Coordinamento 15 ottobre
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Coordinamento 15 ottobre
https://youtu.be/yqMvHD1gNxc?si=iRTwCvSKeGaWtGrU
Questo brano, scritto nel 1965 da Francesco Guccini e pubblicato nel 1967 in contemporanea sia dai Nomadi che da Caterina Caselli, fu censurato dalla RAI che lo ritenne blasfemo.

Così accadde che, mentre la Tv di Stato italiana NON lo mandava in onda, veniva diffuso da Radio Vaticana.

Pare che il Papa dell'epoca, Paolo VI, apprezzasse il brano.

Curioso che la Chiesa non si sia "offesa" per la "blasfemia" di Guccini e che la RAI, invece, censurò ed impedì la diffusione del brano...

Forse, ma è solo un'ipotesi, la blasfemia fu solo una scusa per impedire la diffusione di un messaggio molto forte, simbolico, d'impatto, in un'epoca in cui gli animi e le teste delle persone erano aperte e propense ad un Vero cambiamento.

Se, dopo oltre 40 anni, siamo qui nelle medesime condizioni della generazione protagonista del testo, che esprime tutta la sua attualità,bpossiamo dire che la censura è stata efficace.

Ha impedito, a quella generazione ed alle generazioni future, di PREPARARSI.

ORA TOCCA A QUESTA GENERAZIONE.

COSA FAREMO NOI OGGI?

SIAMO PRONTI AD UN MONDO NUOVO? AD UNA SPERANZA APPENA NATA MA GIÀ ULTRA 40ENNE?
CREDIAMO NEL FUTURO, CHE È IN MANO A NOI?

SIAMO, FINALMENTE, PRONTI PER QUELLA RIVOLTA SENZA ARMI?

CI CREDIAMO?
LO VOGLIAMO?
LO FAREMO?

PERCHÉ, SE LE RISPOSTE SON TUTTE AFFERMATIVE, ALLORA DIO È DAVVERO RISORTO!

In caso contrario, è solo un'altra Pasqua ed un'altra generazione uguale a tutte le altre...
L’Italia e la Schiavitù Mentale dei Programmi Trash: Una Strada verso l’Emancipazione Bloccata

In un’epoca in cui il mondo affronta sfide complesse e cruciali, l’Italia rimane intrappolata in una spirale di mediocrità televisiva che mina non solo l’intelletto collettivo, ma anche la possibilità stessa di emanciparsi dalla schiavitù internazionale. Programmi come “Uomini e Donne” e “Amici” non solo offuscano il panorama culturale italiano, ma anche il suo futuro.

Mentre altri paesi si concentrano sull’innovazione, sull’istruzione e sul progresso sociale, l’Italia sembra essere imprigionata in un ciclo senza fine di intrattenimento di basso livello che perpetua stereotipi dannosi e promuove valori superficiali. Questi programmi non solo catturano l’attenzione della moltitudine, ma la trascinano in un abisso di banalità e ignoranza.

La vera tragedia dietro questa ossessione per il trash televisivo è che essa riflette e perpetua una mentalità collettiva di accondiscendenza e distrazione. Mentre il mondo si evolve rapidamente, l’Italia rimane stagnante, incapace di affrontare le sfide del presente e del futuro. E mentre altri paesi si preparano per il futuro, l’Italia si ritrova sempre più isolata e vulnerabile.

In questo contesto di decadimento culturale, non possiamo ignorare il ruolo dei cosiddetti “modelli” offerti dai media mainstream. Un esempio, Maria De Filippi, con il suo volto distorto e tumefatto dalle innumerevoli operazioni di chirurgia plastica, rappresenta un modello deprecabile di donna. La sua trasformazione artificiale e innaturale non solo riflette un’ossessione ossessiva per l’apparenza superficiale, ma trasmette anche un messaggio dannoso alle giovani generazioni, promuovendo l’idea distorta che la bellezza debba essere comprata e manipolata piuttosto che essere celebrata nella sua diversità e autenticità.

