Forwarded from Confederazione dei Triarii
PERCHÈ È NECESSARIA LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’ABORTO
Di fronte alle aggressioni ideologiche nelle strutture mediche pubbliche, che veicolano mentalità abortive e contraccettive ai bambini.
SU YOUTUBE:
https://www.youtube.com/watch?v=8j8gmwQJWkE
NUOVO CANALE:
https://www.youtube.com/watch?v=6YUOs-uH-og
SU FACEBOOK:
https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=310288591676928
https://www.confederazionetriarii.it/giornata-mondiale-contro-l-aborto/471/seconda-giornata-mondiale-contro-l-aborto-8-settembre-2023
https://www.confederazionetriarii.it/giornata-mondiale-contro-l-aborto/478/evento-nazionale-iigiornata-mondiale-contro-l-aborto-sabato-9-settembre-spiazzi-vr-
Resta sempre aggiornato sulle iniziative dei Triarii iscrivendoti al seguente canale Telegram: t.me/Amici_dei_Triarii
Di fronte alle aggressioni ideologiche nelle strutture mediche pubbliche, che veicolano mentalità abortive e contraccettive ai bambini.
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TRABUCCO: "IL TEMPO NEL PENSIERO FILOSOFICO E TEOLOGICO DI SANT'AGOSTINO (Lezione).
Forwarded from Byoblu
PRIVATIZZAZIONI E DIVIETI: IL GOVERNO LIMITA LA LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE?
In questa puntata di “Che idea ti sei fatto?” parleremo delle ultime iniziative del Governo italiano e di alcune amministrazioni locali, tra cui lo stop alle auto euro 5 in Piemonte e la proposta di privatizzare il trasporto pubblico locale e i porti.
➡️ https://www.byoblu.com/2023/08/28/il-governo-limita-la-liberta-di-circolazione/
In questa puntata di “Che idea ti sei fatto?” parleremo delle ultime iniziative del Governo italiano e di alcune amministrazioni locali, tra cui lo stop alle auto euro 5 in Piemonte e la proposta di privatizzare il trasporto pubblico locale e i porti.
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Giovedì 31 agosto 2023 ore 21:00 su questo canale:
DIRETTA TELEGRAM: "IL RISVEGLIO DEI GIGANTI"
Con il prof. Ivo Zoncu e il Maestro di scultura Karmine Piras, scultore di una storia che ha oltre 6000 anni
Siete invitati a partecipare.
Chi erano i giganti della Sardegna? E le loro tombe? In quale contesto storico vanno collocati? I giganti e la civiltà nuragica: che rapporto?
Ne parleremo con i nostri graditissimi ospiti giovedì sera. Vi aspetto. Un abbraccio a tutti.
DIRETTA TELEGRAM: "IL RISVEGLIO DEI GIGANTI"
Con il prof. Ivo Zoncu e il Maestro di scultura Karmine Piras, scultore di una storia che ha oltre 6000 anni
Siete invitati a partecipare.
Chi erano i giganti della Sardegna? E le loro tombe? In quale contesto storico vanno collocati? I giganti e la civiltà nuragica: che rapporto?
Ne parleremo con i nostri graditissimi ospiti giovedì sera. Vi aspetto. Un abbraccio a tutti.
Forwarded from Comitato Diritti Umani - Padova
La Costituzione: motivi per cui non è stata applicata
con il dott. P. Sceusa e il prof. D. Trabucco
15 settembre 2023, ore 20:45, Villa Obizzi (Albignasego, Padova)
Il Comitato Diritti Umani sostiene la bella iniziativa degli amici Ora11 e invita a partecipare per crescere nella consapevolezza del nostro compito di cittadini liberi e attivi.
Per info e prenotazioni, contatta il numero in locandina.
Segui Comitato Diritti Umani
con il dott. P. Sceusa e il prof. D. Trabucco
15 settembre 2023, ore 20:45, Villa Obizzi (Albignasego, Padova)
Il Comitato Diritti Umani sostiene la bella iniziativa degli amici Ora11 e invita a partecipare per crescere nella consapevolezza del nostro compito di cittadini liberi e attivi.
