IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

I CASI EVANS, GARD E INDI: TRA "PARENS PATRIAE JURISDICTION" E IL "BEST INTEREST" DEL MINORE

Ieri i casi dei piccoli Evans e Gard ed oggi quello di Indi Gregory pongono alcune questioni che acquistano un significato del tutto particolare all'interno dell'ordinamento giuridico inglese e della sua tradizione di "common law". L'ordinamento britannico, di fronte alla domanda di chi debba assumere decisioni in ipotesi di discordanza tra personale medico e famiglia, proprio come nelle situazioni riportate, ricorre all'istituto del "parens patriae jurisdiction", cioè i giudici sono delegati dal Sovrano di esercitare l'attività giurisdizionale a beneficio di coloro che non sono in grado di prendersi cura di se stessi. Nato nel corso del XIII secolo per proteggere i soggetti incapaci adulti, ha finito per includere tutte quelle situazioni in cui i genitori non siano nelle condizioni (ma in base a quali parametri?) di assumere una scelta confacente con il "welfare" (letteralmente il benessere) del minore medesimo. "Benessere" che non tocca solo gli aspetti patrimoniali, ma pure le circostanze da cui dipende la prosecuzione o meno di un trattamento in grado di tenere in vita il bambino. L'ordinamento inglese, in altri termini, presume che la decisione migliore dipenda da un organo indipendente ed oggettivo, non influenzato da fattori affettivi o da altri elementi estranei. Sul punto due rilievi critici. In primo luogo, si tratta di un sistema di una disumanità gravissima perchè tende ad atomizzare il minore come se il contesto familiare costituisse un fatto del tutto irrilevante. In questo modo, lo Stato si arroga il diritto di intervenire rispondendo alla stessa finalità teleologica che, per natura esclusiva, caratterizza unicamente il rapporto genitori/figli. In secondo luogo, è problematico il criterio del "best interest of the child" che sorregge il giudice nell'esercizio del "parens patriae jurisdiction". Questo, infatti, è un concetto sul cui contenuto vi è ampio dissenso. Bisogna avere il coraggio di affermare che, al pari del principio dignitario assunto in prospettiva prevalentemente giurisprudenziale come quella inglese, ci troviamo di fronte ad una "scatola vuota", ad un "pass/partout interpretativo", ad una "icona linguistica": ogniqualvolta il "best interest" è stato calato in fattispecie identiche o analoghe, ha portato spesso a soluzioni antitetiche. Tutto ció, purtroppo, è perfettamente coerente con il sistema di "common law" inglese ove il problema giuridico, ma anche etico che la questione pone, al di là dei labili appigli al diritto positivo, risente inevitabilmente dell'influenza valoriale propria non della persona sui cui cade la scelta, bensì del giudice (in spregio alla pretesa di oggettività). E i risultati di morte si vedono...
Forwarded from Idee&Azione
Il quotidiano americano Washington Times, di orientamento conservatore, ha pubblicato un pistolotto dal titolo “La generazione disumana”, un pesante atto d’accusa verso i giovani, bollati come “disumani”. L’ esempio imbarazzante di una tesi corretta espressa con gli argomenti e i bersagli sbagliati. L’autore è indignato per la posizione favorevole alla Palestina di moltissimi giovani americani, in particolare studenti . Conclude perciò che sono diventati disumani. Strano che se ne siano resi conto solo adesso; la terribile vicenda di Gaza ha sollevato le maschere e svelato gli autentici sentimenti. La cosiddetta sinistra ha ritrovato il proprio terreno favorito, la frattura oppressi/oppressori. Non è difficile dinanzi a massacri indiscriminati di una popolazione senza terra. La cosiddetta destra sfodera il suo argomento base, l’Occidente buono, civile, progredito, attaccato dai barbari, il cui simbolo sarebbe Israele.
(di Roberto Pecchioli)

#ideeazione
https://telegra.ph/La-generazione-disumana-11-09
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

