L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
LA FORZA ARGOMENTATIVA DI ARISTOTELE CONTRO L'INCONSISTENZA DELL' IDEOLOGIA GENDER
Il termine "gender", in lingua italiana genere, viene utilizzato per riferirsi all'identitá di genere per cui un uomo ed una donna non sono tali in virtú delle loro caratteristiche biologiche, ma unicamente sulla base di quanto un soggetto percepisce di se stesso (la sua condizione psico-sociale). Fattori psicologici, modelli sociali e culturali, sistemi educativi etc. possono, ritengono i sostenitori di queste "teorie", influenzare e condizionare la libera percezione del sé. Addirittura, troviamo quotidiani, quali ad esempio "Domani" di Carlo De Benedetti, che contengono editoriali (uno del 19 luglio 2021) per cui il genere, ritenuto (erroneamente) un accidente secondo la filosofia aristotelica, é liquido ("va e viene") a differenza della sostanza che permane. Alla luce di questa premessa, si riesce persino a titolare che il grande filosofo greco Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) avrebbe pure votato il disegno di legge "Zan". Ora, non é questa la sede per smentire punto su punto le "ricostruzioni fantasiose" di "Domani", ma va ricordato che, nel caso specifico, il genere maschile o femminile non é affatto un accidente nel senso utilizzato dal fondatore del "Liceo", bensì una parte immanente alla sostanza ("sostanza seconda") senza la quale si assisterebbe all'eliminazione del tutto: dell'ente uomo e dell'ente donna. Gli accidenti, é bene non dimenticarlo, esistono solo se cadono o giaciono in una sostanza e vanno sempre considerati come proprietá della sostanza (il verde dell'albero, il suo muoversi a causa del vento etc.). In una sostanza sensibile, come una donna o un uomo, é il concetto di forma (ció che rende l'uomo un uomo e la donna una donna), secondo Aristotele, il solo idoneo ad unificare la materia, ma a condizione che questa abbia una certa predisposizione ad essere unificata, cioé se sia capace di aprirsi all'azione unificatrice della forma. Nell'uomo e nella donna, l' "ὑποκείμενον" (ció che sta sotto, o meglio il loro fondamento ontologico, il "composto di materia e forma" per utilizzare un'espressione tratta dal VII libro della "Metafisica") non ci dice solo che sono, ma che sono determinati in un certo modo: appunto come uomo e come donna. É, infatti, la forma dell'uomo e della donna in grado, rispettivamente, di raccogliere ed unificare in vista di un fine, di un τέλος, una molteplicitá di elementi (nel nostro caso somatici). Questo significa, allora, che la forma dell'ente donna non potrá mai unificare una molteplicitá di elementi appartenenti all'ente uomo e viceversa. Il "gender", allora, é un'ideologia che contraddice quanto la retta ragione ci dimostra in modo evidente. La percezione su cui si fonda non é il reale, ma una rappresentazione che, potendo assumere qualunque contenuto, si presta alle ricostruzioni piú assurde e fantasiose, celate dietro la richiesta di "nuovi diritti".
LA FORZA ARGOMENTATIVA DI ARISTOTELE CONTRO L'INCONSISTENZA DELL' IDEOLOGIA GENDER
Il termine "gender", in lingua italiana genere, viene utilizzato per riferirsi all'identitá di genere per cui un uomo ed una donna non sono tali in virtú delle loro caratteristiche biologiche, ma unicamente sulla base di quanto un soggetto percepisce di se stesso (la sua condizione psico-sociale). Fattori psicologici, modelli sociali e culturali, sistemi educativi etc. possono, ritengono i sostenitori di queste "teorie", influenzare e condizionare la libera percezione del sé. Addirittura, troviamo quotidiani, quali ad esempio "Domani" di Carlo De Benedetti, che contengono editoriali (uno del 19 luglio 2021) per cui il genere, ritenuto (erroneamente) un accidente secondo la filosofia aristotelica, é liquido ("va e viene") a differenza della sostanza che permane. Alla luce di questa premessa, si riesce persino a titolare che il grande filosofo greco Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) avrebbe pure votato il disegno di legge "Zan". Ora, non é questa la sede per smentire punto su punto le "ricostruzioni fantasiose" di "Domani", ma va ricordato che, nel caso specifico, il genere maschile o femminile non é affatto un accidente nel senso utilizzato