#cgs #arte #dipinti #bacio #reina #amore_nascosto #morte #umanità
🎨 AMORE E MORTE - Calcedonio Reina
[1881]
🗺 Museo civico di Catania
---
L'ambientazione è quella delle catacombe del Convento dei Cappuccini a Palermo.
Due innamorati, probabilmente provenienti da ceti sociali diversi, si scambiano effusioni in un luogo cupo e chiuso perché forse, non posso farlo in pubblico.
In sostanza, l'amore vince sulla morte.
L'artista ha voluto rappresentare i due amanti di statura minore rispetto all'ambiente circostante, quasi a voler rendere la catacomba il soggetto dell'opera. La morte è forte, numerosa ma il bacio tenero e romantico dei due amanti sembra illuminare il luogo sinistro e, soprattutto, vince sulla morte.
#Arte e #Attualità su @CumGrano_Salis
🎨 AMORE E MORTE - Calcedonio Reina
[1881]
🗺 Museo civico di Catania
---
L'ambientazione è quella delle catacombe del Convento dei Cappuccini a Palermo.
Due innamorati, probabilmente provenienti da ceti sociali diversi, si scambiano effusioni in un luogo cupo e chiuso perché forse, non posso farlo in pubblico.
In sostanza, l'amore vince sulla morte.
L'artista ha voluto rappresentare i due amanti di statura minore rispetto all'ambiente circostante, quasi a voler rendere la catacomba il soggetto dell'opera. La morte è forte, numerosa ma il bacio tenero e romantico dei due amanti sembra illuminare il luogo sinistro e, soprattutto, vince sulla morte.
#Arte e #Attualità su @CumGrano_Salis
GLI DEI CELTICI DELLA PENISOLA IBERICA : Parte 4 - Lucubo🔸
La figura di Lugus pare legata alla prosperità, al commercio e all’artigianato. La sua figura è associata alla lancia. È una delle divinità più comuni tra i Celti e, come vedremo, un numero molto conseguente di toponimi deriva da Lugus in tutta Europa.
"L’iconografia di quello considerato il Mercurio gallico comprende uccelli, in particolare corvi e il gallo, che è diventato l’emblema della Francia."
BUONA LETTURA—⭕️
LINK ALL'ARTICOLO
La figura di Lugus pare legata alla prosperità, al commercio e all’artigianato. La sua figura è associata alla lancia. È una delle divinità più comuni tra i Celti e, come vedremo, un numero molto conseguente di toponimi deriva da Lugus in tutta Europa.
"L’iconografia di quello considerato il Mercurio gallico comprende uccelli, in particolare corvi e il gallo, che è diventato l’emblema della Francia."
BUONA LETTURA—⭕️
LINK ALL'ARTICOLO
Cum Grano Salis
Gli dei celtici della penisola iberica : Parte 4 – Lucubo
Lucubo – Lug – Lugh – Lugus Etimologia L’etimologia esatta di Lugus è sconosciuta e contestata. La radice protoceltica del nome, *lug-, è generalmente considerata derivata d…
IRENICO
i-rè-ni-co
📕 Significato: di pace, che promuove la pace.
📗 Etimologia: dal Greco εἰρηνικός, derivato di εἰρήνη «pace».
@paroledimenticate
i-rè-ni-co
📕 Significato: di pace, che promuove la pace.
📗 Etimologia: dal Greco εἰρηνικός, derivato di εἰρήνη «pace».
