Jessica Costanzo
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Jessica Costanzo
XI Commissione, Lavoro Pubblico e Privato
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È sotto l'occhio di tutti che il sistema dei rimpatri verso i Paesi d’origine NON ha funzionato.

Gli Accordi di Dublino,che prevedono di rimandare i migranti nel Paese di primo ingresso, penalizzano quelli di primo approdo, come l’Italia e la Grecia, su cui vengono scaricati tutti gli oneri di gestione dei clandestini.

Nonostante il flusso di migranti sulle coste italiane sia incessante, le politiche dell'Unione Europea NON cambiano. La redistribuzione resta su base volontaria.

La Lamorgese si è complimentata per la piattaforma della Commissione europea, con cui gli Stati membri ed associati alla Ue confermano il proprio impegno di ricollocazione dei migranti.
Ma l'accordo prevede il ricollocamento annuo di circa 10 mila migranti. Un numero INSUFFICIENTE se si considera che in Italia, solo nei primi 8 mesi di quest' anno, sono arrivate oltre 55.000 persone.
Ma non solo, al momento solo Francia e Germania avrebbero rispettato l'impegno che interessa i migranti sbarcati in Italia.

Valutate voi.
Il mondo dice addio ad un vero Nobel per la #pace, proprio nel momento in cui avrebbe avuto maledettamente bisogno di una personalità al pari dell'ultimo Presidente dell'Unione Sovietica. #mikhailgorbaciov
Si moltiplicano in tutta Italia, da nord a sud, i commercianti che espongono in vetrina le fatture di gas ed energia per far comprendere ai clienti il perché dell'aumento dei prezzi.
Mettendo a confronto le fatture del 2021 con quelle del 2022 si nota che nel giro di un anno i costi sono addirittura triplicati.
Si tratta spesso di piccoli imprenditori di esercizi commerciali come bar e ristoranti che volendo garantire il servizio e continuare a mantenere i loro dipendenti hanno deciso di aumentare i prezzi.
Dato che le previsioni non lasciano ben sperare, nel prossimo futuro molte di queste attività saranno costrette ad abbassare le serrande, dando il colpo di grazia alla nostra economia, visto che le piccole imprese ne costituiscono la spina dorsale.
Tutto ciò anche grazie alla complicità dello stato che mette in atto misure completamente insufficienti per superare la situazione, e non fa nulla per attenuare le speculazioni finanziarie alla base del rincaro dei prezzi dell'energia.
Un ulteriore elemento che evidenzia il FALLIMENTO delle POLITICHE SANZIONATORIE contro la Russia messe in atto da Bruxelles è dato dall'aumento delle importazioni di gas dalla CINA.

Per compensare i volumi mancanti di gas russo l'U.E. ha aumentato infatti negli ultimi mesi le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dalla CINA.

Il problema sta nel fatto che il dragone compra il GNL proprio dalla Russia e lo rivende poi a un prezzo MAGGIORATO ai paesi europei.

In altre parole, l'U.E. prima impone le sanzioni alla Russia poi le raggira pur di far fronte alla crisi energetica, pagando il gas a un prezzo di gran lunga superiore rispetto a quello che pagherebbe comprandolo direttamente dal Cremlino.
L'Unione Europea per far fronte alla crescente crisi energetica chiede ai suoi cittadini di risparmiare il 15% sulla bolletta.

Fin qua tutto nella norma se non fosse per il fatto che si permette il lusso di pagare 3 bollette per riscaldare e illuminare le sue due sedi fotocopia e una amministrativa.

Infatti le sedi di Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo costano ai cittadini europei 17,5 milioni di euro ogni anno, rappresentando un monumento allo spreco in piena guerra energetica.

Perché non chiudere almeno una sede? Perché non accorpare le tre sedi e fare una sede unica? Finora le risoluzioni in tal senso votate dal parlamento europeo sono rimaste carta straccia per il veto di Francia e Lussembergo.
Si calcola che in Italia circa 15mila medici siano colpiti dalla sindrome da burnout, uno stato di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale.


Una forma di stress lavorativo che costringe i medici sfiniti fisicamente e mentalmente ad abbandonare il loro impiego o a mettersi in aspettativa.