In un’epoca in cui l’autostima e la salute mentale delle persone sono sempre più minacciate dalla pressione sociale per conformarsi a ideali irrealistici di bellezza, personaggi come Maria De Filippi agiscono da esempio negativo, contribuendo a perpetuare un ciclo di insicurezza e insoddisfazione. È un triste riflesso della società moderna che celebri la trasformazione artificiale e la superficialità a scapito della genuinità e della vera bellezza interiore.

La tristezza più grande di tutto ciò risiede nel fatto che questo messaggio potrebbe non essere letto fino in fondo da coloro che realmente credono in questi programmi. Ancora peggio, potrebbe non essere affatto compreso, e questi individui potrebbero semplicemente ignorare le critiche e accendere la televisione per continuare a guardare quella che essi considerano intrattenimento.

La dipendenza da programmi televisivi di basso livello può creare una sorta di cecità mentale, impedendo alle persone di vedere al di là delle illusioni superficiali e dei falsi ideali promossi da tali trasmissioni. Per coloro che si aggrappano disperatamente a queste fonti di svago, l’idea di mettere in discussione il loro gusto televisivo potrebbe essere considerata un attacco personale, piuttosto che un invito alla riflessione critica.

Eppure, è proprio questo tipo di riflessione critica che è necessaria per rompere il ciclo di dipendenza e alienazione che caratterizza la visione di programmi trash. È fondamentale per queste persone riconoscere che c’è di più nella vita dietro le facili gratificazioni offerte dalla televisione di basso livello, e che la ricerca di significato e appagamento richiede uno sforzo consapevole e un impegno verso una vita più ricca e soddisfacente.

Mentre la tentazione di rimanere nell’apatia e nell’ignoranza può sembrare allettante, è solo abbracciando la sfida di guardare al di là delle apparenze e cercare veramente il senso della vita che si può sperare di trovare vera gioia e realizzazione. È tempo per coloro che sono intrappolati in questa mentalità di svegliarsi e iniziare a guardare oltre le barriere autoimposte della loro stessa ignoranza.
Solo allora potranno veramente emanciparsi dalla schiavitù mentale della televisione spazzatura e abbracciare una vita di vera ricchezza e significato.

Ma la vera domanda è: perché questa schiavitù mentale persiste? La risposta risiede nella mancanza di educazione critica e nel perpetuarsi di un circolo vizioso in cui la mediocrità è accettata e persino celebrata. In un contesto simile, è difficile immaginare come l’Italia possa emanciparsi e competere a livello internazionale.

Se l’Italia dovesse affrontare una crisi grave, come una guerra, questi stessi individui che si sono abituati a nutrirsi di spazzatura televisiva si troverebbero completamente impreparati e incapaci di comprendere le cause e le implicazioni della situazione.

Sarebbero confusi e disorientati, incapaci di discernere la realtà dalla finzione e di prendere decisioni informate. L’abbiamo visto con la psico-pandemia, tutti con le mascherine a iniettarsi chissà cosa più e più volte.

È anche importante sottolineare che molti degli individui che si abbandonano a programmi di questo genere spesso si trovano in una situazione di vulnerabilità psicologica. Molte persone che si rivolgono a questo tipo di contenuti sono in cura da psicoterapeuti a causa di depressione, ansia e altre problematiche mentali. La loro dipendenza da queste trasmissioni non solo riflette una fuga dalla realtà, ma può anche essere sintomatica di un profondo senso di vuoto e di mancanza di scopo nella loro vita.

Per questi individui, la televisione diventa un rifugio temporaneo, una via di fuga dalle loro ansie e preoccupazioni quotidiane. Tuttavia, questo ciclo di dipendenza e alienazione li allontana sempre di più dalla ricerca di significato e appagamento autentico. Invece di affrontare le radici dei loro disagi, si aggrappano a un’illusione di felicità e soddisfazione che alla fine si rivela vuota e insoddisfacente.