@paroledimenticate
#cgs #arte #dipinti #mare #fattori #natura #solitudine #umanità
🎨 MARINA AL TRAMONTO - Giovanni Fattori
[1890-1895]
🗺 Firenze, Galleria nazionale d’Arte Moderna
---
Il dipinto raffigura un uomo di spalle che guarda un tramonto da una scogliera. L'uomo è raffigurato tramite una macchia nera, tecnica tipica dell artista. Il cielo viola è in contrasto con le nuvole arancioni. La luce del cielo si riflette sul mare creando un effetto blu-violaceo molto suggestivo. Uno dei temi del dipinto è il sublime, ovvero come l'uomo è piccolo di fronte alla natura, calma e tranquilla ma pur sempre immensa rispetto all'uomo. Forse un riferimento a Friedrich e il suo "Viandante sul mar di nebbia"? Un altro tema del quadro è la solitudine, l'uomo è da solo ad ammirare il mare e il tramonto, come simbolo della vita che sta finendo
#Arte e #Attualità su @CumGrano_Salis
🎨 MARINA AL TRAMONTO - Giovanni Fattori
[1890-1895]
🗺 Firenze, Galleria nazionale d’Arte Moderna
---
Il dipinto raffigura un uomo di spalle che guarda un tramonto da una scogliera. L'uomo è raffigurato tramite una macchia nera, tecnica tipica dell artista. Il cielo viola è in contrasto con le nuvole arancioni. La luce del cielo si riflette sul mare creando un effetto blu-violaceo molto suggestivo. Uno dei temi del dipinto è il sublime, ovvero come l'uomo è piccolo di fronte alla natura, calma e tranquilla ma pur sempre immensa rispetto all'uomo. Forse un riferimento a Friedrich e il suo "Viandante sul mar di nebbia"? Un altro tema del quadro è la solitudine, l'uomo è da solo ad ammirare il mare e il tramonto, come simbolo della vita che sta finendo
#Arte e #Attualità su @CumGrano_Salis
PERIGLIOSO
pe-ri-gliò-so
📕 Significato: pericoloso, pieno di pericoli e di rischi.
📗 Etimologia: derivato di periglio, dal Provenzale perilh, Francese péril, che è il Latino pericŭlum «pericolo».
@paroledimenticate
pe-ri-gliò-so
📕 Significato: pericoloso, pieno di pericoli e di rischi.
📗 Etimologia: derivato di periglio, dal Provenzale perilh, Francese péril, che è il Latino pericŭlum «pericolo».
@paroledimenticate
#Sardegna #Natale #Mondo #musica #UniTre #GianlucaP #GiusyMO
🔻 https://youtu.be/qTWLNbhCpEc
🎙 Un concerto di Natale virtuale in giro per il mondo accompagnati da melodia e bellezza.
Buon Ascolto su @CumGrano_Salis
🔻 https://youtu.be/qTWLNbhCpEc
🎙 Un concerto di Natale virtuale in giro per il mondo accompagnati da melodia e bellezza.
Buon Ascolto su @CumGrano_Salis
YouTube
Gianluca Podda e Giusy Murgia Onnis - Concerto Unitre Isili "Natale nel Mondo".
L' Unitre di Isili presenta il Concerto "Natale nel mondo".Voce - Giuseppina Murgia Onnis Chitarra - Gianluca Podda Grazie di cuore a tutti i soci dell' Unit...
#cgs #blog #paranoia #spazi #umanità #psicologia #società
🟡 ⚫️ ARCHITETTARE LA PARANOIA •• L'antropologia del pericolo eterno
Ciò che accade oggi e che sta accadendo da alcuni anni è che il mondo che il viandante incontra, come anche il cittadino nelle sue incombenze quotidiane, è un mondo che gli uomini hanno costruito con le architetture della paranoia. Paesaggi urbani nei quali è sempre meno consentito fermarsi, in cui l’abitudine ad attraversare il luogo pubblico, invece che fermarsi a viverlo, si è già radicata abbastanza da destare qualche sospetto in chi scorgesse qualcuno attardarsi su un muretto o seduto in un aiuola.
°°°°°°°°°°°°°
Una riflessione pungente sulle nostre vite, sugli spazi che abitiamo e occupiamo e il leitmotiv attraverso il quale li stiamo interpretando e costruendo:
Buona lettura!
