Forwarded from Unidolomiti
🔎📚 Corso di alta formazione
La terra dell’Eden Introduzione alla civiltà armena: storia, letteratura, arte
🎯 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼:
🌍 Conoscere gli aspetti principali della civiltà armena, la sua storia letteraria e artistica, e comprenderne la rilevanza culturale. L’allievo sarà in grado di avvicinare la letteratura armena in traduzione e apprezzarne la qualità; di riconoscere i maggiori manufatti artistici armeni e interpretarne il significato (anche in previsione di un viaggio); di conoscere i principali eventi della storia armena e collocarli entro il contesto storico universale.
📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Mercoledì 22 maggio
👩💻 𝗠𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀: online
ℹ️ 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮, 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶:
https://unidolomiti.it/portfolio-articoli/la-terra-delleden/
o contatta la referente 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝘇𝘇𝗮:
📞 0437 851 355
📬 universita@unidolomiti.it
La terra dell’Eden Introduzione alla civiltà armena: storia, letteratura, arte
🎯 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼:
🌍 Conoscere gli aspetti principali della civiltà armena, la sua storia letteraria e artistica, e comprenderne la rilevanza culturale. L’allievo sarà in grado di avvicinare la letteratura armena in traduzione e apprezzarne la qualità; di riconoscere i maggiori manufatti artistici armeni e interpretarne il significato (anche in previsione di un viaggio); di conoscere i principali eventi della storia armena e collocarli entro il contesto storico universale.
📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Mercoledì 22 maggio
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Forwarded from Unidolomiti
🔎📚 Corso di alta formazione - 𝗦𝘁𝘂𝗱𝗶 𝗠𝗲𝗱𝗶𝗼 𝗢𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶
🎯 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼:
🌍 Il corso di Alta Formazione offre agli studenti la comprensione del Medio Oriente sotto i profili geopolitici, geostrategici e geoeconomici a livello internazionale, approfondendo la storia, la cultura e le tradizioni dei Paesi, con uno sguardo alle tendenze contemporanee e alle sfide in un mondo multipolare, fra conflitti, sicurezza, mercati e trasformazioni etno-demografiche e sociologiche, con un approccio interdisciplinare e comparativo.
📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Lunedì 13 maggio
👩💻 𝗠𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀: online
ℹ️ 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮, 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶:
https://unidolomiti.it/portfolio-articoli/studi-medio-orientali/
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🎯 𝗢𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼:
🌍 Il corso di Alta Formazione offre agli studenti la comprensione del Medio Oriente sotto i profili geopolitici, geostrategici e geoeconomici a livello internazionale, approfondendo la storia, la cultura e le tradizioni dei Paesi, con uno sguardo alle tendenze contemporanee e alle sfide in un mondo multipolare, fra conflitti, sicurezza, mercati e trasformazioni etno-demografiche e sociologiche, con un approccio interdisciplinare e comparativo.
📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Lunedì 13 maggio
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Forwarded from ImolaOggi Channel
Migranti, ancora sbarchi a Lampedusa
Partiti dalla Tunisia, alla faccia dell'accordo da 100 milioni di euro
https://www.imolaoggi.it/2024/05/12/migranti-ancora-sbarchi-lampedusa/
Partiti dalla Tunisia, alla faccia dell'accordo da 100 milioni di euro
https://www.imolaoggi.it/2024/05/12/migranti-ancora-sbarchi-lampedusa/
Imola Oggi
Migranti, ancora sbarchi a Lampedusa • Imola Oggi
Sono 89 i migranti giunti durante la notte a Lampedusa dove, ieri, nell'arco di 24 ore, ci sono stati 5 sbarchi con un totale di 103 persone
Accordo con la Tunisia da 100 milioni di euro e continuano a sbarcare (89 anche ieri). Quando vi accorgerete che questo Governo é un bluff?
