L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA
https://twitter.com/cathvoicesita/status/1604186088012226563?s=24&t=FXgzFfAaUbGkdBjVbwC6Pg
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https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/39660-unione-europea-e-globalizzazione. Uno splendido pezzo del dott. Lamberto Colla.
www.gazzettadellemilia.it
Unione Europea e Globalizzazione.
Se ne è discusso a Unicollege di Mantova con il Professor Daniele Trabucco docente di diritto costituzionale, SSML, “San Domenico di Roma e Unidolomiti di Belluno. Dall’individuo all’Homo Economicus....
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA: PENSIERO ED IDEOLOGIA: IL TRIONFO DELLA VERITÁ DELL'ESSERE
Alcuni giorni fa mi sono trovato a discutere sulla differenza tra pensiero ed ideologia. Personalmente ritengo che l'ideologia perda pressoché per intero il senso della Veritá. Quello che conta é ció che é fatto ritenere come vero. In altri termini, l'ideologia, come ha scritto il prof. Giovanni Reale, é "una forma di fede immanente": una massa di uomini abbraccia questa fede credendo sia fede in cose vere e gli ideologi si adoperano in tutti i modi per far credere sia vero ció cui essi stessi invitano a credere. Aveva ragione, allora, Nietzsche (1844-1900) nei "Frammenti postumi" a sostenere "che qualcosa sia ritenuto vero é necessario, non che qualcosa sia vero". Certamente in ogni epoca storica é stato ospitato il sospetto ideologico del "ritener per vero" o del "credere al puro livello di opinione". Platone (428 a.C. - 347 a.C.), nel Dialogo "Fedone", denuncia questa perversione e fará dire al protagonista, Socrate, che "nei tribunali...importa ció che é persuasivo". É una strada molto piú comoda da seguire, mentre il pensiero e la ricerca del vero sono vie aspre, sofferte, dure, richiedono sforzo e costanza. Meglio trastullarsi nell'ideologia che discutere attorno al vero, al bello, al buono. Contro l'ideologismo politico intendo riaffermare la posizione di Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) nel secondo libro della Metafisica: ogni cosa possiede tanto di veritá, quanto possiede di essere. La prova? Chi ha rovesciato l'ideologia del marxismo e del socialismo reale? Non altre ideologie, ma le cose stesse e la realtá, ossia la veritá dell'essere. "Il vero ti permetto, anzi ti comando di dirlo" (cit. dal "Simposio" di Platone).
Alcuni giorni fa mi sono trovato a discutere sulla differenza tra pensiero ed ideologia. Personalmente ritengo che l'ideologia perda pressoché per intero il senso della Veritá. Quello che conta é ció che é fatto ritenere come vero. In altri termini, l'ideologia, come ha scritto il prof. Giovanni Reale, é "una forma di fede immanente": una massa di uomini abbraccia questa fede credendo sia fede in cose vere e gli ideologi si adoperano in tutti i modi per far credere sia vero ció cui essi stessi invitano a credere. Aveva ragione, allora, Nietzsche (1844-1900) nei "Frammenti postumi" a sostenere "che qualcosa sia ritenuto vero é necessario, non che qualcosa sia vero". Certamente in ogni epoca storica é stato ospitato il sospetto ideologico del "ritener per vero" o del "credere al puro livello di opinione". Platone (428 a.C. - 347 a.C.), nel Dialogo "Fedone", denuncia questa perversione e fará dire al protagonista, Socrate, che "nei tribunali...importa ció che é persuasivo". É una strada molto piú comoda da seguire, mentre il pensiero e la ricerca del vero sono vie aspre, sofferte, dure, richiedono sforzo e costanza. Meglio trastullarsi nell'ideologia che discutere attorno al vero, al bello, al buono. Contro l'ideologismo politico intendo riaffermare la posizione di Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) nel secondo libro della Metafisica: ogni cosa possiede tanto di veritá, quanto possiede di essere. La prova? Chi ha rovesciato l'ideologia del marxismo e del socialismo reale? Non altre ideologie, ma le cose stesse e la realtá, ossia la veritá dell'essere. "Il vero ti permetto, anzi ti comando di dirlo" (cit. dal "Simposio" di Platone).