#Approfondimenti e #Analisi su @CumGrano_Salis
🟡 ⚫️ ARCHITETTARE LA PARANOIA •• L'antropologia del pericolo eterno
Ciò che accade oggi e che sta accadendo da alcuni anni è che il mondo che il viandante incontra, come anche il cittadino nelle sue incombenze quotidiane, è un mondo che gli uomini hanno costruito con le architetture della paranoia. Paesaggi urbani nei quali è sempre meno consentito fermarsi, in cui l’abitudine ad attraversare il luogo pubblico, invece che fermarsi a viverlo, si è già radicata abbastanza da destare qualche sospetto in chi scorgesse qualcuno attardarsi su un muretto o seduto in un aiuola.
°°°°°°°°°°°°°
Una riflessione pungente sulle nostre vite, sugli spazi che abitiamo e occupiamo e il leitmotiv attraverso il quale li stiamo interpretando e costruendo:
la paura.Buona lettura!
Leggi l'articolo: https://cumgranosalis.radicicomuni.org/architettare-la-paranoia/#Approfondimenti e #Analisi su @CumGrano_Salis
POSTERGARE
pos-ter-gà-re (io postèrgo, tu postèrghi, eccetera)
📕 Significato: gettarsi una cosa dietro le spalle, non darsene pensiero, omettere di farla, anche non tenere in considerazione, disprezzare; posporre una cosa a un’altra.
📗 Etimologia: dal Latino medievale postergare, derivato della locuzione post tergum «dietro le spalle».
@paroledimenticate
pos-ter-gà-re (io postèrgo, tu postèrghi, eccetera)
📕 Significato: gettarsi una cosa dietro le spalle, non darsene pensiero, omettere di farla, anche non tenere in considerazione, disprezzare; posporre una cosa a un’altra.
📗 Etimologia: dal Latino medievale postergare, derivato della locuzione post tergum «dietro le spalle».
@paroledimenticate
MOMENTO SERIO - I DUE VASI 🏺 🏺
“I due vasi”: una bellissima e saggia storia che viene dalla Cina.
Un’anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all’estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l’altro era perfetto ed era sempre pieno d’acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello verso casa.
Quello crepato invece, arrivava sempre mezzo vuoto. Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d’acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati mentre il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: “Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l’acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa“.
La vecchia sorrise: “Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero ma non dalla parte dell’altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi. Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa”.
Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto.
Ma sono proprio la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante.
Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c’è di buono in lui.
“I due vasi”: una bellissima e saggia storia che viene dalla Cina.
Un’anziana donna cinese aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso all’estremità di un palo che lei portava sulle spalle.
Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l’altro era perfetto ed era sempre pieno d’acqua alla fine della lunga camminata dal ruscello verso casa.
Quello crepato invece, arrivava sempre mezzo vuoto. Per due anni interi andò avanti così, con la donna che portava a casa solo un vaso e mezzo d’acqua.
Naturalmente, il vaso perfetto era orgoglioso dei propri risultati mentre il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto ed era avvilito di saper fare solo la metà di ciò per cui era stato fatto.
Dopo due anni che si rendeva conto del proprio amaro fallimento, un giorno parlò alla donna lungo il cammino: “Mi vergogno di me stesso, perché questa crepa nel mio fianco fa sì che l’acqua fuoriesca lungo tutta la strada verso la vostra casa“.
La vecchia sorrise: “Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero ma non dalla parte dell’altro vaso? È perché io ho sempre saputo del tuo difetto, perciò ho piantato semi di fiori dal tuo lato del sentiero ed ogni giorno, mentre tornavamo, tu li innaffiavi. Per due anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la tavola. Se tu non fossi stato come sei, non avrei avuto quelle bellezze per ingentilire la casa”.
Ognuno di noi ha il proprio specifico difetto.
Ma sono proprio la crepa e il difetto che ognuno ha a far sì che la nostra convivenza sia interessante e gratificante.
Bisogna prendere ciascuno per quello che è e vedere ciò che c’è di buono in lui.