È un circolo vizioso in cui la ricerca di conforto e distrazione attraverso programmi televisivi di basso livello alimenta ulteriormente la loro depressione e alienazione, creando un ciclo auto-perpetuante di disperazione e insoddisfazione. È un triste riflesso della nostra società che così tante persone si trovino intrappolate in questa spirale di negatività e vuoto esistenziale, incapaci di cogliere il vero significato della vita e di trovare autentica gioia e realizzazione.

Per uscirne, è necessario investire massicciamente nell’istruzione e nella formazione, incoraggiando la pensiero critico e la creatività. Inoltre, è importante promuovere una cultura che valorizzi l’eccellenza e l’innovazione anziché la mediocrità e la banalità.

Solo attraverso un impegno collettivo per rompere le catene della schiavitù mentale dei programmi trash e abbracciare un futuro basato sull’istruzione, sull’innovazione e sull’eccellenza, l’Italia potrà sperare di emanciparsi e di rivendicare il suo posto nel mondo moderno.
Forwarded from COLIBRÌ DELLA LUCE! ☺️ (Marco Billeci)
Vi chiediamo di invitare alla proiezione amici e conoscenti che non hanno ancora ben chiaro ciò che è accaduto, perchè solo un aumento di consapevolezza collettivo può portare ad un reale cambiamento della società.

Vi aspettiamo, assieme al regista Paolo Cassina, al produttore Alessandro Amori e ai protagonisti del documentario.

Partecipate, insieme riscriviamo la storia!

Prenota il tuo posto cliccando al link:
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Forwarded from COLIBRÌ DELLA LUCE! ☺️ (Marco Billeci)
Forwarded from COLIBRÌ DELLA LUCE! ☺️ (Marco Billeci)
Caro Roberto,
Innanzitutto mi scusi ma non riesco a rivolgermi a Lei chiamandola Speranza, mi sembra una beffa.

Vorrei farLe una domanda la quale sarà preceduta da una premessa, necessaria ad inquadrare bene la domanda che, senza premessa, potrebbe apparirLe offensiva cosa che invece non è assolutamente mio intento.

Le chiedo quindi la cortesia di pazientare mentre le espongo quanto segue:

Vede, sono un Maresciallo dei Carabinieri intervenuto a Codogno, prima, e Bergamo, poi.

Ho passato un intero pomeriggio ad essere istruito sulle varie differenze fra le mascherine o, meglio, fra i vari DPI e sul come e sul quando preferire uno piuttosto che un altro salvo poi scoprire, da Lei e dai suoi colleghi ministri dell'epoca, che bastava una volgare pezza purché ci si tappasse naso e bocca, soprattutto quest'ultima.

Ho avuto la sfortuna di contrarre il Covid in forma aggressiva ma la diagnosi è stata possibile solo grazie ad un test sierologico visto che ben 5 tamponi avevano dato esito negativo.
Ebbene, Lei invece ha optato per basare l'intera gestione pandemica su di un mezzo "diagnostico" fallace, quale il tampone ha dimostrato essere, anziché su quello più certo quale è il sierologico, a tal punto da vietarlo ed eliminarlo dai LEA.

La cura somministratami prevedeva eparina, anti-infiammatori, idrossiclorochina, azitromicina e delta cortene ed in pochi giorni, da una funzionalità polmonare compromessa al 50%, mi sono ripreso fino a tornare a casa sulle mie gambe.

Lei invece vietò queste cure in luogo di "tachipirina e vigile attesa" che, più che una cura, sembra un'omissione a meno che non ci spieghi cosa attendere.

Purtroppo il covid mi ha compromesso irreparabilmente il cuore. Grazie alle sue indicazioni, i cardiopatici andavano vaccinati con priorità, in quanto "fragili".

Io all'epoca avevo in corso una mio-pericardite che ha richiesto 2anni e mezzo per essere curata e, ancora oggi, soffro di cicliche recidive.