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
LA GRANDE LEZIONE DI ARISTOTELE SUL DIVENIRE:
Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.), il piú grande pensatore dell'antichitá e non solo, dimostra con la forza della ragione speculativa in che cosa consista il divenire, ossia il mutamento delle cose che ci viene attestato dall'esperienza sensibile. Se questo venisse inteso come passaggio dalla privazione della forma (cioé la non esistenza della forma) alla forma (ossia all'essere) si cadrebbe in una vistosa contraddizione. Come fa il non essere, che non é, a diventare forma, a risultare essere? Il non essere, come insegna Parmenide nel "De natura", non si puó né dire, né pensare. Oltre, quindi, alla privazione ed alla forma, va ricordata la presenza di un terzo elemento: "il sostrato", il diveniente. Con l'introduzione di questo concetto la contraddizione viene superata. Nella crescita da piccolo a grande non é la piccolezza che diventa grande, ma accade che qualcosa sia prima determinato dalla piccolezza e poi dalla grandezza. Mentre nel divenire accidentale sostrato é sempre una sostanza (la casa (la sostanza) si arricchisce di una nuova stanza e, pertanto, é piú grande), nel divenire sostanziale (cioé nella generazione e corruzione di una sostanza) il "sostrato" é la materia prima, ovvero un anelito infinito alla forma.
LA GRANDE LEZIONE DI ARISTOTELE SUL DIVENIRE:
Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.), il piú grande pensatore dell'antichitá e non solo, dimostra con la forza della ragione speculativa in che cosa consista il divenire, ossia il mutamento delle cose che ci viene attestato dall'esperienza sensibile. Se questo venisse inteso come passaggio dalla privazione della forma (cioé la non esistenza della forma) alla forma (ossia all'essere) si cadrebbe in una vistosa contraddizione. Come fa il non essere, che non é, a diventare forma, a risultare essere? Il non essere, come insegna Parmenide nel "De natura", non si puó né dire, né pensare. Oltre, quindi, alla privazione ed alla forma, va ricordata la presenza di un terzo elemento: "il sostrato", il diveniente. Con l'introduzione di questo concetto la contraddizione viene superata. Nella crescita da piccolo a grande non é la piccolezza che diventa grande, ma accade che qualcosa sia prima determinato dalla piccolezza e poi dalla grandezza. Mentre nel divenire accidentale sostrato é sempre una sostanza (la casa (la sostanza) si arricchisce di una nuova stanza e, pertanto, é piú grande), nel divenire sostanziale (cioé nella generazione e corruzione di una sostanza) il "sostrato" é la materia prima, ovvero un anelito infinito alla forma.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
LA FORZA ARGOMENTATIVA DI ARISTOTELE CONTRO L'INCONSISTENZA DELL' IDEOLOGIA GENDER
Il termine "gender", in lingua italiana genere, viene utilizzato per riferirsi all'identitá di genere per cui un uomo ed una donna non sono tali in virtú delle loro caratteristiche biologiche, ma unicamente sulla base di quanto un soggetto percepisce di se stesso (la sua condizione psico-sociale). Fattori psicologici, modelli sociali e culturali, sistemi educativi etc. possono, ritengono i sostenitori di queste "teorie", influenzare e condizionare la libera percezione del sé. Addirittura, troviamo quotidiani, quali ad esempio "Domani" di Carlo De Benedetti, che contengono editoriali (uno del 19 luglio 2021) per cui il genere, ritenuto (erroneamente) un accidente secondo la filosofia aristotelica, é liquido ("va e viene") a differenza della sostanza che permane. Alla luce di questa premessa, si riesce persino a titolare che il grande filosofo greco Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) avrebbe pure votato il disegno di legge "Zan". Ora, non é questa la sede per smentire punto su punto le "ricostruzioni fantasiose" di "Domani", ma va ricordato che, nel caso specifico, il genere maschile o femminile non é affatto un accidente nel senso utilizzato dal fondatore del "Liceo", bensì una parte immanente alla sostanza ("sostanza seconda") senza la quale si assisterebbe all'eliminazione del tutto: dell'ente uomo e dell'ente donna. Gli accidenti, é bene non dimenticarlo, esistono solo se cadono o giaciono in una sostanza e vanno sempre considerati come proprietá della sostanza (il verde dell'albero, il suo muoversi a causa del vento etc.). In una sostanza sensibile, come una donna o un uomo, é il concetto di forma (ció che rende l'uomo un uomo e la donna una donna), secondo Aristotele, il solo idoneo ad unificare la materia, ma a condizione che questa abbia una certa predisposizione ad essere unificata, cioé se sia capace di aprirsi all'azione unificatrice della forma. Nell'uomo e nella donna, l' "ὑποκείμενον" (ció che sta sotto, o meglio il loro fondamento ontologico, il "composto di materia e forma" per utilizzare un'espressione tratta dal VII libro della "Metafisica") non ci dice solo che sono, ma che sono determinati in un certo modo: appunto come uomo e come donna. É, infatti, la forma dell'uomo e della donna in grado, rispettivamente, di raccogliere ed unificare in vista di un fine, di un τέλος, una molteplicitá di elementi (nel nostro caso somatici). Questo significa, allora, che la forma dell'ente donna non potrá mai unificare una molteplicitá di elementi appartenenti all'ente uomo e viceversa. Il "gender", allora, é un'ideologia che contraddice quanto la retta ragione ci dimostra in modo evidente. La percezione su cui si fonda non é il reale, ma una rappresentazione che, potendo assumere qualunque contenuto, si presta alle ricostruzioni piú assurde e fantasiose, celate dietro la richiesta di "nuovi diritti".