#cgs #Antropologia #attualità #lessico #distanziamentoSociale #distaccoEmotivoInterpersonale
⚫️ 🟡 DISTANZIAMENTO ISOLANTE
🔎 Scavando più a fondo nel significato dei termini che utilizziamo costantemente per imposizione o per scelta, possiamo notare sfumature etimologiche che non sempre sono davvero precise comunicativamente parlando.
🔖https://cumgranosalis.radicicomuni.org/distanziamento-isolante/
Un pezzo di Marta [ @JanaSaKoga ] per augurarvi un buon inizio di luce invernale!
Stai luminoso
Su @CumGrano_Salis
⚫️ 🟡 DISTANZIAMENTO ISOLANTE
🔎 Scavando più a fondo nel significato dei termini che utilizziamo costantemente per imposizione o per scelta, possiamo notare sfumature etimologiche che non sempre sono davvero precise comunicativamente parlando.
🔖https://cumgranosalis.radicicomuni.org/distanziamento-isolante/
Un pezzo di Marta [ @JanaSaKoga ] per augurarvi un buon inizio di luce invernale!
Stai luminoso
Su @CumGrano_Salis
PETULANZA
pe-tu-làn-za
📕 Significato: l’essere petulante; atteggiamento di insistenza fastidiosa, arrogante invadenza, intromissione inopportuna e continua.
📗 Etimologia: dal Latino petulantia, derivato di petŭlans -antis «petulante».
@paroledimenticate
pe-tu-làn-za
📕 Significato: l’essere petulante; atteggiamento di insistenza fastidiosa, arrogante invadenza, intromissione inopportuna e continua.
📗 Etimologia: dal Latino petulantia, derivato di petŭlans -antis «petulante».
@paroledimenticate
Parole dimenticate: Carola [ca-rò-la]
SIGNIFICATO: danza medievale che si ballava in circolo tenendosi per mano; canto d’accompagnamento alla danza
ETIMOLOGIA: dall’antico francese carole ‘danza corale’, che giunge dal latino choraula ‘flautista che guida il coro’ — a sua volta prestito dal greco khoraúles, composto di khorós ‘coro’ e auléo ‘suono il flauto’ — attraverso la forma latina medievale corolla o carolla.
Ormai da diverso tempo questo termine si considera un sinonimo di ‘canto di Natale’, sebbene in realtà la carola sia un’antica danza.
Il punto di partenza è il termine francese carole, che apparve all’inizio del XII secolo come traduzione del latino chorus in alcune versioni del Salterio (il Libro dei Salmi) e poco dopo anche in alcuni testi volgari francesi. Johannes de Garlandia nel suo Dictionarius del 1220 circa, affermò che la parola chorea in francese si diceva carole: «chorea: gallice carole».
Sin dalla prima metà del XII secolo la danza denominata carole era ben consolidata in Francia, con alcune varianti coreografiche. Nella struttura più comune i ballerini si tenevano per mano in cerchio, rivolti verso l’interno, e giravano cantando. Forse questo ci ricorda un gioco di quando eravamo bambini: allora la carole potrebbe essere considerata la nonna del girotondo! Ogni danzatore faceva un passo di lato con il piede sinistro e così di seguito, procedendo in circolo verso sinistra. Tutti ballavano la carole, dalle nobili castellane all’umile servitù, ma rigorosamente con persone appartenenti al rispettivo ceto sociale, senza mescolarsi.
-Riguardo alla musica, ci sono diverse opinioni: forse cantava uno solo, oppure al solista rispondevano gli altri in coro. Pare, comunque, che i danzatori di alto rango si distinguessero proprio perché cantavano, mentre quelli di status inferiore potevano usufruire del suono di corni, tamburi o cornamuse, di uso popolare.
La carole fu in gran voga dalla metà del XII secolo alla metà del XIV, tanto da viaggiare col passaporto francese in tutta Europa. In Italia fu detta ‘carola’ e il termine fu usato da Dante e da Boccaccio, anche se probabilmente fu adottato come elegante prestito francese per indicare una danza in modo generico.