Ebbene, il vaccino a cui lei mi ha obbligato a sottopormi riportava proprio fra gli effetti avversi miocardite e pericardite
Chiesta l'esenzione, il mio caso non rientrava fra le tre, e sottolineo 3, casistiche da Lei indicate quali meritevoli di esenzione nonostante il farmaco obbligato:
1) non è mai stato testato su pazienti immunocompromessi o affetti da altre patologie;
2) non è mai stato testato sui guariti;
3) non ne è mai stata studiata l'interazione farmacologica, informazione vitale per chi, come me, assumeva ed assume farmaci giornalmente, nè risulta mai studiata la genotossicità o la cancerogenicità.

Io, davanti a questi non so/non noto/non studiato mi sono rifiutato di sottopormi alla vaccinazione e Lei, e tanti come lei, mi ha appellato NOVAX e privato dei più basilari diritti costituzionali ed "inviolabili", finanche legiferato affinché fossi privato del LAVORO che, oltre ad essere un diritto inviolabile della persona, è il pilastro su cui questa Repubblica si basa o almeno così recita l'articolo 1 della nostra Costituzione.

Infine, Lei ha avallato e sostenuto il green pass nonostante la legge da Voi emanata riporti ancora oggi chiaramente come NON POTESSE ESSERE APPLICATO, in quanto in aperto contrasto con i regolamenti UE ma, soprattutto, perché nel testo del DL 52/2021 espressamente vengono elencati gli articoli di legge in cui il greenpass deve "esclusivamente" essere usato e la numerazione degli articoli permessi salta da 9bis a 9quinquies eppure, Lei e chi con Lei, ha chiesto e sostenuto l'applicazione del green pass anche in articoli NON presenti in elenco e, quindi, ha avallato e sostenuto un uso ILLEGITTIMO del green pass.

Alla luce della premessa appena fatta, letto il suo libro, Le chiedo:

HA RICEVUTO SOLDI O ALTRI BENEFIT, ECONOMICI E/O NON ECONOMICI, DA CASE FARMACEUTICHE O DA QUALSIASI ALTRO SOGGETTO NON ISTITUZIONALE PER QUESTO SUO OPERATO?

Perché, vede caro Roberto, sarà deformazione professionale la mia ma, davanti a certi avvenimenti, non posso fare a meno di investigare, di cercare indizi e prove a sostegno di ipotesi di reato.

Rimango in attesa di una sua risposta.
Forwarded from COLIBRÌ DELLA LUCE! ☺️ (Marco Billeci)
Cercherò di essere presente giorno 11/4/2024 a questa sua presentazione per porLe la domanda.

Non ripongo nessuna "speranza" in una sua risposta poiché domandare è lecito, rispondere è cortesia e Lei, in relazione ai temi della premessa, ne ha già dimostrato poca, con i suoi silenzi, i no comment o le fughe dal confronto e dal dialogo.

"La Speranza è l'ultima a morire".

Per questo io Le auguro lunga vita. Perché spero ancora in Verità e Giustizia ed in questo ipotetico processo proprio la Speranza non può e non dovrà mancare anzi, a mio personale avviso, Lei, Speranza, meriterebbe un posto in questo processo, che auspico Giusto, onesto, leale affinché si possano da Lei ottenere le più ampie, complete e soddisfacenti risposte alle tante, troppe domande.

Cordialmente,
Un Servitore, MAI servo.

Mar.Magg. dei CC in congedo,
Marco Billeci
La recente trasmissione da parte di Al Jazeera di un filmato raccapricciante ha scosso le coscienze di molti, esponendo ciò che sembra essere la brutale realtà dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi. Le immagini mostrano membri dell’esercito israeliano sparare a persone disarmate, compresi soccorritori e volontari umanitari, mentre tentano disperatamente di portare aiuti vitali alle loro comunità oppressi. Questo oscuro racconto di violenza e disperazione solleva interrogativi fondamentali sulla moralità delle azioni dell’occupante e sulla mancanza di trasparenza nei media italiani.

