui l'uomo sceglie i mezzi per perseguire i propri fini e le proprie inclinazioni naturali. Di fronte, dunque, ad un mondo che ha abbracciato il principio di immanenza, il laicismo, il razionalismo dei diritti umani, san Pio X, riassumendo il magistero dei suoi predecessori, ci offre la «costituzione cattolica delle società politiche» anteriore e comune ai diversi regimi particolari, possibili o auspicabili. Purtroppo, la sorditá e la mancanza di regalitá della odierna politica...
Sei stato invitato a L'UNIONE EUROPEA: TRA STATO DI DIRITTO E STATO TOTALITARIO

gio mag 23, 2024

16:00—18:30 (CET)

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