IL DIRITTO DI MORIRE: IL PERICOLOSO PRIMATO DELLA VOLONTÁ SULLA RAGIONE. LA NECESSITÀ DI UN POSTCOSTITUZIONALISMO

In diverse Regioni d'Italia, ad esempio in Veneto, sono state presentate diverse proposte di legge regionale di iniziativa popolare per introdurre una disciplina legislativa in materia di suicidio assistito sia pure nell'ambito del perimetro delineato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 242/2019 la quale ha ritenuto non punibile, dati certi presupposti, il reato di istitigazione al suicidio (che rimane, comunque, come fattispecie delittuosa prevista dal Codice penale italiano vigente). Ora, al di là dell'impatto politico e delle solite vuote dichiarazioni circa il dotarsi di strumenti per una morte "degna" (è il legislatore che si arroga la pretesa di definire i confini della "dignità" sulla base del diffuso sentimento sociale), è evidente che il dibattitto a favore di questa forma di anticamera dell'eutanasia vera e propria si fonda, da un punto di vista strettamente filosofico, sul primato della volontà rispetto alla ragione com'è proprio del pensiero scotista. Questo, congiuntamente al nominalismo occamiano, porta ad una sorta di individualismo antigiuridico, poi sviluppato dalla modernità, che pretermette la "natura rerum" (l'ordine naturale delle cose la cui negazione porta un ente all'indifferentismo per cui esso puó essere anche un altro da sè, ma ció non è possibile) e la "iustitia" nella loro oggettività ad una interpretazione vacua di esse per cui la persona non è più la sostanza individuale razionale boeziana, ma l'individuo storicamente determinato (non, peró, nella sua essenza) in base al suo mero potere/volere, o meglio alla sua titolarità, tale in virtù esclusivamente della norma positiva, di un diritto "autosoggettivante" da bilanciare continuamente ed evolutivamente con i poteri/voleri degli altri. Ovviamente gli orientamenti sempre più "dinamizzanti" del giudice costituzionale, attraverso l'attività ermeneutica, consentono in modo permanente la trasformazione dell'ordine esistente in funzione di nuovi principi ideologici. Da qui la necessità di un postcostituzionalismo in grado, una volta dimostrati le aporie del costituzionalismo moderno ed il suo fallimento, di aprirsi alla luce della "natura delle cose". Purtroppo, invece, ci si sta indirizzando verso un semplice neocostituzionalismo (si pensi, sul punto, ai contributi della scuola di Genova: cfr. S. POZZOLO, Neocostituzionalismo e positivismo giuridico, Torino, Giappichelli, 2001) per cui il diritto vuole incorporare "una morale razionalmente fondata" (dove?), ma al contempo cessa di essere un dato di fatto per divenire una pratica sociale complessa e, dunque, idonea ad interpretare potenzialmente ogni aspirazione che matura nella società.
Oggi su La Verità a pagina 02.
Forwarded from Idee&Azione
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“Questo non è solo il genocidio di Israele. È anche quello dell'Europa."

L'eurodeputata Clare Daly critica il presidente dell'UE. Ursula von der Leyen per l'inazione nei confronti della violenza israeliana a Gaza, affermando che il sostegno militare e finanziario dell'Europa a Israele le impedisce persino di sostenere un cessate il fuoco.

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#ideeazione
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
Forwarded from Byoblu
NUOVO STUDIO PROVA LA TOSSICITÀ DI COMPONENTI DEI VACCINI A MRNA. ED EMA NE ERA A CONOSCENZA

Alcune componenti presenti nel vaccino a mRna Pfizer Biontech erano tossiche e non solo le case farmaceutiche, ma anche Ema, ne erano a conoscenza. È quanto dimostra uno studio condotto dal chimico italiano Gabriele Segalla e pubblicato in peer-review su una rivista americana. Ne parliamo con Gabriele Segalla, Laura Teodori e l’avvocato Antonietta Veneziano.

➡️ https://www.byoblu.com/2023/11/11/nuovo-studio-prova-la-tossicita-di-componenti-dei-vaccini-a-mrna-ed-ema-ne-era-a-conoscenza/