IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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Forwarded from Idee&Azione
La realtà supera la fantasia. Il sistema dominante lavora per renderci schiavi, o zombi. Diventiamo, siamo, cavie. Nessun complottista paranoico potrebbe essere tanto lucido da inventare le azioni di un grumo di potere apertamente antiumano, forse criminale. Nonostante la censura, molte cose vengono alla luce, altre sono ammesse tranquillamente, di altre si avverte l’esistenza facendo, come si dice, due più due. Parliamo di reset mentale, di pericoli legati all’ Intelligenza artificiale “generativa”, di mutamenti climatici indotti tecnicamente, dei rischi delle radiazioni elettromagnetiche del sistema 5G- i cui limiti sono stati aumentati per decreto- del cibo artificiale di cui ignoriamo le controindicazioni, dei danni prodotti al cervello dalla connessione prolungata ad apparati artificiali (smartphone, computer). Sullo sfondo, l’assalto alla libertà e alla salute prodotta dai poteri conferiti all’Organizzazione Mondiale della Sanità – un tassello fondamentale del governo mondiale oligarchico- e l’immenso potere di sorveglianza, manipolazione, riconfigurazione mentale della cupola fintech.
(di Roberto Pecchioli)

#ideeazione
https://telegra.ph/Uomini-cavie-zombi-05-05
La puntata é andata in onda su Lombardia Tv. Trovate il riferimento al mio articolo sull'aborto e alla questione del "dialogo" tra fedi.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
Oggi a lezione di Diritto Costituzionale con i miei ragazzi. Abbiamo concluso la forma di Governo con la figura del Presidente della Repubblica quale organo costituzionale "a fisarmonica" e analizzato le criticitá della riforma costituzionale inerente al c.d. "premierato".
Grande evento venerdí sera. Per ottenere il link scrivere a universita@unidolomiti.it
PERCHÉ LA C.D. "DESTRA" HA PERDUTO E CONTINUA A PERDERE LA BATTAGLIA CULTURALE?

Perché i richiami ad un generico conservatorismo non possono bastare a costituire un’alternativa all’odierno Zeitgeist, uno spirito del tempo intriso di idee progressiste che, attraverso le strutture educative, universitarie, sindacali etc., dal 1945 si é inserito sempre più profondamente nelle menti. Anziché ribattere colpo su colpo alle provocazioni del progressismo di sinistra, si preferisce non toccare i diritti acquisiti, ribadire la retorica vuota della difesa della democrazia che trasforma una regola procedurale in sostanziale, sostenere che Kiev tutela i valori (modulabili come insegna Carl Schmitt) dell'Occidente, oppure aggrapparsi a etichette di una pseudo/sovranitá che sussiste nella mente dei proponenti (si pensi alla sovranitá alimentare), ma spesso irrealizzabili nell'attuale contesto comunitario, o presentare riforme costituzionali come grandi conquiste per poi rivelarsi piene di contraddizioni e zone d'ombra.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

ETICA E POLITICA: LA LEZIONE ATTUALE DI ARISTOTELE

La separazione tra sfera etica e politica é una caratteristica tipica del pensiero moderno. É con Niccoló Machiavelli (1469–1527) che la politica si rende autonoma ed indipendente dalla sfera etica la quale viene relegata alla dimensione intima, privata e dove il potere non puó intervenire. Viceversa, anche l'etica non puó in alcun modo interferire nella politica, condizionando l'esercizio del potere. Questa concezione, che nel corso del tempo subirá modifiche e correzioni, giunge nella sua struttura di fondo fino ai nostri giorni sebbene, grazie al progresso scientifico, la politica sia arrivata a dettare una disciplina legislativa su questioni etiche fondamentali (l'aborto, l'eutanasia, il cambio di sesso, le unioni civili, il matrimonio tra persone del medesimo sesso etc.) sia pure lasciando (almeno per ora) un margine di scelta in capo alle parti interessate. Nel pensiero di Aristotele (384 a.C.–322 a.C.), invece, se da un lato etica e politica sono due concetti distinti cui sono dedicate tre grandi opere quali l' "Etica a Nicomaco", l' "Etica ad Eudemo" e la "Politica", dall'altro, diversamente dal pensiero filosofico moderno, non sono mai separati e contrapposti in quanto due parti della stessa scienza chiamata "filosofia pratica" (cosí Enrico Berti), a volte denominata anche "scienza politica". Se, spiega il "Maestro di color che sanno" nelle opere etiche, l'agire della persona umana tende sempre ad un fine che é un bene (ci sono beni strumentali e beni di per se stessi) e se questo bene é parte integrante del bene della cittá dal momento che il singolo ne é componente, allora il bene cui tendono tutti i cittadini della "polis", il bene comune, non sará mai contrario al bene del singolo in ragione del fatto che quest'ultimo é parte del bene della cittá. Ecco, allora, che la "scienza politica" non é l'arte di conquistare il potere e conservarlo, ma quella di stabilire che cosa si deve o non si deve fare per conseguire il bene comune. Questo non é oggetto di rappresentanza politica (Castellano) e non é neppure la somma aritmetica dei beni individuali. Esso, allora, si presenta come l'insieme delle condizioni che permettono sia alla collettivitá, sia ai singoli di raggiungere la propria perfezione, di realizzare compiutamente il proprio essere. Quanto é attuale la riflessione aristotelica di fronte alla mediocritá della classe politica italiana ed europea!!!
Ecco il link per il seminario di questa sera
Forwarded from Antonio Bianco
TRIARII TV - GIOVEDÌ 9 MAGGIO 2024 - 0RE 21:00