Forwarded from Idee&Azione
Non convince per nulla la giustificazione addotta per dare una continuità all’Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica Federale di Germania del 02 giugno 1961 e reso esecutivo con decreto del Presidente della Repubblica 14 aprile 1962, n. 1263. (di Daniele Trabucco e Filippo Borelli)
#ideeazione
https://www.ideeazione.com/la-norma-silente-del-pnrr/
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IdeeAzione
La norma silente del PNRR - IdeeAzione
L’articolo 43 del Decreto legge 30 aprile 2022 n. 36 (Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza) convertito con modificazioni dalla Legge 29 giugno 2022 n. 79, ha istituito presso il Ministero delle Finanze il Fondo…
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA
https://m.youtube.com/watch?v=M7cSbWex3Y8%F0%9F%91%89
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Movimento giusnaturalista italiano - DANIELE TRABUCCO - Costituzionalista
#megliodiieri #movimento #costituzione
Il Professor DANIELE TRABUCCO, Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di…
Il Professor DANIELE TRABUCCO, Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di…
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Prof. Michele Talo (Unidolomiti): Open day di presentazione dei corsi universitari serali.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA: MANOVRA 2023 E LA "NUOVA" OPZIONE DONNA: UNA MODIFICA ASSURDA
Chi potrà accedere a Opzione Donna nel 2023? Il Governo Meloni, nel disegno di legge di bilancio in discussione alle Camere (pronto il maxi-emendamento correttivo su cui l'Esecutivo apporrá la questione di fiducia come già avvenuto con i Governi Conte e Draghi alla faccia della discontinuitá) ha voluto valutare non solo l’età delle lavoratrici ed il numero di figli (58 anni con due o piú figli a carico, 59 con un solo figlio a carico e 60 anni in assenza di figli), ma ha deciso anche di procedere con la selezione in base alle loro condizioni di salute e al ruolo svolto all’interno della famiglia. In particolare, per andare in pensione con Opzione Donna 2023 sarà necessario: a) prestare assistenza, da almeno 6 mesi, al coniuge o ad un parente stretto o, per meglio dire, di primo grado. Il parente in questione dovrà convivere con la lavoratrice e avere una grave disabilità; b) essere riconosciute invalide civili almeno al 74% (non meno di questa percentuale) da una commissione medica; c) prestare assistenza a un parente o affine, purché sia entro il secondo grado, qualora il coniuge o i genitori della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 70 anni, oppure siano affetti da patologie invalidanti o, ancora, siano deceduti; d) essere state licenziate; e) essere lavoratrici dipendenti di aziende in crisi economica. Solo 3000 cittadine potranno accedere e ne saranno escluse 14.000. In pratica, nonostante Opzione Donna preveda il ricalcolo totalmente contributivo dell’assegno pensionistico e costituisca, quindi, solo un anticipo di cassa senza alcun costo aggiuntivo per il bilancio previdenziale, si è deciso un intervento così radicale da determinare lo svuotamento della platea. Complimenti ad un Esecutivo che si é, fino ad ora, riempito la bocca di tutela delle donne!!!
Chi potrà accedere a Opzione Donna nel 2023? Il Governo Meloni, nel disegno di legge di bilancio in discussione alle Camere (pronto il maxi-emendamento correttivo su cui l'Esecutivo apporrá la questione di fiducia come già avvenuto con i Governi Conte e Draghi alla faccia della discontinuitá) ha voluto valutare non solo l’età delle lavoratrici ed il numero di figli (58 anni con due o piú figli a carico, 59 con un solo figlio a carico e 60 anni in assenza di figli), ma ha deciso anche di procedere con la selezione in base alle loro condizioni di salute e al ruolo svolto all’interno della famiglia. In particolare, per andare in pensione con Opzione Donna 2023 sarà necessario: a) prestare assistenza, da almeno 6 mesi, al coniuge o ad un parente stretto o, per meglio dire, di primo grado. Il parente in questione dovrà convivere con la lavoratrice e avere una grave disabilità; b) essere riconosciute invalide civili almeno al 74% (non meno di questa percentuale) da una commissione medica; c) prestare assistenza a un parente o affine, purché sia entro il secondo grado, qualora il coniuge o i genitori della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 70 anni, oppure siano affetti da patologie invalidanti o, ancora, siano deceduti; d) essere state licenziate; e) essere lavoratrici dipendenti di aziende in crisi economica. Solo 3000 cittadine potranno accedere e ne saranno escluse 14.000. In pratica, nonostante Opzione Donna preveda il ricalcolo totalmente contributivo dell’assegno pensionistico e costituisca, quindi, solo un anticipo di cassa senza alcun costo aggiuntivo per il bilancio previdenziale, si è deciso un intervento così radicale da determinare lo svuotamento della platea. Complimenti ad un Esecutivo che si é, fino ad ora, riempito la bocca di tutela delle donne!!!