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L’agente di scorta di Giovanni Falcone: “quel 23 maggio di 31 anni fa avrei potuto essere una delle vittime” - informazionecattolica.it
di Matteo Orlando - LUCIANO TIRINDELLI: "MI SONO SALVATO PERCHÉ C'È STATO UN CAMBIO DI TURNO CON ANTONIO MONTINARO. ABBIAMO UN DOVERE NEI CONFRONTI DI GIOVANNI FALCONE, DI FRANCESCA MORVILLO E DEI COLLEGHI DELLA SCORTA: IL DOVERE DI NON ARRENDERCI A UNO STERILE…
Lezione magistrale del prof. don Curzio Nitoglia sulla condanna del modernismo da parte di san Pio X.
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UNA BANCA DIETRO IL "NO" UNGHERESE ALLE ARMI A KIEV. ORBÁN: "UCRAINA NON PUÒ VINCERE GUERRA"
Budapest blocca i fondi europei in risposta alla decisione dell'Ucraina di inserire una banca ungherese tra i suoi nemici. Pressioni dell'Unione Europea per fare cambiare idea a Orbán, ma il primo ministro rilancia: "Nessuna possibilità di vincere il conflitto".
➡ https://www.byoblu.com/2023/05/23/una-banca-dietro-il-no-ungherese-alle-armi-a-kiev-orban-ucraina-non-puo-vincere-guerra/
Budapest blocca i fondi europei in risposta alla decisione dell'Ucraina di inserire una banca ungherese tra i suoi nemici. Pressioni dell'Unione Europea per fare cambiare idea a Orbán, ma il primo ministro rilancia: "Nessuna possibilità di vincere il conflitto".
➡ https://www.byoblu.com/2023/05/23/una-banca-dietro-il-no-ungherese-alle-armi-a-kiev-orban-ucraina-non-puo-vincere-guerra/
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Le donne che abortiscono vanno incontro a conseguenze fisiche e psicologiche
di Maria Rachele Ruiu – LA 194 NON È UNA LEGGE NÉ GIUSTA NÉ BUONA. HA PORTATO ALL’ELIMINAZIONE DI 6 MILIONI DI BAMBINI ED HA ABBANDONATO ALTRETTANTE DONNE ALLA SOLITUDINE DI UNA SCELTA CHE NO…
TRABUCCO: BASTA ILLUDERE I VENETI!!!
Non esistono le "materie" che, come insegnava Paladin giá negli anni '70, sono etichette vuote all'interno delle quali vi sono politiche pubbliche complesse le quali pagano i criteri elaborati dalla Corte costituzionale dopo la riforma del Titolo V nel 2001 (chiamata in sussidiarietá, prevalenza, uniformitá etc.). Per non parlare del fatto che "certe materie", ad esempio l'ambiente, non sono neppure tali (si parla giustamente di "smaterializzazione"), ma valori che permeano tutti gli ambiti di intervento sia dello Stato, sia delle Regioni (sulla natura "trasversale" della materia "ambiente" cfr. sent. n. 478/2002 Corte cost.). Alle tre Regioni ordinarie (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto), che hanno avviato l'iter dell'art. 116, comma 3, Cost., se mai arriverá qualcosa, si tratterá solo frammenti di competenze con una moltiplicazione dei centri decisionali. Non basta sostentere che il regionalismo differenziato sia previsto dal Testo costituzionale vigente, ma bisogna interrogarsi, cosa che la retorica stantia del Presidente della Giunta regionale del Veneto non puó ammettere, se lo strumento è davvero congruo al fine. La vera autonomia non è per "materie", ma per politiche pubbliche.
P.S. L'utilizzo del Dpcm, in luogo della legge, per la determinazione dei Lep non è questione di "elenco telefonico", come è stato sostenuto in audizione al Senato della Repubblica, ma un'esigenza prevista dalla Costituzione che affida alla fonte-atto del Parlamento e, dunque, alla dialettica democratica, di operare una sintesi ed un punto di equilibrio che certamente una fonte secondaria di produzione del diritto non è in grado di soddisfare.
Non esistono le "materie" che, come insegnava Paladin giá negli anni '70, sono etichette vuote all'interno delle quali vi sono politiche pubbliche complesse le quali pagano i criteri elaborati dalla Corte costituzionale dopo la riforma del Titolo V nel 2001 (chiamata in sussidiarietá, prevalenza, uniformitá etc.). Per non parlare del fatto che "certe materie", ad esempio l'ambiente, non sono neppure tali (si parla giustamente di "smaterializzazione"), ma valori che permeano tutti gli ambiti di intervento sia dello Stato, sia delle Regioni (sulla natura "trasversale" della materia "ambiente" cfr. sent. n. 478/2002 Corte cost.). Alle tre Regioni ordinarie (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto), che hanno avviato l'iter dell'art. 116, comma 3, Cost., se mai arriverá qualcosa, si tratterá solo frammenti di competenze con una moltiplicazione dei centri decisionali. Non basta sostentere che il regionalismo differenziato sia previsto dal Testo costituzionale vigente, ma bisogna interrogarsi, cosa che la retorica stantia del Presidente della Giunta regionale del Veneto non puó ammettere, se lo strumento è davvero congruo al fine. La vera autonomia non è per "materie", ma per politiche pubbliche.
P.S. L'utilizzo del Dpcm, in luogo della legge, per la determinazione dei Lep non è questione di "elenco telefonico", come è stato sostenuto in audizione al Senato della Repubblica, ma un'esigenza prevista dalla Costituzione che affida alla fonte-atto del Parlamento e, dunque, alla dialettica democratica, di operare una sintesi ed un punto di equilibrio che certamente una fonte secondaria di produzione del diritto non è in grado di soddisfare.