dal fondatore del "Liceo", bensì una parte immanente alla sostanza ("sostanza seconda") senza la quale si assisterebbe all'eliminazione del tutto: dell'ente uomo e dell'ente donna. Gli accidenti, é bene non dimenticarlo, esistono solo se cadono o giaciono in una sostanza e vanno sempre considerati come proprietá della sostanza (il verde dell'albero, il suo muoversi a causa del vento etc.). In una sostanza sensibile, come una donna o un uomo, é il concetto di forma (ció che rende l'uomo un uomo e la donna una donna), secondo Aristotele, il solo idoneo ad unificare la materia, ma a condizione che questa abbia una certa predisposizione ad essere unificata, cioé se sia capace di aprirsi all'azione unificatrice della forma. Nell'uomo e nella donna, l' "ὑποκείμενον" (ció che sta sotto, o meglio il loro fondamento ontologico, il "composto di materia e forma" per utilizzare un'espressione tratta dal VII libro della "Metafisica") non ci dice solo che sono, ma che sono determinati in un certo modo: appunto come uomo e come donna. É, infatti, la forma dell'uomo e della donna in grado, rispettivamente, di raccogliere ed unificare in vista di un fine, di un τέλος, una molteplicitá di elementi (nel nostro caso somatici). Questo significa, allora, che la forma dell'ente donna non potrá mai unificare una molteplicitá di elementi appartenenti all'ente uomo e viceversa. Il "gender", allora, é un'ideologia che contraddice quanto la retta ragione ci dimostra in modo evidente. La percezione su cui si fonda non é il reale, ma una rappresentazione che, potendo assumere qualunque contenuto, si presta alle ricostruzioni piú assurde e fantasiose, celate dietro la richiesta di "nuovi diritti".
Forwarded from Weltanschauung Italia
IATROGENESI E STORIA
Non se ne parla mai abbastanza ma la iatrogenesi (errore medico) è una delle principali cause di morte al mondo.
Se in epoca pandemica si fossero fatte seriamente le autopsie probabilmente la percentuale salirebbe a livelli ancora più vertiginosi.
Perché lo abbiamo detto per anni, la stragrande maggioranza dei morti furono dovute proprio alla iatrogenesi (cure errate e protocolli folli).
La media di morte è sempre stata 82 anni con più di 3 patologie pregresse ed è stato così dal primo giorno.
Le cause di morte non sono state mai accertate, tutto veniva conteggiato come COVID in base ai tamponi.
Aggiungiamoci anche che misure come la reclusione e il coprifuoco si sono dimostrate fallimentari oltre che dannose.
Per non parlare delle vaccinazioni di massa che non hanno mai ottenuto gli effetti propagandati, nessuna immunizzazione, alcun beneficio, solamente danni.
Eppure nell'immaginario comune e nelle narrazioni si dà per assodato che in quegli anni c'è stata la pandemia e ne siamo usciti coi vaccini. Questo sarà nei libri di storia.
Stessa cosa è accaduta con tutte le precedenti vaccinazioni salvifiche, basta informarsi a fondo per prenderne atto.
È incredibile come riescano a narrare le cose al rovescio e darle poi in pasto alla storia.
WI
Non se ne parla mai abbastanza ma la iatrogenesi (errore medico) è una delle principali cause di morte al mondo.
Se in epoca pandemica si fossero fatte seriamente le autopsie probabilmente la percentuale salirebbe a livelli ancora più vertiginosi.
Perché lo abbiamo detto per anni, la stragrande maggioranza dei morti furono dovute proprio alla iatrogenesi (cure errate e protocolli folli).
La media di morte è sempre stata 82 anni con più di 3 patologie pregresse ed è stato così dal primo giorno.
Le cause di morte non sono state mai accertate, tutto veniva conteggiato come COVID in base ai tamponi.
Aggiungiamoci anche che misure come la reclusione e il coprifuoco si sono dimostrate fallimentari oltre che dannose.
Per non parlare delle vaccinazioni di massa che non hanno mai ottenuto gli effetti propagandati, nessuna immunizzazione, alcun beneficio, solamente danni.
Eppure nell'immaginario comune e nelle narrazioni si dà per assodato che in quegli anni c'è stata la pandemia e ne siamo usciti coi vaccini. Questo sarà nei libri di storia.
Stessa cosa è accaduta con tutte le precedenti vaccinazioni salvifiche, basta informarsi a fondo per prenderne atto.
È incredibile come riescano a narrare le cose al rovescio e darle poi in pasto alla storia.
