Fortezza Europa
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Il parlamento italiano ha votato contro la riforma del Mes, con 44 astenuti, 72 favorevoli e ben 184 contrari. Ricordiamo brevemente cos'è questo Mes, di cui tanto si sente parlare da mesi e che è diventato una sorta di obbiettivo da abbattere da parte tutti gli euroscettici. Il Meccanismo Europeo di Stabilità, chiamato comunemente "fondo salva-Stati", è stato creato per sostenere i Paesi dell'eurozona quanto affrontano una crisi economica rischiando il default. Si è trattato quindi di un ritorno di ... fiamma del governo che ha riscoperto il patriottismo tanto sbandierato durante la campagna elettorale?
In realtà pensiamo che sia la solita pantomima tipica dei politicanti italiani. E' vero che la Meloni ha spaccato in due il centrodestra (Forza Italia si è astenuta durante il voto) ma opponendosi al Mes ha impedito alla Lega di Salvini di scavalcarla a destra, vero e proprio incubo a pochi mesi dalle elezioni europee, che solitamente hanno una natura più ideologica rispetto a quelle nazionali o amministrative. Senza scordare i recenti attriti con Parigi e Berlino che avevano portato alla variazione del Patto di Stabilità, senza tenere conto delle indicazioni dell'Italia, trattandola (come al solito...) come membro di serie B dell'Unione Europea. Insomma, con questo voto l'attuale premier ha ottenuto due piccioni con una fava.
Ma come finirà la ratifica di questo Mes da parte dell'Italia? Non vorremmo essere profeti di sventure ma riteniamo che alla fine assisteremo a questo teatrino: nei prossimi mesi Fdi e Lega toglieranno dalla polvere il loro antico, e poi sempre disatteso, euroscetticismo per recuperare il maggior numero di voti possibili alle Europee. Poi, dato che saranno passati i sei mesi previsti dalla legge per poter approvare una proposta di legge già bocciata una volta, potranno ratificare questo maledetto Mes in cambio probabilmente di accordi sottobanco coi governi francese e tedesco. Magari ci stiamo sbagliando ma, nel dubbio, speriamo che il popolo italiano non si faccia più ammaliare da questi politicanti da avanspettacolo e diserti in massa le urne.
07-01-1978

Il sacrificio immortale degli eroi illumina il nostro cammino e ci guida nella lotta