LA FORZA ARGOMENTATIVA DI ARISTOTELE CONTRO L'INCONSISTENZA DELL' IDEOLOGIA GENDER
Il termine "gender", in lingua italiana genere, viene utilizzato per riferirsi all'identitá di genere per cui un uomo ed una donna non sono tali in virtú delle loro caratteristiche biologiche, ma unicamente sulla base di quanto un soggetto percepisce di se stesso (la sua condizione psico-sociale). Fattori psicologici, modelli sociali e culturali, sistemi educativi etc. possono, ritengono i sostenitori di queste "teorie", influenzare e condizionare la libera percezione del sé. Addirittura, troviamo quotidiani, quali ad esempio "Domani" di Carlo De Benedetti, che contengono editoriali (uno del 19 luglio 2021) per cui il genere, ritenuto (erroneamente) un accidente secondo la filosofia aristotelica, é liquido ("va e viene") a differenza della sostanza che permane. Alla luce di questa premessa, si riesce persino a titolare che il grande filosofo greco Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) avrebbe pure votato il disegno di legge "Zan". Ora, non é questa la sede per smentire punto su punto le "ricostruzioni fantasiose" di "Domani", ma va ricordato che, nel caso specifico, il genere maschile o femminile non é affatto un accidente nel senso utilizzato dal fondatore del "Liceo", bensì una parte immanente alla sostanza ("sostanza seconda") senza la quale si assisterebbe all'eliminazione del tutto: dell'ente uomo e dell'ente donna. Gli accidenti, é bene non dimenticarlo, esistono solo se cadono o giaciono in una sostanza e vanno sempre considerati come proprietá della sostanza (il verde dell'albero, il suo muoversi a causa del vento etc.). In una sostanza sensibile, come una donna o un uomo, é il concetto di forma (ció che rende l'uomo un uomo e la donna una donna), secondo Aristotele, il solo idoneo ad unificare la materia, ma a condizione che questa abbia una certa predisposizione ad essere unificata, cioé se sia capace di aprirsi all'azione unificatrice della forma. Nell'uomo e nella donna, l' "ὑποκείμενον" (ció che sta sotto, o meglio il loro fondamento ontologico, il "composto di materia e forma" per utilizzare un'espressione tratta dal VII libro della "Metafisica") non ci dice solo che sono, ma che sono determinati in un certo modo: appunto come uomo e come donna. É, infatti, la forma dell'uomo e della donna in grado, rispettivamente, di raccogliere ed unificare in vista di un fine, di un τέλος, una molteplicitá di elementi (nel nostro caso somatici). Questo significa, allora, che la forma dell'ente donna non potrá mai unificare una molteplicitá di elementi appartenenti all'ente uomo e viceversa. Il "gender", allora, é un'ideologia che contraddice quanto la retta ragione ci dimostra in modo evidente. La percezione su cui si fonda non é il reale, ma una rappresentazione che, potendo assumere qualunque contenuto, si presta alle ricostruzioni piú assurde e fantasiose, celate dietro la richiesta di "nuovi diritti".
Forwarded from Weltanschauung Italia
IATROGENESI E STORIA
Non se ne parla mai abbastanza ma la iatrogenesi (errore medico) è una delle principali cause di morte al mondo.