WI
Forwarded from Matteo D'Amico
🟨 Prometeismo moderno o creaturalità ordinata? - Università estiva 2024
Cari amici, vi segnalo che per il terzo anno consecutivo l’Osservatorio Card. Van Thuân organizza dall’11 al 14 luglio 2024 la prestigiosa e molto apprezzata Università Estiva residenziale proposta e condotta dal Prof. Giovanni Turco. L’evento, che quest’anno si svolgerà a Castellammare di Stabia (Napoli) presso la Casa di Accoglienza delle Suore Compassioniste Serve di Maria, presenta il titolo “Prometeismo moderno o creaturalità ordinata?”. Molteplici i relatori che vi prenderanno parte: Gianfranco Amato, Don Samuele Cecotti, Matteo D’Amico, Gianandrea De Antonellis, Rudi Di Marco, Giovanni Formicola, Paolo Gulisano, Don Marino Neri, Fabio Trevisan, Giovanni Turco e Guido Vignelli.
L’Università inizierà il primo giorno, 11 luglio, alle ore 17 con l’accoglienza e terminerà con il pranzo di domenica 14 luglio.
Per iscrizione o richiesta di ulteriori informazioni logistiche scrivere a: scuole.ossvanthuan@gmail.com
Cari amici, vi segnalo che per il terzo anno consecutivo l’Osservatorio Card. Van Thuân organizza dall’11 al 14 luglio 2024 la prestigiosa e molto apprezzata Università Estiva residenziale proposta e condotta dal Prof. Giovanni Turco. L’evento, che quest’anno si svolgerà a Castellammare di Stabia (Napoli) presso la Casa di Accoglienza delle Suore Compassioniste Serve di Maria, presenta il titolo “Prometeismo moderno o creaturalità ordinata?”. Molteplici i relatori che vi prenderanno parte: Gianfranco Amato, Don Samuele Cecotti, Matteo D’Amico, Gianandrea De Antonellis, Rudi Di Marco, Giovanni Formicola, Paolo Gulisano, Don Marino Neri, Fabio Trevisan, Giovanni Turco e Guido Vignelli.
L’Università inizierà il primo giorno, 11 luglio, alle ore 17 con l’accoglienza e terminerà con il pranzo di domenica 14 luglio.
Per iscrizione o richiesta di ulteriori informazioni logistiche scrivere a: scuole.ossvanthuan@gmail.com
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
POLITICA E FELICITÁ NEL PENSIERO DI ARISTOTELE
Accanto alle "scienze teoretiche" che hanno per fine la pura conoscenza (la filosofia prima, la fisica, la matematica etc.) troviamo, come ben insegna Aristotele (384 a.C. - 321 a.C.), le "scienze pratiche" le quali, a differenza delle prime, hanno per fine l'azione, o meglio l'agire bene. Ora, mentre nell' "Etica a Nicomaco" e nell' "Etica Eudemia" Aristotele si occupa del bene del singolo, nella "Politica" affronta il bene della famiglia e della cittá. Tuttavia, dal momento che il bene del singolo non é separato dal bene della "polis" in quanto ne é parte integrante, la scienza o filosofia pratica che tratta la questione del bene é la "scienza politica". La politica, dunque, é l'arte non del consenso, ma del bene. In che cosa consiste questo bene? Aristotele, nella "Politica", risponde che é la felicitá la quale non va intesa quale benessere materiale, ma primariamente nell'esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú. Nell'uomo, peró, non si trovano solo eccellenze di ragione (c.d. virtú dianoetiche), ma anche di carattere (c.d. virtú etiche). Pertanto, non avremo solo le eccellenze teoretiche come la sapienza, che assomma in sé anche l'intelletto, concepita quale conoscenza dei principi, ma pure il coraggio quale giusto mezzo tra temerarietá e viltá, o la liberalitá, ossia il giusto mezzo tra avarizia e prodigalitá etc. Aristotele non nega affatto il piacere, tuttavia non lo considera il sommo bene, la felicitá, bensí un "quid" strumentale all'esercizio migliore delle virtú. La cittá, quindi, non ha come finalitá il semplice vivere, ma il vivere bene nel senso precedentemente indicato. Se a questo viene anteposto l'interesse dei governanti, il loro tornaconto personale, allora si assiste alla degenerazione della costituzione della cittá da concepirsi non nel senso moderno, ma quale ordinamento delle magistrature e della vita generale della "polis" medesima: ecco allora che al regno subentra la tirranide, all'aristocrazia l'oligarchia, alla "politia", ovvero il governo della maggior parte, la oclocrazia ove prevale la "volontá delle masse" spesso eterodirette e soggette a continui e frequenti cambiamenti. In altri termini, la "democrazia delle pance"...la nostra.
