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FOIBE, ESODO E GIORNO DEL RICORDO (1): ZIGANTE SPIEGA GLI ALLORA CONFINI NORDORIENTALI D’ITALIA
Intervista di Matteo Orlando all'esule Denis Zigante.
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
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FOIBE, ESODO E GIORNO DEL RICORDO (2): ZIGANTE RICORDA IN BREVE LA STORIA ISTRIANO-GIULIANO DALMATA
Intervista di Matteo Orlando all'esule Denis Zigante.
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
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FOIBE, ESODO E GIORNO DEL RICORDO (3): INTENTI DEL MARESCIALLO TITO E DEL PARTITO COMUNISTA SLAVO
Intervista di Matteo Orlando all'esule Denis Zigante.
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
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FOIBE, ESODO E GIORNO DEL RICORDO (4): LO STRUMENTO DELLA PULIZIA ETNICA UTILIZZATO DAGLI SLAVI
Intervista di Matteo Orlando all'esule Denis Zigante.
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
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FOIBE, ESODO E GIORNO DEL RICORDO (5): DENIS ZIGANTE SPIEGA COSA SONO STATE LE FOIBE
Intervista di Matteo Orlando all'esule Denis Zigante.
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
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FOIBE, ESODO E GIORNO DEL RICORDO (6): ZIGANTE CI PARLA DELL’ESODO DEGLI ITALIANI VERSO LA PENISOLA
Intervista di Matteo Orlando all'esule Denis Zigante.
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
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FOIBE, ESODO E GIORNO DEL RICORDO (7): COME SONO STATI ACCOLTI GLI ESULI ISTRIANO-GIULIANO-DALMATI?
Intervista di Matteo Orlando all'esule Denis Zigante.
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
Denis Zigante, è nato ad Umago il 19 settembre del 1956. Umago, allora, era situata nella zona B (parte istriana fino al fiume Quieto in amministrazione jugoslava) del territorio libero di Trieste previsto…
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
https://www.gazzettadellemilia.it/cultura/item/41385-pio-x-tra-condanna-del-modernismo-e-valorizzazione-della-ragione-allargata
https://www.gazzettadellemilia.it/cultura/item/41385-pio-x-tra-condanna-del-modernismo-e-valorizzazione-della-ragione-allargata
www.gazzettadellemilia.it
PIO X: tra condanna del modernismo e valorizzazione della ragione "allargata"
Di Daniele Trabucco Belluno, 7 maggio 2023 - Il termine "modernismo" richiama la modernità, parola che deriva dall'avverbio latino "modus" che esprime il concetto di misura, di lim...
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GLI ERRORI DI HANS KELSEN E DEI GIURISTI CHE COMBATTONO IL DIRITTO NATURALE
di Daniele Trabucco
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A partire dall’Illuminismo, e soprattutto durante il XIX secolo, con la nascita del positivismo (Auguste Comte (1798-1857)), il XX secolo e fino ai giorni nostri, ogni dibattito sull’esistenza del diritto naturale ha avuto reazioni diverse…
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A partire dall’Illuminismo, e soprattutto durante il XIX secolo, con la nascita del positivismo (Auguste Comte (1798-1857)), il XX secolo e fino ai giorni nostri, ogni dibattito sull’esistenza del diritto naturale ha avuto reazioni diverse…
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
PRECETTI PRIMARI E SECONDARI DELLA LEGGE NATURALE NEL PENSIERO DI SAN TOMMASO D'AQUINO
Nel pensiero di san Tommaso d'Aquino (1225-1274), il più grande esponente della scolastica medioevale e il più grande pensatore di tutti i tempi, la "lex naturalis" è la partecipazione, nella creatura razionale, della legge eterna. Pertanto, alla luce di questa definizione, è evidente che solo Dio e, per sua grazia, i beati conoscono perfettamente la legge naturale in se stessa, mentre gli uomini unicamente secondo la capacitá della loro natura umana: "secundum proportionem capacitatis humanae naturae" (cfr. S. Th., I-II, q. 91, a. 4, ad. 1). Di conseguenza, precisa Tommaso, le persone, dotate di un corretto uso della ragione, apprendono i principi comuni e universalissimi della legge naturale, i c.d. "precetti primari", i quali non possono essere ignorati da alcuno in quanto si manifestano come imperativi assoluti e validi sempre ed ovunque. Si tratta delle inclinazioni profonde della natura dell'uomo e consistono nella conservazione, da parte della persona umana, del proprio essere e della specie (ad esempio, la procreazione). Queste regole generalissisime, custodite dall'intelletto pratico, costituiscono la "sinderesi", ossia "l'habitus continens praecepta legis naturalis" (cfr. S. Th., I-II, q. 94, a. 1, ad. 2). Al di sotto dei "precetti primari" troviamo quelli "secondari": le inclinazioni e le tendenze dell'uomo derivanti dai primi (es. il divieto di farsi giustizia da sè, il divieto di suicidio etc.). Questi ammettono eccezioni e restrizioni, che in alcun modo, peró, possono intaccarne il nucleo essenziale, in ragione delle diverse circostanze in cui devono attuarsi. Ora, chiarisce il "Dottor angelico", se, da un lato, la legge naturale non puó subire mutazioni in se stessa "quantum est de se", pena intaccare la stessa legge eterna della quale è manifestazione, dall'altro vi possono essere circostanze che, pur non cambiando, nè potendo cambiare la "lex naturalis", ne mutano la materia, cioè l'oggetto materiale. Si tratta, detto in altri termini, di una mutazione "per accidens" (materiale e circostanziale) e non "per se" (formale ed essenziale).