In Inghilterra, fino alla fine del XIV secolo, la tradizione della corte fu prettamente francese; la parola carol nei testi dell’epoca indicava il ballo, ma a volte anche il solo canto ed era collegata, sia nel nome che nella natura, con la carole d’oltremanica. La carol era inoltre apparentata con altre forme strofiche presenti nell’Europa continentale, rondeaux, virelais, o la lauda spirituale italiana per i testi, e chansons o chansonettes per la musica.
I versi, in inglese e in latino, erano composti da strofe uniformi e la musica iniziava con un ritornello chiamato burden (oltre che questo significato, in Inghilterra la parola indicò il bordone della cornamusa, oppure la ciaramella). Gli argomenti trattati erano molto vari, sia sacri che profani; la musica di solito era in ritmo trocaico (piedi di lunga-breve in successione).
Dagli iniziali canti monodici, nel XV secolo si sviluppò la carol polifonica, i cui contenuti si riferivano prevalentemente alla Vergine, alla Natività, e ai santi del periodo di Natale, mentre la danza cessò di essere praticata.
Clicca qui per ulteriori approfondimenti sulle danze medievali:
http://ontanomagico.altervista.org/danza.htm
#balli #tradizioni
SIGNIFICATO: danza medievale che si ballava in circolo tenendosi per mano; canto d’accompagnamento alla danza
ETIMOLOGIA: dall’antico francese carole ‘danza corale’, che giunge dal latino choraula ‘flautista che guida il coro’ — a sua volta prestito dal greco khoraúles, composto di khorós ‘coro’ e auléo ‘suono il flauto’ — attraverso la forma latina medievale corolla o carolla.
Ormai da diverso tempo questo termine si considera un sinonimo di ‘canto di Natale’, sebbene in realtà la carola sia un’antica danza.
Il punto di partenza è il termine francese carole, che apparve all’inizio del XII secolo come traduzione del latino chorus in alcune versioni del Salterio (il Libro dei Salmi) e poco dopo anche in alcuni testi volgari francesi. Johannes de Garlandia nel suo Dictionarius del 1220 circa, affermò che la parola chorea in francese si diceva carole: «chorea: gallice carole».
Sin dalla prima metà del XII secolo la danza denominata carole era ben consolidata in Francia, con alcune varianti coreografiche. Nella struttura più comune i ballerini si tenevano per mano in cerchio, rivolti verso l’interno, e giravano cantando. Forse questo ci ricorda un gioco di quando eravamo bambini: allora la carole potrebbe essere considerata la nonna del girotondo! Ogni danzatore faceva un passo di lato con il piede sinistro e così di seguito, procedendo in circolo verso sinistra. Tutti ballavano la carole, dalle nobili castellane all’umile servitù, ma rigorosamente con persone appartenenti al rispettivo ceto sociale, senza mescolarsi.
-Riguardo alla musica, ci sono diverse opinioni: forse cantava uno solo, oppure al solista rispondevano gli altri in coro. Pare, comunque, che i danzatori di alto rango si distinguessero proprio perché cantavano, mentre quelli di status inferiore potevano usufruire del suono di corni, tamburi o cornamuse, di uso popolare.
La carole fu in gran voga dalla metà del XII secolo alla metà del XIV, tanto da viaggiare col passaporto francese in tutta Europa. In Italia fu detta ‘carola’ e il termine fu usato da Dante e da Boccaccio, anche se probabilmente fu adottato come elegante prestito francese per indicare una danza in modo generico.
In Inghilterra, fino alla fine del XIV secolo, la tradizione della corte fu prettamente francese; la parola carol nei testi dell’epoca indicava il ballo, ma a volte anche il solo canto ed era collegata, sia nel nome che nella natura, con la carole d’oltremanica. La carol era inoltre apparentata con altre forme strofiche presenti nell’Europa continentale, rondeaux, virelais, o la lauda spirituale italiana per i testi, e chansons o chansonettes per la musica.