POLITICA E FELICITÁ NEL PENSIERO DI ARISTOTELE
Accanto alle "scienze teoretiche" che hanno per fine la pura conoscenza (la filosofia prima, la fisica, la matematica etc.) troviamo, come ben insegna Aristotele (384 a.C. - 321 a.C.), le "scienze pratiche" le quali, a differenza delle prime, hanno per fine l'azione, o meglio l'agire bene. Ora, mentre nell' "Etica a Nicomaco" e nell' "Etica Eudemia" Aristotele si occupa del bene del singolo, nella "Politica" affronta il bene della famiglia e della cittá. Tuttavia, dal momento che il bene del singolo non é separato dal bene della "polis" in quanto ne é parte integrante, la scienza o filosofia pratica che tratta la questione del bene é la "scienza politica". La politica, dunque, é l'arte non del consenso, ma del bene. In che cosa consiste questo bene? Aristotele, nella "Politica", risponde che é la felicitá la quale non va intesa quale benessere materiale, ma primariamente nell'esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú. Nell'uomo, peró, non si trovano solo eccellenze di ragione (c.d. virtú dianoetiche), ma anche di carattere (c.d. virtú etiche). Pertanto, non avremo solo le eccellenze teoretiche come la sapienza, che assomma in sé anche l'intelletto, concepita quale conoscenza dei principi, ma pure il coraggio quale giusto mezzo tra temerarietá e viltá, o la liberalitá, ossia il giusto mezzo tra avarizia e prodigalitá etc. Aristotele non nega affatto il piacere, tuttavia non lo considera il sommo bene, la felicitá, bensí un "quid" strumentale all'esercizio migliore delle virtú. La cittá, quindi, non ha come finalitá il semplice vivere, ma il vivere bene nel senso precedentemente indicato. Se a questo viene anteposto l'interesse dei governanti, il loro tornaconto personale, allora si assiste alla degenerazione della costituzione della cittá da concepirsi non nel senso moderno, ma quale ordinamento delle magistrature e della vita generale della "polis" medesima: ecco allora che al regno subentra la tirranide, all'aristocrazia l'oligarchia, alla "politia", ovvero il governo della maggior parte, la oclocrazia ove prevale la "volontá delle masse" spesso eterodirette e soggette a continui e frequenti cambiamenti. In altri termini, la "democrazia delle pance"...la nostra.
https://gazzettadellemilia.it/cultura/item/45809-politica-e-felicit%C3%A0-nel-pensiero-di-aristotele
gazzettadellemilia.it
Politica e Felicità nel pensiero di Aristotele
Di Daniele Trabucco Belluno, 15 maggio 2024 - Accanto alle "scienze teoretiche" che hanno per fine la pura conoscenza (la filosofia prima, la fisica, la matematica etc.) troviamo, come ben ins...
Forwarded from ImolaOggi Channel
Politica e felicità nel pensiero di Aristotele
"La felicitá non va intesa quale benessere materiale, ma come esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú"
(prof. Daniele Trabucco)
https://www.imolaoggi.it/2024/05/15/politica-felicita-pensiero-aristotele/
"La felicitá non va intesa quale benessere materiale, ma come esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú"
(prof. Daniele Trabucco)
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Imola Oggi
Politica e felicità nel pensiero di Aristotele • Imola Oggi
La felicitá non va intesa quale benessere materiale, ma come esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú
Forwarded from Amici di inFormazione Cattolica
informazionecattolica.it
Spari contro il premier slovacco, è in pericolo di vita - informazionecattolica.it
di Angelica La Rosa - IL PRIMO MINISTRO SLOVACCO ROBERT FICO È IN "PERICOLO DI VITA" DOPO ESSERE STATO COLPITO DA COLPI D'ARMA DA FUOCO "Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita". Così si legge in un messaggio pubblicato poco fa sull'account…
CONVEGNO DI GEOPOLITICA A MANTOVA
Oggi sono stato ospite della SSML/Istituto di grado universitario "Unicollege" sede di Mantova per affrontare, da un punto di vista del Diritto Costituzionale, le questioni dello "Stato di Palestina" e delle Repubbliche popolari di Doneck e Lugansk. In particolare, con riferimento alla seconda questione, mi sono interrogato sul rapporto tra il principio di integritá territoriale e il diritto all'autodeterminazione. Tanti autorevoli ospiti: dal dott. Davide Gorni, Caporedattore del Corriere della Sera al prof. Giorgio Cella, dal generale Giorgio Battisti al dott. Marco Malaguti del Centro Studi Machiavelli. Un'occasione importante di studio e confronto con la intensa ed attiva partecipazione degli studenti dell'Universitá.