PRECETTI PRIMARI E SECONDARI DELLA LEGGE NATURALE NEL PENSIERO DI SAN TOMMASO D'AQUINO
Nel pensiero di san Tommaso d'Aquino (1225-1274), il più grande esponente della scolastica medioevale e il più grande pensatore di tutti i tempi, la "lex naturalis" è la partecipazione, nella creatura razionale, della legge eterna. Pertanto, alla luce di questa definizione, è evidente che solo Dio e, per sua grazia, i beati conoscono perfettamente la legge naturale in se stessa, mentre gli uomini unicamente secondo la capacitá della loro natura umana: "secundum proportionem capacitatis humanae naturae" (cfr. S. Th., I-II, q. 91, a. 4, ad. 1). Di conseguenza, precisa Tommaso, le persone, dotate di un corretto uso della ragione, apprendono i principi comuni e universalissimi della legge naturale, i c.d. "precetti primari", i quali non possono essere ignorati da alcuno in quanto si manifestano come imperativi assoluti e validi sempre ed ovunque. Si tratta delle inclinazioni profonde della natura dell'uomo e consistono nella conservazione, da parte della persona umana, del proprio essere e della specie (ad esempio, la procreazione). Queste regole generalissisime, custodite dall'intelletto pratico, costituiscono la "sinderesi", ossia "l'habitus continens praecepta legis naturalis" (cfr. S. Th., I-II, q. 94, a. 1, ad. 2). Al di sotto dei "precetti primari" troviamo quelli "secondari": le inclinazioni e le tendenze dell'uomo derivanti dai primi (es. il divieto di farsi giustizia da sè, il divieto di suicidio etc.). Questi ammettono eccezioni e restrizioni, che in alcun modo, peró, possono intaccarne il nucleo essenziale, in ragione delle diverse circostanze in cui devono attuarsi. Ora, chiarisce il "Dottor angelico", se, da un lato, la legge naturale non puó subire mutazioni in se stessa "quantum est de se", pena intaccare la stessa legge eterna della quale è manifestazione, dall'altro vi possono essere circostanze che, pur non cambiando, nè potendo cambiare la "lex naturalis", ne mutano la materia, cioè l'oggetto materiale. Si tratta, detto in altri termini, di una mutazione "per accidens" (materiale e circostanziale) e non "per se" (formale ed essenziale).
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Precisa Tommaso, le persone, dotate di un corretto uso della ragione, apprendono i principi comuni e universalissimi della legge naturale, i c.d. “precetti primari”, i quali non possono essere ignorati da alcuno in quanto si manifestano come imperativi assoluti e validi sempre ed ovunque. Si tratta delle inclinazioni profonde della natura dell’uomo e consistono nella conservazione, da parte della persona umana, del proprio essere e della specie (ad esempio, la procreazione). (di Daniele Trabucco)
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https://www.ideeazione.com/precetti-primari-e-secondari-della-legge-naturale-secondo-san-tommaso-daquino/
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Precetti primari e secondari della Legge Naturale secondo San Tommaso d’Aquino - IdeeAzione
Nel pensiero di san Tommaso d'Aquino (1225-1274), il più grande esponente della scolastica medioevale e il più grande pensatore di tutti i tempi, la "lex naturalis" è la partecipazione, nella creatura razionale, della legge eterna. Pertanto, alla luce di…