Se in epoca pandemica si fossero fatte seriamente le autopsie probabilmente la percentuale salirebbe a livelli ancora più vertiginosi.
Perché lo abbiamo detto per anni, la stragrande maggioranza dei morti furono dovute proprio alla iatrogenesi (cure errate e protocolli folli).
La media di morte è sempre stata 82 anni con più di 3 patologie pregresse ed è stato così dal primo giorno.
Le cause di morte non sono state mai accertate, tutto veniva conteggiato come COVID in base ai tamponi.
Aggiungiamoci anche che misure come la reclusione e il coprifuoco si sono dimostrate fallimentari oltre che dannose.
Per non parlare delle vaccinazioni di massa che non hanno mai ottenuto gli effetti propagandati, nessuna immunizzazione, alcun beneficio, solamente danni.
Eppure nell'immaginario comune e nelle narrazioni si dà per assodato che in quegli anni c'è stata la pandemia e ne siamo usciti coi vaccini. Questo sarà nei libri di storia.
Stessa cosa è accaduta con tutte le precedenti vaccinazioni salvifiche, basta informarsi a fondo per prenderne atto.
È incredibile come riescano a narrare le cose al rovescio e darle poi in pasto alla storia.
WI
Non se ne parla mai abbastanza ma la iatrogenesi (errore medico) è una delle principali cause di morte al mondo.
Se in epoca pandemica si fossero fatte seriamente le autopsie probabilmente la percentuale salirebbe a livelli ancora più vertiginosi.
Perché lo abbiamo detto per anni, la stragrande maggioranza dei morti furono dovute proprio alla iatrogenesi (cure errate e protocolli folli).
La media di morte è sempre stata 82 anni con più di 3 patologie pregresse ed è stato così dal primo giorno.
Le cause di morte non sono state mai accertate, tutto veniva conteggiato come COVID in base ai tamponi.
Aggiungiamoci anche che misure come la reclusione e il coprifuoco si sono dimostrate fallimentari oltre che dannose.
Per non parlare delle vaccinazioni di massa che non hanno mai ottenuto gli effetti propagandati, nessuna immunizzazione, alcun beneficio, solamente danni.
Eppure nell'immaginario comune e nelle narrazioni si dà per assodato che in quegli anni c'è stata la pandemia e ne siamo usciti coi vaccini. Questo sarà nei libri di storia.
Stessa cosa è accaduta con tutte le precedenti vaccinazioni salvifiche, basta informarsi a fondo per prenderne atto.
È incredibile come riescano a narrare le cose al rovescio e darle poi in pasto alla storia.
WI
Forwarded from Matteo D'Amico
🟨 Prometeismo moderno o creaturalità ordinata? - Università estiva 2024
Cari amici, vi segnalo che per il terzo anno consecutivo l’Osservatorio Card. Van Thuân organizza dall’11 al 14 luglio 2024 la prestigiosa e molto apprezzata Università Estiva residenziale proposta e condotta dal Prof. Giovanni Turco. L’evento, che quest’anno si svolgerà a Castellammare di Stabia (Napoli) presso la Casa di Accoglienza delle Suore Compassioniste Serve di Maria, presenta il titolo “Prometeismo moderno o creaturalità ordinata?”. Molteplici i relatori che vi prenderanno parte: Gianfranco Amato, Don Samuele Cecotti, Matteo D’Amico, Gianandrea De Antonellis, Rudi Di Marco, Giovanni Formicola, Paolo Gulisano, Don Marino Neri, Fabio Trevisan, Giovanni Turco e Guido Vignelli.
L’Università inizierà il primo giorno, 11 luglio, alle ore 17 con l’accoglienza e terminerà con il pranzo di domenica 14 luglio.
Per iscrizione o richiesta di ulteriori informazioni logistiche scrivere a: scuole.ossvanthuan@gmail.com
Cari amici, vi segnalo che per il terzo anno consecutivo l’Osservatorio Card. Van Thuân organizza dall’11 al 14 luglio 2024 la prestigiosa e molto apprezzata Università Estiva residenziale proposta e condotta dal Prof. Giovanni Turco. L’evento, che quest’anno si svolgerà a Castellammare di Stabia (Napoli) presso la Casa di Accoglienza delle Suore Compassioniste Serve di Maria, presenta il titolo “Prometeismo moderno o creaturalità ordinata?”. Molteplici i relatori che vi prenderanno parte: Gianfranco Amato, Don Samuele Cecotti, Matteo D’Amico, Gianandrea De Antonellis, Rudi Di Marco, Giovanni Formicola, Paolo Gulisano, Don Marino Neri, Fabio Trevisan, Giovanni Turco e Guido Vignelli.
