Forwarded from Byoblu
L'Unione Europea ha approvato l'IA act, una nuova regolamentazione sull'intelligenza artificiale che apre le porte alla sorveglianza di massa.
La normativa, che entrerà in vigore a due anni dall'approvazione, consente l'uso del riconoscimento facciale a distanza, anche in assenza di una minaccia reale.
La decisione è stata criticata da Amnesty International, che ha definito l'IA act un "devastante precedente globale".
La normativa, che entrerà in vigore a due anni dall'approvazione, consente l'uso del riconoscimento facciale a distanza, anche in assenza di una minaccia reale.
La decisione è stata criticata da Amnesty International, che ha definito l'IA act un "devastante precedente globale".
Forwarded from Amici di inFormazione Cattolica
"Storie delle mafie" alla Pontificia Accademia Mariana Internationalis https://www.informazionecattolica.it/2023/12/12/storie-delle-mafie-alla-pontificia-accademia-mariana-internationalis/
informazionecattolica.it
"Storie delle mafie" alla Pontificia Accademia Mariana Internationalis – informazionecattolica.it
A cura di Paola Liberotti – INAUGURAZIONE MOSTRA SULLE MAFIE A ROMA Sarà inaugurata domani mercoledì 13 dicembre a Roma alle ore 16, presso la Pontificia Accademia Mariana Internationalis (PAMI) – Aula Duns Scoto (Via Merulana 124/B), la mostra “Storie delle…
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
ESSENZA, ATTO D'ESSERE ED ESISTENZA: PILLOLE DI TOMISMO PER ESSERE VERI GIUSNATURALISTI
Il grande filosofo e teologo domenicano, san Tommaso d'Aquino (1225/1274), il più illustre esponente della scolastica medioevale, chiarisce come, per ogni ente reale, sia necessario distinguere tre concetti fondamentali che in alcun modo debbono essere confusi e che costituiscono il presupposto per ogni discorso inerente al diritto naturale. Partiamo da quello di "essentia", "essenza" in lingua italiana, ossia la "quidditas", ció che rende quell'ente quello che è. Per Tommaso l'essenza non è solo la forma, ma anche la materia: ad esempio, nell'ente uomo l'essenza è data non solo dalla "ragionevolezza" (forma), bensì pure dalla "animalità" (materia). In altri termini, l'essenza, che Tommaso chiama anche natura, comprende tutto ció che è espresso nella definizione della cosa. Ora, precisa l'Aquinate nel trattato trinitario "De potentia" (q. 3, a. 5, ad. 2), "l'essenza, prima di avere l'atto d'essere, non esiste ancora". L'atto d'essere, o "actus essendi" in lingua latina, è, dunque, l'ultima perfezione metafisica dell'essenza, la sua causa (non l'effetto), ció che fa in modo che l'essenza venga ad esistenza. Esso, pertanto, continua il Dottor Angelico, sta all'essenza come l'atto sta alla potenza. Il semplice fatto dell'esistenza di un ente, cioè la presenza reale e positiva dello stesso nella realtà, non va confuso con l'atto d'essere. Infatti, l'esistenza si puó predicare anche dei difetti, delle malattie, della morte, dei peccati: tutti danni o deficienze degli enti, ma non certo perfezione di enti o enti in senso proprio. Tommaso, quindi, diversamente da Aristotele (384 a.C./322 a.C.), non si ferma alle essenze, non è un essenzialista, ma va oltre, giunge all'atto d'essere come perfezione dell'essenza. Nel pensiero aristotelico, invece, è assente il concetto di atto d'essere e l'esistenza delle cose si presenta come un dato ovvio, una categoria interna o immanente a quella di sostanza (del resto per il mondo greco la materia è eterna). Ovviamente per Tommaso è Dio, quale "Ipsum Esse Subsistens", ossia l'atto d'essere per essenza, che, attraverso la creazione, è in grado di far partecipi gli altri enti dell' "actus essendi". Per non risalire all'infinito, precisa Tommaso, dovrà esserci, allora, una realtá che sia causa dell'essere per tutte le cose. Gli enti, dunque, in quanto creati da Dio, hanno il loro atto d'essere per "partecipazione". In essi l'"actus essendi" assume un significato non identico, ma analogo, o meglio simile all'essere di Dio (la c.d. tesi della analogicità dell'essere). "Allo stesso modo che quanto è infocato (ignitum) e non è fuoco" (cfr. S. Th., I, q. 3, a. 4), così ció che possiede l'atto d'essere è non è l'essere, è ente per partecipazione.