È indignante constatare che tali atrocità siano perpetrate ai danni di individui disarmati, spesso donne e bambini, che cercano disperatamente di sopravvivere in mezzo a condizioni di estrema povertà e repressione.

Ancor più sconcertante è il silenzio assordante dei media italiani su questa questione. Mentre Al Jazeera ha coraggiosamente esposto la verità, molti canali di comunicazione nel nostro paese sembrano restare sordi di fronte a queste grida di disperazione. La mancanza di una copertura mediatica adeguata su tali questioni fondamentali rappresenta un tradimento dei valori giornalistici e dei principi di giustizia e verità.

Il mondo non può più voltare lo sguardo dall’altra parte di fronte a tale ingiustizia. È giunto il momento di alzare la voce e chiedere conto alle autorità israeliane per le loro azioni brutali e discriminatorie. È tempo che i media italiani si impegnino a riportare in primo piano la verità nascosta dietro questo conflitto, dando voce alle vittime e mettendo in discussione il comportamento delle potenze occupanti.

Solo attraverso la piena esposizione delle atrocità e la ricerca di soluzioni pacifiche e giuste, possiamo sperare di porre fine a questo ciclo interminabile di sofferenza e ingiustizia. È ora di porre fine al silenzio e di agire per la giustizia e la dignità per il popolo palestinese.
❤️ DONAZIONE 5x1000 ❤️

Da quest'anno è possibile devolvere il 5x1000 al Coordinamento 15 Ottobre
:

✍️ FALLO ANCHE TU! ✍️

Il 5 per mille è la quota dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) che un contribuente può destinare con la dichiarazione dei redditi a favore di organizzazioni non profit, università, istituti di ricerca scientifica e associazioni con finalità di interesse sociale.

Per noi, può fare la differenza in quanto più persone devolveranno al C15O il proprio 5x1000, più risorse avremo come APS per perseguire gli scopi statuari.

Scopi che portiamo avanti grazie all'impegno degli iscritti e del direttivo, impegno che ci ha visto organizzare incontri di divulgazione ed informazione oggettiva i cui costi sono stati affrontati con le quote sociali e le donazioni liberali, gentilmente versate da chi, come te, ha voluto aiutarci, mettendo mano al proprio portafoglio.

Questo che ti chiediamo ora è un gesto solidale che non incide sulle tue finanze.

Per te, contribuente, è un atto completamente gratuito ma anche uno dei pochissimi gesti con cui sei tu a dire al tuo Stato cosa fare con i tuoi soldi!

E quale migliore destinazione se non il devolverli ad un'associazione che si batte per i tuoi diritti, per una corretta informazione, per il riscoprire valori e princìpi che possano tornare ad essere quella base sociale sulla quale ricostruire, insieme, una società con più etica e morale?

Quest'anno, non lo dimenticare:

👉 Compila il riquadro sulla destinazione del cinque per mille;

👉 Apponi la tua firma;

👉 Inserisci il codice fiscale del Coordinamento 15 Ottobre:
92056980011;

👉 Chiedi a tutti i tuoi contatti di fare altrettanto!

⚠️ Può donare il 5 per mille anche chi non fa la dichiarazione dei redditi!

Chi non ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi può consegnare ad un ufficio postale o ad una banca il foglio integrativo per il 5 per mille contenuto nel CU.

Nel foglio della scelta contenuto nel CU bisognerà

1. inserire il proprio codice fiscale in alto

2. firmare nel riquadro dedicato al “Sostegno degli enti del terzo settore iscritti nel RUNTS di cui……”

3. specificare il codice fiscale del C15O: 92056980011.

Sono una firma ed undici cifre che possono fare la differenza!

Noi continueremo a fare del nostro meglio. Tu continua a sostenerci!

🙏🙏🙏