L’Università inizierà il primo giorno, 11 luglio, alle ore 17 con l’accoglienza e terminerà con il pranzo di domenica 14 luglio.
Per iscrizione o richiesta di ulteriori informazioni logistiche scrivere a: scuole.ossvanthuan@gmail.com
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
POLITICA E FELICITÁ NEL PENSIERO DI ARISTOTELE
Accanto alle "scienze teoretiche" che hanno per fine la pura conoscenza (la filosofia prima, la fisica, la matematica etc.) troviamo, come ben insegna Aristotele (384 a.C. - 321 a.C.), le "scienze pratiche" le quali, a differenza delle prime, hanno per fine l'azione, o meglio l'agire bene. Ora, mentre nell' "Etica a Nicomaco" e nell' "Etica Eudemia" Aristotele si occupa del bene del singolo, nella "Politica" affronta il bene della famiglia e della cittá. Tuttavia, dal momento che il bene del singolo non é separato dal bene della "polis" in quanto ne é parte integrante, la scienza o filosofia pratica che tratta la questione del bene é la "scienza politica". La politica, dunque, é l'arte non del consenso, ma del bene. In che cosa consiste questo bene? Aristotele, nella "Politica", risponde che é la felicitá la quale non va intesa quale benessere materiale, ma primariamente nell'esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú. Nell'uomo, peró, non si trovano solo eccellenze di ragione (c.d. virtú dianoetiche), ma anche di carattere (c.d. virtú etiche). Pertanto, non avremo solo le eccellenze teoretiche come la sapienza, che assomma in sé anche l'intelletto, concepita quale conoscenza dei principi, ma pure il coraggio quale giusto mezzo tra temerarietá e viltá, o la liberalitá, ossia il giusto mezzo tra avarizia e prodigalitá etc. Aristotele non nega affatto il piacere, tuttavia non lo considera il sommo bene, la felicitá, bensí un "quid" strumentale all'esercizio migliore delle virtú. La cittá, quindi, non ha come finalitá il semplice vivere, ma il vivere bene nel senso precedentemente indicato. Se a questo viene anteposto l'interesse dei governanti, il loro tornaconto personale, allora si assiste alla degenerazione della costituzione della cittá da concepirsi non nel senso moderno, ma quale ordinamento delle magistrature e della vita generale della "polis" medesima: ecco allora che al regno subentra la tirranide, all'aristocrazia l'oligarchia, alla "politia", ovvero il governo della maggior parte, la oclocrazia ove prevale la "volontá delle masse" spesso eterodirette e soggette a continui e frequenti cambiamenti. In altri termini, la "democrazia delle pance"...la nostra.
POLITICA E FELICITÁ NEL PENSIERO DI ARISTOTELE
Accanto alle "scienze teoretiche" che hanno per fine la pura conoscenza (la filosofia prima, la fisica, la matematica etc.) troviamo, come ben insegna Aristotele (384 a.C. - 321 a.C.), le "scienze pratiche" le quali, a differenza delle prime, hanno per fine l'azione, o meglio l'agire bene. Ora, mentre nell' "Etica a Nicomaco" e nell' "Etica Eudemia" Aristotele si occupa del bene del singolo, nella "Politica" affronta il bene della famiglia e della cittá. Tuttavia, dal momento che il bene del singolo non é separato dal bene della "polis" in quanto ne é parte integrante, la scienza o filosofia pratica che tratta la questione del bene é la "scienza politica". La politica, dunque, é l'arte non del consenso, ma del bene. In che cosa consiste questo bene? Aristotele, nella "Politica", risponde che é la felicitá la quale non va intesa quale benessere materiale, ma primariamente nell'esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú. Nell'uomo, peró, non si trovano solo eccellenze di ragione (c.d. virtú dianoetiche), ma anche di carattere (c.d. virtú etiche). Pertanto, non avremo solo le eccellenze teoretiche come la sapienza, che assomma in sé anche l'intelletto, concepita quale conoscenza dei principi, ma pure il coraggio quale giusto mezzo tra temerarietá e viltá, o la liberalitá, ossia il giusto mezzo tra avarizia e prodigalitá etc. Aristotele non nega affatto il piacere, tuttavia non lo considera il sommo bene, la felicitá, bensí un "quid" strumentale all'esercizio migliore delle virtú. La cittá, quindi, non ha come finalitá il semplice vivere, ma il vivere bene nel senso precedentemente indicato. Se a questo viene anteposto l'interesse dei governanti, il loro tornaconto personale, allora si assiste alla degenerazione della costituzione della cittá da concepirsi non nel senso moderno, ma quale ordinamento delle magistrature e della vita generale della "polis" medesima: ecco allora che al regno subentra la tirranide, all'aristocrazia l'oligarchia, alla "politia", ovvero il governo della maggior parte, la oclocrazia ove prevale la "volontá delle masse" spesso eterodirette e soggette a continui e frequenti cambiamenti. In altri termini, la "democrazia delle pance"...la nostra.