Oggi sono stato ospite della SSML/Istituto di grado universitario "Unicollege" sede di Mantova per affrontare, da un punto di vista del Diritto Costituzionale, le questioni dello "Stato di Palestina" e delle Repubbliche popolari di Doneck e Lugansk. In particolare, con riferimento alla seconda questione, mi sono interrogato sul rapporto tra il principio di integritá territoriale e il diritto all'autodeterminazione. Tanti autorevoli ospiti: dal dott. Davide Gorni, Caporedattore del Corriere della Sera al prof. Giorgio Cella, dal generale Giorgio Battisti al dott. Marco Malaguti del Centro Studi Machiavelli. Un'occasione importante di studio e confronto con la intensa ed attiva partecipazione degli studenti dell'Universitá.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
I TROPPI PERSONALISMI NEL CATTOLICESIMO E LA NEGAZIONE DELLA CREATURALITÁ
Il personalismo é una corrente filosofica dai plurimi contenuti ed é la diretta conseguenza sia del primato del soggetto sull'oggetto di cartesiana memoria, sia del principio di immanenza. Ora, é innegabile che le diverse prospettive personalistiche neghino in tutto o in parte la veritá della creaturalitá della persona, rendendola un progetto continuamente in fieri. Non puó stupire, allora, se, dopo la conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II nel dicembre del 1965, si sia via via affermato il personalismo pratico-pastorale che, premettendo l'accompagnamento alla vera conoscenza della Veritá ad opera della retta ragione, favorisce l'autonomia relativista delle coscienze. Non stupisce, neppure, la proposta di "umanesimo integrale" avanzata dal filosofo francese Jacques Maritain (1882-1973) dove, in nome della "nuova cristianitá" di tipo "aconfessionale e pluralista", si trasforma il mito della "volontá generale" in un assoluto religioso-morale idolatrico che fa totalitariamente e necessariamente scelte morali pubbliche in autonomia e spesso in palese contraddizione con la legge naturale. Da ultimo, non si puó dimenticare il personalismo teologico di Karl Rhaner (1904-1984) di stampo hegeliano-heidegerriano in cui, con la sua opera di "depravazione ermeneutica" del tomismo, l'essere é ridotto a "Dasein", a qualcosa di temporalizzato che é alla base dell'etica della situazione. In questo vortice di idee solo il recupero dell'insegnamemto di san Tommaso d'Aquino (1225 –1274), ove la persona é tale in quanto sostanza e fa da supposito ad un'essenza e a degli accidenti con una natura determinata da realizzare pienamente, é la strada da percorrere per recuperare la dignitá intrinseca del nostrl essere uomini e donne. L'opposto di quelle correnti personalistiche che, insistendo su una natura indeterminata, anfibia e modulare, illudono l'uomo di essere altro da sé.
I TROPPI PERSONALISMI NEL CATTOLICESIMO E LA NEGAZIONE DELLA CREATURALITÁ
Il personalismo é una corrente filosofica dai plurimi contenuti ed é la diretta conseguenza sia del primato del soggetto sull'oggetto di cartesiana memoria, sia del principio di immanenza. Ora, é innegabile che le diverse prospettive personalistiche neghino in tutto o in parte la veritá della creaturalitá della persona, rendendola un progetto continuamente in fieri. Non puó stupire, allora, se, dopo la conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II nel dicembre del 1965, si sia via via affermato il personalismo pratico-pastorale che, premettendo l'accompagnamento alla vera conoscenza della Veritá ad opera della retta ragione, favorisce l'autonomia relativista delle coscienze. Non stupisce, neppure, la proposta di "umanesimo integrale" avanzata dal filosofo francese Jacques Maritain (1882-1973) dove, in nome della "nuova cristianitá" di tipo "aconfessionale e pluralista", si trasforma il mito della "volontá generale" in un assoluto religioso-morale idolatrico che fa totalitariamente e necessariamente scelte morali pubbliche in autonomia e spesso in palese contraddizione con la legge naturale. Da ultimo, non si puó dimenticare il personalismo teologico di Karl Rhaner (1904-1984) di stampo hegeliano-heidegerriano in cui, con la sua opera di "depravazione ermeneutica" del tomismo, l'essere é ridotto a "Dasein", a qualcosa di temporalizzato che é alla base dell'etica della situazione. In questo vortice di idee solo il recupero dell'insegnamemto di san Tommaso d'Aquino (1225 –1274), ove la persona é tale in quanto sostanza e fa da supposito ad un'essenza e a degli accidenti con una natura determinata da realizzare pienamente, é la strada da percorrere per recuperare la dignitá intrinseca del nostrl essere uomini e donne. L'opposto di quelle correnti personalistiche che, insistendo su una natura indeterminata, anfibia e modulare, illudono l'uomo di essere altro da sé.