I versi, in inglese e in latino, erano composti da strofe uniformi e la musica iniziava con un ritornello chiamato burden (oltre che questo significato, in Inghilterra la parola indicò il bordone della cornamusa, oppure la ciaramella). Gli argomenti trattati erano molto vari, sia sacri che profani; la musica di solito era in ritmo trocaico (piedi di lunga-breve in successione).
Dagli iniziali canti monodici, nel XV secolo si sviluppò la carol polifonica, i cui contenuti si riferivano prevalentemente alla Vergine, alla Natività, e ai santi del periodo di Natale, mentre la danza cessò di essere praticata.
Clicca qui per ulteriori approfondimenti sulle danze medievali:
http://ontanomagico.altervista.org/danza.htm
#balli #tradizioni
#cgs #arte #statue #sculture #ottica #museo
🕋 DOPPIA STATUA DI MEFISTOFELE E LA MARGHERITA
Questa è probabilmente una delle sculture più insolite al mondo. È stata creata da uno scultore francese sconosciuto nel XIX secolo ed è ora ospitato nel Museo Salar Jang di Hyderabad, in India.
La sua particolarità è che da un lato è scolpita la figura di un uomo e dall’altro, di una donna. È conosciuta in tutto il mondo come la “Doppia Statua di Mefistofele e la Margherita” ed è scolpita in un unico pezzo dal più antico sicomoro.
Dietro la statua è stato installato un enorme specchio, per poter ammirare due immagini contemporaneamente e per poter apprezzare l’impeccabile capacità dell’autore.
#Arte e #Attualità su @CumGrano_Salis
🕋 DOPPIA STATUA DI MEFISTOFELE E LA MARGHERITA
Questa è probabilmente una delle sculture più insolite al mondo. È stata creata da uno scultore francese sconosciuto nel XIX secolo ed è ora ospitato nel Museo Salar Jang di Hyderabad, in India.
La sua particolarità è che da un lato è scolpita la figura di un uomo e dall’altro, di una donna. È conosciuta in tutto il mondo come la “Doppia Statua di Mefistofele e la Margherita” ed è scolpita in un unico pezzo dal più antico sicomoro.
Dietro la statua è stato installato un enorme specchio, per poter ammirare due immagini contemporaneamente e per poter apprezzare l’impeccabile capacità dell’autore.
#Arte e #Attualità su @CumGrano_Salis
#cgs #tradizioni #Natale #sentimenti #festività
🎄 LO SPIRITO DEL NATALE -- Un momento di grandi vibrazioni
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sentito, che nei giorni intorno a Natale, c'è effettivamente un'atmosfera diversa...
Cerchiamo di capire il perché!
Buona lettura: https://telegra.ph/Lo-spirito-del-Natale-12-22
#Riflessioni e #Analisi su @CumGrano_Salis
🎄 LO SPIRITO DEL NATALE -- Un momento di grandi vibrazioni
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sentito, che nei giorni intorno a Natale, c'è effettivamente un'atmosfera diversa...
Cerchiamo di capire il perché!
Buona lettura: https://telegra.ph/Lo-spirito-del-Natale-12-22
#Riflessioni e #Analisi su @CumGrano_Salis
SCATURIGINE
sca-tu-rì-gi-ne
📕 Significato: sorgente, in senso proprio e anche in senso figurato, origine, principio.
📗 Etimologia: dal Latino scaturigo -gĭnis, derivato di scaturire, che a sua volta viene da scatere «sgorgare».
@paroledimenticate
sca-tu-rì-gi-ne
📕 Significato: sorgente, in senso proprio e anche in senso figurato, origine, principio.
📗 Etimologia: dal Latino scaturigo -gĭnis, derivato di scaturire, che a sua volta viene da scatere «sgorgare».
@paroledimenticate