Franco, Francesco e Stefano: Presenti!
Grande partecipazione alla serata di sabato al fortress pub. In una sala gremita in ogni ordine di posto si è tenuta l presentazione del libro “In viaggio senza Gandalf”. L’autore, incalzato dalle domande dei due moderatori della serata, Filippo Mistè ed Alessandro Cavallini, ha spaziato tra aneddoti ed interessanti prospettive riguardanti gli anni ‘90 in cui oltre al gruppo musicale han preso forma diversi laboratori di idee che sono arrivati fino ai giorni d’oggi. Passione ideologica, perseveranza, militanza senza sosta in un clima di grande sconvolgimento politico per la Nazione, sono gli ingredienti che hanno animato questo libro che sta riscuotendo un grandissimo successo. Un pubblico numeroso e variegato, formato da giovani e meno giovani, ha seguito con grande interesse l’evolversi della serata che si è conclusa con l’esibizione, per la prima volta dopo molti anni in acustico, degli
Hobbit, che ci hanno offerto un fantastico momento comunitario con le loro canzoni che hanno fatto cantare tutti i presenti .
Vi aspettiamo al prossimo evento!
Alla fine anche in Italia gli agricoltori hanno seguito l’esempio dei loro colleghi di mezza Europa e sono scesi nelle strade coi propri trattori per contestare le politiche (anti)agricole dei tecnocrati di Bruxelles. Oggi sono loro nel centro del mirino ma ben presto tutti i popoli europei rischieranno di perdere la propria identità alimentare. L'obiettivo è molto chiaro: solo i ricchi potranno continuare a godere del cibo tradizionale, la maggioranza della popolazione dovrà invece cibarsi con cavallette, carne sintetica e schifezze varie. Come al solito, utilizzano la scusa dei cambiamenti climatici per diminuire sempre più le libertà dei cittadini.
Per questo motivo non possiamo che sostenere le giuste rivendicazioni degli agricoltori e invitiamo tutti i cittadini a scendere in strada per dimostrare la propria solidarietà e vicinanza. Noi saremo al loro fianco mercoledì fuori da Fieragricola per urlare la nostra rabbia contro le imposizioni dell’Unione Europea e invitare gli agricoltori a non mollare nelle loro giuste rivendicazioni.
LA LORO LOTTA È LA NOSTRA LOTTA,
LA LORO VITTORIA SARÀ LA NOSTRA VITTORIA
L'ennesimo brutale stupro commesso da un gruppo di stranieri, "minori non accompagnati", parcheggiati dal business immigrazionista in strutture non controllate. Vittime due giovani di 13 anni Catanesi, fidanzato e fidanzata, inermi, sopraffatti dall'animalesca violenza del branco. Due vite segnate per sempre, nel nome della follia ideologica della sinistra immigrazionista, dei benpensanti dei buoni. La quale non genera altro che violenza.
Per questi due innocenti non ci sono prime pagine, espiazioni di colpe collettive, menzioni da parte del papa o dal capo dello stato. I soliti noti -l'intellighenzia rossa- dando prova di tutta la loro meschinità, provano con l'espediente del patriarcato, della mascolinità tossica e altre amenità. Ma la realtà è che il 40% degli accusati di stupro sono stranieri, 7 volte di più in percentuale alla popolazione, rispetto agli Italiani. Chiunque, ignorando questi fatti, continua ad agevolare l'immigrazione si rende complice della violenza contro il suo stesso popolo, e va perseguito di conseguenza.
E, se dalla sinistra non ci possiamo aspettare altro, se non appunto l'odio per la nostra Civiltà, dalla sedicente destra, attualmente al governo, pretendiamo l'abolizione della legge n. 47/2017; la quale fornisce maggiori tutele a questi "minori non accompagnati". La cronaca ha già ampiamente dimostrato come questi, auto dichiarati, minori siano una grave minaccia a livello Nazionale. Tali tutele vanno quindi abolite, senza compromessi. Un primo passo per iniziare a dare giustizia a questi giovani, ed a tutte le numerose altre vittime, che chiunque abbia a cuore il futuro del nostro popolo non dovrebbe neanche porsi il dubbio di compiere.
Non ci sarà pace senza giustizia.
Ci hai indicato la strada,
Ora sei stella polare.

MASSIMO VIVE!
ALLA RISCOSSA EUROPEA

75 anni di subalternità, di sottomissione e di asservimento. 75 anni in cui l'Europa non è più protagonista della Storia ma si limita ad essere oggetto di potenze ed interessi extraeuropei. Fin dal primo dopoguerra le classi politiche del "vecchio continente" sono succubi del despota americano, il quale maschera il proprio imperialismo spacciandolo per una politica di difesa continentale.

Un dominio che, oltre alla forte componente "geopolitica" che ben conosciamo, è riuscito a penetrare in primis nell'anima dei popoli europei, sfiancati dalla tragedia del secondo conflitto mondiale, corrompendoli.

Da 75 anni, infatti, l'uomo europeo è perennemente disorientato, ridotto ad homo economicus vittima dei più bassi vizi. Non più soggetto creatore e portatore della civiltà, ma oggetto dei suoi stessi desideri, disposto a concedere tutto pur di mantenere gli ormai pochi privilegi economici. Un dominio, quindi, spirituale, legato al singolo cittadino europeo, prima che amministrativo o politico.