https://gazzettadellemilia.it/cultura/item/45809-politica-e-felicit%C3%A0-nel-pensiero-di-aristotele
gazzettadellemilia.it
Politica e Felicità nel pensiero di Aristotele
Di Daniele Trabucco Belluno, 15 maggio 2024 - Accanto alle "scienze teoretiche" che hanno per fine la pura conoscenza (la filosofia prima, la fisica, la matematica etc.) troviamo, come ben ins...
Forwarded from ImolaOggi Channel
Politica e felicità nel pensiero di Aristotele
"La felicitá non va intesa quale benessere materiale, ma come esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú"
(prof. Daniele Trabucco)
https://www.imolaoggi.it/2024/05/15/politica-felicita-pensiero-aristotele/
"La felicitá non va intesa quale benessere materiale, ma come esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú"
(prof. Daniele Trabucco)
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Imola Oggi
Politica e felicità nel pensiero di Aristotele • Imola Oggi
La felicitá non va intesa quale benessere materiale, ma come esercizio, nel modo migliore possibile, delle capacitá proprie dell'uomo, ossia delle sue virtú
Forwarded from Amici di inFormazione Cattolica
informazionecattolica.it
Spari contro il premier slovacco, è in pericolo di vita - informazionecattolica.it
di Angelica La Rosa - IL PRIMO MINISTRO SLOVACCO ROBERT FICO È IN "PERICOLO DI VITA" DOPO ESSERE STATO COLPITO DA COLPI D'ARMA DA FUOCO "Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita". Così si legge in un messaggio pubblicato poco fa sull'account…
CONVEGNO DI GEOPOLITICA A MANTOVA
Oggi sono stato ospite della SSML/Istituto di grado universitario "Unicollege" sede di Mantova per affrontare, da un punto di vista del Diritto Costituzionale, le questioni dello "Stato di Palestina" e delle Repubbliche popolari di Doneck e Lugansk. In particolare, con riferimento alla seconda questione, mi sono interrogato sul rapporto tra il principio di integritá territoriale e il diritto all'autodeterminazione. Tanti autorevoli ospiti: dal dott. Davide Gorni, Caporedattore del Corriere della Sera al prof. Giorgio Cella, dal generale Giorgio Battisti al dott. Marco Malaguti del Centro Studi Machiavelli. Un'occasione importante di studio e confronto con la intensa ed attiva partecipazione degli studenti dell'Universitá.
Oggi sono stato ospite della SSML/Istituto di grado universitario "Unicollege" sede di Mantova per affrontare, da un punto di vista del Diritto Costituzionale, le questioni dello "Stato di Palestina" e delle Repubbliche popolari di Doneck e Lugansk. In particolare, con riferimento alla seconda questione, mi sono interrogato sul rapporto tra il principio di integritá territoriale e il diritto all'autodeterminazione. Tanti autorevoli ospiti: dal dott. Davide Gorni, Caporedattore del Corriere della Sera al prof. Giorgio Cella, dal generale Giorgio Battisti al dott. Marco Malaguti del Centro Studi Machiavelli. Un'occasione importante di studio e confronto con la intensa ed attiva partecipazione degli studenti dell'Universitá.