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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
L'IMMUTABILITÀ DELLA LEGGE NATURALE:
La legge naturale è radicata nell'essenza di ciascuna persona umana e non puó essere modificata nè da alcuna autorità ("ab estrinseco"), nè puó subire cambiamento in se stessa ("ab intrinseco"), dal momento che, soprattutto in questo secondo caso, si porrebbe essa stessa contro natura, in quanto l'uomo si troverebbe nella situazione per cui non potrebbe più conseguire il suo fine. Essa, in altri termini, presenta la fissità e la stabilità delle essenze ove trova il suo fondamento. Se, infatti, mutasse l'essenza dell'ente uomo, ossia ció che lo rende quello che è e non un altro ente (ad esempio un animale o un oggetto inanimato), si dovrebbe rionoscere che l'ente puó essere altro da sè, violando in questo modo l'evidenza del principio di identità. Ora, un ente altro da sè non è quell'ente, è un non essere, il quale non si puó nè dire, nè pensare come insegnano Parmenide (515 a.C./450 a.C.) e la scuola eleatica. Un modo di ragionare divergente avrebbe come conseguenza l'instaurarsi di un'etica della situazione, cara al progressismo di sinistra e ad un certo cattolicesimo "alla don Milani" dove, in nome di una eguaglianza omologatrice/livellatrice e di un vago principio di non discriminazione, si accoglie una concezione della natura in senso materialistico/biologioco/meccanicistico o la si degrada a naturalismo. Siamo di fronte al respingimento di qualunque "eco volontaristico" da tarda scolastica il quale riconosce il fondamento della legge naturale non nell'essenza dell'uomo, ma unicamente nella volontà di Dio che, si veda la non condivisibile lezione di Ockham (1287/1347), nella sua potenza ordinata ("de potentia ordinata") stabilisce un certo ordine morale il quale, nella sua potenza assoluta ("de potentia absoluta"), puó mutare (ad esempio stabilendo che l'omicidio non è un male). In realtà, neppure Dio puó dispensare dai precetti della legge naturale, altrimenti la sua stessa volontà risulterebbe meramente arbitraria: semmai puó intervenire sull'oggetto dell'azione (le levatrici ebree mentirono per salvare dall'ira del faraone i figli maschi. Tuttavia, la bugia celó la benevolenza ed il timore di Dio da cui derivó l'espressione bugiarda). Non è, dunque, come rileva san Tommaso d'Aquino (1225/1274), il precetto che muta, ma la qualificazione morale di un'azione determinata.
L'IMMUTABILITÀ DELLA LEGGE NATURALE:
La legge naturale è radicata nell'essenza di ciascuna persona umana e non puó essere modificata nè da alcuna autorità ("ab estrinseco"), nè puó subire cambiamento in se stessa ("ab intrinseco"), dal momento che, soprattutto in questo secondo caso, si porrebbe essa stessa contro natura, in quanto l'uomo si troverebbe nella situazione per cui non potrebbe più conseguire il suo fine. Essa, in altri termini, presenta la fissità e la stabilità delle essenze ove trova il suo fondamento. Se, infatti, mutasse l'essenza dell'ente uomo, ossia ció che lo rende quello che è e non un altro ente (ad esempio un animale o un oggetto inanimato), si dovrebbe rionoscere che l'ente puó essere altro da sè, violando in questo modo l'evidenza del principio di identità. Ora, un ente altro da sè non è quell'ente, è un non essere, il quale non si puó nè dire, nè pensare come insegnano Parmenide (515 a.C./450 a.C.) e la scuola eleatica. Un modo di ragionare divergente avrebbe come conseguenza l'instaurarsi di un'etica della situazione, cara al progressismo di sinistra e ad un certo cattolicesimo "alla don Milani" dove, in nome di una eguaglianza omologatrice/livellatrice e di un vago principio di non discriminazione, si accoglie una concezione della natura in senso materialistico/biologioco/meccanicistico o la si degrada a naturalismo. Siamo di fronte al respingimento di qualunque "eco volontaristico" da tarda scolastica il quale riconosce il fondamento della legge naturale non nell'essenza dell'uomo, ma unicamente nella volontà di Dio che, si veda la non condivisibile lezione di Ockham (1287/1347), nella sua potenza ordinata ("de potentia ordinata") stabilisce un certo ordine morale il quale, nella sua potenza assoluta ("de potentia absoluta"), puó mutare (ad esempio stabilendo che l'omicidio non è un male). In realtà, neppure Dio puó dispensare dai precetti della legge naturale, altrimenti la sua stessa volontà risulterebbe meramente arbitraria: semmai puó intervenire sull'oggetto dell'azione (le levatrici ebree mentirono per salvare dall'ira del faraone i figli maschi. Tuttavia, la bugia celó la benevolenza ed il timore di Dio da cui derivó l'espressione bugiarda). Non è, dunque, come rileva san Tommaso d'Aquino (1225/1274), il precetto che muta, ma la qualificazione morale di un'azione determinata.