La sfida che, su questo fronte, noi Identitari dobbiamo affrontare oggi è, forse, ancora più ardua rispetto a quella dei nostri padri e dei nostri nonni. Mentre ieri si aveva un contato vis a vis con il nemico, oggi quest'ultimo si nasconde e maschera i propri attacchi e la propria strategia di guerra, illudendoci con stili di vita che annientano il nostro essere.

Per spezzare queste catene immateriali, dobbiamo riscoprire il nostro essere europei. Essenza che giace, assopita, dentro ognuno di noi e che necessariamente deve riaffermarsi. Per smuovere concretamente le nostre anime da questo torpore possiamo affidarci alle opere che scrittori, artisti, filosofi, uomini e donne europei ci hanno lasciato nel tempo. Viaggiare, riscoprire le città, i monumenti, l'arte, la musica, i libri. Studiare e immergersi totalmente in queste produzioni, senza tempo, del genio europeo non potrà che aiutarci nel conoscere noi stessi, arrivando a rispondere alla domanda fondamentale del "chi siamo". Necessaria per lo scaturire in noi di una volontà nuova: un nuovo spirito aristocratico capace di risollevare le sorti e il destino dell'Europa.

Anche quando tutto sembra perduto, l'imperativo rimane: insorgere contro il fatalismo per il bene dei nostri popoli!
Dopo che nelle ultime ore si rincorrevano sempre più le voci di un imminente attacco dell'Iran a Israele, come ritorsione per il vile attacco compiuto dalla potenza sionista contro il consolato iraniano a Damasco, che ha provocato la morte di 13 persone tra cui l’ufficiale iraniano più anziano in Siria, Mohammad Reza Zahedi, e altri sei membri delle Guardie Rivoluzionarie, questa notte è infine partito un raid aereo. Sono stati circa seicento i bersagli diretti contro Israele, soprattutto le alture del Golan e le basi aeree del Negev, con l'utilizzo di droni e 150 missili da crociera e balistici. Appena partito l'attacco, caccia bombardieri statunitensi, francesi e britannici si sono alzati in volo a difesa di Israele. La maggior parte dei droni e dei missili sono stati intercettati ma l'azione di questa notte, al di là dell'aspetto militare, ha una rilevanza geopolitica notevole. Per la prima volta, dopo decenni di accuse reciproche, l’Iran ha colpito direttamente il territorio israeliano con armi partite dall'interno dei propri confini. È un vero e proprio cambio di paradigma della politica internazionale. Dopo questa notte Tel Aviv e i suoi alleati statunitensi hanno capito che il mondo unipolare ed imperialista è ormai morto. Sono molte le Nazioni stufe dell’arroganza occidentale, pronte a combattere per la propria sovranità ed indipendenza. Questa notte è avvenuto il primo passo verso la creazione di un mondo multipolare, finalmente libero e più giusto. Ci auguriamo che anche i leader europei si rendano conto di questo cambiamento e non trascinino il nostro continente in un baratro senza fine solo per assecondare i desiderata del padrone americano. In quel caso, saremmo destinati a soccombere e non avremmo alcun ruolo rilevante né indipendenza e sovranità nel nuovo mondo multipolare.
Sabato 4 maggio alle ore 17, presso la nostra sede di Verona, avremo il piacere di ospitare nuovamente i ragazzi di redazione Zenit. Redazione militante, che oltre alla tempestiva opera di informazione via social, ha reso fruibili numerose riflessioni e spunti, interni al nostro ambiente, anche all'esterno. Grazie soprattutto a tre riviste impeccabili, sia nella trattazione degli argomenti che nella realizzazione.

Tramite il loro nuovo quaderno, parleremo di Europa e delle sfide decisive per i prossimi anni:
- Le potenze emergenti stanno dando una nuova direzione alla storia? L'occidente sarà ancora il centro del mondo?
- Rispetto ai numerosi stravolgimenti degli ultimi anni, gli stati Europei si stanno dimostrando protagonisti o spettatori?
- Oltre l'attuale disastrosa unione europea, riflessioni riguardo una reale unità

Queste solo alcune delle tematiche che affronteremo, non mancare!