ESSENZA, ATTO D'ESSERE ED ESISTENZA: PILLOLE DI TOMISMO PER ESSERE VERI GIUSNATURALISTI
Il grande filosofo e teologo domenicano, san Tommaso d'Aquino (1225/1274), il più illustre esponente della scolastica medioevale, chiarisce come, per ogni ente reale, sia necessario distinguere tre concetti fondamentali che in alcun modo debbono essere confusi e che costituiscono il presupposto per ogni discorso inerente al diritto naturale. Partiamo da quello di "essentia", "essenza" in lingua italiana, ossia la "quidditas", ció che rende quell'ente quello che è. Per Tommaso l'essenza non è solo la forma, ma anche la materia: ad esempio, nell'ente uomo l'essenza è data non solo dalla "ragionevolezza" (forma), bensì pure dalla "animalità" (materia). In altri termini, l'essenza, che Tommaso chiama anche natura, comprende tutto ció che è espresso nella definizione della cosa. Ora, precisa l'Aquinate nel trattato trinitario "De potentia" (q. 3, a. 5, ad. 2), "l'essenza, prima di avere l'atto d'essere, non esiste ancora". L'atto d'essere, o "actus essendi" in lingua latina, è, dunque, l'ultima perfezione metafisica dell'essenza, la sua causa (non l'effetto), ció che fa in modo che l'essenza venga ad esistenza. Esso, pertanto, continua il Dottor Angelico, sta all'essenza come l'atto sta alla potenza. Il semplice fatto dell'esistenza di un ente, cioè la presenza reale e positiva dello stesso nella realtà, non va confuso con l'atto d'essere. Infatti, l'esistenza si puó predicare anche dei difetti, delle malattie, della morte, dei peccati: tutti danni o deficienze degli enti, ma non certo perfezione di enti o enti in senso proprio. Tommaso, quindi, diversamente da Aristotele (384 a.C./322 a.C.), non si ferma alle essenze, non è un essenzialista, ma va oltre, giunge all'atto d'essere come perfezione dell'essenza. Nel pensiero aristotelico, invece, è assente il concetto di atto d'essere e l'esistenza delle cose si presenta come un dato ovvio, una categoria interna o immanente a quella di sostanza (del resto per il mondo greco la materia è eterna). Ovviamente per Tommaso è Dio, quale "Ipsum Esse Subsistens", ossia l'atto d'essere per essenza, che, attraverso la creazione, è in grado di far partecipi gli altri enti dell' "actus essendi". Per non risalire all'infinito, precisa Tommaso, dovrà esserci, allora, una realtá che sia causa dell'essere per tutte le cose. Gli enti, dunque, in quanto creati da Dio, hanno il loro atto d'essere per "partecipazione". In essi l'"actus essendi" assume un significato non identico, ma analogo, o meglio simile all'essere di Dio (la c.d. tesi della analogicità dell'essere). "Allo stesso modo che quanto è infocato (ignitum) e non è fuoco" (cfr. S. Th., I, q. 3, a. 4), così ció che possiede l'atto d'essere è non è l'essere, è ente per partecipazione.
Forwarded from Amici di inFormazione Cattolica
13 DICEMBRE 2023.pdf
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Aveva criticato il rito pagano della Pachamama in Vaticano
👉La Santa Sede "sfratta" un vescovo di 83 anni
https://www.imolaoggi.it/2023/12/13/la-santa-sede-sfratta-un-vescovo-di-83-anni/
👉La Santa Sede "sfratta" un vescovo di 83 anni
https://www.imolaoggi.it/2023/12/13/la-santa-sede-sfratta-un-vescovo-di-83-anni/
Imola Oggi
La Santa Sede "sfratta" un vescovo di 83 anni • Imola Oggi
Il vescovo aveva condannato le cerimonie in Vaticano e a Roma che avevano visto protagoniste le statuette della Pachamama
Forwarded from Amici di inFormazione Cattolica
14 DICEMBRE 2023.pdf
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