IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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La presentazione del mio libro su san Pio X.
Forwarded from Giubbe Rosse
CROLLO CENTRODESTRA, IN 1 MESE -2,3%, TONFO PER FDI, SECONDO SWG.

Strano, portando avanti l'agenda del PD non lo avremmo mai detto.

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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

IL "PREMIERATO" DEL GOVERNO MELONI: BREVI NOTE CRITICHE

In attesa di svolgere delle riflessioni più puntuali e precise, analizzando il disegno di legge costituzionale che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri (in caso di riforme della Costituzione, come insegnava Piero Calamandrei (1889/1956), i banchi dell'Esecutivo non dovrebbero essere vuoti?) inerente alla forma di Governo, tre brevi annotazioni sulla bozza visionata dal quotidiano Il Sole 24Ore e sulla quale ha lavorato il Ministro senza portafoglio per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia): 1) si registra, rispetto al modello presidenziale propagandato e sbandierato durante la campagna elettore da parte di Fratelli d'Italia, l'attuale partito di maggioranza relativa, la scelta per il c.d. "premierato all'italiana" con l'elezione a suffragio universale e diretto, per un periodo di cinque anni, del Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore senza, peró, potere di nomina e revoca dei Ministri e senza istituzionalizzazione dei Vice/Presidenti del Consiglio. Inoltre, se il Presidente incaricato dal Capo dello Stato non dovesse ottenere la fiducia dai due rami del Parlamento italiano, deve ripresentarsi una seconda volta con la conseguenza che, solo in questo secondo caso (e non nel primo) e in ipotesi di esito negativo, il Presidente della Repubblica scioglierà anticipatamente le Camere. Inoltre, nell'evenienza di cessazione della carica (qui si dovrebbero tipizzare i casi), il Parlamento puó proporre un sostituto purchè espressione della maggioranza parlamentare. Quindi, si inserisce in Costituzione un "premierato" dove, nel corso della legislatura, al Presidente del Consiglio eletto direttamente dal corpo elettorale, se ne puó sostituire un altro indicato dalla Camere. In questo modo, in ipotesi non infrequente di "cessazione dalla carica" connaturata al litigioso sistema politico/partitico italiano, la novità della modifica costituzionale viene prepotentemente ridimensionata e, comunque, rende il Presidente del Consiglio ricattabile dai partiti più piccoli della coalizione. Una sorta di "sfiducia costruttiva", anche se diversa da quella prevista dalla "Grundgesetz" tedesca del 1949 che prevede la possibilitá del cambio di maggioranza, presente già nella riforma costituzionale del 2005, poi sonoramente bocciata dagli elettori; 2) non viene toccato il sistema parlamentare bicamerale, in particolare nessuna modifica incidente sul ruolo della c.d. "seconda Camera" nè in senso partecipativo (come portano avanti da anni la destra sociale e molte importanti ed autorevoli realtà associative legate a FDI), nè in termini di rappresentanza di Regioni ed enti locali territoriali anche alla luce del percorso di avvio del regionalismo differenziato ex art. 116, comma 3, della Costituzione vigente; 3) non viene toccato il Presidente della Repubblica (neppure un cenno all'introduzione del divieto di un secondo settennato) che, invece, costituisce l'organo costituzionale "più enigmatico" per dirla con le parole di Livio Paladin (1933/2000), insigne costituzionalista (anche se positivista) patavino. Abbiamo visto, soprattutto con i Presidenti Napolitano e Mattarella, come ha funzionato il carattere "a fisarmonica" del Capo dello Stato, intervenendo a volte direttamente, altre volte indirettamente, sulla determinazione dell'indirizzo politico. Proprio una riforma in senso presidenziale della forma di Governo, che venne discussa in Assemblea Costituente tra il 1946 ed il 1947, avrebbe consentito di superare certe ambiguità collegate al ruolo del Capo dello Stato specialmente con maggioranze non compatte e fragili non solo numericamente, ma anche in termini di forza ed autorevolezza del pensiero politico. Un consiglio, sebbene non richiesto, al Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, On.
Giorgia Meloni, parafrasando il politologo Edmond Burke(1727/1797): pensare di cambiare un Paese con leggi e decreti (senza riappropriarsi delle "casematte dello Stato" mi si consenta di aggiungere) spesso non porta nella direzione voluta dal legislatore.
INTELLEGO ERGO SUM? LA SFIDA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