Forwarded from Byoblu
CAMBIO AL VERTICE IN GABON: L'OCCIDENTE SEMPRE PIÙ LONTANO DALL'AFRICA
Dopo il Niger, i militari prendono il potere anche nel Gabon, dove la famiglia Bongo è al potere da oltre 50 anni. Ricco di risorse, il Paese è ostaggio delle multinazionali occidentali ma c'è anche la Cina. Intanto, la gente festeggia nelle strade.
➡️https://www.byoblu.com/2023/08/30/cambio-al-vertice-in-gabon-loccidente-sempre-piu-lontano-dallafrica/
Dopo il Niger, i militari prendono il potere anche nel Gabon, dove la famiglia Bongo è al potere da oltre 50 anni. Ricco di risorse, il Paese è ostaggio delle multinazionali occidentali ma c'è anche la Cina. Intanto, la gente festeggia nelle strade.
➡️https://www.byoblu.com/2023/08/30/cambio-al-vertice-in-gabon-loccidente-sempre-piu-lontano-dallafrica/
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
RIPRENDERSI "LE CASEMATTE DELLO STATO"
Se si vuole realmente rovesciare la sinistra e l'ideologia liquida, globalista ed antiumana che essa porta con sè, bisogna seguire alla lettera le parole profetiche di Antonio Gramsci (1891/1937), "padre" fondatore del Partito comunista italiano nel 1921 insieme a Palmiro Togliatti (1893/1964): occupare le "casematte dello Stato", cioè quegli apparati della società civile (ad esempio le scuole, le Università, la stampa, i sindacati etc.) che sono in grado di elaborare una vera e propria "ideologia organica" (ricordiamo che Gramsci rilegge Marx attraverso Lenin) idonea a condizionare le masse. Che cosa ha fatto, infatti, la sinistra italiana dal dopoguerra ad oggi? È riuscita a sostituire alla "verità dell'essere", ossia ad un ordine naturale dato accessibile alla ragione umana, una "verità interiore" mutevole a seconda del soggetto. È riuscita, in altri termini, ad affermare il primato della sincerità con se stessi piuttosto che il rapporto con il reale, con ció che è. Ortega y Gasset (1883/1955), noto filosofo e sociologo spagnolo, ha chiarito, nella sua celebre opera del 1930 "La rebelìon de las masas", in che cosa consista questa primazia: l'aspirazione a vivere senza sottoporsi ad alcuna morale. Pertanto, non esiste, per la sinistra, un dover essere teleologicamente inscritto nell'essere (Berti), ma solo la morale soggettivistica della situazione (qualora si ritenga la vita non più degna di essere vissuta, ecco la soluzione eutanasica). Una sorta di morale dell'innocenza dove è proibito proibire, dove tutto diviene in base al flusso del divenire storico che fa prevalere ora questa, ora quest'altra ideologia. Forse ha, ancora una volta, ragione Ortega Y Gasset quando afferma che è un'ingenuità rinfacciare all'uomo l'assenza di una moralità fondata sull'essere, poichè ne sarebbe in realtà lusingato. È ovvio che questa concezione si ripercuote sul ruolo del diritto, in particolare conferendogli una dimensione di "amoralità". Kelsen (1881/1973), esponente di spicco della scuola normativistica e teorico del sistema giuridico geometrico/legale, ne "La dottrina pura del diritto" del 1934 sostiene il carattere "qualificante" della norma per cui essa attribuisce ad un comportamento un significato giuridico a prescindere dalla sua giustezza morale. Tuttavia, questa tesi coglie una visione parziale del fenomeno giuridico. Accontentarsi del mero fatto del diritto significa limitarsi al "quia", al "come", accettarlo acriticamente anche se questo si dovesse rivelare brutale, inumano, ed, al contempo, rinunciare ad indagare la sua razionalità (Tommaso d'Aquino (1225/1274), sul punto, definisce la legge in generale come "ordinatio rationis"), il "propter quid", la sua stessa giustificazione ed i suoi limiti. Solo operando in questa seconda direzione si potrà sostenere, con il "Dottore angelico", che "leges iniustae magis sunt violentiae quam leges" (cfr. S. Th., I/II, q. 96, a. 4).