La pandemia ha acuito queste problematiche già interne al sistema sanitario italiano: la carenza di personale, la mancanza di dispositivi medici di protezione specie nella prima fase, tagli economici e poca attenzione alla sfera psicologica di chi ogni giorno doveva affrontare turni e condizioni di lavoro estenuanti.



I problemi della sanità non sono tutti qua, infatti, in alcune regioni come il Piemonte la costruzione di nuove strutture ospedaliere rimane solo un sogno per una serie di errori, ritardi e ostacoli burocratici.



E c'è da scommettere che nemmeno uno degli ospedali messi in cantiere (solo sulla carta) vedrà un solo mattone posato prima della fine della legislatura regionale piemontese.
Il libro "No Taxation without representation" di Lorenza Morello, Giurista d'impresa, presentato alla Camera dei Deputati è illuminante nella sua semplicità.

Affronta infatti un tema quanto mai attuale se consideriamo che i paperoni energetici come: Kuwait Petroleum (Q8), Ip, Esso ecc. non solo non hanno pagato la tassa sugli extra profitti ma, finora, molti di loro hanno fatto causa all'Italia, sebbene fosse stata introdotta per compensare i loro extra guadagni, ricavati con l'aumento del prezzo del gas.

E se lo stesso atteggiamento lo assumessero anche tutte quelle attività che, non solo non hanno realizzato in questi anni extra profitti, ma si sono trovate nella condizione di decidere se pagare i propri lavoratori o le tasse che imperterrite venivano pretese, nonostante non ci fossero (e non ci sono tutt'oggi) le condizioni per produrre?

E se i cittadini, privati dei loro diritti fondamentali, facessero altrettanto visto che sono stati defraudati di una loro rappresentanza?
#tax #gas
L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha rilanciato ultimamente la richiesta di adottare “nuove politiche per l’informazione sui social media”.
Secondo una recensione dell'OMS i social media avrebbero diffuso informazioni sanitarie di scarsa qualità durante pandemie, crisi umanitarie ed emergenze sanitarie a un ritmo crescente.

L'OMS chiede, in buona sostanza, un controllo di qualità a senso unico ,ossia di potenziare gli algoritmi volti a identificare i contenuti ritenuti dannosi e censurarli, in modo che i social possano diventare un canale per diffondere contenuti sanitari in linea con la NARRAZIONE UFFICIALE.
Si vorrebbe infatti che le persone facessero esclusivo riferimento ai MEDIA DI MASSA, diffidando dalle notizie alternative, finendo così per bersi passivamente tutto ciò che radio, TV e giornali diramano.

Infatti, come ormai ben sappiamo, sotto l’etichetta di “disinformazione” in campo sanitario ci finiscono anche le ricerche di SCIENZIATI O AUTORI INDIPENDENTI che hanno tentato di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi scottanti e che stanno avendo sempre maggior riscontro in campo scientifico negli ultimi mesi.

In ultima analisi, per l'OMS ciò che viene diramato dai MASS MEDIA, anche qualora fosse smentito dai fatti, deve essere accolto acriticamente dai cittadini, senza essere messo in discussione.
Con la chiusura del gasdotto Nord Stream si avvicina sempre di più il rischio di RECESSIONE per l'intera Europa, ipotesi sempre più vicina anche grazie al rialzo dei tassi d'interesse che la BCE metterà in campo per contenere l'inflazione.

L'idea di uno scenario sempre più tetro è data anche da Standard&Poor’s, secondo un suo report il costo delle importazioni nette di energia quest’anno “supererà i livelli pre-pandemia di ben oltre 1.000 miliardi di euro.
Intanto Eurometaux,l'associazione europea delle imprese siderurgiche ha lanciato l'allarme affermando che il forte aumento dei prezzi dell'elettricità in Europa minaccia il futuro delle acciaierie europee.

L'associazione rileva che alcuni produttori hanno già annunciato la sospensione dei lavori, e molti altri sono sul punto di chiudere in previsione dell'inverno.

In tutta questa storia, senza giustificare l'invasore (è bene specificarlo perché potrei di nuovo essere definita filoputininiana😂) vorrei sapere quanti cittadini siano stati consultati dai loro governi e dai loro rappresentanti prima d'intraprendere determinate scelte geopolitiche che stanno causando l' autodistruzione della propria economia.