Forwarded from ImolaOggi Channel
Privatizzazioni, il governo "sovranista" cede il 2,8% di Eni
(Mattei si sta rivoltando nella tomba)
https://www.imolaoggi.it/2024/05/16/privatizzazioni-cede-il-2-percento-eni/
(Mattei si sta rivoltando nella tomba)
https://www.imolaoggi.it/2024/05/16/privatizzazioni-cede-il-2-percento-eni/
Imola Oggi
Privatizzazioni, governo cede il 2,8% di Eni • Imola Oggi
Il carniere delle società pubbliche che potrebbero essere privatizzate, anche solo in parte, è nutrito: Enav, Enel, Poste, Leonardo
Forwarded from Unidolomiti
🔎📚 Corso di alta formazione
La terra dell’Eden Introduzione alla civiltà armena: storia, letteratura, arte
🎯 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼:
🌍 Conoscere gli aspetti principali della civiltà armena, la sua storia letteraria e artistica, e comprenderne la rilevanza culturale. L’allievo sarà in grado di avvicinare la letteratura armena in traduzione e apprezzarne la qualità; di riconoscere i maggiori manufatti artistici armeni e interpretarne il significato (anche in previsione di un viaggio); di conoscere i principali eventi della storia armena e collocarli entro il contesto storico universale.
📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Mercoledì 22 maggio
👩💻 𝗠𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀: online
ℹ️ 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮, 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶:
https://unidolomiti.it/portfolio-articoli/la-terra-delleden/
o contatta la referente 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝘇𝘇𝗮:
📞 0437 851 355
📬 universita@unidolomiti.it
La terra dell’Eden Introduzione alla civiltà armena: storia, letteratura, arte
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📞 0437 851 355
📬 universita@unidolomiti.it
Forwarded from Unidolomiti
🔎📚 Corso di alta formazione - 𝗦𝘁𝘂𝗱𝗶 𝗠𝗲𝗱𝗶𝗼 𝗢𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶
🎯 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼:
🌍 Il corso di Alta Formazione offre agli studenti la comprensione del Medio Oriente sotto i profili geopolitici, geostrategici e geoeconomici a livello internazionale, approfondendo la storia, la cultura e le tradizioni dei Paesi, con uno sguardo alle tendenze contemporanee e alle sfide in un mondo multipolare, fra conflitti, sicurezza, mercati e trasformazioni etno-demografiche e sociologiche, con un approccio interdisciplinare e comparativo.
📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Lunedì 13 maggio
👩💻 𝗠𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀: online
ℹ️ 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮, 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶:
https://unidolomiti.it/portfolio-articoli/studi-medio-orientali/
o contatta la referente 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝘇𝘇𝗮:
📞 0437 851 355
📬 universita@unidolomiti.it
🎯 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼:
🌍 Il corso di Alta Formazione offre agli studenti la comprensione del Medio Oriente sotto i profili geopolitici, geostrategici e geoeconomici a livello internazionale, approfondendo la storia, la cultura e le tradizioni dei Paesi, con uno sguardo alle tendenze contemporanee e alle sfide in un mondo multipolare, fra conflitti, sicurezza, mercati e trasformazioni etno-demografiche e sociologiche, con un approccio interdisciplinare e comparativo.
📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Lunedì 13 maggio
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Forwarded from Amici di inFormazione Cattolica
informazionecattolica.it
In Germania i bambini cristiani chiedono di convertirsi all’Islam - informazionecattolica.it
di Pietro Licciardi - FALLITO IL MULTICULTURALISMO CI AVVIAMO A GRANDI PASSI VERSO LA SOTTOMISSIONE Dalla Germania arriva la notizia che sempre più bambini cristiani chiedono di convertirsi all’islam per non essere più emarginati a scuola dai compagni mussulmani…