RIPRENDERSI "LE CASEMATTE DELLO STATO"
Se si vuole realmente rovesciare la sinistra e l'ideologia liquida, globalista ed antiumana che essa porta con sè, bisogna seguire alla lettera le parole profetiche di Antonio Gramsci (1891/1937), "padre" fondatore del Partito comunista italiano nel 1921 insieme a Palmiro Togliatti (1893/1964): occupare le "casematte dello Stato", cioè quegli apparati della società civile (ad esempio le scuole, le Università, la stampa, i sindacati etc.) che sono in grado di elaborare una vera e propria "ideologia organica" (ricordiamo che Gramsci rilegge Marx attraverso Lenin) idonea a condizionare le masse. Che cosa ha fatto, infatti, la sinistra italiana dal dopoguerra ad oggi? È riuscita a sostituire alla "verità dell'essere", ossia ad un ordine naturale dato accessibile alla ragione umana, una "verità interiore" mutevole a seconda del soggetto. È riuscita, in altri termini, ad affermare il primato della sincerità con se stessi piuttosto che il rapporto con il reale, con ció che è. Ortega y Gasset (1883/1955), noto filosofo e sociologo spagnolo, ha chiarito, nella sua celebre opera del 1930 "La rebelìon de las masas", in che cosa consista questa primazia: l'aspirazione a vivere senza sottoporsi ad alcuna morale. Pertanto, non esiste, per la sinistra, un dover essere teleologicamente inscritto nell'essere (Berti), ma solo la morale soggettivistica della situazione (qualora si ritenga la vita non più degna di essere vissuta, ecco la soluzione eutanasica). Una sorta di morale dell'innocenza dove è proibito proibire, dove tutto diviene in base al flusso del divenire storico che fa prevalere ora questa, ora quest'altra ideologia. Forse ha, ancora una volta, ragione Ortega Y Gasset quando afferma che è un'ingenuità rinfacciare all'uomo l'assenza di una moralità fondata sull'essere, poichè ne sarebbe in realtà lusingato. È ovvio che questa concezione si ripercuote sul ruolo del diritto, in particolare conferendogli una dimensione di "amoralità". Kelsen (1881/1973), esponente di spicco della scuola normativistica e teorico del sistema giuridico geometrico/legale, ne "La dottrina pura del diritto" del 1934 sostiene il carattere "qualificante" della norma per cui essa attribuisce ad un comportamento un significato giuridico a prescindere dalla sua giustezza morale. Tuttavia, questa tesi coglie una visione parziale del fenomeno giuridico. Accontentarsi del mero fatto del diritto significa limitarsi al "quia", al "come", accettarlo acriticamente anche se questo si dovesse rivelare brutale, inumano, ed, al contempo, rinunciare ad indagare la sua razionalità (Tommaso d'Aquino (1225/1274), sul punto, definisce la legge in generale come "ordinatio rationis"), il "propter quid", la sua stessa giustificazione ed i suoi limiti. Solo operando in questa seconda direzione si potrà sostenere, con il "Dottore angelico", che "leges iniustae magis sunt violentiae quam leges" (cfr. S. Th., I/II, q. 96, a. 4).
Ricordo a tutti la diretta di questa sera, qui sul canale Telegram, alle ore 21:00 sui giganti della Sardegna. Basta collegarsi al link.