CONTRONARRAZIONE NR.100, UNA VOCE COSTANTE!

SERATA SPECIALE CON TUTTI I NOSTRI COLLABORATORI, PER FESTEGGIARE LE 100 TRASMISSIONI DI CONTRONARRAZIONE

ANTONIO BIANCO, MARIO IANNACCONE, ROBERTO PECCHIOLI, DANIELE TRABUCCO, ALDO MARIA VALLI, MASSIMO VIGLIONE, GUIDO VIGNELLI

YOUTUBE:
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Forwarded from ImolaOggi Channel
🔴👀 PUBBLICATA IN GUUE LA DIRETTIVA #CASEGREEN: DECORRONO DA ORA I DUE ANNI PER L'ADEGUAMENTO.

Oggi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue la revisione della direttiva sull'Efficienza energetica degli Edifici (Epbd), quella relativa alle case green.

Gli Stati membri avranno ora due anni di tempo per adottare misure per garantire una riduzione dell'energia primaria media utilizzata di almeno il 16 per cento entro il 2030 e di almeno il 20-22 per cento entro il 2035.
Nell'immagine, l'art. 34 della DIRETTIVA UE

https://twitter.com/dottorbarbieri/status/1788270359843676170
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

DIRITTO NATURALE E DIRITTO POSITIVO: TRA GENERE E SPECIE

Se il diritto positivo (ius positum) viene specificato attraverso l'attributo, questo significa che esso costituisce solo una specie del piú ampio genere diritto. Ora, la specie non puó essere la sola, dal momento che, in questo caso, verrebbe a coincidere con il genere. Pertanto, si deve concludere in termini di esistenza di un sistema giuridico di diritto naturale. I giuspositivisti, peró, sono giunti ad escludere il diritto naturale all'interno del genere diritto. In altri termini, l'aggettivo "positivo" sarebbe solo pleonastico, un residuo della polemica tra giusnaturalisti e giuspositivisti. Autori come Hans Kelsen (1881-1973), Alf Ross (1899-1979) e Karl Olivecrona (1897-1980) sono, sul punto, molto chiari (N.B. Gli ultimi due sono esponenti del realismo giuridico scandinavo). Tuttavia, la riduzione integrale del diritto al solo diritto positivo é il risultato di una discutibile operazione intellettuale. In primo luogo, come ben osserva il prof. Sergio Cotta (1920-2007), lo stesso genere diritto viene individuato unicamente sulla base delle caratteristiche del diritto positivo, giungendo alla conclusione che il diritto naturale non esiste in quanto non possiede le suddette caratteristiche. É, peró, una petizione di principio!!! In secondo luogo, un sistema di diritto non scritto, non nazionale e non formalmente posto é stato rispettato dalle persone e applicato dai tribunali a partire dal XII secolo. A riguardo Luigi Gorla (1906-1992) parla di "communis interpretatio" fondata sul "comun discorso naturale". Non si é, dunque, in presenza di una pura astrazione (come poteva essere il diritto naturale moderno seicentesco e settecentesco), ma di un qualcosa di concreto che ha trovato precisa attuazione. La tesi agostiano-tomista "non erit lex quae iusta non fuerit" mostra proprio l'obbligatorietá del diritto naturale, anzi una forza obbligante piú intrinseca, piu oggettiva rispetto alle stesse norme positive. La modernitá giuridica ha tutto l'interesse a non riconoscere il diritto naturale, rinvenendo nella effettivitá l'essenza stessa del diritto, poiché si favorisce un diritto averitativo che finisce per coincidere con la forza.