Vi hanno chiesto qualcosa a parte il voto?
Per molti economisti la tempesta perfetta in Italia è già scoppiata: aumento dell'inflazione, aumento dei tassi d'interesse, crisi energetica e crisi del debito.
Il prossimo governo inevitabilmente avrà a che fare con aziende che chiudono, lavoratori in cassa integrazione, meno entrate per lo Stato.
I fattori problematici da considerare in questa congiuntura economica negativa sono:
Il BREVE PERIODO. L'aumento del flusso da altri gasdotti, il razionamento e i sostegni economici (inevitabilmente con altro indebitamento) non potranno fare molto per uscire dalla spirale della dipendenza dal gas russo nel breve termine.
U.E. La crisi energetica colpisce in modo differenziato gli stati membri, alcuni come Italia e Germania sono più esposti, quindi una risposta compatta con misure concrete da parte dell'U.E. potrebbe non esserci.
POLITICA MONETARIA. Dato che la principale determinante del ciclo economico nei prossimi mesi sarà il mercato energetico e che l'inflazione in Europa è spinta dal costo dell'energia che ricade sui costi di produzione di beni e servizi, le politiche monetarie non potranno fare molto e gli effetti saranno più incerti.
È disarmante il modo in cui i partiti e molti personaggi politici impegnati nella Campagna elettorale affrontino questi temi.
Ma del resto cosa importa? L'importante è avere una poltrona dal 26 settembre!
Sì è proprio così, dopo due anni di crisi sanitaria, con una situazione economica disastrosa e in piena crisi energetica per il governo italiano la priorità è la spesa militare.
L'esecutivo che dovrebbe occuparsi del disbrigo degli affari correnti in attesa del nuovo governo, propone e discute programmi per il riarmo per 12,5 miliardi di euro.
Non dimentichiamo il sostegno bellico all'Ucraina che ci costa altri svariati milioni di euro e l'incremento del 20% della spesa militare fatta negli ultimi tre anni, con tanto di abbattimento dell'Iva nella compravendita di armi.
Considerando il tutto credo che possiamo parlare di una vera e propria corsa al riarmo che grava sulle spalle delle famiglie italiane.
Complimenti!
I candidati alle elezioni politiche 2022 che hanno avuto condanne o hanno patteggiato pene e che attualmente sono sotto inchiesta o sotto processo, sono oltre 100 su un totale di circa 5mila, molti dei quali si trovano in posizioni favorevoli nelle liste.
Questa è la scoperta fatta da alcuni giornalisti che con l'intento di dare agli elettori gli strumenti per compiere una scelta consapevole, si sono presi la briga di analizzare la quasi totalità dei nomi di candidati a questa tornata elettorale.
Il maggior numero di questi candidati impresentabili è nelle fila della Lega, segue Forza Italia, Partito Democratico, Fratelli d'Italia e infine Azione-Italia Viva e Noi Moderati.
Invece, tra le regioni con il maggior numero di impresentabili è sul podio la Lombardia che batte anche Sicilia e Campania.
Questo è quanto ci propongono i partiti per questa tornata elettorale nonostante il numero di parlamentari sarà ridotto dopo il 26 settembre, sui 600 eletti quindi circa 100 potrebbero essere alle prese con problemi giudiziari più o meno gravi.
A voi la scelta...
In un rapporto redatto da funzionari europei, si ammette che la borsa virtuale di Amsterdam, anche se un mercato piccolo, ha una volatilità dei prezzi fuori controllo in grado di seppellire l'intera economia europea.
Ma fu proprio la commissione europea nel 2003, con l'obiettivo di liberalizzare il settore energetico, a decidere di interrompere le sottoscrizioni dei contratti a lungo termine con il colosso russo GAZPROM e legare la quotazione alle leggi di mercato della borsa di Amsterdam.
Ora si studiano contromisure e si elaborano alternative al mercato libero per rimediare alle conseguenze negative derivanti dalle sue stesse decisioni, ma che in verità restano solo ipotesi inattuate.
Oggi l'UE è sempre più un cane che si morde la coda, entrata in un circolo vizioso, in una spirale di problematiche (inflazione alle stelle, crisi energetica, crisi del debito, aumento dei tassi d'interesse) dalla quale venirne fuori sarà estremamente difficile.