La Nova Multiversitas Studiorum è lieta di invitarvi al convegno dedicato alla Intelligenza Artificiale e alle sfide che pone nel mondo contemporaneo. Nove relatori si confronteranno in maniera interdisciplinare per scrutare l'ampio orizzonte di questa nuova realtà che è entrata a far parte delle nostre vite.

L'evento si svolgerà nella splendida cornice del Convento di Santa Maria del Giglio a Bolsena (VT), a partire dalle ore 9:30. Ingresso libero.

Per informazioni: info@multiversitas.com

#multiversitas
ARRIVATE LE COPIE DEL LIBRO "PENSIERI SU SAN PIO X".

Rimangono solo dieci copie da vendere. Per acquisto scrivere a universita@unidolomiti.it oppure telefonare al seguente numero di rete mobile: +39 379 1075715.
Forwarded from Giubbe Rosse
🇺🇸 IL CLIMATOLOGO: "DEVO OMETTERE LA VERITÀ ALTRIMENTI NON MI PUBBLICANO"
Il climatologo Patrick Brown afferma di aver deliberatamente OMESSO il fatto chiave nell'articolo sul cambiamento climatico che ha appena pubblicato su una prestigiosa rivista per assicurarsi che redattori attenti lo pubblicassero: che l'80% degli incendi sono provocati dall'uomo (Fonte: Dailymail)

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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

CHE COS'È LO SCISMA?

Il vigente Codex iuris canonici del 1983, promulgato dal Papa san Giovanni Paolo II, Vicario di Cristo in terra dal 1978 al 2005, definisce, nel canone 751, lo scisma (termine che deriva dalla lingua greca antica, da "σχίσμα", che significa divisione, frattura) come l'ultimo delitto "contra fidem" e consiste nel rifiuto della sottomissione al Romano Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti. In altri termini, si nega il primato del Papa o si mettono in discussione aspetti che toccano in modo diretto l'unità della Chiesa cattolica. A differenza dei delitti di eresia e di apostasia, lo scisma non è determinato direttamente dalla negazione delle verità di fede. A questo si aggiunga che la sola dissobedienza al Romano Pontefice, che non nega il suo primato o non riguarda cause direttamente legate all'unità della Chiesa, non perfeziona il delitto di cui in trattazione. Sono due le condizioni richieste: 1) l'atto interiore del singolo che lo porta a condividere in modo libero e cosciente (ossia consapevolmente) il cuore dello scisma che assume il sopravvento sull'obbedienza al Papa; 2) l'esteriorizzazione della scelta, partecipando esclusivamente alle funzioni scismatiche con contestuale non partecipazione a quelle della Chiesa cattolica. Ovviamente si tratta di un delitto che puó essere commesso sia da chierici, sia da fedeli laici: entrambi incorrono, a seguito del perfezionamento del delitto, nella pena canonica della scomunica "latae sententiae" secondo il canone 1364, cioè senza che debba essere dichiarata ma per il solo fatto di aver posto in essere il delitto, cui si aggiungono, ma per il solo chierico, pene espiatorie indicate nel paragrafo 1 del canone 1336. Che accade, invece, se fosse il Romano Pontefice regnante a cadere in eresia? Un'ipotesi che i canonisti prendono in esame. Ne parleremo in un contributo ad hoc. Preghiamo affinchè tutto questo non si verifichi mai e rimanga una disquisizione accademica.
Fonte: La Veritá.